Titolo:
Temi:
Autori:
Contenuti e fonti:
Funzionalità:
Obiettivi e pubblico di riferimento:
Architettura web, chiarezza, navigabilità - da 1 (min) a 5 (max):
Accessibilità e ricercabilità dei dati - da 1(min) a 5 (max):
Qualità grafica, impatto visivo - da 1 (min) a 5 (max):
Valutazione dei contenuti: rilevanza del tema - da 1 (min) a 5 (max):
Ricchezza dei contenuti - da 1 (min) a 5 (max):
Qualità di apparati introduttivi, e istruzioni - da 1 (min) a 5 (max):
Giudizio complessivo:
URL:
Tipologia:
Firma:
Immagine:
Data della recensione:
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Nome autore:
Cognome autore:



Titolo:

Paesaggi Longobardi

Temi:

Paesaggi Longobardi è un progetto WebGis di divulgazione storica, realizzato dall’associazione storico-culturale no-profit AReS, la quale si occupa dello studio e della ricostruzione della vita quotidiana e della cultura materiale di diversi periodi storici.                                                                                                                                            Nello specifico, il progetto si concentra sulla storia dei longobardi in Italia e si pone come scopo quello di utilizzare l’archeologia sperimentale e la ricostruzione storica inerenti alla presenza longobarda nella penisola italiana, per fini di ricerca e divulgazione. Rinvenimenti archeologici, appunti, ricerche, letture sono stati rielaborati per fornire all’utente uno strumento cartografico e bibliografico di libero accesso e rapido utilizzo.

Autori:

Il progetto è il risultato del lavoro dell’associazione culturale AReS (Archeologia, Reenacment, Storia), fondata nel 2009 da archeologi professionisti, laureati in storia, reenactors e semplici appassionati. Un importante contributo alla sezione AresTech è stato apportato dal Dott. Luca Bartoni, responsabile di tale sezione, e dal dott. Yuri godino, responsabile del gruppo presenze longobarde, per quanto concerne gli aspetti archeologici/territoriali.


Contenuti e fonti:

Nella pagina principale è presente in alto a sinistra il menu di navigazione a più voci, comprendente: Home page, Chi siamo, Mappa, Bibliografia, Contatti e Credits.

Nella Home Page si trova una citazione di Paolo Diacono e un’introduzione sulla discesa dei Longobardi in Italia, sulla loro permanenza nella penisola, sui modelli di vita, leggi, costumi e cultura che hanno portato; ancora, si parla dell’organizzazione del regno, dei villaggi e città, ma anche delle numerose necropoli, a testimonianza di quanto la presenza di questo popolo fosse radicata e avesse influito a costruire abitudini e paesaggio della penisola.

La seconda voce, Chi siamo, individua l’associazione AReS quale fautrice del progetto, raccontandone la storia ed esplicandone il lavoro, citando i due principali autori del progetto; qui è inoltre permesso accedere tramite dei link al sito web dell’associazione AReS (ora non funzionante), alla pagina Facebook e all’indirizzo e-mail del referente, il Dott. Godino.

Nella voce Mappa è presente un Webgis con la mappatura dei siti archeologici e storici longobardi in italia. Nella mappa nella quale sono indicati e consultabili i vari siti di rinvenimento; cliccando sui vari segnaposti presenti, appaiono le informazioni del sito archeologico, come nome del luogo e posizione geografica attuale, indicandone inoltre tipologia ed eventuale cronologia, bibliografia e precisione.

Nella voce Bibliografia vengono elencati i testi che sono stati consultati dall’associazione per le datazioni, l’individuazione del tipo di presidio e la geolocalizzazione dei siti archeologici. È presente una bibliografia aggiornata con i riferimenti bibliografici inerenti alla storia longobarda. Tali voci rappresentano, inoltre, fonti per la mappatura GIS dei siti.

La voce Contatti permette l’invio di un messaggio rapido direttamente all’associazione, compilando gli appositi form (nome e cognome, motivo della richiesta, indirizzo mail e messaggio da inoltrare).

L’ultima voce, quella Credits, indica la necessità di citare la fonte qualora vengano utilizzati i contenuti del sito, inoltre fornisce l’elenco dei vari strumenti e codici software utilizzati per la creazione dell’applicazione Paesaggi Longobardi.

In fondo alla pagina Chi siamo si possono reperire i link relativi all’associazione AReS e pagina social (Sito web, pagina Facebook…).
Funzionalità:

Alla voce mappa il contenuto della pagina stessa è presentato tramite un GIS, ovvero un sistema che collega le informazioni dei luoghi geografici alle informazioni testuali in un ambiente digitale. Nello specifico, la mappa è realizzata con la tecnologia OpenStreetMaps e permette di visualizzare nella penisola italiana, la posizione dei vari siti archeologici o toponomastici di derivazione longobarda. Cliccando sui segnaposto selezionabili, appare una finestra che indica, nello specifico: nome del sito, comune, provincia, regione, tipologia (sede vescovile, necropoli, sede ducale, toponimo o rinvenimento sporadico), cronologia, bibliografia (riferimenti che attestano la presenza longobarda nel luogo), precisione geografica, note, materiali del rinvenimento e utente che ha geolocalizzato il luogo.

La mappa permette di svolgere varie attività: è possibile selezionare, ad esempio, solo sedi vescovili, toponimi o città ducali, altresì è possibile passare dalla cartina alla visuale satellitare; inoltre vi è la possibilità di aumentare e ridurre lo zoom o, tramite un collegamento rapido, passare direttamente alla pagina dell’anteprima di stampa.
Obiettivi e pubblico di riferimento:

L’obiettivo del progetto è esplicitamente dichiarato nella Home: fornire un quadro generale delle presenze longobarde in Italia, sia per quanto riguarda i rinvenimenti archeologici, sia per quanto riguarda la letteratura e le testimonianze scritte. Il progetto vuole fornire uno strumento cartografico e bibliografico di rapido, semplice e diretto utilizzo da parte dell’utente e con chiare finalità di divulgazione storica.


Architettura web, chiarezza, navigabilità:    4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    2
Qualità grafica, impatto visivo:    2
Rilevanza del tema:    2
Ricchezza dei contenuti:    2
Qualità di apparati descrittivi e guide:    3
Giudizio complessivo:

In questo progetto noto la presenza di un menù ed una schermata home essenziali, di facile utilizzo ed esplicita chiarezza. Interessate è che, come esplicitato, il progetto non è un punto di arrivo, bensì di partenza, in quanto viene rimarcato che alcune regioni sono state per ora trascurate e lasciate ad aggiornamenti successivi. Inoltre la presentazione dei dati è per ora concentrata sulla questione cartografica. Come dichiarato nella home page, il progetto è in corso di sviluppo.

I contenuti del sito sono fruibili sia accedendo al sito web tramite personal computer, sia tramite smartphone android. Il sito è web responsive, ovvero capace di adattare il proprio layout automaticamente in base ai paramentri del dispositivo tramite il quale vi si accede.

DIFETTI: seppur di uso e grafica semplice, la schermata principale e tutta l’architettura risultano basilari.

Nell’utilizzo della mappa, cliccando sui segnaposto la finestra con le informazioni inerenti al sito che si apre, non è minimamente approfondita, anzi risulta carente; andrebbe approfondita con schede del sito più dettagliate, immagini o collegamenti che ci portano ad altri siti web.

Il sito è solamente in lingua italiana, sarebbe utile vi fosse la possibilità di poterne usufruire e renderlo comprensibile anche a persone di altre nazionalità, aggiungendo un pulsante per tradurlo in lingua inglese.
URL: https://www.paesaggilongobardi.it/index.html
Tipologia: Presentazione/visualizzazione di dati
Firma: Simone Buiatti
Immagine:
Data della recensione: 1 febbraio 2023


Titolo:

La scuola per i 150 anni dell'Unità d'Italia

Temi:

Unità Nazionale, Risorgimento, Autonomie locali, Donne nella storia d'Italia

Il progetto è tripartito in tre macrocategorie: "Il Risorgimento", "Le italiane" e "Le Autonomie Locali"


Autori:

Sezione "Il Risorgimento": Ernesto Galli Della Loggia, Adolfo Scotto di Luzio, Giovanni Belardelli, Cristina Baldassini, Silvia Capuani, Andrea Possieri, Dianora Citi

Sezione "Le Italiane": Lucetta Scaraffia, Giulia Galeotti, Manuela Fugenzi.

Sezione "Le Autonomie Locali": Andrea Possieri.

Responsabile progetto: Ulisse Fabiani.

Costruttore sito: EMIS Studios


Contenuti e fonti:

Il portale, nato inizialmente solo con la sola sezione "Il Risorgimento" è stato poi integrato con altre due sezioni: "Le Italiane" dedito alla raccolta di 260 biografie di donne che hanno contribuito alla causa risorgimentale e non solo e "Le Autonomie Locali" comprendente oltre 1500 pagine di provvedimenti legislativi sulle autonomie locali, l'arco cronologico che copre questa sezione va dal 1770 al 2001.

Il progetto comprende una parte trasversale alle tre sezioni nella quale viene affrontata la parte generica, essa è suddivisa in: Home, Progetto, Comitato, Iniziative per le scuole, Mappa del sito, Ringraziamenti. Queste voci sono comuni a tutti i progetti sopra citati

La sezione "Il Risorgimento" ricopre un arco cronologico di 55 anni e va dal Congresso di Vienna (1815) alla Presa di Roma (1870). Essa è suddivisa in ben undici sezioni suddivise a loro volta in sottosezioni (che verranno riportate tra parentesi), quindi in singole schede.

Le sezioni sono così suddivise:

Cronologia nella quale vengono riportate, mediante l'utilizzo di una timeline interattiva, tutti gli eventi fondanti del periodo in esame con cause e conseguenze di ogni singolo evento. La sezione cronologia è a sua volta suddivisa in due sottosezioni: timeline e 1815-1870.

- Eventi in cui vengono riportate schede dei singoli eventi ed avvenimenti principali che portarono al Risorgimento ed all'Unificazione Nazionale. Le sottosezioni riportate in questa sezione sono le seguenti: Il Congresso di Vienna e la Santa alleanza, La rivoluzione del 1820-1821 a Napoli e in Sicilia, La rivoluzione del 1821 in Piemonte, I processi milanesi del 1820-1823, La rivoluzione del 1831 nei Ducati e nello Stato pontificio, La spedizione in Savoia, La spedizione dei Fratelli Bandiera, Le insurrezioni di Palermo e Napoli nel 1848, Le Cinque giornate di Milano, La rivoluzione a Venezia nel marzo 1848, La prima guerra di indipendenza, Il Regno delle Due Sicilie nel 1848-1849, La Toscana nel 1848-1849, La Repubblica romana, La fuga di Garibaldi e la “trafila”, La resistenza di Venezia nel 1849, La ratifica della pace di Milano e il proclama di Moncalieri, Le leggi Siccardi, I martiri di Belfiore, La crisi Calabiana, La guerra di Crimea e il congresso di Parigi, La spedizione di Sapri, Gli accordi di Plombières, La seconda guerra di indipendenza, Le insurrezioni della Toscana, dei Ducati e dell’Emilia, La pace di Villafranca, L’Italia centrale tra Villafranca e i plebisciti, La spedizione dei Mille, L’incontro di Teano, Sarnico ed Aspromonte, La convenzione di settembre, La terza guerra di indipendenza, Mentana, La presa di Roma a queste sottosezioni se ne aggiungono due ulteriori denominate rispettivamente: Mappa degli Eventi per Decenni e Mappa degli Eventi per Avvenimenti Principali. Esse consentono una visualizzazione degli eventi parzializzata per decenni (1820-1829 / 1830-1839 / 1840-1849 / 1850-1859 / 1860-1870)  ed una mappatura dei singoli eventi fondanti suddivisi in Moti 20-21, Moti 30-31, Gli anni 48-49, Gli anni 59-60, Garibaldi, Le Guerre di Imdipendenza, Dopo l'Unità.

- Italia prima e dopo l'Unità in questa sezione vengono riportate tutte le conquiste e cessioni territoriali in seguito ad accordi, trattati di pace e vittorie militari conseguite dal regno sardo dal Congresso di Vienna alla fine del potere temporale di Santa Romana Chiesa nel 1870 con la Presa di Roma da parte delle truppe sabaude. Questa sezione si suddivide nelle seguenti 4 sezioni: 1) La Geografia dell'Italia con la presenza di rappresentazioni cartografiche atte a mostrare come si evolsero i confini e le pertinenze territoriali tra il Congresso di Vienna e la breccia di Porta Pia (sono presenti 6 rappresentazioni cartografiche così suddivise: Italia 1815, 24 marzo 1860, 26 ottobre 1860, 17 marzo 1861, 22 ottobre 1866, 20 settembre 1870); 2) L'Italia negli anni del Risorgimento in cui viene riportata, grazie a 3 schede dedicate, la situazione generale della Penisola dal punto di vista politico e sociale con approfondimento specifico per il Regno di Sardegna, con a capo la Dinastia Sabauda, e per il Regno delle Due Sicilie con a capo il Casato dei Borbone, le tre schede di approfondimento sono le seguenti: Il Regno di SardegnaL'Italia preunitariaIl Regno delle Due Sicilie; 3) La costruzione dello Stato e i nuovi indirizzi politici suddivisa a sua volta in 9 schede di approfondimento dedicate alla questione istituzionale, diplomatica e di unione amministrativa. Le 9 schede sono: I Plebisciti dove vengono pubblicati i manifesti patriottici di Marche ed Umbria; Il difficile riconoscimento diplomatico in cui si tratta del difficile percorso che portò al riconoscimento internazionale della realtà statale italiana, in questa sezione vengono riportati anche i documenti ufficiali di riconoscimento da parte delle autorità francesi, britanniche, russe e prussiane; Apparato di controllo e repressione, scheda questa dedicata alla questione inerente il brigantaggio nel meridione che non pochi problemi suscitò in un'Italia appena unificata; L'Unificazione amministrativa in cui viene trattata la fase politica di effettiva unificazione amministrativa sotto il Governo liberale; La piemontesizzazione nella quale prosegue il tema trattato nella sottosezione precedente spiegando come l'apparato di leggi e provvedimenti in vigore nel Regno di Sardegna venne esteso a tutto il nuovo territorio nazionale; Il costo del Risorgimento tratta invece della parte più economica sui costi effettivi che ebbe questa impresa storica, in questa sezione viene menzionata anche la nascita della questione meridionale e le differenze che caratterizzavano il nord ed il sud della penisola dal punto di vista economico; scheda a sé stante fa il tema di Firenze Capitale del Regno nel 1865 (e fino alla presa di Roma, solo nel 1871 la Capitale verrà trasferita definitivamente a Roma); nella scheda La Questione Romane e la Presa di Roma si approfondisce la diatriba tra il Trono pontificio, sul cui soglio regnava Pio IX, e quello sabaudo con Vittorio Emanuele II a capo; l'ultima scheda presente in questa sezione riguarda invece La Sinistra parlamentare con i suoi governi post risorgimentali. 4) Il Problema del Mezzogiorno questa sezione, suddivisa in due schede, tratta di tutte le problematiche relative alle differenze economiche e sociali con il Mezzogiorno d'Italia (già in parte accennate nella scheda "Il costo del Risorgimento"). Le due schede presenti sono Il divario di partenza in cui, a parer mio, vengono prese in considerazione, in maniera forse decontestualizzata per la sezione in cui si trovano, anche le situazioni di altre realtà preunitarie e La rivolta antiunitaria dove viene ripresa ed approfondita la questione del brigantaggio.

Austria ed Europa è la sezione in cui vengono analizzate le reazioni ed i sentori esterì in merito alle rivolte italiane che portarono all'Unificazione; questa sezione è divisa in due sottosezioni: Il Risorgimento e l'Europa che analizza i ruoli di Francia, Prussia, Russia ed Inghilterra con schede omonime e documenti riportati per ogni singolo Stato oltre alla scheda Le opinioni pubbliche in cui vengono analizzate le visioni che si avevano di quel che stava accadendo; la seconda sottosezione, invece, prende il nome Gli austriaci è dedicata totalmente all'Austria, principale attore e vittima del processo risorgimentale; due schede sono dedicate a questa sezione: Il governo del Lombardo - Veneto e L'apparato repressivo.

- I personaggi è la sezione in cui vengono presentate tre sottosezioni dal titolo I protagonisti con schede relative a Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso Conte di Cavour, Pio IX e Vittorio Emanuele II (per ogni personaggio protagonista è fornita una biografia suddivisa in 5 punti in cui vengono approfonditi i temi: La vita pubblica, L'uomo, I giudizi storici, I documenti, Consigli di lettura per approfondire); I personaggi principali con la biografia di 53 uomini e donne che diedero il loro contributo decisivo alla Causa; I personaggi secondari con la biografia di 250 personaggi che, seppur con un contributo minore, apportarono il loro contributo alla Causa.

- I movimenti, i valori, i libri è la sezione a cui vengono dedicate tre sottocategorie dove si analizzano le correnti culturali, gli ideali ed i valori che animarono l'impresa risorgimentale. Le tre sottocategorie sono: 1) I movimenti politici in cui vengono analizzati, mediante 11 schede, i movimenti e le principali correnti che videro la luce in quel frangente storico. Le 11 schede sono: La carboneria, La Giovine Italia, Il liberalismo, Il federalismo, Il neoguelfismo, Il cattolicesimo liberale, Il Partito d'Azione, La Società Nazionale, Il garibaldinismo, Il socialismo risorgimentale, La cultura antirisorgimentale. In ognuna di queste schede vengono approfonditi i punti salienti e la storia di queste correnti / movimenti; 2) I Valori in cui, mediante 13 schede, vengono analizzati e spiegati i valori fondanti. Le 13 schede di approfondimento sono: La nazione e la patria, La libertà, L'indipendenza, L'unità, Il popolo, Il martirio, L'internazionalismo, La guerra, La rivoluzione, La giovinezza, L'esilio, La Costituzione, Il Tricolore; 3) I libri che hanno fatto l'Italia sottocategoria in cui vengono forniti i titoli dei testi che hanno contribuito alla formazione della coscienza nazionale. Grazie al collegamento interattivo con Google libri ed alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma è possibile accedere all'intera opera gratuitamente e leggerla.

- Chiesa e Religione è la sezione riservata alle problematiche inerenti lo scontro col papato e la coscienza cattolica. Questa sezione è suddivisa in 3 sottosezioni come di seguito riportato: 1) Il potere temporale, fornita di 4 ulteriori schede di approfondimento (Lo Stato della Chiesa, La politica della Santa Sede, Lo scontro con il Piemonte liberale, Gli uomini), nella quale viene affrontato il tema del potere politico del papato in relazione alle problematiche nascenti con l'ideale e la rivoluzione risorgimentale; 2) Gli italiani e la Religione, fornita di 3 ulteriori schede di approfondimento (Protestantesimo e Risorgimento, Gli ebrei, La nuova religiosità cattolica), in cui si affronta il tema della religiosità del nuovo popolo italiano in relazione alla nascente situazione italiana (nonostante la quasi totalità degli italiani fosse cattolica, vengono prese in considerazione anche le minoranze protestanti ed ebraiche); 3) La nuova Italia e la Chiesa Cattolica, fornita anch'essa di 4 schede di approfondimento (La massoneria, L'anticlericalismo, La legislazione antiecclesiastica, La legge delle guarentigie).

- La società italiana è la sezione dedicata all'analisi della popolazione ed ai rapporti in essa esistenti, questa sezione è suddivisa in due sottocategorie: 1) La vita quotidiana con 5 schede di approfondimento (Il viaggioLa cittàLa casaLa socialità e i divertimentiLibri e giornali); 2) Uomini, donne e giovani con 6 schede di approfondimento (La cultura romantica e la nuova sensibilità, Un diverso ruolo per le donneLa nascita della famiglia borgheseL'amoreGenitori e figliIl mito della gioventù).

-Parole, suoni ed immagini è la sezione dedicata alla memoria epistolare, poetica, musicale ed iconografica del Risorgimento, essa è suddivisa in 3 sottosezioni: 1) Testi con 3 schede di approfondimento così denominate: Antologia di lettereAntologia di poesieAntologia di racconti; 2) Iconografia con riportati i ritratti e le immagini di documenti e reperti per un totale di 758 documenti iconografici; 3) Musiche nella quale vengono riportate le principali canzoni, popolari e non, che hanno caratterizzato il periodo risorgimentale (tra i principali risaltano la Marcia Reale di Giuseppe Gabetti e l'Inno di Mameli)

- La memoria e le interpretazioni del Risorgimento sezione questa dedicata all'approfondimento ed all'analisi di come l'ideale risorgimentale si è modificato ed adattato in base al periodo storico e agli interessi della politica contemporanea, in questa sezione troviamo 3 sottosezioni cronologiche in cui viene analizzato il fenomeno. Le 3 sottosezioni sono le seguenti: Fine XIX-inizio XX secolo, Guerra e fascismo (1914-1925), Dal 1945 ad oggi.

- Viaggi nel Risorgimento è la sezione dedicata alla divulgazione contemporanea, essa si suddivide infatti in due ulteriori sottosezioni: Mappa dei luoghi notevoli e Mappa dei musei. Purtroppo nessuna delle due sottosezioni è utilizzabile inquanto non contiene informazioni.

 

La sezione, integrata successivamente nel portale, Le Italiane è organizzata in 3 sezioni principali, a loro volta suddivise in sottosezioni:

Biografie è la sezione che contiene tutte le biografie delle italiane donne che hanno contribuito alla storia nazionale ed è suddivisa in ulteriori 3 sottocategorie cronologiche: Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale (1861-1914), Dalla prima guerra mondiale al secondo dopoguerra (1915-1950), Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011). Questo rende più agevole una ricerca cronologica su determinati temi.

- Percorsi è la sezione dedicata ai percorsi tematici riguardanti le donne nella storia d'Italia, essi sono così suddivisi: Imprenditrici, Artiste, Politiche, Femministe, Giornaliste, Nuove professioni, Sportive, Donne simbolo, Musiciste, Costituenti, Protagoniste del Risorgimento, Cattivi esempi, Emancipazioniste, Scienziate, Intellettuali, Religiose e sante, Filantrope, Moda.

- Autori in questa sezione vengono elencati tutti gli autori che hanno contribuito alla stesura delle biografie della sezione "Le Italiane".

 

La sezione, anch'essa integrata successivamente , Le Autonomie Locali è organizzata in 8 sezioni principali, a loro volta suddivise ed analizzate secondo due criteri: Documenti Giudizi storici. Le sezioni sono le seguenti:

- Lo Stato e i poteri locali

-Le origini dell'ordinamento comunale e provinciale

- Il processo di unità nazionale

- L'accentramento amministrativo

- Comuni e province dell'Italia liberale

- La crisi dell'Italia liberale e il fascismo

- Le autonomie locali nell'Italia repubblicana

- Le Province nella storia d'Italia


Funzionalità:

La funzionalità di questo progetto è relativamente intuitiva, ma non sempre utile al rapido reperimento di quanto ricercato. Interazione con l'utente non sempre agevolata, discreti collegamenti ipertestuali, ma non infrequenti problemi di caricamento delle pagine ricercate.

Presenza, nella home page di una finestra con gli articoli più ricercati e cliccati, questo può essere molto utile per ricerche generiche, ma rischia di distrarre ed essere inutilmente pesante dal punto di vista visivo per la persona che si imbatte su questo sito.

In fondo alla pagina di visualizzazione compaiono i loghi del Ministero dell'Istruzione e della Ricerca, del Comitato per i 150 anni dell'Unificazione e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nessuno di questi cliccabile per un accesso alle rispettive pagine


Obiettivi e pubblico di riferimento:

Il progetto ed il sito nascono con l'intento di fornire materiali di studio e riflessione circa il periodo risorgimentale a studenti e docenti a scopo didattico e di ricerca, ma anche a semplici amatori della storia.

Architettura web, chiarezza, navigabilità:    3
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    3
Qualità grafica, impatto visivo:    4
Rilevanza del tema:    4
Ricchezza dei contenuti:    4
Qualità di apparati descrittivi e guide:    4
Giudizio complessivo:

Il sito, nel suo complesso è funzionale, ma vanno sottolineate alcune criticità; tra le prime criticità va sottolineato lo stato di apparente abbandono del progetto in quanto molte risorse, anche importanti come la timeline, non sono più consultabili a causa del non aggiornamento della pagina e dei sistemi di visualizzazione (non più supportati).

Digitando il sito (www.150anni.it) nella barra di ricerca dedicata la pagina non viene caricata producendo il messaggio "403 Forbidden. Access is forbidden to the requested page", il sito è accessibile soltanto cercando il nome del progetto mediante un motore di ricerca.

Apprezzabile la scelta dei colori ripresa dal Tricolore, ma potrebbe stancare dopo una permanenza medio - lunga.

Nella sezione "Le Italiane" e "Le Autonomie Locali" sono presenti argomenti non propriamente risorgimentali che rischiano di portare fuori tema la consultazione.


URL: https://www.150anni.it/webi/index.php?s=1
Tipologia:
Firma: Michele D'Ambrosio
Immagine:
Data della recensione: 1 febbraio 2023


Titolo:

Repairs

Temi:

Storia e movimenti della schiavitù tra il XIX e il XXI secolo, temi di giustizia, uguaglianza e e memoria con approccio multidisciplinare. 

Autori:

CIRESC (Centre international de recherches sur les esclavages et post-esclavages CNRS-USR 2002), ANR (agence nationale de la recherche).

Contenuti e fonti:

I contenuti e le fonti si possono trovare nelle due sezioni Base 1825 e 1849, in cui vengono indicate tutte le fonti e ci sono delle parole o frasi evidenziate in blu che rimandano ad altri collegamenti ipertestuali (es. BNF Gallica) in cui si può accedere alla fonte a cui sta facendo riferimento. Vi sono inoltre delle voci (Mappe, Lessico, Figure, Archivi, Bibliografia) in fondo alle due sezioni dei due anni che danno la possibilità di rendere ancora più completa la ricerca che si va ad effettuare e dove si possono reperire le informazioni riguardanti la bibliografia utilizzata e documenti originali dell'epoca digitalizzati. 

Funzionalità:

Si naviga nel sito, non tramite menù a tendina, ma solamente tramite due pagine con due anni specifici (1825 e 1849) che riportano le indennità coloniali; di fianco vi è la voce "ricerca" che rimanda ad una sezione in cui vi è un elenco di nomi dei proprietari delle piantagioni oppure una mappa interattiva (GIS) dove vengono riportati i luoghi e raggruppati i nomi dei proprietari di piantagioni. Il problema riscontrato è che selezionando un nome o il fascicolo relativo ad esso non si ha ancora nessuna informazione a parte la localizzazione geografica dato che il progetto di questo sito è nuovo ed è ancora in fase di completamento. Sulla parte destra del sito si può trovare la sezione "Il nostro progetto" che spiega gli obiettivi del progetto e accanto la sezione "Contribuire" in cui per accedere è richiesta la registrazione.

Una funzione utile e importante è che viene indicata la modalità d'uso per fare la propria ricerca in base alla sezione in cui ci si trova: 1825, 1849, oppure all'interno della lista dei nomi dei proprietari di piantagioni. 

Vi sono collegamenti ipertestuali e vengono indicate in apposite sezioni (Mappe, Lessico, Figure, Archivi, Bibliografia) in fondo alle due sezioni 1825 e 1849 le fonti bibliografiche e documenti originali dell'epoca digitalizzati.

L'unica lingua in cui il sito è disponibile è il francese, può nel caso essere tradotto da Google Translate.  

Obiettivi e pubblico di riferimento:

L'obiettivo del progetto è quello di studiare l'indennità, le riparazioni e le compensazioni per la schiavitù sia a livello globale che locale tra il XIX e il XXI secolo tramite un approccio multidisciplinare (storico, politico, scientifico, filosofico) che si articola in tre parti chiamati "Assi" (tutto ciò è indicato nella sezione "Il nostro progetto"). E' un progetto che vuole mettere in luce il rapporto tra il denaro, la schiavitù e la proprietà, quindi l'idea è cercare attraverso quanto queste persone venivano risarcite di capire a livello sociale e politico cosa significano questi risarcimenti e che cosa significava per le persone che avevano comprato degli schiavi neri e che chiedevano il loro rimborso, come se fossero degli oggetti che in realtà sono persone. 

Il pubblico di riferimento è accademico. 

Architettura web, chiarezza, navigabilità:    4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    4
Qualità grafica, impatto visivo:    4
Rilevanza del tema:    4
Ricchezza dei contenuti:    4
Qualità di apparati descrittivi e guide:    5
Giudizio complessivo:

Il giudizio è positivo, ma non può essere completo dato che il progetto è ancora in fase di compilazione. Le premesse e le impostazioni del progetto sono ottime, peccato per l'unica lingua, il francese, in cui è possibile visionarlo. 

URL: https://esclavage-indemnites.fr/public/
Tipologia: Presentazione/visualizzazione di dati
Firma: Francesca Zaffina
Immagine:
Data della recensione: 1 febbraio 2023


Titolo:

14-18 - Documenti e immagini della grande guerra

Temi:

14-18 – “Documenti e immagini della grande guerra” è un progetto di digital history che mira ad approfondire le tematiche della Prima Guerra Mondiale, attraverso la divulgazione di vasto repertorio di fotografie, manoscritti, diari, opuscoli, volantini, monumenti e registrazioni sonore a disposizione del pubblico.



Autori:

È un progetto nazionale nato nel 2005 con l’obiettivo di riunire virtualmente e rendere disponibile online il materiale archivistico e bibliografico contenuto nel “Fondo Guerra”, ampliato poi con immagini, fotografie e documenti storici.                                                      Il progetto, del Ministero della Cultura, è coordinato dall’istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane, realizzato dal GruppoMeta e co-finanziato dalla Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio.                                                                       Il sito, di libero accesso e consultazione è in costante aggiornamento e ampliamento grazie alla collaborazione di numerosi istituti, tra cui archivi privati, di Stato, militari e universitari, biblioteche, musei e privati cittadini.


Contenuti e fonti:

Nel sito si trovano aggregate fonti documentarie e memorialistiche di diversa natura che testimoniano tutti gli aspetti del periodo, dalle azioni militari alla satira politica, dalle memorie personali ai canti di guerra alle dure condizioni di vita dei civili. l materiale offerto alla consultazione è di varia tipologia, documenti a stampa e manoscritti, grafici e sonori e una sezione dedicata ai Monumenti e Lapidi che include le schede di catalogo dei monumenti ai caduti presenti su tutto il territorio nazionale censiti dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.

 

Nella pagina principale, in alto a destra è possibile avviare un percorso diretto alla home page, alla mappa del sito (voce che rappresenta un indice completo) oppure a Cerca nel sito.

In alto al centro è presente un menù di navigazione con varie voci: fotografie, stampati, manoscritti, grafica periodici, cimeli, monumenti e lapidi e registrazioni sonore.

Cliccando sulla voce fotografie, ci si presenta la possibilità di avere accesso ad un elenco di 201 album fotografici; inoltre è possibile selezionare due ulteriori voci, ovvero fotografie negative e fotografie positive, dove complessivamente sono visionabili oltre 25 000 fotografie.

La seconda voce, stampati, ci fornisce l’opzione di poter scegliere se consultare: Almanacchi e calendari, Libri e opuscoli, Spartiti musicali, Fogli e volantini e Ritagli di giornale.

Proseguendo verso destra e cliccando su Manoscritti, ci è permesso scegliere se visionare Diari, Documenti manoscritti o Fascicoli dei caduti.

Nella sezione Grafica, vi è la possibilità di consultare le voci Cartoline, Disegni, Manifesti, Mappe e carte geografiche e Stampe.

Nella voce Periodici, si accede ad un elenco dei Periodici consultabili, selezionando i seguenti filtri: Scelta periodico, Scelta anno e Scelta numero; gli stessi filtri sono presenti nella sottovoce Giornali di trincea.

Proseguendo e cliccando su Cimeli, vi è la possibilità di consultare gli Album miscellanei (composti da elementi diversi o diversi autori )presenti oppure i Memorabilia (ricordi e cimeli storici).

Nella voce Monumenti e lapidi, si trovano immagini di bacheche, campane commemorative, croci cimiteriali, statue, lapidi, monumenti ai caduti e dipinti.

Nell’ultima voce presente, quella delle Registrazioni sonore, vi è una piccola raccolta di registrazioni audio di canzoni popolari, inni, interviste, discorsi.

Funzionalità:

Il sito utilizza tecnologia html; in ogni voce (stampati, manoscritti, grafica, cimeli, monumenti e lapidi e registrazioni sonore) c’è la possibilità di visualizzare i record sia per immagini (visualizzandole a schermo intero e procedendo alla seguente tramite un tasto )che per lista. Cliccando su ogni record si può visualizzare il dettaglio dei contenuti di ogni  tipo, con titolo, autore, pubblicazione, descrizione e altri dettagli. Tramite appositi pulsanti si può ingrandire o ridurre le varie immagini, così come passare alla successiva.

Inoltre, in maniera generale o nelle varie sezioni, è sempre disponibile la ricerca per parola, che può aiutare a ridurre la quantità di materiale a disposizione e indirizzare l'utente verso una ricerca mirata.


Obiettivi e pubblico di riferimento:

Come esplicitato nella sezione Progetto, l’obiettivo è quello di riunire virtualmente e rendere disponibile on line il materiale bibliografico e archivistico del “Fondo Guerra”, raccolto, fin dallo scoppio del conflitto, dall’allora Comitato nazionale per la storia del Risorgimento italiano. Il sito è open access, ha finalità divulgative e memoriali ed è in costante accrescimento ed aggiornamento; tutti possono accedere e consultarlo, così come tutti possono contribuire fornendo materiale, qualora in possesso.



Architettura web, chiarezza, navigabilità:    3
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    4
Qualità grafica, impatto visivo:    2
Rilevanza del tema:    4
Ricchezza dei contenuti:    4
Qualità di apparati descrittivi e guide:    4
Giudizio complessivo:

Il Progetto è in corso di sviluppo tuttora, aperto all'aggiornamento e all'aggiunta di materiale, nonché di libero accesso e consultazione.

Nelle varie sezioni è possibile, anche in modo semplice, fare una comoda ricerca per parole chiave, utile a indirizzare l'utente verso i materiali di interesse o ricerca.

Senza accedere alle immagini, lasciando per un breve lasso di tempo il cursore al di sopra di essa, appare una finestra pop-up che brevemente ci riassume il contenuto. Ciò è molto utile e pratico, permette infatti di poter fare una veloce analisi per comprendere un eventuale nostro interesse o meno rispetto al documento, senza soffermarci a doverlo analizzare più a fondo.

L'architettura è di semplice e immediato utilizzo, anche se la grafica non è per nulla accattivante, anzi risulta piuttosto semplicistica e banale; infatti il sito non risulta web responsive, ovvero ottimizzato ad essere accessibile tramite dispositivi mobili (ricerca svolta tramite il sito DIGITALE.CO, link: https://www.digitale.co/mobile-friendly).

Nella Home, la sezione Contatti è posta in basso al centro; la posizione è poco visibile e il carattere utilizzato presenta una dimensione molto ridotta. Dato che molte persone potrebbero possedere materiale di interesse (per la portata storica della Grande Guerra, chiunque potrebbe conservare scritti, fotografie, diari etc.), la sezione Contatti dovrebbe risultare ben visibile.

URL: http://14-18.it/
Tipologia: Pubblicazione di fonti primarie
Firma: Simone Buiatti
Immagine:
Data della recensione: 1 febbraio 2023


Titolo:

Art of Travel 1500-1850

Temi:

Il progetto Art of Travel 1500-1850 si presenta come una banca dati che permette l’accesso a dati, informazioni sulla letteratura europea di viaggio transnazionale dal XVI al XIX secolo esplorando i suoi contesti intellettuali  e culturali. 


Autori:

Nella landing page iniziale è possibile apprendere che questo database è un progetto di collaborazione internazionale con sede presso l’istituto Moore dell’Università Nazionale d’Irlanda, a Galway. Mentre nella pagina “About” scopriamo che questa banca dati fa parte del progetto “Transmission, and cultural Exchange (TTCE)” svolto dal Digital Humanities Observatory. Nella pagina “About” sono elencati i membri principali di questo progetto.

I core project members del database sono:

-        Prof. Daniel Carey: professore di inglese e direttore del Moore Institute for research in the Humanities and Social Sciences presso la National University of Ireland, Galway

-        Dr Anders Ingram: Docente di francese all'Università di Aberystwyth e co-direttore dell'Istituto di studi medievali e moderni di Aberystwyth-Bangor.

-        Dr Gabor Gelleri: Storico modernista presso la National University of Ireland, Galway

La progettazione e lo sviluppo tecnico sono stati realizzati da:

-        Niall O’Leary: Sviluppatore Back-End

-        David Kelly: Sviluppatore Front-End

-        Bruno Voisin: Database design

-        Nial O'leary: consulente informatico



Contenuti e fonti:

Il sito presenta 223 fonti di cui possiamo trovare prosa, poesie, lettere, scritti in cui si specifica come descrivere terre straniere. Tutte queste fonti sono scritte da autori europei, questi documenti possono essere ricercati per tre macro maschere di ricerca ovvero autore, titolo e categoria da cui nella sezione “title” quando selezioniamo l’opera che ci interessa possiamo vedere una descrizione per punti in cui va a fornire le principali informazioni inerente all’opera scritta, fondamentale è il punto note in cui si possono apprendere alcuni approfondimenti sull’opera stessa, mentre nella sezione “person” trovato l’autore di cui necessitiamo riusciamo ad estrapolare la data di nascita, di morte e una piccola biografia del letterato e infine nell’ultima sezione “category” possiamo fare una ricerca attraverso alcuni punti preimpostati.

Le fonti primarie sono per la maggior parte consultabili in copie digitali attraverso un link in cui solitamente (perché di alcune fonti non è presente la copia digitale) permette la visualizzazione dei vari scritti. All’interno del sito non riscontro altre tipologie di fonti se non le copie digitali degli scritti.


Funzionalità:

La landing page del sito si presenta chiara e semplice con il titolo scritto per intero nella parte superiore della schermata e il logo sulla destra dell’università di Galway. Al di sotto è presente una barra con alcune voci che sono: Home, Search, Browse by: Person, Title, Category; About e infine Contact. Subito sotto la barra c’è una piccola descrizione del progetto e una barra di ricerca veloce, in piccolo troviamo la possibilità di selezionare la ricerca avanzata. Infine è presente una mappa del XVII secolo e una descrizione dei “Browse by” permettendo di poter cliccare e trasferirsi nella pagina medesima.

Il sito permette di navigare in maniera abbastanza semplice e intuitiva e presenta attraverso la voce search la possibilità di fare una ricerca avanzata con una discretissima possibilità di poter incrociare le varie maschere di ricerca.

In maniera decisamente più rudimentale c’è la possibilità di ricercare le varie opere scritte attraverso le pagine “Person”, “Title” e “Category” presenti nella barra delle funzioni.

Nella Landing page  della sezione “browse by Person” c’è una barra con le lettere dell’alfabeto che permette la ricerca decisamente scomoda degli autori in quanto non è presente nessuna barra di ricerca ma è necessario selezionare la singola lettera e fare la ricerca manualmente. La medesima modalità di ricerca è presente in “Browse by Title”.

La sezione “Browse by Category” permette una ricerca delle opere decisamente più articolata in quanto ti permette di fare una ricerca per punti preimpostati ma abbastanza vari come a esempio lingua dell’opera, sesso biologico dell’autore, tipo di documento e luogo di pubblicazione.

Infine il sito presenta le sezioni “About” e “Contact”. In “About” viene descritto il progetto e chi ha partecipato alla riuscita di tale sito. Nell’ultima sezione si viene ad apprendere che è un progetto in lavorazione, c’è il  collegamento che rimanda al social Twitter e infine un link che permette di contattarli via mail, infine sempre in questa sezione veniamo a conoscenza che il progetto è iniziato nel 2016 e continua a essere un work in progress.

Il sito è in inglese e non c’è la possibilità di tradurre in altre lingue, non ci sono elementi audio-video e c’è una scarsa possibilità di interattività se non i link per la copia digitale.


Obiettivi e pubblico di riferimento:

Il progetto si pone l’obiettivo di fornire attraverso il database strumenti di ricerca per chiunque studiasse questa tematica cioè la letteratura di viaggio europea transnazionale dal XVI al XIX secolo ponendo anche materiali che solitamente si trascurano o sono di difficile reperimento.

Dall’obiettivo brevemente descritto e dalla pagina “About” riusciamo a comprendere che questo sito/progetto ha come utenza quella degli studiosi, accademici ed esperti nel settore, è molto improbabile che un sito simile venga consultato da l’utenza media o non appassionati della materia.



Architettura web, chiarezza, navigabilità:    3
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    3
Qualità grafica, impatto visivo:    2
Rilevanza del tema:    3
Ricchezza dei contenuti:    4
Qualità di apparati descrittivi e guide:    4
Giudizio complessivo:

Nel complesso Art of Travel 1500-1850 risulta un progetto di Digital History decisamente interessante, sicuramente l’idea alla base non è per nulla semplice da sviluppare e infatti il sito è ancora in costante aggiornamento e non considerabile finito. Possiamo trovare lodevole la parte più contenutistica del sito presentando un ricco comparto di fonti. Navigare all’interno del sito lo trovo alquanto semplice e di facile fruizione anche se sicuramente la parte grafica la possiamo definire alquanto semplicistica e priva di carattere. La ricerca avanzata è ben strutturata e permette una buona ricerca attraverso delle maschere preimpostate.

Vi sono alcuni aspetti del sito che potrebbero essere cambiati per rendere il sito più fruibile, a cominciare dal carattere della parte scritta che lo trovo alquanto anonimo e privo di parole evidenziate. Nella ricerca in ordine alfabetico sia per l’autore sia per il titolo trovo che questo sia un metodo di ricerca alquanto rudimentale perché è necessario avere il prerequisito di conoscere il nome preciso di una delle due chiavi di ricerca e anche in caso si sapesse il nome bisogna cercarlo attraverso la barra delle lettere in ordine alfabetico. Sicuramente agevolerebbe la consultazione delle fonti una barra di ricerca veloce in cui dare la possibilità di immettere il nome di nostra conoscenza o dell’autore o del titolo. Questa funzione è presente solamente nella home page. Poi per le tabelle di descrizione dell’autore avrei almeno immesso un’immagine della persona.

Infine le tabelle di descrizione dell’autore e dei titoli le trovo anonime grazie soprattutto alla parte grafica scarna e poco accattivante, da premiare però il fatto che si può navigare tra queste due sezioni senza utilizzare il tasto back in quanto sono presenti link che rimandano sia all’autore sia al testo e anche alla copia digitale.

Concludo dicendo che con alcune accortezze come quelle descritte prima sicuramente il sito può diventare ancora di più una risorsa utile da consultare per le proprie ricerche.


URL: https://artoftravel.nuigalway.ie/
Tipologia:
Firma: Ledjo Jella
Immagine:
Data della recensione: 1 febbraio 2023


Titolo:

Novecento - Didattica della Storia in rete

Temi:

Il progetto si presenta come una banca dati di risorse storiche, letterarie, geopolitiche e di attualità a scopo didattico, di approfondimento e di studio offrendo spunti per la didattica e l’approfondimento nelle scuole


Autori:

Direttrice responsabile: Anna Tonelli

Direttore: Aldo Salassa

Caporedattore: Igor Pizzirusso 

Redazione: Enrico Acciai, Andrea Di Michele, Gianluca Fulvetti, Gianluca Gabrielli, Anna Gervasio, Enrico Manera,  Elena Mastretta, Silvia Morganti, Francesca Negri, Chiara Nencioni, Nadia Olivieri, Deborah Paci, Monica Rook, Elisabetta Serafini

Webmaster, gestione operativa e programmazione: Igor Pizzirusso.

Contenuti e fonti:
I contenuti principali sono accessibili mediante le 4 sezioni rinvenibili in alto, ovvero Dossier, Pensare alla didattica, Didattica in classe e Storia pubblica


Nella sezione DOSSIER (che offre un'anteprima degli ultimi tre contenuti pubblicati solo sovrapponendoci il cursore con l'apertura di un menù "a tendina") si possono rinvenire gli articoli pubblicati sui temi più diversi: dalla storia alla geopolitica, dalle questioni ambientali alle questioni sportive, dalle questioni sanitarie a quelle letterarie.

Nella sezione PENSARE ALLA DIDATTICA (anch'essa dotata di menù a tendina di anteprima) vengono riportati articoli di spunto e riflessione sulle metodologie specifiche e teoriche riguardanti l'insegnamento della disciplina storica ed il suo evolvere, specialmente in chiave digitale.

Nella sezione DIDATTICA IN CLASSE, invece, vengono riportati veri e propri progetti laboratoriali realizzati o in corso di realizzazione che hanno preso vita nelle classi delle scuole. In questa sezione sono presenti anche spunti e materiali utili a tal fine.

Nella sezione STORIA PUBBLICA viene richiamato il legame tra storia e public history grazie alla pubblicazione di articoli riguardanti i temi al centro del dibattito contemporaneo sulla storia ed altri temi sociali ad essa collegati.

Sulla destra della schermata possiamo trovare sue ulteriori sezioni utili alla ricerca: DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA e RISORSE TEMATICHE PER LA DIDATTICA. Nel primo caso la sezione è dedicata interamente alla didattica a distanza che ha caratterizzato le metodologie di insegnamento durante gli anni di pandemia. Essa, a differenza delle altre sezioni, offre spunti per intraprendere efficacemente ed in maniera fruttuosa la strada dell'esposizione didattica dei temi proposti pur in condizioni di didattica a distanza (condizione decisamente diversa dalla tradizionale erogazione delle lezioni). Nel secondo caso, RISORSE TEMATICHE PER LA DIDATTICA, il sito si impegna ad offrire spunti e documentazione riguardante singoli avvenimenti e periodi storici consentendo all'utente di fruirne con maggiore accessibilità

Funzionalità:

L'accessibilità alle risorse è molto intuitiva e semplice grazie alla buona organizzazione delle risorse e delle sezioni. La semplicità, anche visiva, del sito contribuiscono ad un pieno sfruttamento delle potenzialità; vi è anche la possibilità di utilizzare la barra di ricerca per fruire in maniera più rapida delle risorse che di cui si necessita. La possibilità di potersi iscrivere alla newsletter del sito è un notevole strumento per rimanere costantemente aggiornati sulle pubblicazioni e sulle iniziative sponsorizzate da questo progetto. E' possibile anche iscriversi al gruppo Facebook sponsorizzato sul sito stesso per avere maggior accesso alle risorse che, anche su questo social network, vengono costantemente divulgate.

Obiettivi e pubblico di riferimento:

Il progetto ed il sito nascono con l'intento di fornire materiali di studio e riflessione o, più in generale, materiali didattici per un proficuo lavoro in classe sia per insegnanti, sia per studenti. Il target principale, dunque, è quello dell'istruzione, ma anche di semplici amatori e studiosi.

Architettura web, chiarezza, navigabilità:    4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    5
Qualità grafica, impatto visivo:    5
Rilevanza del tema:    5
Ricchezza dei contenuti:    5
Qualità di apparati descrittivi e guide:    5
Giudizio complessivo:

Il sito, nel suo complesso, è di notevole rilievo per la ricerca di fonti ed approfondimenti, ben strutturato e funzionale alla ricerca.

La voce REDAZIONE è molto ben organizzata con i contatti dei singoli redattori, questo permette anche, qualora lo si desideri, di contattare direttamente i divulgatori e studiosi.

Alcune sezioni, forse, potrebbero essere accorpate per evitare la ridondanza dei temi.

URL: https://www.novecento.org/
Tipologia:
Firma: Michele D'Ambrosio
Immagine:
Data della recensione: 2 febbraio 2023


Titolo:

Atlas of the Historical Geography of the United States


Temi:

Questo Atlante digitale riproduce quasi la totalità delle 700 mappe del “Atlas of the Historical Geography of the United States” di Charles O. Paullin e John K. Wright del 1932.

Gran parte delle mappe, pubblicate per la prima volta nel 1932, sono state migliorate ed inserite in una mappa digitale del globp, ma con un focus preciso sugli Stati Uniti d’America.

Le mappe, che svariano su varie tematiche e linee temporali sono animabili, per rendere ancora più visibili i cambiamenti, e cliccabili, in modo da focalizzare l’attenzione su aree più o meno ristrette.


Autori:

La home page non presenta una particolare sezione in cui siano indicate le singole persone che hanno lavorato al progetto.

Compaiono più volte alcuni loghi che ci indicano che il progetto è stato elaborato dalla Digital Scholarship Lab, che sviluppa progetti innovativi di discipline umanistiche-digitali che contribuiscono alla ricerca e all'insegnamento presso l'Università di Richmond.

Le mappe, invece, provengono dal Atlas of the Historical Geography of the United States del 1932, di Charles O. Paullin e John K. Wright.

Come si può notare nel banner di fondo pagina, il progetto è sponsorizzato dall’università di Richmond e dalla Andrew W. Mellon Foundation.

Tuttavia accedendo all’atlante stesso, apparirà un banner blu, nel quale, tra le tante, vi sono le voci 1932 Introduction, About  e Acknowledgments che danno accesso ad informazioni di svariato tipo sul progetto.

È proprio la sezione Acknowledgments a darci importanti informazioni sui personaggi che hanno contribuito a sviluppare il progetto:

- Robert K. Nelson ha progettato i miglioramenti delle mappe stampate, progettato l'interfaccia, codificato il sito e gestito il progetto;

  • Scott Nesbit ha proposto di sviluppare un'edizione online, supervisionando la ricerca raccogliendo e organizzando prove storiche e spaziali. Si è inoltre occupato della gestione degli stagisti;
  • Claire Clement si è occupata della georeferenziazione delle mappe;
  • Nate Ayers ha svolto quasi tutto il lavoro grafico per questa edizione, ha sviluppato il filmato introduttivo e ha contribuito al design del sito;
  • Justin Madron ha sviluppato il geodatabase, ha supervisionato la creazione di dati vettoriali e poligoni e ha svolto una serie di altre attività relative al GIS;
  • Chris Kemp si è occupato dell’ OCR del testo;

Vengono inoltre citati molti altri collaboratori, tra esperti e studenti che hanno contribuito al progetto.

Robert K. Nelson viene indicato come responsabile ed incaricato per quanto riguarda info e commenti (è presente anche l’indirizzo mail).



Contenuti e fonti:

Acquisite dall’originale Atlas of the Historical Geography of the United States, pubblicato nel 1932 da Charles O. Paullin e John K. Wright, circa 700 mappe sono state riportate in questo atlante digitale dove sono state elaborate per essere fruibili ad accesso libero e con funzioni del ventunesimo secolo, come la georettificazione, cliccabilità, e possibilità di essere animate per evidenziarne cambiamenti nel corso del tempo. Inoltre, in alcune mappe, muovendo il puntatore si ha accesso ad informazioni aggiuntive (es: distanza da, giorni di distanza, ecc..)

L'atlante ha mappato un numero esaustivo di argomenti storici, quali: l'esplorazione e l'insediamento del continente, l’ ubicazione di college e chiese, le controversie sui confini internazionali e statali, il voto alle elezioni presidenziali e al Congresso, le riforme dal suffragio femminile al compenso degli operai, i trasporti, le industrie, l’ agricoltura, il commercio, la distribuzione della ricchezza e la storia militare.

La sezione table of contents, offre la possibilità di accedere direttamente ad un area tematica dell’atlante. L’atlante infatti è suddiviso in 18 aree tematiche, che mi sembra corretto elencare:

- Ambiente naturale

- Cartografia (1492-1867)

- Nativi americani (1567-1930)

- Esplorazioni ad ovest e nel sud-ovest (1535-1852)

- Terre (1603-1930)

- Insediamenti, popolazione e città (1650-1790)

- Stati, territori e città, (1790-1930)

- Popolazione (1790-1930)

- Collegi, università e chiese (1775-1890)

- Confini (1607-1927)

- Partiti politici e opinioni politiche (1788-1930)

- Riforme politiche, sociali ed educative (1775-1931)

- Industrie e trasporti (1620-1931)

- Commercio estero (1701-1929)

- Distribuzione della ricchezza (1799-1928)

- Piani delle città (1775-1803)

- Storia militare (1689-1919)

- Possedimenti e rivendicazioni territoriali degli Stati Uniti

Tuttavia, essendo la globalità delle mappe prodotta prima del 1932, manca una sostanziosa parte della storia americana, che va dal 1930 sino ai giorni nostri.

Infine, nella sezione About viene anche indicato come stato possibile costruire questo sito: componenti di mappatura digitale, georeferenziazione mappe, gestione dati e sviluppo del testo.


Funzionalità:

La homepage del sito non è troppo densa di contenuti, non vi sono presenti troppe sezioni che illustrano il progetto, autori, obbiettivi e finalità (bisogna accedere all’atlante per trovare queste informazioni). La maggior parte delle sezioni sono finalizzate a capire come utilizzare questo strumento digitale, sono semplici e funzionali.

Si può accedere direttamente all’atlante digitale, oppure scrollando verso il basso si presentano una serie di sezioni:

  • la prima indicata come A spectacular historical atlas refashioned for the 21st century, illustra brevemente il progetto, spiegando sostanzialmente il cosa consiste. Qui vi è anche presente un breve video illustrativo della durata di circa 1 minuto e 30 secondi.
  • La seconda sezione indicata con Old Atlas, New Functionality, ci indica tre caratteristiche di cui sono state dotate le mappe: vi sono le mappe georettificate, le mappe animate e le mappe cliccabile. Di seguito viene indicato come, per esempio, una mappa animata sia utile per analizzare l’esplorazione del continente o  movimenti di riforma, mentre una mappa inerente le elezioni presidenziali o la demografia possa essere cliccabile per analizzare in modo più dettagliato aree più ristrette.
  • La sezione Navigating the Atlas ci fornisce delle chiare istruzioni sulle funzionalità delle mappe e sulla ricerca: 

sulla maggior parte delle mappe nell’atlante è possibile farei clic su georectified plate per alternare tra la visualizzazione delle mappe georettificate e il loro aspetto nell'atlante stampato;

se si vogliono sapere maggiori informazioni inerenti una mappa, basterà aprire la sezione text per aprire una sezione dedicata alla fonti di riferimento della mappa;

infine aprendo la sezione table of contents sarà possibile accedere ad un indice che ci indicherà tutti i 14 capitoli in cui sono suddivise le circa 700 mappe dell’atlante. Questa sezione è raggiungibile tramite doppio accesso, il primo cliccando sulla casella table of contents dalla Home page, il secondo sempre cliccando sulla sezione table of contents ma avendo già aperto l’atlante digitale (sulla destra).

Accedendo direttamente all’atlante, infatti, saranno visibili tre caselle sul lato destro che racchiudono le funzioni di ricerca sopra citate:

  • la prima previous / next  consente di passare alla visualizzazione della mappa precedente o successiva;
  • la seconda georectified plate consente di svariare tra mappe georettificate e non;
  • la terza, come già detto, consente di approfondire la ricerca con table of contents, text e legend.

Sul lato sinistro dell’atlante è possibile decidere il livello di trasparenza dell’immagine, lo zoom è effettuabile tramite rotella del mouse, mentre il banner blu che sovrasta la mappa contiene il titolo di ciascuna mappa ed altre informazioni generali.



Obiettivi e pubblico di riferimento:

L’obbiettivo dichiarato nella pubblicazione del 1932 indica che: l’obbiettivo dell’atlante è quello di riunire due aspetti della storia americana, ovvero le origini europee dei suoi cittadini, e la eccezionale capacità di sviluppo nazionale, unico in certi aspetti.

Le mappe mostrano come le forze di tutto il mondo hanno operato sul suolo americano, ma pongono anche l'accento su ciò che è caratteristico degli Stati Uniti, andando ad analizzare sotto ogni aspetto lo sviluppo di questo paese.

In questa edizione digitale si è cercato di portare, le mappe di Paullin e Wright un po' più vicino a quell’ideale di “videoproiezione” proposto dallo stesso Wright: «l’atlante perfetto potrebbe benissimo essere una raccolta di mappe cinematografiche, se queste potessero essere visualizzate sulle pagine di un libro senza l'armamentario di proiettore, bobina e schermo».

Il pubblico di riferimento non è troppo specifico. Trattando varie tematiche, le mappe possono essere utili in svariati ambiti. Inoltre la facilità del suo utilizzo non costringe a grosse perdite di tempo per comprenderne il funzionamento, è piuttosto intuitivo.



Architettura web, chiarezza, navigabilità:    3
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    4
Qualità grafica, impatto visivo:    4
Rilevanza del tema:    4
Ricchezza dei contenuti:    4
Qualità di apparati descrittivi e guide:    5
Giudizio complessivo:

L’atlante fornisce un’ampia varietà di rappresentazioni cartografiche che ripercorrono, su svariate tematiche, la Storia degli Stati Uniti d’America dalle origini dei primi insediamenti sino al 1930 circa.

É possibile reperire una grande quantità di dati inerenti tematiche quali la natura, l’ambiente, l’antropizzazione territoriale, lo sviluppo economico ed industriale, le questioni umanitarie quali guerre, schiavismo e tendenze politiche, e molto altro ancora.

Si svaria da scale di rappresentazione che comprendono la totalità del territorio Statunitense a quelle più ridotte che consentono visualizzare un singolo stato o area urbana.

Le istruzioni di ricerca sono chiarissime, e vengono presentate nella home page, che può risultare un po’ scarna, ma è semplice, intuitiva e, soprattutto, funzionale, oltre che visibilmente piacevole.

Sarebbe apprezzabile riuscire a raggiungere le voci 1932 Introduction, About  e Acknowledgments già dalla home page, senza dover accedere direttamente all’atlante.

Infine, per rendere più completo l’atlante, sarebbe utile andare a rifornire di mappe il periodo storico mancante, ma questo sta agli autori che probabilmente non vogliono modificare il lavoro iniziale di Charles O. Paullin e John K. Wright.


URL: https://dsl.richmond.edu/historicalatlas/
Tipologia: Presentazione/visualizzazione di dati
Firma: Federico Malattia
Immagine:
Data della recensione: 2 febbraio 2023


Titolo:

DanteSources

Temi:

La biblioteca digitale DanteSources offre una rappresentazione semantica delle conoscenze presenti nelle opere di Dante che non siano la Divina Commedia, utilizzando il linguaggio standard RDF, raccomandato dal World Wide Web Consortium, ovvero il W3C, nell’ottica di valorizzare al massimo le potenzialità e l’accessibilità del web. Nel dettaglio, il progetto cataloga e consente di visualizzare i dati inerenti alle fonti primarie, alle aree tematiche cui afferiscono e agli autori citati da Dante nel Convivio, De vulgari eloquentia, Monarchia, Rime e Vita Nova, quest’ultima nei commenti di Guglielmo  Gorni e Domenico De Robertis, per ricercare e mettere in evidenza i testi e gli autori ai quali Dante si è ispirato durante la composizione delle sue opere. Inoltre, è particolarmente preziosa e interessante la possibilità di individuare i luoghi del testo dantesco in cui si richiamano determinate fonti di riferimento, secondo diverse tipologie di citazione, ovvero citazione esplicita, concordanza stringente e concordanza generica.

Autori:

Gli autori del sito, con i relativi collaboratori, si presentano subito in fondo alla home page alla voce CHI? dichiarando che DanteSources è il risultato delle forze congiunte dell’ISTI-CNR di Pisa e del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università della stessa città. Ciò viene subito richiamato e confermato dal logo di ciascun ente, che rimanda ai rispettivi siti istituzionali, garantendo autenticità a quanto attestato. Questo evidenzia che la risorsa è particolarmente credibile e conferisce autorevolezza sia agli occhi del lettore neofita che di quello specializzato, primo destinatario del progetto.

Alla voce CONTATTI della barra dei contenuti posta in alto  si raggiungono l’indirizzo, la e-mail e un riferimento telefonico dell’Istituto di Scienza e Teconologie dell’Informazione “A. Faedo” del CNR di Pisa e del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università, che danno la possibilità di scrivere personalmente a coloro che scopriremo poi essere gli autori della risorsa digitale. L’invito alla comunicazione con l’utente continua attraverso una maschera accompagnata da un’accattivante domanda (“Ti abbiamo incuriosito? Vuoi saperne di più? Scrivici!). Trovo questa strategia particolarmente efficace perché volta a avvicinare l’interessato all’argomento, incoraggiandolo, anche attraverso il colore rosso del pulsante INVIA messo in evidenza, a richiedere informazioni, altrettanto disponibili alla pagina Facebook a sua volta raggiungibile sempre dalla home in basso a destra. Da qui l’utente sarà facilmente rimandato al social network e a Whatsapp, dove si può digitare una domanda o chattare (con non meglio specificate “persone”). L’intento di mantenere viva la comunicazione e dare un volto che attribuisca chiara identità a DanteSources  si coglie anche dalla presentazione del team di autori, raggiungibile sia dal link alla già citata voce CHI? sia da PROGETTO-GRUPPO nella barra dei contenuti. Da qui, un veloce rimando a un breve testo introduttivo con titolo CHI SIAMO e glossa DIETRO LE QUINTE, per finalmente incontrare, con ruolo e foto caratterizzanti, coloro che hanno realizzato la risorsa digitale: due ricercatori del ISTI-CNR,  Carlo Menghini e Valentina Baralesi Lenzi, un dottorando in informatica presso lo stesso Istituto e l’Università di Pisa, la collaboratrice alla ricerca Paola Andriani e il professore ordinario dell’Università di Pisa Mirko Tavoni. L’autorevolezza e credibilità degli autori e della risorsa sono rafforzate dalle pubblicazioni, reperibili alla medesima voce della barra dei contenuti, ma anche dalla citazione delle pagine Facebook di enti culturali e di alta formazione che seguono il progetto sui social, tra i quali l’archivio DaMA sempre dedicato a Dante.

 


Contenuti e fonti:

I contenuti del progetto sono presentati nell’apposita barra posta in alto nella landing page .

La seconda voce è RICERCA la quale, compendiata da un breve ma esaustivo testo sottostante, spiega in modo molto chiaro “Cosa puoi fare” tramite l’applicazione, ovvero visualizzare le fonti utilizzate da Dante nelle sue opere (eccetto la Divina Commedia ). È questo il cuore di DanteSources.

Aprendo un menu a tendina, il lettore scopre, in un ordine verticale che, a mio parere, è già un suggerimento metodologico, le modalità di ricerca, ovvero per opera di Dante, per fonte primaria, per autore citato e per tipo di citazione. Sempre agevolmente raggiungibile, la barra facilita la navigazione e l’indagine dei materiali proposti. Inoltre, le voci del drop down menu sono sempre riprese e commentate in fondo alla pagina con ulteriori indizi operativi, quale utile bussola, soprattutto per un pubblico non specializzato che avrà sempre un quadro di riferimento a portata di click.

Il risultato di ciascun tipo di ricerca, ottenuto attraverso maschere che, in molti casi, consentono anche di selezionare le voci dal menù a comparsa, è presentato in istogrammi dalla lettura immediata. Intuitivamente si deduce la possibilità di visualizzare, anche numericamente, la quantità di citazioni e la loro distribuzione nelle opere di Dante, semplicemente raggiungendo le colonne del grafico con il puntatore del mouse. Una spiegazione più dettagliata si otterrà cliccandovi sopra in successione: ecco i libri dell’opera dantesca in cui il riferimento è presente ed anche i capitoli, il tutto completato da una descrizione sottostante e dalla possibilità di esportare il grafico in CSV, molto utile per lo scopo che la risorsa si prefigge, ovvero lo studio e la ricerca.

 Gli autori di DanteSources dichiarano le fonti utilizzate in un’apposita bibliografia alla voce PROGETTO, e sono edizioni critiche di illustri dantisti e, in alcuni casi, degli autori stessi. Non è chiaro se siano state utilizzate anche le fonti primarie dei manoscritti, magari per collazione, ma dubito, non essendo specificato. Completa la barra dei contenuti l’elenco delle pubblicazioni, in cui sono reperibili gli articoli scientifici, le tesi di laurea, i seminari e il materiale multimediale riferiti a DanteSources, che confermano il  pregevole valore scientifico del progetto e il suo profilo internazionale, ribadito anche dal titolo di WINNER BEST DH TOOL ottenuto nel 2015 e dalla possibilità di accedere alla traduzione in inglese alla fine della barra, dopo la voce CONTATTI.

 


Funzionalità:

Il sito è molto intuitivo da utilizzare grazie a un layout sobrio ed essenziale della schermata di presentazione, giocato sui toni del grigio, marcato in una gradazione più scura dove è necessario mettere in evidenza alcune informazioni. Attraverso la barra dei contenuti posta nella parte alta della home page è possibile individuare subito i sottogruppi in cui si suddivide il contenuto che, per quanto riguarda le voci RICERCA e PROGETTO, si dispiegano subito in un menù a caduta, mentre per le PUBBLICAZIONI e i CONTATTI richiedono di cliccare, scelta che sembrerebbe suggerire una gerarchia di priorità nel raggiungimento delle informazioni e che può apparire poco pratica. Per il resto, tutto risulta ordinato e fruibile perché la barra dei contenuti rimane sempre visibile, qualunque altra pagina del sito si apra, permettendo così di navigare avanti e indietro con grande facilità, avendo sempre sott’occhio l’insieme degli argomenti. È possibile effettuare più tipi di ricerca:

-          Per opera dantesca, inserendo il titolo già indicato da un menù a caduta (molto facilitante) che porterà ad un grafico riferito alla distribuzione delle fonti primarie citate e alla possibilità di accedere al frammento della fonte primaria, al tipo di citazione, all’autore e all’area tematica, eccezionale risultato d’arrivo a completamento della finalità del sito.

-          Per fonte primaria e per autore, cui si accede tramite una maschera che si completa digitando le prime lettere del titolo o del nome, venendo poi rimandati al grafico che visualizza il numero delle citazioni e invia a un secondo grafico con il dettaglio, capitolo  per capitolo dell’opera dantesca prescelta. Lo stesso vale per  area tematica, rendendo la ricerca molto ordinata e dettagliata grazie alla chiarezza e ai colori con cui sono realizzati i grafici.

-          Per citazione delle fonti. In questo caso la ricerca è più elaborata e prevede l’accesso direttamente dalle colonne dell’istogramma (una per ogni opera di Dante), suddivise in aree di diverso colore che una legenda spiega essere quelle delle citazioni esplicite, della concordanza stringente e della concordanza generica. Basterà posizionare il mouse sull’area d’interesse per conoscere, oltre al numero totale di citazioni, anche il parziale e il dettaglio per libri e capitoli, tutto esportabile in CSV. Ottimo strumento d’analisi per i ricercatori ma anche per chi semplicemente desidera approfondire: infatti la facilità di accesso alle informazioni allarga il campo di fruizione del sito anche a chi non è del mestiere.

-          Per tipo di citazione. Attraverso un elenco alfabetico sono selezionabili i nomi degli autori o dei personaggi citati. Alcune lettere della parte superiore della barra però, non consentono di mantenere aperto il corrispondente elenco dei nomi, rendendo di fatto impraticabile il rimando al link.

Personalmente ho trovato meno chiara la modalità di ricerca Query offerta dalla maschera alla voce SPARQL ENDPOINT, ma ciò è dovuto senz’altro alla mia poca esperienza nel settore, motivo per cui non ritengo di dover segnalare ciò come un disfunzionamento della risorsa. Lo è invece l’impossibilità di utilizzare, almeno dal mio browser, le mappe proposte alla sezione CONTATTI  e oscurate, con la spiegazione For development purpose only.

Nel complesso però la risorsa digitale è di ottimo livello ed è organizzata in modo sistematico e chiaro. Avrei solo dedicato una motivazione all’esclusione della Divina Commedia dalle opere oggetto di ricerca, anche se il motivo è intuibile, ovvero l’immensa mole di lavoro richiesta. Forse sarà affrontato in un secondo momento, ma sarebbe da precisare.

 


Obiettivi e pubblico di riferimento:

Uno strumento che offra informazioni sulle fonti primarie utilizzate da Dante nelle sue opere: questo è l’obiettivo del progetto, chiaramente dichiarato nel paragrafo CHE COS’ È della home page.

Sviluppato nell’ambito del PRIN (2013-2016 ) “Per una Enciclopedia Dantesca Digitale”, DanteSources è una biblioteca digitale che raccoglie, contestualizza e permette di visualizzare, codificati dal linguaggio RDF, i dati relativi agli autori, alle opere e alle aree tematiche cui fa riferimento il poeta fiorentino nel suo corpus e che sono riassunti dai numeri in grassetto a metà pagina. Il lettore è subito catturato dal colpo d’occhio delle cifre che evidenziano la rilevanza della ricerca.

Lo storico del progetto è facilmente leggibile, attraverso due frecce laterali,  alla voce STORIA DEL PROGETTO a fondo home page, da cui si evince la data d’inizio, il 2013, la successione cronologica dell’ingresso di ciascuna opera di Dante e lo stadio finale dei lavori, ovvero il 2016. La scritta “work in progress” lascia intuire che il progetto non è completato ( manca infatti la Divina Commedia )  ma la domanda “to be continued?” fa dubitare del suo perfezionamento. Il sito risulta comunque attivo e aggiornato sui social, specialmente Facebook, alla data del 17 gennaio 2023.

Come si deduce da quanto finora analizzato, il pubblico di riferimento è soprattutto specialistico, composto cioè da studiosi del settore, ma la chiarezza espositiva del contenuto consente anche ai meno esperti un’agevole consultazione, assicurando la perfetta coerenza fra obiettivo dichiarato e contenuto offerto.

 


Architettura web, chiarezza, navigabilità:    4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    4
Qualità grafica, impatto visivo:    4
Rilevanza del tema:    5
Ricchezza dei contenuti:    5
Qualità di apparati descrittivi e guide:    5
Giudizio complessivo:

A mio parere la risorsa offre uno strumento particolare per analizzare le opere di Dante con la prospettiva di dare vita al mondo letterario e culturale in esse rappresentato come a una summa dell’eredità e del contesto in cui furono scritte. Grafici ordinati e di immediata comprensione consentono al lettore di riconoscere quei pilastri che concorsero alla formazione intellettuale del Sommo Poeta e di riflettere sull’incidenza che ebbero nella sua produzione letteraria. Ho apprezzato la cura grafica del sito, molto sobria e funzionale alla distribuzione e fruizione dei contenuti e il suo essere bilingue, offendo la traduzione in inglese che favorisce la diffusione internazionale, in linea con gli intenti del W3C. Una home page curata spiega subito le caratteristiche e le potenzialità della risorsa che si evidenziano nel dettaglio attraverso il pratico hot spot in cui si scompongono le parti del dipinto di Domenico di Michielino, che ritrae Dante davanti alla montagna del Purgatorio, posto al centro.


URL: https://dantesources.dantenetwork.it/
Tipologia: Analisi di dati
Firma: Barbara Duria
Immagine:
Data della recensione: 4 febbraio 2023


Titolo:

MAPPE DI MEMORIA

I luoghi delle stragi, del terrorismo, della violenza politica
Temi:

Il progetto si ripropone di analizzare alcuni eventi legati al terrorismo che hanno caratterizzato l’Italia dalla fine degli anni Sessanta a metà anni Ottanta del Novecento, non solo per “riannodare i fili della memoria” ma anche per “creare un ponte fra generazioni” che sono state testimoni oppure no di quei decenni, finalità costantemente richiamata dalla scritta I luoghi della memoria dal 1972 al 2002 a fondo di ogni pagina che si apre alle varie voci. La tematica principale della risorsa si comprende subito dalla home page  dove, nella barra sotto il titolo, già esaustivo con l’indicazione i luoghi delle stragi, del terrorismo, della violenza politica, compaiono le voci stragi e omicidi  che elencano, in un semplice ma fruibile menu a tendina, gli avvenimenti di quel periodo: GLI ANNI DELLE STRAGI, ITALICUS 4 AGOSTO 1974, STAZIONE DI BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980, RAPIDO 904, 23 DICEMBRE 1984 e i nomi delle vittime assassinate dalle armi dei terroristi, da Marco Biagi a Mario Lupo. Ogni voce apre una pagina web dedicata, illustrando subito, con l’introduzione di un testo espositivo oppure di link che rimandano a fonti, gli argomenti del tema. La risorsa digitale è una risorsa di Public History con intento divulgativo, confermato dalla presenza di una sezione  A SCUOLA, dedicata ad insegnanti  e studenti e PASSO DOPO PASSO, che garantisce al pubblico la conoscenza dei temi proposti attraverso visite guidate e trekking urbano a Bologna. Il concetto di terrorismo, strage, servizi segreti, Loggia P2 e le sigle dei vari gruppi armati e degli esponenti di spicco della politica di quel periodo, è spiegato, in maniera concisa ma efficace, nella sezione WIKI che chiude la barra dei contenuti, conferendo chiarezza alla tematica trattata, colmando eventuali lacune nelle conoscenze di chi legge, con preciso intento divulgativo.

Autori:

Dalla Home Page si accede alla sezione Progetto, alla fine della quale sono chiaramente elencati gli autori e gli enti concorsi nella collaborazione.

Compare subito il logo della Regione Emilia Romagna e, immediatamente sotto, quello dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980 (contattabile da un richiamo”scrivi a” che apre una maschera a inserimento, costantemente presente sotto la barra dei contenuti, come invito al dialogo e al confronto), che conferiscono al progetto un preciso profilo istituzionale. Infatti, con un click sul logo della regione si apre la pagina internet dedicata, mentre su quello dell’Associazione il rispettivo sito con indicazione dei contenuti e dei contatti, questi ultimi sotto un display in cui scorrono le immagini del giorno della strage.

È poi menzionato il Centro di ricerca e formazione Storia educazione politica, Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, che offre subito un’idea di autorevolezza e credibilità alla risorsa digitale, anche perché dichiara di collocarsi nell'ambito del Protocollo d'Intesa sottoscritto tra il MIUR e le Associazioni delle vittime delle stragi del terrorismo, in particolare l'Associazione tra i familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980. 

A questo punto, indicati dalla dicitura Staff, seguono nel dettaglio i nomi del gruppo operativo, senza precisazione di titolo o mansione svolta: Gisella Gaspari, Giuliano Grazia, Riccardo Lenzi, Rossella Ropa e Cinzia Venturoli. Indicazioni più dettagliate sono invece reperibili a fondo pagina, alla voce credits cui seguono i link di rimando e i contatti social. Questo trasmette trasparenza a chi legge, potendo risalire alla formazione degli autori, che gravita nell’ambito della comunicazione e dell’informatica.


Contenuti e fonti:

I contenuti del sito sono chiaramente presentati nella home page grazie a un’ordinata disposizione delle voci in una doppia  barra posta sia sopra che sotto il titolo, quest’ultimo, con il sottotitolo, chiaro descrittore di argomento e finalità:

·         STRAGI, declinato nei sotto-argomenti:gli anni delle stragi, Italicus, 4 agosto 1974, Stazione di Bologna, 2 agosto 1980 e Rapido 904, 23 dicembre 1984. Tranne che per gli anni delle stragi, tutti gli altri aprono un menu a tendina che indirizza ad approfondimenti inerenti a prima e dopo la strage ( reazioni e funerali), alla verità storica e giudiziaria e a suggerimenti di lettura in aggiunta a quelli già indicati nella sezione BIBLIOTECA della pagina iniziale. Dal punto di vista delle fonti, la parte più ricca ed interessante è quella contenuta alla voce MEMORIA PUBBLICA, perché, per ciascun avvenimento e per la strage di Bologna in particolare, riporta video, comunicazioni istituzionali, descrizione di manifestazioni, eventi commemorativi e monumenti, in alcuni punti accompagnati da un testo espositivo con finalità didascalica, specialmente nella scheda che rimanda alla ricostruzione storica e all’iter giudiziario illustrati nella sezione VERITÀ STORICA E VERITÀ GIUDIZIARIA. Molto coinvolgente è l’utilizzo di fonti primarie, ovvero le immagini e il racconto dei sopravvissuti alla strage del 2 agosto, nella parte dedicata alla mostra IO SONO TESTIMONIANZA, in occasione del trentennale della bomba alla stazione di Bologna. Qui la documentazione è bilingue.

·         OMICIDI: elenco dei nomi dei morti per mano armata dei terroristi. Purtroppo, come già rilevato, quattro schede su nove non sono raggiungibili. Molto curata e la landing page dedicata a Marco Biagi, con un video tratto dal programma televisivo “La storia siamo noi” e il rimando alla fondazione omonima dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che risultano dunque fonti molto attendibili per chi legge e adeguate a più livelli di approfondimento; altrettanto esaustiva si presenta la parte documentale inerente agli omicidi della banda della Uno Bianca, che riporta due link, uno dei quali conduce al sito https://sitmappe.comune.bologna.it/VittimeUnoBianca che ricostruisce, con tecnologia Gis, la mappa dei luoghi in cui furono uccise le 24 vittime, tutte elencate con nome, cognome, luogo e data della morte, in perfetta coerenza con quanto riportato nel titolo della risorsa ( MAPPE DI MEMORIA)

·         A SCUOLA, con i tre sottogruppi INSEGNARE GLI ANNI SETTANTA, STRUMENTI, LE BUONE PRATICHE, OVVERO #ADESSOPARLANOLORO. I primi due inviano ad altrettante schede che offrono, a portata di click, percorsi di contestualizzazione per scuole di ogni ordine e grado, un’utilissima sezione FONTI con la possibilità di visitare online gli archivi dei quotidiani più importanti, molti filmati di quei giorni difficili e l’indicazione dei materiali, tra cui quelli processuali, reperibili presso l’archivio dell’Associazione dei famigliari delle vittime del 2 agosto. Per quanto riguarda gli audio con le riproduzioni dei notiziari radiofonici, il link proposto non è funzionante, tuttavia le registrazioni si raggiungono integralmente al sito www.stragi.it indicato in alternativa.

La ricaduta didattica del progetto si può riscontrare nel contenitore LE BUONE PRATICHE, insieme a preziose indicazioni per la formazione degli insegnati.

·         MULTIMEDIA completa con fonti audiovisive e documenti di atti giudiziari, parlamentari e istituzionali, quanto finora già generosamente catalogato e offerto al lettore, così come la sezione WIKI, con un utile e pratico prontuario di definizioni a tema.

L’autorevolezza della maggior parte delle fonti riportate nel sito garantisce l’obiettività del contenuto e la qualità della narrazione, supportata da documentazione istituzionale ( atti processuali e di indagine) e da una cronologia dei fatti riscontrabile grazie ai rimandi d’archivio.


Funzionalità:

 La home page del sito dà facile e rapido accesso a tutte le sezioni presentate in una doppia barra dei contenuti: la prima sopra il titolo e la seconda sotto: quest’ultima risulta all’utente più in evidenza perché in carattere bianco su fondo nero che però diventa rosso al tocco del puntatore del mouse, attirando immediatamente l’attenzione e la curiosità del lettore sul menu a tendina sottostante, dal quale si accede al dettaglio degli argomenti con un doppio click. Per ritornare indietro si usa indifferentemente  la freccia in alto a sinistra della finestra del browser oppure scorrendo sulle voci della barra dei contenuti con il successivo doppio click già menzionato, operazione agevole anche per il chi è meno esperto. La presentazione degli argomenti risulterà dunque intuitiva e funzionale al target di riferimento che, come abbiamo già detto, afferisce soprattutto ai giovani e al mondo della scuola. Inoltre i temi possono essere subito approfonditi attraverso tre macro contenitori di bibliografia, video e immagini cui si accede facilmente in fondo alla pagina iniziale del sito. Tuttavia i materiali non sono scaricabili e questo dettaglio, specialmente per i riferimenti bibliografici, potrebbe essere penalizzante. Le foto però si possono visualizzare e ingrandire, selezionandole singolarmente e all’apertura, la sezione video risulta ordinata e suddivisa in quattro parti, tra cui un canale you tube con alcuni contributi di semplice fruizione.

Quale risorsa di public history, non è bilingue: tutto il materiale è infatti in italiano, il che, sotto il profilo divulgativo, rappresenta un limite, come se i temi trattati riguardassero esclusivamente l’interesse dei nostri connazionali. Inoltre, se il titolo e il sottotitolo sono chiari e descrittivi, non altrettanto è il reperimento delle mappe dei luoghi legati alla memoria, per le  quali non c’è un rimando o una voce sulla barra dei contenuti, ma si raggiungono con un po’ di fatica cliccando su Rete degli Archivi digitali in fondo alla pagina PROGETTI e scorrendo in basso. Lì, finalmente, si troverà una mappa con una maschera che invita a ricercare un evento per data oppure nominalmente. Vi sarebbe anche la possibilità di abilitare, con una spunta, il browser a cercare eventi localizzandoli nella zona dell’utente, ma la funzione non è attiva. Invece è interessante la ricerca per data, che individua subito, sia sul calendario che sulla mappa, il numero degli eventi, alla descrizione dei quali si accede con un sistema di mappatura Gis. Va inoltre rilevato che il carattere territoriale della risorsa dovrebbe essere rinforzato dalla possibilità di partecipare a visite guidate, la cui landing page, però, risulta vuota e non è comprensibile come si potrebbero prenotare, non essendoci contatti o riferimenti ( sezione PASSO DOPO PASSO barra dei contenuti ). Un malfunzionamento analogo si presenta selezionando i nomi di alcune vittime del terrorismo armato, nella voce OMICIDI, per le quali la pagina risulta non trovata e questo compromette quella tessitura memoriale che il progetto si prefigge.

Nel complesso però il sito risulta funzionale e abbastanza completo, con una presentazione della landing page accattivante, giocata sui toni del grigio e del nero, sia dell’infografica che delle immagini, quasi a richiamare il piombo di quegli Anni. Le fotografie, inoltre, scorrono in successione autonoma, oppure possono essere selezionate attraverso pulsanti laterali avanti-indietro e riportano citazioni a tema. Sugli stessi toni anche la maggior parte degli altri contenuti conseguenze del tipo di fonte ( fotografie in bianco e nero, pagine di giornale, video d’epoca). Più colorata è invece la grafica che caratterizza A SCUOLA  LE BUONE PRATICHE, OVVERO #ADESSOPARLANOLORO perché riporta i lavori degli studenti.

 


Obiettivi e pubblico di riferimento:

L’obiettivo della risorsa è chiaramente riportato nel titolo MAPPE DI MEMORIA e nel sottotitolo, con evidente funzione esplicativa: costruire un percorso,  virtuale e reale ( trekking urbano, visite guidate, la cui pagina però risulterà vuota, così come impossibile l’accesso a Google dal rimando g+ a lato) che visiti i luoghi delle stragi, del terrorismo  e della violenza politica degli Anni di piombo.

La finalità è dichiarata aprendo il riquadro PROGETTO nella barra nera dei contenuti: poiché del periodo, dagli anni Sessanta agli Ottanta del Novecento, e degli eventi ad esso legati, ovvero gli omicidi e le stragi , non si parla molto né a scuola né in famiglia, il progetto si propone di promuoverne la conoscenza nonché di stimolare la capacità critica e la riflessione su decenni le cui dinamiche influiscono ancora sul nostro presente, altrimenti non leggibile con piena consapevolezza. Si intuisce dunque che il pubblico di riferimento non è specialistico ma costituito da chiunque desideri informarsi, anche se i destinatari d’elezione sono le nuove generazioni, come espressamente affermato nello scrivere per questo  il “lavoro” verso le nuove generazioni diventa essenziale.

Che la risorsa possa essere inclusa nella public history trova conferma nella dichiarazione dell’esperienza pluriennale di lavoro con le scuole da parte dell’Associazione 2 Agosto con l’Assemblea legislativa, obiettivo però che, con questo progetto, si arricchisce di un luogo virtuale per tessere una visione d’insieme di quanto successo sul territorio emiliano-romagnolo in  quegli anni, offrendo però a tutti uno strumento per una didattica partecipata. Infatti, anche il titolo MAPPE DI MEMORIA” è stato scelto dagli studenti in un sondaggio online.

Per perseguire al meglio il duplice scopo di individuare in una mappa virtuale, cui si accede dalla home con un link alla voce Rete degli archivi per non dimenticare, i luoghi della memoria e, contemporaneamente, offrire a docenti e allievi strumenti e opportunità di interpretazione storica e di valorizzazione della memoria stessa, il portale offre un’ampia scelta di fonti che ricostruiscono, con rigore documentale, fatti e contesti, cronologie degli eventi e testimonianze dirette dei protagonisti, alcune delle quali sono specificatamente reperibili nella sezione A SCUOLA dedicata proprio alla didattica.

Dal punto di vista testuale, la presentazione del progetto risulta dettagliata ed esauriente, perché l’obiettivo è chiaramente indicato e viene più volte spiegato ed approfondito. La comprensione, inoltre, è favorita dalla pertinente suddivisione in paragrafi e dal verde del font con cui si richiama l’Associazione 2 Agosto, l’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e il protocollo d’intesa, colore che cattura lo sguardo per poi diventare rosso  se vi si posiziona sopra il puntatore del mouse per un click.


Architettura web, chiarezza, navigabilità:    4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    3
Qualità grafica, impatto visivo:    4
Rilevanza del tema:    5
Ricchezza dei contenuti:    5
Qualità di apparati descrittivi e guide:    4
Giudizio complessivo:

Il sito, a mio avviso, è una valida risorsa digitale, ricco di contenuti e soprattutto di fonti primarie e secondarie, catalogate in modo ordinato e facilmente raggiungibile, tranne in alcuni casi già in precedenza segnalati. Caratterizzato da una finalità divulgativa e esplicitamente pensato per coinvolgere le giovani generazioni attraverso l’intermediazione del percorso scolastico, il progetto risulta essere coerente con l’obiettivo dichiarato e la modalità di organizzare e sviluppare i contenuti per raggiungerlo, dimostrandosi adeguato sia per impatto visivo, che per facilità di navigazione e utilizzo delle fonti. In questo caso, però, la quantità di materiale, richiede, a mio avviso, un filtro da parte di un insegnante o di un adulto, per non risultare dispersiva. Il progetto non riporta la data di inizio lavori, e, per intuire la cronologia di realizzazione e di aggiornamento, è necessario analizzare la data dei contributi ( utili soprattutto quelli degli studenti ), che sembrerebbero fermarsi al 2017.


URL: http://mappedimemoria.it/
Tipologia: Pubblicazione di fonti primarie
Firma: Barbara Duria
Immagine:
Data della recensione: 4 febbraio 2023


Titolo:

Cook-Voyage Collections at the Pitt Rivers Museum

Temi:

Il sito si propone di fornire una descrizione e un elencazione precisa di tutti gli strumenti e oggetti da collezione ottenute dai famosi viaggi del Capitano James Cook nell'oceano pacifico, contenute nel "Pitt Rivers Museum" dell' università di Oxford. L'intento del sito è di fornire una catalogazione degli oggetti contenuti al suo interno e fornire ulteriori dettagli, al pubblico, sulla storia di come gli oggetti sono arrivati fino ai giorni nostri e del museo.

Autori:

Il sito si basa su due siti web precedenti ("Forster Collection" (2001) e "Pacific Pathways" (2003)), che sono stati finanziati da Jerwood/MGC Cataloging Grants Scheme 1997–98 (supportato dalla Museums & Galleries Commission, la Jerwood Foundation e il Dipartimento per la Cultura, i Media e lo Sport); e l'Innovation Awards Scheme of the Arts and Humanities Research Boar. Sito web sviluppato da Sunnymedia Ltd, Oxford, Regno Unito.

Contenuti e fonti:

Nella prima parte della home page, al fine di introdurre l’utente ai contenuti del sito web, viene offerta un'introduzione sugli oggetti ottenuti nei grandi viaggi di esplorazione nell'oceano Pacifico del Capitano Cook in custodia al "Pitt Rivers Museum" e sulla destra della schermata viene presentato un esempio di questi oggetti costuditi all'interno del museo. Dopodiché, sempre nella medesima pagina vengono spiegati i motivi che hanno portato alla realizzazione del progetto stesso, a quale tipo di pubblico vuole rivolgersi e quali siano i finanziatori che hanno reso la costruzione del sito stesso. 

Nella pagina the Collectors vengono presentati i primi collezionisti storici di questi oggetti: Joseph  Banks, Johann Reinhold Forster e Johann George Adam Forster. Le loro storie personali e il loro coinvolgimento nelle esplorazioni del Capitano Cook. Infine, assieme alla biografia dei collezionisti, vengono mostrate 2 immagini che raffigurano i protagonisti a cui viene dedicata la pagina.

Dalla voce the Collections l'utente entra nel vivo della questione sul come questi reperti esotici sono giunti fino a noi. Descrivendo in due paragrafi le collezioni di Banks (composta da ventisette oggetti provenienti da Tahiti e dalla Nuova Zelanda che raccolse durante il primo famoso viaggio di Cook nel Pacifico sull'Endeavour nel 1768-1771 e che inviò al suo vecchio college di Oxford, Christ Church. Di fatto nel 1860, la maggior parte della collezione fu trasferita in prestito al Museo universitario di recente fondazione e da qui alla Collezione Pitt Rivers dove arrivò a metà degli anni Ottanta dell'Ottocento) e quelle dei Forster (La collezione Forster a Oxford è stata selezionata da Reinhold Forster e suo figlio George da un numero molto maggiore di oggetti che hanno acquisito durante il secondo famoso viaggio di Cook nel Pacifico nel 1772-1775. La collezione fu inviata a Oxford nel gennaio 1776, insieme a un manoscritto "Catalogo delle curiosità inviato a Oxford", e ospitata all'Ashmolean Museum fino al 1886, quando fu trasferita al Pitt Rivers Museum). Nella medesima pagina, anche qui, viene mostrata, un immagine raffigurante una foto della sezione tahitiana della mostra speciale del Museo "Dalle isole dei mari del sud, 1773–4", per porre un' esempio, agli occhi dell'utente, di come sia composta una sezione interna del museo inerente ai viaggi esplorativi di Cook.

Nella pagina the Objects vengono rimportati una catalogazione di immagini raffiguranti gli oggetti all'interno del museo e divisi in sezioni in base alla provenienza di tale oggetto (L'isola di Pasqua, Nuova Caledonia, Tahiti etc..). Dopodiché, l'utente ha la possibilità di interagire con tali immagini per poter conoscere e scoprire ulteriori dettagli sull'impiego, le misure e altro ancora di tale oggetto. Da questa interazione si accede alla banca dati dell'oggetto dove si possono accedere a due ulteriori voci: Plant Fibre Identification Report e Museum database entry (anche se la prima voce compare in specifici oggetti e non su tutti). Dalla prima si aprirà un documento PDF che può essere scaricato e dal secondo si aprirà una nuova finestra (http://objects.prm.ox.ac.uk/pages/PRMUID25507.html) nel quale viene descritto la funzione di tale oggetto e in quali parti degli scritti, dei diari di esplorazione dei viaggi di Cook, compare. Malauguratamente, il sito permetterebbe anche di caricare  altre immagini, ma nel momento in cui si tenta di interagire con una di esse non si riesce a visualizzarle.

Nella pagina History viene presentata una cronologia degli eventi più importanti nella storia delle collezioni Banks e Forster, ora ospitate presso il Pitt Rivers Museum dell'Università di Oxford. La cronologia include informazioni su donazioni, mostre, prestiti, pubblicazioni e nuove scoperte. All'interno di questa cronologia, scorrendo la pagina, vi sono diversi link che rimandano al Museum database entry, nel quale vengono riportati articoli attinenti agli oggetti e al loro significato. Il tutto viene accompagnato da una serie di immagini che mostrano alcuni oggetti, sezioni e persone del museo.

La pagina Further Resources fornisce collegamenti PDF di alcune pubblicazioni chiave, ulteriori letture selezionate, una bibliografia completa di tutte le opere citate nel sito Web e la possibilità di accedere ad altri siti web che sono attinenti ai viaggia ed esplorazioni del capitano Cook.





 

  


Funzionalità:

La landing page presenta in modo chiaro e sintetico l’obiettivo del portale e permette un tipo di navigazione facile e intuitivo. 

La lingua è solamente inglese.

Il menù offerto non è il classico "menù a tendina" ma bisogna interagire per poter accedere alle pagine attinenti all'argomento su cui si vuole sviluppare il sito. Nel momento in cui si accede alle pagine del menù il sistema mantiene il menù stesso ed evita di aggiungere il tasto "back" per tornare alla schermata principale, dato che l'architettura del sito è fatta in modo semplice per permettere all'utente di non perdersi durante la navigazione. 

Si può interagire con le immagini all' interno di ogni pagina per, presumibilmente, avere una rappresentazione ingrandita dell'immagine, ma dico "presumibilmente" perché, dal tipo processore (in questo caso agendo con Windows) le immagini non vengono caricate e non è possibile avere una visuale migliore di ciò che viene presentato. Ma il problema non sussiste nel momento in cui si accede nel sito con un processore IOS (Apple) nel quale l'immagine si apre ingrandita e con annessa didascalia di ciò che viene rappresentato.  

Come già detto in precedenza, l'utente ha la possibilità di risalire alla visualizzazione degli oggetti tramite la pagina Objects in cui può andare ad interagire e conoscere ulteriori dettagli e articoli accedendo alla banca dati dell'oggetto. L'operazione potrebbe essere ancora più semplice con la barra di ricerca posta al di sotto di tutte le pagine ma questa risulta avere dei problemi di privacy (ovvero, nel momento in cui si vuole digitare un termine, ad esempio "Capitano Cook", la schermata fa apparire un avviso in cui "le informazioni che stai per inviare non sono protette, le tue informazioni saranno visibili agli altri utenti perché il modulo verrà inviato tramite una connessione non sicura) rendendo leggermente più lungo l'accesso alla fruizione dell'informazione che avevamo intenzione di trovare. 

Infine, vi è la possibilità di accedere al sito ufficiale del "Pitt Rivers Museum" cliccando sull'icona in alto a destra del museo, per poter così accedere liberamente su tutti i fronti e soprattutto nella pagina further Resources di accedere ad siti che hanno come argomento i viaggi del capitano Cook.




Obiettivi e pubblico di riferimento:

L'obiettivo del progetto è chiaramente dichiarato e, come viene introdotto nella home del sito, è quello di riuscire a fornire ai ricercatori e al pubblico in generale l'accesso a tutte le informazioni che il Pitt Rivers Museum detiene sugli oggetti in sua custodia che sono stati raccolti durante i famosi viaggi nel Pacifico del Capitano James Cook (1728–1779). Al suo centro c'è un catalogo che collega ai record pertinenti nel database online del Museo. Il sito fornisce anche informazioni sui collezionisti: Joseph Banks, padre e figlio Reinhold e George Forster, la storia delle collezioni sotto forma di cronologia, ulteriori letture e una bibliografia.

Architettura web, chiarezza, navigabilità:    4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    3
Qualità grafica, impatto visivo:    2
Rilevanza del tema:    4
Ricchezza dei contenuti:    4
Qualità di apparati descrittivi e guide:    4
Giudizio complessivo:

Sebbene, a primo impatto, il sito non si presenta con una grafica accattivante, colpisce molto per la sua semplicità e praticità destinata, come spiegata nella home page e alla luce dei contenuti proposti dalla banca dati, ad pubblico di riferimento che poteva essere dichiaratamente molto ampio, dagli studiosi di settore all'appassionato di storia. 

La schermata è facilmente intuitiva e permette di accedere alla pagine con il mantenimento del menù messo in risalto e facilmente accessibile da qualsiasi pagina in cui ci si trovi. Unica pecca e il mal funzionamento della barra di ricerca (in questo caso posta a piè di pagina) che non permette di accedere direttamente a ciò che si vuole cercare.

Il sito è esaudiente sul tema proposto ed offre un introduzione generale su come chi siano i collezionisti storici (Joseph  Banks, Johann Reinhold Forster e Johann George Adam Forster) e quali siano gli oggetti che sono tenuti al suo interno e come siano arrivati in ordine cronologico. Altro aspetto importante è la possibilità di usufruire di diversi portali d'accesso che trattano i viaggi nella pagina Further Resources permettendo di accedere ad altri siti inerenti allo stesso argomento e garantire all'utente un accesso a tutte le possibili banche dati disponibili sul web in merito all'argomento trattato e di poter scaricare altri documenti in formato PDF per un miglior approfondimento di ciò che si vuole andare ad analizzare. Purtroppo, come detto prima, per poter accedere ai file bisogna andare proseguire sul sito senza l'ausilio della barra di ricerca. 

Il sito finisce così per potersi adattare a numerose esigenze dell'utente: è possibile svolgere una ricerca che può essere semplicemente un'indagine nata per pur curiosità sugli oggetti al suo interno o sulla storia del perché sono finiti al museo, oppure approfondire i singoli oggetti in Objects accedendo al catalogo degli oggetti tenuti al suo interno e interagendo sull'immagine, l'apertura di una nuova pagina nel quale viene spiegato per filo e per segno le caratteristiche di tale oggetto e addirittura la pagina rimanda ad una voce Museum database entry nel quale si hanno ulteriori dettagli dai diari dei viaggiatori dell'esplorazione del Capitano Cook. Peccato solo che nel momento in cui si interagisce con tale immagine, la nuova pagina non ripresenta più la foto dell'oggetto e nemmeno le diverse prospettive offerte sulla destra della schermata (questo in un processore Windows, ma con IOS invece non vi sono problemi).

Complessivamente il sito è semplice e coinciso e il giudizio è positivo per un sito del 2013, ma poteva essere reso molto meglio nella qualità grafica che lascia abbastanza a desiderare e soprattutto dall'impossibilità di poter usufruire della barra di ricerca, ma data la grande semplicità con cui si può utilizzare il sito, si può anche passare oltre. Ho particolarmente apprezzato la possibilità da parte dell'utente di poter accedere a diversi siti per approfondire la storia di Cook e soprattutto avere la possibilità di scaricare documenti PDF di un determinato argomento. Intelligente la scelta di aprire un'altra finestra per poter accedere al database del museo senza perdere il segno di ciò che si aveva deciso di approfondire nella finestra del sito. Infine da ridefinire e riaggiornare la tabella cronologica degli oggetti giunti al museo, dato che nell'arco del tempo il museo sarà cambiato o avrà aumentato il numero di oggetti al proprio interno.

URL: https://web.prm.ox.ac.uk/cookvoyages/index.php/en/index.html
Tipologia: Presentazione/visualizzazione di dati
Firma: Marco Lazzara
Immagine:
Data della recensione: 7 febbraio 2023