Titolo:     

London Medieval Murder Map (Violence Research Center)

Temi:     

Fornire una panoramica dei temi trattati dalla London Medieval Murder Map (LMM Map) rende innanzitutto necessario inquadrare la stessa nell’ambito della ricerca scientifica. Il presente progetto, infatti, va considerato in quanto singolo tassello della più ampia attività del centro per la ricerca interdisciplinare e internazionale sulla violenza dell’istituto di Criminologia dell’Università di Cambridge, ovvero, il Violence Research Center (VRC). Come si evince dalla lettura della “relazione programmatica” rintracciabile nella sezione About us del sito web del VRC, le tematiche sulle quali è imperniato il lavoro dell’istituto riguardano i molteplici aspetti - e le possibili conseguenze - del rapporto dell’uomo con la violenza. Si menzionano In questo senso: la violenza perpetrata dalla criminalità organizzata e dalla polizia; i programmi di prevenzione e valutazione della violenza; il fenomeno del bullismo. Non è un caso, infatti, che la finalità perseguita dal Violence Research Center venga descritta nella medesima pagina come la ricerca sulle cause, la prevenzione e le conseguenze della violenza interpersonale in una varietà di contesti.

Gli studiosi del VRC - quindi anche coloro che hanno preso parte alla realizzazione della LMM Map - sono persuasi che una rigorosa attività di ricerca incentrata sulla storia della violenza e un meticoloso processo di rielaborazione dei dati relativi agli innumerevoli atti di omicidio e aggressione perpetrati nel corso della storia, possano contribuire a rispondere ad alcuni fondamentali quesiti. Quali sono le cause individuali, sociali e biologiche della violenza? Come possiamo prevenire la violenza? Perché i livelli di violenza variano da paese a paese e nel tempo? Ebbene, la London Medieval Murder Map si inserisce in questo variegato contesto focalizzandosi però su un tema nello specifico. Quest’ultimo, molto banalmente, viene rivelato dal titolo stesso del progetto: i casi di omicidio verificatisi nella Londra medievale. Più precisamente, quelli avvenuti tra il 1300 e il 1340. 

Autori:     

In primo luogo, va menzionato il professor Manuel Eisner, Wolfson Professor of Criminology presso l’Università di Cambridge, nonché direttore del Cambridge Institute of Criminology (quindi anche del VRC). La London Medieval Murder Map è uno dei progetti più recenti coordinati dal professor Eisner. Non a caso, infatti, nella landing page viene fatto presente che chiunque utilizzi le informazioni contenute nelle pagine dedicate alla LMM Map è tenuto a citare il seguente riferimento: "Eisner, Manuel (2018) Interactive London Medieval Murder Map. University of Cambridge: Institute of Criminology". Nella sezione Acknowledgements del sito web vengono inoltre menzionati il dottor Michael Rice, Birgitte Bruun e Jeremy Ries (ovvero i responsabili della traduzione e dell’adattamento dei testi medievali); Ruth Schmid Eisner e Nora Eisner (preparazione dei dati e processo di geocodificazione); e Sam Barnes di Design Monkey Media che ha realizzato il software per produrre la mappa e l’indice di ricerca. Il sito poggia dunque su basi solide per quanto concerne le personalità coinvolte. Il fatto che il presente gruppo di ricerca - composto tra l’altro da professionisti dei loro rispettivi settori - faccia capo a un’istituzione prestigiosa come l’Università di Cambridge, garantisce presumibilmente un elevato livello di credibilità della ricerca e obiettività dei contenuti. Si può quindi affermare che il sito goda di un buon livello di autorevolezza.

 Contenuti e fonti:     

Contenuti

I contenuti del progetto possono essere suddivisi in tre parti distinte: 

  1. La London Medieval Murder Map: situata nella landing page, essa costituisce il fulcro del progetto, il risultato della ricerca compiuta sulle fonti primarie analizzate dai ricercatori del VRC, ovvero i Coroners’ Rolls. Essi consistono in una serie di registri compilati dai funzionari medici medievali che all’epoca venivano chiamati a registrare tutti i casi di morti improvvise e/o innaturali. Sulla LMM Map è possibile visualizzare diversi pin (contrassegni) arancioni, ognuno dei quali fa riferimento alla posizione approssimativa di uno dei 142 casi di omicidio avvenuti nella Londra del XIV secolo. Come viene fatto presente nella sezione denominata The Map and Geocoding, sono stati “geocodificati” solo i casi in cui il testo ha permesso di determinare la posizione approssimativa del crimine, dunque 142. Il fatto che gli autori si siano premurati di rendere trasparente il percorso di ricerca e in generale le metodologie utilizzate, è un aspetto estremamente positivo. Inoltre, la sola presenza della Mappa costituisce un ulteriore elemento di pro per il sito web, in quanto - trattandosi di una soluzione di output interattiva - garantisce un maggior coinvolgimento da parte dell’utente. Tuttavia, il GIS (Geographic Information System) in questione, presenta diversi limiti funzionali che saranno approfonditi in seguito quando si parlerà del progetto dal punto di vista delle funzionalità. In questo senso, si anticipa un piccolo esempio: cliccando su un pin si apre immediatamente un popup contenente un riassunto tratto dai Coroners’ Rolls relativi al caso di omicidio selezionato. In primo luogo, va notato che spesso - se il pin si trova nella parte superiore della mappa - il titolo e le prime righe della vicenda presenti sul popup vengono coperte dai filtri relativi al tipo di mappa selezionabile. Inoltre, a differenza dei testi scritti sul corpo principale del sito, le informazioni contenute all’interno dei popup (e che nel sito non sono riscontrabili altrove) non possono essere selezionate e/o copiate con il cursore. Un limite piuttosto fastidioso nel caso in cui, ad esempio, uno studente fosse intenzionato ad inserire alcune parti del testo in questione nella propria tesi.

  1. La sezione del sito denominata “London in the 14th century”: la pagina in questione si pone l’obiettivo di contestualizzare la Londra medievale da un punto di vista storico soffermandosi su quattro elementi specifici introdotti da un sottotitolo in grassetto: 

    • Spatial organisation: Londra era suddivisa in 24 circoscrizioni, ovvero delle unità politiche con un forte livello di autogoverno. Si tratta di una spiegazione propedeutica ad un corretto utilizzo della LMM Map, in quanto uno dei filtri utilizzabili per selezionare gli omicidi visualizzabili sulla mappa fa proprio riferimento ai cosiddetti location ward (reparti, circoscrizioni) come ad esempio Aldersgate, Broad Street, Cornhill e via dicendo. 

    • Markets: come riscontrabile nella mappa, viene spiegato che alcuni di essi erano luogo di concentrazione degli omicidi.

    • Inns of court: luoghi di raccoglimento degli studenti di giurisprudenza. Molti omicidi nella Londra del XIV secolo riguardarono proprio questi ultimi.

    • Occupations and guilds: vengono menzionati in quanto i membri di diverse corporazioni venivano spesso coinvolti come vittime o come carnefici nei casi di omicidio. 

    Questa pagina mette in luce il principale limite contenutistico del progetto: un eccesso di essenzialità. Sebbene le informazioni elencate possano risultare interessanti, queste ultime sembrano tuttavia limitarsi ad esaurirsi in una serie di sintetiche “pillole di conoscenza” poco amalgamate tra loro. Tante piccole informazioni che non riescono a dar vita ad un discorso omogeneo e che non sembrano fornire alcuna informazione che possa veramente arricchire la lettura della mappa. Il “paragrafo” dedicato agli studenti delle Inns of court ad esempio - e che si risolve esclusivamente in due linee di testo - non dice nulla di più rispetto a quanto è stato precedentemente riassunto nel presente elaborato. Un’informazione talmente esigua che si sarebbe potuto tranquillamente inserire nella parte dedicata alla visualizzazione in tabella dei dati derivati dall’analisi dei Coroners’ Rolls

  2. La sezione del sito denominata The historical background: si tratta indubbiamente di una delle pagine più interessanti del sito, in quanto, nel tentativo di rispondere a una serie di quesiti (“quanto era violenta la Londra medievale?”“dove sono avvenuti gli omicidi?”, “Chi erano gli autori?”) non solo consente di visualizzare diverse tabelle derivate dall’analisi dei dati rinvenuti all’interno dei Coroners’ Rolls, ma fornisce anche svariati approfondimenti storici arricchiti da informazioni sempre derivate dai registri dei coroner. La prima tabella, ad esempio, riguarda la frequenza degli omicidi in base al giorno della settimana, la seconda fa la stessa cosa sulla base dell’orario, un’altra ancora prende in considerazione il modus operandi degli assassini e via dicendo. L’unica critica che ci si sente di muovere alla presente sezione è che il titolo della stessa non sembra centrare molto con il contenuto. Si è dell’idea che “Analisi dei dati” sarebbe stata un’opzione più appropriata. Inoltre, constatato il tipo di informazioni contenute in questa sezione, si sarebbe potuto accorpare in un’unica pagina sia The historical background che London in 14th century. Quest’ultima infatti, risente profondamente del confronto con The historical background. Per di più, la minuscola dimensione del font impostata dallo web designer ne risalta la scarna architettura web. Anche la questione del font sarà maggiormente approfondita nella parte della recensione dedicata alle funzionalità del sito.


Fonti

Per quanto concerne le fonti primarie, nella pagina del sito denominata The Coroners’ Rolls and their Significance viene fatto presente che ad oggi sono sopravvissuti solamente nove Coroners’ Rolls relativi alla Londra della prima metà del XIV secolo. Inoltre, viene specificato che otto di questi sono stati pubblicati da R. Sharpe nel 1913, mentre la trascrizione di quello relativo all’anno giudiziario 1315-6 è stata aggiunta successivamente ed è conservata negli archivi metropolitani di Londra. Le fonti secondarie utilizzate per la stesura dei contenuti precedentemente commentati vengono esplicitate al termine di ogni pagina del sito. Sebbene le fonti vengano sempre citate prontamente, il che è un fatto certamente positivo, dal punto di vista dell’organizzazione delle informazioni sarebbe stato più ordinato creare una pagina del sito dedicata esclusivamente a un elenco delle fonti utilizzate. In modo da non rendere necessario andarle a cercare pagina per pagina.

 Funzionalità:     

Landing page

Prima di commentare i contenuti e la struttura della landing page è necessario fare le dovute premesse: innanzitutto, la London Medieval Murder Map non possiede un proprio dominio personale sul web. Come si può vedere dal suo indirizzo link

https://www.vrc.crim.cam.ac.uk/vrcresearch/london-medieval-murder-map

…il progetto è situato all’interno del sito web del VRC (https://www.vrc.crim.cam.ac.u), che a sua volta “fa capo” a quello dell’Università di Cambridge. Il fatto che la “pagina iniziale” della LMM Map presenti una struttura atipica rispetto alle normali home page è quindi facilmente comprensibile. Ad esempio, nella parte superiore della pagina non possiede alcun tipo di menù orizzontale che consenta di scegliere tra diversi canali di accesso. Un menù di questo genere è invece presente nella landing page del sito da cui ha origine, ovvero quello del Violence Research Center. Ciò nonostante, la pagina principale del progetto ha potuto beneficiare della struttura ereditata dal “sito madre” (quello dell’Università di Cambridge) e che consente a una sezione minore (come quella dedicata alla LMM Map) di possedere un proprio menù per orientarsi all’interno della risorsa specifica in una colonna sulla sinistra. Ma quindi si tratta di una landing page, oppure di qualcos’altro? Si ritiene che la risposta stia nel mezzo, in quanto sebbene conservi alcune delle funzionalità standard di una normale landing page, è comunque eccessivamente povera. Per di più, non è presente alcuno strumento di ricerca che consenta di “indagare” esclusivamente le pagine del progetto. Esiste infatti un’unica minuta search bar in alto a destra, che però consente di cercare solo all’interno del sito dell’Università di Cambridge. In questo senso, si propone il seguente esempio: cercando la parola “knife”, un utente non visualizzerebbe tutti i casi di omicidio avvenuti mediante un coltello, bensì tutti gli articoli prodotti dall’Università contenenti la parola in questione. Inoltre, va fatto presente che raggiungere la sezione dedicata al VRC nel sito dell’Università in questione non è affatto intuitivo. Anzi, senza conoscere i termini esatti, è quasi impossibile da trovare. Ciò non depone certo a favore del sito. Detto questo, per convenzione e praticità, come si è fatto finora, ci si riferirà comunque alla “pagina iniziale” della LMM Map servendosi della locuzione landing page/home page

Struttura del sito e criticità

Il corpo della landing page è costituito quasi interamente dalla LMM Map (GIS), che occupa quasi tutta la pagina. La mappa è posizionata al dì sotto di una breve introduzione relativa al contenuto. È presente inoltre un menù orizzontale contenente i seguenti filtri di ricerca: “victim gender”; “crime scene”; “year”; “weapon” . Non appena il cursore si posa su ciascuno di questi filtri, si apre un menù a tendina contenente diverse caselle da spuntare (ad esempio, sotto la voce weapon, si trovano: “hand”, “long knife”, “sword” ecc.): in modo semplice e intuitivo riducono così i pin sulla mappa circoscrivendo la propria ricerca a un numero minore di risultati in base alle proprie esigenze. Sicuramente si tratta di un elemento funzionale, ma che in una risorsa di questo tipo costituisce il minimo sindacale. Nel menù a sinistra precedentemente menzionato, sono invece presenti sotto forma di elenco i seguenti canali di accesso (si tratta di link che rimandano alle diverse pagine del sito dedicate al progetto). 

  1. How to Use the London Medieval Murder Map.

  2. The Maps and the Geocoding.

  3. The coroners’ Rolls and their Significance.

  4. Acknowledgements.

  5. Terms of Use.

  6. The Historical Background.

  7. London in the 14th century.

L’ordine di successione per il quale si è optato lascia piuttosto perplessi. Generalmente, infatti, le sezioni dedicate ai ringraziamenti e ai termini di utilizzo vengono messe in coda rispetto a pagine più direttamente legate al progetto da un punto di vista contenutistico (come ad esempio The Historical Background). Inoltre, come è già stato fatto presente, sarebbe stato opportuno unificare le ultime due pagine dell’elenco soprastante. Al di sotto della mappa, sono presenti dei link che rimandano a diverse pagine relative al progetto tra cui How to Use the London Medieval Murder Map. Dal punto di vista della user experience si tratta di un vero e proprio passo falso siccome è necessario scorrere la scrollbar fino in fondo per poterle trovare. Nonostante il collegamento alle istruzioni in questione sia comunque presente nel menù/elenco sulla sinistra e nell’introduzione iniziale, si tratta ugualmente di una scelta non troppo condivisibile. Si approfitta infatti dell’occasione per criticare nuovamente la minuscola dimensione del font - a causa della quale - i canali di accesso sulla sinistra faticano ad attrarre l’attenzione dell’utente. Ad ogni modo, il fatto che non sembri un menù è giustificabile se si tiene conto della condizione di dipendenza dal “sito madre” in cui versa la LMM Map. L’impostazione gerarchica comprensibilmente adottata dall’Università di Cambridge purtroppo non consente di fare altrimenti. Detto questo, si elencano alcune ulteriori criticità riscontrate nel corso dell’analisi del sito web:

  • Font size: oltre ai lati negativi già menzionati in questo senso, si fa presente che la presenza di caratteri eccessivamente piccoli può comportare anche ulteriori disguidi come difficoltà nella fruizione dei contenuti da parte di utenti con problemi alla vista e affaticamento degli occhi durante la lettura (la presente critica va comunque estesa all’intero sito web dell’Università di Cambridge). 

  • Pagine “scheletriche”: fatta eccezione di alcuni sottotitoli non viene fatto uso del grassetto o della sottolineatura per evidenziare le parole e/o i concetti più importanti. Inoltre, la maggior parte delle pagine è costituita da scarni elenchi di testo. L’unica eccezione a questo giudizio è riservata alla sezione denominata The historical background in quanto, sebbene nessuna parola venga evidenziata, vi è una più frequente alternanza di elementi grafici diversi (paragrafi di testo, sottotitoli in grassetto, tabelle).

  • L’uso di colori diversi: anche questo problema deriva dalla “dipendenza dal sito madre”. Un sito fatto come si deve dovrebbe servirsi di colori diversi per diversificare la tipologia delle informazioni contenute. Questo allo scopo di innescare nell’utente una serie di meccanismi cognitivi finalizzati ad accentuare il suo livello di attenzione. Tuttavia in questo caso non è possibile, l’unico colore presente è l’arancione, ovvero il colore che l’Università di Cambridge ha scelto di associare al Violence Research Center (la parte del sito relativa a Business and enterprise, ad esempio, invece di colore verde acqua). 

  • Architettura grafica povera e scadente delle pagine web: Per quanto concerne l’architettura web, sarebbe auspicabile che l’esistenza di una pagina dedicata a un determinato argomento/concetto possedesse un quantitativo di informazioni tali da giustificare l’esistenza della stessa. In molti casi, invece, come nella sezione London in the 14th century ciò non avviene. In questo caso, ci si rende conto che sebbene venga specificato che è in programma un ampliamento della pagina, è anche vero che sarebbe stato possibile ovviare a questo problema semplicemente aumentando la dimensione dei caratteri. Tuttavia, come è già stato fatto presente più volte, è stato “ereditato” lo standard grafico del sito principale. 

  • Le immagini: un altro aspetto problematico dal punto di vista “architettonico” è rappresentato dalla collocazione e dalla qualità delle immagini presenti all’inizio di alcune pagine del sito: non solo non sono centrate, ma nemmeno riempiono tutto lo spazio a disposizione. In tutti questi casi, una semplice modifica nel tag html contenente l’immagine in questione avrebbero consentito di ottenere un output diverso e soprattutto più gradevole. Ad esempio sostituendo l’impostazione ispirata al modello standard “in linea con il testo” con una più professionale “testo a capo”.

  • Le due mappe: la London Medieval Murder Map è visualizzabile in due versioni, la Braun and Hogenberg Map e la Historic Towns Trust Map. I dati non cambiano a seconda della mappa, cambia solo l’estetica. La prima è stata realizzata dal cartografo Georg Braun e dal pittore Frans Hogenberg e pubblicata nel 1572; mentre la seconda è stata pubblicata dall’Historic Town Trust nel 1989. Nella landing page c’è molto spazio libero, eppure queste informazioni sono state inserite nella (scarna) sezione The Maps and Geocoding. Una soluzione più interessante sarebbe potuta essere, ad esempio, quella di inserire una didascalia collegata al tipo di mappa selezionata: non appena cambia la mappa, cambia la didascalia. Un lato positivo da menzionare relativo alle mappe è che gli autori ne stanno per inserire di nuove. 

  • Non è presente alcun elenco dei nomi citati: sebbene all’interno dei popup vengano menzionati diversi “personaggi” (tra carnefici e vittime) non esiste alcun elenco o tabella relativo a questi ultimi. 

  • Problemi con il funzionamento del GIS: Se si effettuano più operazioni rapidamente, selezionando e deselezionando i vari campi resi disponibili dai filtri della mappa, anche un dispositivo in ottime condizioni sembra avere difficoltà nel visualizzare le modifiche. È necessario attendere qualche secondo. Affinché termini il “rallentamento” l’unica soluzione sembra essere quella di ricaricare la pagina. A seguito di una serie di tentativi, si è constatato che il rallentamento si verifica dopo la ventesima operazione circa, specialmente nelle ultime due sezioni dedicate all’anno e al luogo degli omicidi (probabilmente perché contengono un maggior numero di campi selezionabili). Il GIS è comunque caratterizzato da un funzionamento piuttosto “sgangherato”. Ad esempio, se mentre si sta visionando il testo di un popup si seleziona un altro pin col cursore, la visualizzazione della LMM Map viene del tutto “sballata”: la finestra digitale si sposta automaticamente in un altro punto della mappa e il nuovo popup si apre ai margini della stessa lasciando però “fuori dall’inquadratura” una porzione dello stesso. È necessario riposizionarsi manualmente con il cursore per visualizzare il testo nella sua interezza. Inoltre, sono disponibili solo tre livelli di zoom

  • Visualizzazione su altri dispositivi: su qualsiasi dispositivo differente da un computer, ad esempio da smartphone, stabilire un’interazione con la LMM Map è praticamente impossibile. Ciò sembra essere dovuto ai già menzionati problemi legati alla visualizzazione dei popup.

 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

Obiettivi

Per quanto concerne gli obiettivi, va evidenziata la seguente distinzione: esistono degli obiettivi generali perseguiti dal Violence Research Center e degli altri più specifici che sono invece quelli propri della London Medieval Murder Map. Nella landing page della LMM Map è presente una breve - anzi, essenziale - descrizione del progetto che sebbene non pecchi di chiarezza, la si ritiene tuttavia eccessivamente limitata. Essa, ad esempio, non menziona l’esistenza delle tabelle contenute nella sezione London in the 14th century. Al di sotto della mappa sono presenti dei collegamenti a questa sezione, però, come è già stato fatto presente, è necessario scorrere l’intera pagina per trovarli. Ciò comunque non toglie che gli obiettivi specifici siano stati dichiarati e rispettati. Tuttavia, un utente poco informato potrebbe chiedersi: come mai è stata effettuata questa ricerca? Quali sono le finalità da un punto di vista storico-sociale? Ebbene, si ritiene che non avrebbe guastato inserire una pagina relativa alle ragioni d’essere del VRC. D’altro canto però, è comprensibile, siccome ci si trova già all’interno del sito del VRC. Si tratta dell’ennesima problematica rappresentata dal fatto che la London Medieval Murder Map non possieda un proprio dominio. Ci si azzarda dunque a suggerire che forse sarebbe stato più funzionale creare un sito web ad hoc per la risorsa in questione provvisto sì di un link di reindirizzamento al sito dell’Università di Cambridge ma caratterizzato da una propria autonomia. In questo modo si sarebbe quindi potuto inserire uno strumento di ricerca che avrebbe preso in considerazione esclusivamente i contenuti relativi alla LMM Map

Pubblico di riferimento

Sebbene uno specifico target di riferimento non venga esplicitamente dichiarato, si ritiene che - nonostante la propria natura specifica - la LMM Map possa costituire un interessante approfondimento per un pubblico generalista. Questi ultimi, magari spinti dalla curiosità, si troveranno di fronte a una serie di informazioni che grazie alla semplicità del linguaggio utilizzato e all’essenzialità strutturale caratterizzante il progetto, avranno la possibilità di accedere e comprendere dati storici fuori dall’ordinario. Ciò non toglie che le criticità funzionali di cui sopra potrebbero comunque inficiarne l’esperienza interattiva. Gli utenti più informati (studenti di storia inglese, altri ricercatori), potranno invece beneficiare dei risultati del lavoro di analisi e condensazione dei dati compiuto su fonti primarie dai ricercatori del VRC. Ciò potrebbe risultare utile in quanto, così rielaborati, i dati desunti dai Coroners’ Rolls costituiscono una sintesi efficace di quelle che erano le modalità, il genere delle vittime e degli assalitori degli omicidi avvenuti a Londra nella prima metà del XIV secolo.

 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         2
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         3
Qualità grafica, impatto visivo:         2
 Rilevanza del tema:         2
Ricchezza dei contenuti:         3
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         3
Giudizio complessivo:     

Sebbene la natura “derivativa” (rispetto al VRC) del presente progetto di Digital History abbia reso più complesso il processo di valutazione del sito, si è comunque riusciti a trarre delle conclusioni obiettive. In primo luogo, va fatto presente che la London Medieval Murder Map - approdata sul web nel 2018 (Copyright © and Database Right 2018-2022 Violence Research Centre, University of Cambridge) - è ancora in fase di sviluppo. Come specificato dall’avviso arancione “UPDATE!” (presente in tutte le pagine del progetto) a breve saranno create ed inserite due nuove mappe: quella di Oxford e quella di York. Il lancio dell’aggiornamento in questione è previsto sul sito Eventbrite il 28 settembre 2023 alle ore 18:15. Ci si auspica quindi che il sito possa solo che guadagnarci dal presente arricchimento contenutistico. Tuttavia, come si è intuito nel corso della recensione, la London Medieval Murder Map è una risorsa tutt’altro che perfetta. Soprattutto dal punto di vista grafico e delle funzionalità. L’impostazione estetica e strutturale del sito non è particolarmente intuitiva, mentre la scelta della dimensione e lo stile non diversificato del font rischiano di dissuadere l’utente da una lettura prolungata. È quindi caratterizzato da un’architettura web arretrata e tutt’altro che performante nell’ottica della user experience. Questo a prescindere dai contenuti. Il lavoro dei ricercatori di Cambridge è stato indubbiamente condotto con la cura e la professionalità che ci si attende da un’istituzione di tale prestigio. Tuttavia, il risultato finale si sarebbe probabilmente meritato un output più dignitoso. Le fonti sono citate puntualmente e l’obiettivo specifico dichiarato dalla landing page viene rispettato. In ultima istanza, nonostante l’amaro in bocca lasciato dalla consapevolezza che realtà decisamente meno autorevoli di Cambridge abbiano prodotto risultati obiettivamente più funzionali, non ci si sente comunque di bocciare il progetto sotto ogni punto di vista. Ciò non toglie, che da una risorsa nata e sviluppatasi negli ultimi cinque anni - almeno da un punto di vista funzionale - ci si sarebbe potuti aspettare di meglio. 

URL:      https://www.vrc.crim.cam.ac.uk/vrcresearch/london-medieval-murder-map
Tipologia:      Presentazione/visualizzazione di dati
Firma:      Francesco Frattini
Immagine:     
Data della recensione:      14 settembre 2023