Schema della sezione

    • Sono inseriti qui di seguito 3 moduli di slide tutti relativi al tema dei soggetti di diritto internazionale, ossia degli enti che hanno rilevanza giuridica sul piano internazionale in quanto beneficiari o destinatari di diritti e di obblighi sanciti dallo stesso ordinamento. 

      Si tratta, rispettivamente, degli Stati (e taluni enti collegati), delle Organizzazioni internazionali (con particolare riguardo alle Nazioni Unite e alla loro funzione e struttura), dell'individuo (con particolare riguardo alle norme internazionali protettive dei diritti fondamentali dell'uomo). 

      Sono segnalate alcune letture integrative (reperibili sul web). 

      Per gli studenti e studentesse che incontrassero dubbi o incertezze nello studio delle slide, non chiariti (all'occorrenza) dai testi suggeriti, potremo concordare una lezione telematica (su domanda) in cui potranno essere dibattuti i temi meno chiari.

    • Il secondo modulo di slide concerne le Organizzazioni internazionali: enti internazionali creati da accordi fra Stati al fine di svolgere, nell'interesse comune, funzioni e compiti previsti dal rispettivo statuto. Le Organizzazioni godono di soggettività (secondo quanto previsto dall'accordo che le istituisce e dal diritto internazionale generale) di tipo funzionale: non dispongono invece di sovranità territoriale (esercitano i loro poteri e competenze sul piano internazionale; sono gli Stati membri che devono attuare, o portare a effetto, le relative decisioni vincolanti). 

      Sono esaminate varie tipologie di Organizzazioni (per funzione o scopo; per partecipazione, regionale o universale; ecc.). Ampio spazio è dato all'Organizzazione delle Nazioni Unite (San Francisco, 1945) in ragione del ruolo essenziale da questa svolto per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.

    • Nel terzo e ultimo modulo di slide sui "soggetti" viene esaminato il ruolo dell'individuo-persona nel Diritto internazionale, con riguardo a vari gruppi di norme (relative a: la protezione dello straniero; la protezione internazionale dei diritti dell'uomo in tempo di pace e in tempo di guerra; la sanzione dei crimini internazionali dell'individuo) e con riguardo all'incidenza di tale norme (sul bagaglio giuridico "internazionale" dell'individuo: di natura sostanziale, e di natura processuale).

    • Modulo generale sulle fonti del diritto internazionale e sulla loro gerarchia, con esempi e questioni di autovalutazione (circa 150 slides)


    • Lettura suggerita in tema di applicazione territoriale dei trattati e sue modulazioni. 

      Viene riportata in allegato la decisione di inammissibilità della Grande Camera Corte EDU del 5.5.2020, ric. n. 3599/18, nel caso M.N. and Others v. Belgium, in testo inglese (disponibile anche in testo francese al link https://echr.coe.int/Pages/home.aspx?p=caselaw/HUDOC&c= ) con sommario del caso in apertura.

      La vicenda. La Corte EDU, in formazione di Grande Camera, è chiamata a decidere se il diniego del visto che era stato richiesto da una famiglia di siriani (con figli minori) all'ambasciata del Belgio a Beirut (Libano), per raggiungere il territorio metropolitano belga e chiedervi asilo, costituisca una situazione cui s'applica la Convenzione. I ricorrenti lamentavano, nel merito, che il diniego del visto e il loro conseguente ritorno in Siria li avrebbe esposti ivi al  rischio di subire, in tale Paese, trattamenti inumani o degradanti vietati dall'art. 3 CEDU. 

      La Corte è chiamata a decidere se la situazione degli interessati rientri entro la giurisdizione di uno degli Stati membri ai sensi degli artt. 1 e 3 CEDU. La Corte conferma che la nozione di giurisdizione ai sensi della Convenzione è di natura essenzialmente territoriale. Le eccezioni elaborate per le situazioni di extraterritorialità non sono applicabili alla presente fattispecie. Conclude dunque negativamente (la CEDU non s'applica alla fattispecie).

    • Il terzo modulo di slide ha a oggetto il fenomeno dell'adattamento del diritto statale (e italiano in particolare) al diritto internazionale (consuetudine, accordi, fonti previste da accordi). Si tratta di un tema assai importante per il giurista interno, sempre più confrontato, nella risoluzione dei casi, a norme e fonti di origine internazionale. Il modulo riassume i principali problemi posti dall'adattamento e illustra, con ampi richiami alla giurisprudenza italiana, in particolare le questioni degli effetti e della forza gerarchica della consuetudine e dei trattati nell'ordinamento italiano. A fine modulo alcune questioni di autovalutazione ai fini dell'esame.

    • In allegato la sentenza della Corte costituzionale n. 238 del 2014 in cui (per la prima volta) viene applicata la teoria dei c.d. limiti costituzionali all'efficacia interna della "consuetudine internazionale" (art. 10, primo comma, Cost.). 

      Il caso origina da un problema di giurisdizione italiana. Secondo la sentenza della Corte internazionale di giustizia (CIG) del 3.2.2012, sul caso delle Immunità dello Stato dalla giurisdizione (Germania c. Italia), la regola consuetudinaria delle immunità dello Stato dalla giurisdizione estera, che protegge la sovranità e l'uguaglianza degli Stati nei loro reciproci rapporti, non viene meno e non è derogabile per effetto del carattere gravemente lesivo ("crimini internazionali dello Stato") dei comportamenti imputati allo Stato (e coperti, dunque, da immunità). 

      In esito alla sentenza le giurisdizioni italiane sono dunque precluse dal conoscere delle azioni di risarcimento promosse, contro la Germania, dalle vittime italiane di trattamenti gravemente illeciti per il diritto internazionale, consistenti nella deportazione in tale Stato di un gran numero di civili e nel loro assoggettamento a lavoro forzato (presso l'industria bellica tedesca). Tali trattamenti erano stati posti in essere dalla Germania (dall'esercito tedesco) fra il 1943 e il 1945, dunque nella fase terminale del secondo conflitto mondiale, in violazione delle consuetudini e degli usi di guerra. 

      La Corte costituzionale italiana, chiamata a pronunciarsi sulla compatibilità della consuetudine sull'immunità (come ricostruita dalla CIG), della sentenza della CIG (vincolante per l'Italia ai sensi dell'art. 94 Carta ONU), nonché delle misure normative assunte dall'Italia per darvi esecuzione, rispetto ai diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione (in particolare con riguardo al diritto a un ricorso giurisdizionale effettivo, ex art. 24 Cost., a tutela dei diritti inviolabili costituzionalmente protetti, ex art. 2 Cost.), ha accertato il confitto e ha "disattivato" le norme di adattamento ai vincoli internazionali su indicati. In conseguenza la regola dell'immunità, in Italia, non osta all'esercizio della giurisdizione italiana nei confronti della Germania per gli illeciti contestati.

      La lettura della sentenza è vivamente raccomandata al fine di "testare", con la pratica, le nozioni illustrate nel modulo sull'adattamento e di avvicinarsi al linguaggio e al modo di ragionare ("la tessitura argomentativa") del giudice delle leggi italiano.

    • Ultimo modulo di slide concernente il sistema regionale di protezione dei diritti fondamentali della persona fondato sulla Convenzione europea per la protezione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Il modulo va integrato con lo studio degli art. 2 e 3 CEDU dal manuale di parte speciale (De Salvia-Remus).