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  • Nel corso ci si propone di approfondire la riflessione della giurisprudenza classica romana in ordine al concepito e al possesso, entrambi oggetto di particolare attenzione da parte della dottrina.
    Per quanto riguarda il nascituro, si avanza un'ipotesi volta a risolvere l'apparente contraddizione delle fonti, le quali sembrano presentare il concepito come 'esistente' (in rerum natura esse e in rebus humanis esse) e al contempo come 'non esistente' (in rerum natura non esse e in rebus humanis non esse), autonoma individualità ma anche parte del corpo materno.
    Per quanto concerne invece la possessio, si cerca di dimostrare, pur nei confini dell'aspetto conservativo, come l'animus non sia elemento soggettivo (animus possidendi), ma soltanto un modo (immateriale) che ne permette la ritenzione in determinate situazioni (animus revertendi).