Elevatori verticali.
Si dividono in due categorie : a tazze intervallate,
a tazze continue. I tipi a tazze intervallate (fig.
597 a) si caricano in parte direttamente dallo scivolo di adduzione,
in parte pescando il materiale nella conca, e si scaricano, generalmente
in alto, mediante 1'azione della forza centrifuga. Si richiede una discreta
velocità connessa con una scelta giudiziosa della distanza fra le
tazze e del diametro della puleggia superiore. La fig. 597
m illustra 1'azione della forza centrifuga abbinata a quella di gravità
nei vari punti della traiettoria, la fig. 597 i
mostra come uno scarico troppo anticipato possa far interferire il materiale
con la tazza anteriore, la fig. 597 l al contrario
illustra un inconveniente analogo dovuto ad uno scarico ritardato per velocità,
troppo bassa. La traiettoria parabolica della fig. 597
m è corretta, la distanza fra le tazze deve essere tale che
il materiale non incontri ostacoli durante lo scarico.
La tab. CXXII fornisce i
dati consigliati dalla pratica per la velocità, il diametro delle
ruote di comando superiori, la distanza fra le tazze e la massima dimensione
dei pezzi compresi nel materiale da sollevare per vari tipi di tazze e
per elevatori a catena e a nastro di gomma, con scarico automatico a forza
centrifuga.
Lo scarico a forza centrifuga e un po’ brutale e richiede
velocità elevate. Alcuni materiali delicati o difficilmente scaricabili
perché leggeri si scaricano meglio mediante elevatori verticali
con flesso superiore di scarico (fig. 597 b).
Per questi elevatori si usano velocità del 60% circa inferiori a
quelle consigliate per lo scarico centrifugo.
Per operare la deviazione che permette lo scarico per
effetto della gravità, come mostra il dettaglio della fig. 597
e, le catene anziché essere montate dietro le tazze (fig. 599
q r) debbono montarsi lateralmente (fig. 599 s).
Anche la forma delle tazze coopera ad uno scarico regolare, cosi la forma
della fig. 597 e si usa per materiali leggeri
e viscidi, polpe fibrose, polveri appiccicaticce, la forma f
è
normale, la forma g è preferita per materiali
leggeri non facili a scaricare, come zucchero, polpa di legno, ecc., la
forma h fornisce scarichi corretti per elevatori
ad elevata velocità, e materiali scorrevoli come il grano.
Per materiali delicati, potenzialità elevate e
scarico a gravità si usano anche con ottimi risultati elevatori
verticali a tazze continue (fig. 597 d), nei
quali il materiale viene scaricato dallo scivolo direttamente nella tazza
(fig. 597 d e fig. 599 a
c) e non deve essere dragato sul fondo, tanto che talvolta per evitare
ciò si lascia molto spazio sotto il tratto inferiore per 1'eventnale
deposito di un po' di polvere che cada al fondo (fig. 599
c).
Per lo scarco il materiale scorre contro il dorso della
tazza precedente che fa da scivolo e guida. Lo scarico può essere
così completo e con minimi urti. Questo tipo si costruisce di solito
nella forma verticale soltanto con catene.
Gli elevatori verticali sono sempre da preferirsi quando
è possibile, perché risultano più semplici ed economici,
si ricorre ai tipi inclinati per le grandi potenzialità e per facilitare
lo scarco (fig. 597 o). Nei tipi inclinati si
utilizzano quasi sempre tazze continue montate su nastro di gomma (fig.
598
e) per materiali sciolti come grani, sabbia asciutta, polveri, ecc.,
mentre si preferiscono le catene per minerali pesanti in grosse pezzature.
I tipi a nastro si utilizzano soprattutto per bicarbonato
di soda, polvere di vetro, semi di ricino, nero animale, crusca, orzo tallito,
carbone di legna, laterizi, caffè, coke in pezzatura piccola, grani
di frumento, avena, granoturco, cotone, feldspato, sabbia da fonderia,
sabbia asciutta, ghiaia in piccola pezzatura (sotto 25 mm), polveri leggere,
malto, latte in polvere, pomice, sale da cucina in polvere e grani,
polvere silicea, ecc.. Negli altri casi si preferisce la catena.
La fig. 598 a b c d mostrano
i dati costruttivi d'assieme di elevatori verticali con le relative dimensioni
(tab. CCXXIV_1 e 2,
tab.CCXXV_1,2 e
3).
Le figg. 598 e f mostrano disposizioni di teste
motrici, le figg. 599 d e f disposizioni di conche
con tenditori a contrappeso, le figg.
599 g h i l
giunzioni e attacchi di tazze per nastri di gomma, la fig.
599
m un dispositivo che indica di lontano ché 1'elevatere funziona
regolarmente, le fig. 599 n o p tenditori a vite
per conche inferiori, le 599 q r s i dispositivi
d’attacco delle catene calibrate alle tazze, la fig. 599
t tenditori a vite per teste superiori, le fig. 599
u v una testa motrice-tenditrice col dettaglio del comando motore.
Le figg. 600 a-g varie disposizioni
di tazze continue per elevatori variamente inclinati, coi tipi di catene
a sbarre utilizzate per gli elevatori lenti e pesanti e la forma delle
tazze preferite a seconda delle varie inclinazioni.
Dati costruttivi.
Tazze.
Le tazze sono in lamiera di ferro stampate in un sol
pezzo spesso stagnate o zincate dello spessore di uno a due mm per farine,
cereali e materiali leggeri in piccoli pezzi, in lamiera d’acciaio di 4
a 6 mm stampate o chiodate e saldate per cemento, pietrisco, minerali,
clincker, calcare, carbone, ecc. Si fondono in acciaio preferibilmente
al manganese per lavoro pesante, cava- fango, minerali abrasivi in grossi
pezzi, scavi di terreni alluvionali; si fondono in alluminio per sale da
cucina, sali di potassio e altri prodotti che attaccano il ferro. La tab.
CCXXIII
fornisce dati sui tipi di tazze più comuni.
Nastri.
Si usano esclusivamente nastri di gomma (vedi nastri
in gomma in seguito). Si tengono almeno 2 Cm più larghi della larghezza
massima delle tazze e si calcolano per una tensione massima di kg da 3
a 5 per cm di strato di tela inserito, i tipi normali hanno da 3 a 5 strati
di tela interni.
Catene calibrate.
Sono molto usate, si fanno scorrere su ruote lisce alle
quali aderiscono per attrito, si calcolano per uno sforzo massimo di 1/20
del carico di prova.
Catene a sbarre (fig.. 600 c). Se il passo è lungo e le ruote di comando hanno pochi denti la- variazione notevole fra i diametri istantanei di rotazione da luogo a delle accelerazioni che talvolta perfino raddoppiano lo sforzo sulle catene.
Elevatori speciali. La fig. 602 mostra un elevatore molto speciale a tazze interne per piccoli pezzi meccanici, che vengono fatti cadere nel bagno di tempera con un tubo forato e raccolti dalle tazze che li scaricano superiormente mediante uno scivolo. La fig. 603 mostra un impianto costruttivo per' un elevatore scaricatore di stive di piroacafi.
Bibliografia
Vittorio Zignoli "Trasporti meccanici",
Milano, Hoepli