025SV-1 - BIOCHIMICA II 2024
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Vi allego questa review sulla creatina che abbiamo (parzialmente) visto a lezione.
La ragione per cui vi propongo questa lettura è di farvi capire come le nozioni apprese a lezione possano fungere da spunto per approfondimenti. In particolare, ritengo che in un corso dove si parla di metabolismo la connessione con l'ambito della integrazione alimentare sia di notevole rilevanza e interesse. Da questa review potete trarre diverse informazioni e generare molte domande.
Quale è la dose consigliata di creatina giornaliera?
In che alimenti posso ritrovarla?
Ci sono delle controindicazione alla supplementazione con creatina?
In che ambiti può essere efficace?
Un altro aspetto molto importante da non sottovalutare assolutamente sono le false credenze, le affermazioni fatte per passa parola, prive di un fondamento scientifico. Lo scopo di una formazione universitaria passa anche attraverso il fornirvi gli strumenti per decidere da quali fonti ottenere le informazioni. Ogni affermazione deve sempre essere supportata da un'evidenza scientifica, altrimenti rimangono opinioni e valutazioni personali.
Buona lettura!
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Vi allego questo PDF dove troverete una review sul NADPH. Ho sottolineato la parte introduttiva della review poiché ritengo estremamente interessante un'aspetto: il ruolo multi-funzione di questa molecola. Spesso si associa ad una molecola una singola ed esclusiva funzione/attività, ma in effetti il caso più comune è esattamente l'opposto, ovvero quello in cui una molecola svolge più funzioni.
Se ci pensate, una variazione della concentrazione del NADPH si può tradurre in una variazione dell'espressione genica attraverso un sistema di regolazione diretta.
Buona lettura!
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GLICOLISI I File PDF
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Cari Studenti,
vi allego questa review sul lattosio che tratta prevalentemente in merito alle strategie per ottenere prodotti "privi" di lattosio, per ovviare al problema dell'intolleranza al lattosio.
L'intolleranza al Lattosio è dovuta alla perdita dell'attività della lattasi nell'eta post-adolescenziale che è alla base della mancata scissione del lattosio in galattosio e glucosio e quindi causa il non assorbimento dei suoi costituenti e la permanenza dello stesso lattosio nell'apparato intestinale, dove viene metabolizzato dai microorganismi ivi presenti con la possibile produzione di molecole che risultano essere "tossiche" e sono alla base dei problemi di crampi e diarrea, sintomi comuni che si riscontrano nelle persone con un'intolleranza al lattosio.
La review che vi fornisco non è tanto relata all'aspetto metabolico, bensì a quello BIOTECNOLOGICO.
Leggendola, vi renderete conto che il percorso seguito negli anni è stato il seguente: Evidenza di una problematica (disturbi dovuti all'assunzione di latte e suoi derivati), comprensione della base biochimica/molecolare del problema (mancata attività della lattasi), sviluppo di strategie biotecnologiche per la risoluzione del problema (trattamento del latte e/o suoi prodotti con enzimi).
Ritengo che questo sia un ottimo esempio dell'intersezione tra ambiti diversi (salute/ricerca di base/applicazioni biotecnologiche) che nella maggior parte dei casi vengono visti come molto distanti tra loro ma che poi, nella realtà, sono MOLTO vicini, anzi, si potrebbe dire che per molti versi si sovrappongono e complementano.
Ricerca di base, ricerca traslazione e ambito biomedico rappresentano un asse unico.
BUONA lettura
PS: L'approfondimento di specifici argomenti anche attraverso la lettura di review costituisce un esempio/suggerimento di come si possano incamerare delle informazioni in modo molto più permanente.
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Vi allego questa review sul controllo metabolico.
Ho provveduto ad evidenziare le parti che sono particolarmente attinenti a quello che abbiamo trattato nel corso.
I punti che ritengo particolarmente interessanti in questa review sono:
1) Il fatto che venga messa in evidenza in modo molto chiaro il legame tra comprensione del controllo metabolico e possibili applicazioni in ambito biomedico e biotecnologico;
2) Il fatto che venga evidenziato come la MCA (metabolic control analysis) abbia contribuito a superare il concetto della tappa limitante in una via metabolica;
3) Il fatto che venga richiamata l'importanza della glicolisi in cellule tumorali e che colleghi questo argomento al MCA;
4) La trattazione della MCA.
Saltate pure da pag16 a pag25 e concentrativi sui concluding remarks.
Troverete delle piccole differenze rispetto alla terminologia utilizzata nel corso, ma la sostanza rimane la stessa (per darvi un punto di riferimento io ho preferito utilizzare quella presente sul libro di testo e cercare di semplificarla).
PS: questo argomento credo vi faccia riflettere su come gli strumenti matematici possano trovare applicazioni in ambito biochimico e possano essere estremamente utili per fornire dei dati quantitativi. In particolare mi riferisco alle derivate.
La derivata di una funzione è il tasso di crescita/variazione di quella funzione ed è una grandezza puntuale, ovvero riferita ad un preciso punto ed in pratica corrisponde al coefficiente angolare della retta tangente a quel preciso punto preso in considerazione (valore m della curva y=mx+q che rappresenta la tangente). m può essere positivo (la funzione cresce), negativo (la funzione cala), zero, (la funzione non varia) in seguito ad uno spostamento verso valori maggiori della grandezza rappresentata sull'asse delle x. Nel nostro caso immaginate di avere J sulle y e E (la concentrazione di uno specifico enzima) sulle x.
La particolarità che merita una spiegazione è il perché nel corso compare un grafico lnJ (y) vs lnE (x) e di come la derivata su questo grafico rappresenti il coefficiente di controllo del flusso. Non avremmo dovuto utilizzare un grafico J vs E?
Il coefficiente C è rappresentato da delta(J) / delta(E) (che in pratica quando l'incremento della concentrazione di E è infinitesima è la derivata al punto E). Ma in questo caso C avrebbe un valore che dipende dalle unità utilizzate per esprimere J ed E. Il tutto può essere reso adimensionale andando a dividere delta(J) per J e delta(E) per E (delta(J)/J / delta(E)/E: in questo modo si ottiene un espressione adimensionale del coefficiente C). In questo caso J e E sono i valori di flusso e concentrazione dell'enzima di partenza dai quali è stata operato il cambiamento (ipotetico aumento della concentrazione di E quando la via metabolica aveva il flusso J).
Per una questione matematica delta(x)/(x) è approssimabile a ln(x), quindi deltaln(J)/deltaln(E) = C. Da qui, se noi riportiamo in un grafico ln(J) vs ln(E), allora la derivata prima di questo grafico al punto prescelto come concentrazione E (ovvero il coefficiente angolare della tangente in quel punto) rappresenta il coefficiente di controllo della via metabolica in quelle specifiche condizioni).
Sperimentamente quello che uno può fare è delle misure di J a diversi valori di E, riportare poi in grafico ln(J) vs ln(E) e ricavare la derivata ad un determinato valore di E e ottenere in questo modo il coefficiente C.
Spero che questa spiegazione possa aiutarvi nella comprensione di questo importante punto del corso.
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Vi allego questa review sulle moonlighting proteins (proteine a doppia funzione) in relazione a quanto trattato in riguardo all'ACONITASI.
Trovo particolarmente interessante e stimolante il fatto che, una volta identificata una specifica funzione di una protein moonlighting associata ad una determinata patologia, sia possibile pensare a delle strategie atte ad interferire con quella specifica funzione e non con l'altra, che magari non è potenzialmente coinvolta nell'alterazione patologica.
Come del resto è molto interessante l'aspetto di doppia funzione intra/extracellulare.
Buona lettura
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Via allego questa review che tratta del metabolismo epatico per quanto concerne in particolare la condizione di digiuno/alimentazione e le relative implicazioni. Ache questa, come le altre che vi ho dato costituisce un buon banco di prova per autovalutare il grado di apprendimento delle informazioni ottenute a lezione e, contestualmente, per fare degli approfondimenti.
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