La storia della medicina è un argomento importante per la formazione del medico: se la medicina è essenzialmente una disciplina pragmatica, ovvero che deve dare una risposta efficace alle istanze del Paziente o della società in cui questo vive, nondimeno si poggia anche su basi antropologiche che necessariamente si riverberano sulla sua quotidianità, fatta di rapporti fra medico e paziente e medico e società. Basterebbe per un attimo ripercorrere ciò che abbiamo vissuto durante l'ultima pandemia per rendersi conto di come una medicina considerata come una "semplice" branca specializzata della biologia abbia mostrato importanti criticità dal punto di vista antropologico e sociale proprio come avvenne (mutati i tempi e la società), all'esordio dell Peste Nera del 1348 o del colera nel secondo quarto dell'800.
Se la storia di una disciplina scientifica serve ad inquadrare proprio la sua contemporaneità, ancora più importante è lo scopo della storia della medicina perché mostra come "l'ars medendi", la medicina insomma, debba adattarsi alla società di quel tempo e di quel luogo, talora a prescindere dalle scoperte delle scienze a cui questa si appoggia. Si potrebbe pensare infatti che senza la rivoluzione industriale non avremmo avuto la grande stagione della medicina del XIX secolo, in qualche modo strumentale al mantenimento della forza-lavoro, così come senza il fiorire delle poleis greche e dalla loro maggiore richiesta di salute come bene sociale non avremmo assistito al fenomeno ippocratico.
Su questo principio si basa questo corso che, nel tempo concesso, cercherà di illustrare allo studente questi mutamenti della nostra disciplina allo scopo di migliorare la sua consapevolezza sulle "ragioni" e sui modelli della medicina del passato per poter meglio ragionare sulla medicina contemporanea e i suoi problemi etici ed antropologici. Verranno percorsi, nel corso, circa diecimila anni di storia dell'umanità anche se, purtroppo, per motivi di tempo, verrà analizzata soltanto la storia della medicina occidentale.