Milano, 7 marzo 2014 - 11:45

Bitcoin e il falso scoop sul creatore

Newsweek ha rivelato di aver trovato il fantomatico Satoshi Nakamoto. Ma l’uomo di 64 anni all’Ap ha sostenuto di non essere lui il fondatore della cripto-moneta

di Federico Cella, Riccardo Meggiato

La copertina di Newsweek La copertina di Newsweek
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La nascita, la diffusione, l’euforia. E poi qualche, grosso, cedimento, con il crack di alcuni servizi storici. Perfino una morte sospetta. Bitcoin, nella sua giovane età, appena cinque anni, ha conosciuto gli alti e i bassi di un romanzo di Dan Brown o di Michael Crichton, dove scienza e tecnologia si amalgamano al mistero e a una narrazione senza troppi fronzoli. Perché, anche nel caso di Bitcoin, fronzoli non ce ne sono, visto che parliamo di una moneta elettronica che muove miliardi di dollari. Dollari veri. Ma c’è pure il mistero, perché se è vero che di Bitcoin si sa quasi tutto, è pur vero che, scavando a ritroso, alla ricerca della sua origine, si arriva a un nome: Satoshi Nakamoto. È lui, il creatore di Bitcoin. È lui, l’origine del Big Bang che ha creato un nuovo modo di intendere l’economia, pronto a far tremare governi e istituti bancari. È lui che, nel 2008, pubblicò un documento nel quale descriveva tecnicamente la sua idea di cripto-moneta. Peccato che lui non esista, o meglio, quel nome giapponese sia ritenuto un bellissimo pseudonimo.

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“Sono Satoshi Nakamoto. E non ho creato i Bitcoin” - Guarda le foto

Dopo la pubblicazione del documento, nel 2009 Nakamoto sviluppa il primo software necessario per far partire il sistema, e genera il primo Bitcoin. Da quel momento, lo perfeziona di continuo, con l’aiuto di sviluppatori di tutto il mondo. A partire dal 2010, i suoi interventi iniziano a diradarsi, fino alla completa scomparsa. Di Satoshi Nakamoto si perdono le tracce, anche se si stima che sia in possesso di circa un milione di Bitcoin, che equivalgono a oltre 460 milioni di euro. Se fosse vero, una montagna di soldi, che spiegherebbero come mai questo personaggio abbia preferito ritirarsi a vita privata, ibernando il suo pseudonimo. Probabilmente, scoprire chi si cela dietro a Nakamoto non serve a molto. Non servirà a ripristinare Mt. Gox e Flexicoin, né a delineare il futuro di una moneta elettronica che, ormai, vive di vita propria. Però questa caccia all’uomo del mistero è una delle più gettonate in Rete, e Newsweek ha accettato la sfida. E dopo aver pensato di averla vinta, ha scoperto - grazie al controscoop quasi immediato dell’Associated Press - di averla in realtà persa. E se è vero quanto dice Ap, l’ha persa davvero male.

Satoshi Nakamoto assediato dai giornalisti a Los Angeles
Satoshi Nakamoto assediato dai giornalisti a Los Angeles

«Quanto durerà tutto questo circo mediatico?», si chiede nella lunga intervista, due ore, rilasciata in esclusiva all’Ap Dorian Prentice Satoshi Nakamoto, 64 anni, l’uomo indicato da Newsweek come il creatore dei Bitcoin e che all’agenzia di stampa rivela in realtà di non sapere minimamente che cosa sia la cripto-moneta. E di averla scoperta tre settimane fa quando suo figlio gli ha detto di essere stato contattato dal settimanale americano. Nakamoto conferma che molto di quanto scrive Newsweek è corretto, il suo lavoro come contractor - da programmatore - per la Difesa americana, ma che il “titolo” è sbagliato. E l’Ap butta lì che il magazine l’ha usato per rilanciare la sua versione stampata dopo 15 mesi di solo online. Cattiverie tra giornalisti.

L’uomo del (non) mistero è così schivo da aver chiamato due poliziotti non appena la cronista di Newsweek ha bussato alla sua porta. E si può solo immaginare il panico seguito allo “scoop” quando è stato letteralmente tempestato di telefonate dalla mattina al pomeriggio. Quando, come racconta Ap, ha accettato di essere intervistato da loro chiedendo un pranzo gratis. E così è stato, un sushi consumato negli uffici della Associated Press a Los Angeles. Dove l’uomo nato a Beppu in Giappone ha raccontato la sua vita, l’arrivo negli Usa da bambino nel 1959, racconto del tutto aderente a quanto scritto dal magazine tranne il finale “a sorpresa”. Finale che la giornalista di Newsweek, Leah McGrath Goodman, difende così come la sua testata, mostrando mail e quant’altro. Ma Nakamoto nega ogni cosa e l’inghippo sta forse tutto nel suo impegno con il Governo americano che gli ha richiesto di firmare contratti “confidenziali”. Dunque non rivelabili.

Ma che mister Nakamoto non sia QUEL Nakamoto (o magari lo è davvero, e sarebbe nelle cose in realtà negarlo) non cambia nulla sullo stato delle cose, difficile come dicevamo, dei Bitcoin. Perché la creatura è tecnicamente talmente perfetta che è indipendente dal creatore. Dal punto di vista tecnico, appunto, di Bitcoin si sa tutto, e lo stesso documento originario di Nakamoto spiega tutto quel che c’è da sapere. Sono gli essere umani, non programmati, a essere imperfetti. E la (non) scoperta di Newsweek lascia dunque irrisolti enigmi più complessi e urgenti: il futuro, la sicurezza e la sostenibilità di Bitcoin. Sarebbe bello chiedere a quel signore così riservato la soluzione, e sentirsela dire con un monologo a effetto. Anche se non è QUEL Satoshi Nakamoto.

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