Titolo:     
Engineering Historical Memory
Temi:     

Fornire l'accesso a fonti primarie e secondarie riferite al continente eurasiatico per il periodo compreso tra il 1100 e il 1500 attraverso un metodo ibrido umano/digitale che permetta di superare le barriere linguistiche poste dai documenti e implementando le tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning all'attività umana preliminare degli esperti in un'ottica interdisciplinare, con l'azione combinata di algoritmi che rendano accessibile il materiale presente nell'aggregatore in un modo analitico, sintetico, esplorativo ed aggregativo.

Autori:     

Il progetto nasce dall'idea del Dr Andrea Nanetti dell'Università di Bologna che ha ideato e iniziato a teorizzare la nascita di EHM (Engineering Historical Memory) nel 2007. I principali enti che supportano il progetto sono le universitaà di Bologna, Venezia (Ca' Foscari) e Firenze, oltre al ministero dell'istruzione di Singapore. Dal punto di vista di architettura informatica hanno partecipato al progetto Meduproject Srl (società spin-off dell'università di Bologna, Microsoft Resarch, Microsoft Azure for Research, NTU Singapore, Digimagic Pte Ltd, Techno India NJR, Taylor & Francis, SenticNet.


Trattandosi di un progetto che pone l'accento sulla partecipazione pubblica, gli autori sono diversi e non sempre facilmente identificabili in termini di autorevolezza. Dal menù a tendina è possibile accedere a una pagina dedicata al gruppo di ricercatori, che rimanda a una pagina interattiva quadripartita che non permette di identificare chiaramente i ruoli dei diversi membri del team.


Le schede di archivio di manoscritti, codici miniati, mappe e altre fonti sono dettagliate e ricche di riferimenti autorevoli, ma la partecipazione di diversi enti universitari si mescola a collegamenti a pagine di pubblico dominio, e dall'autorevolezza non sempre valida o riconosciuta come Wikipedia.

Contatti presenti in forma di maschera da compilare e link esterno alla pagina personale LinkedIn dell'autore del progetto.

 Contenuti e fonti:     

Il sito mira a offrire e testare un processo epistemologico innovativo per digitalizzare e rendere disponibili dati storici visuali in forma digitalizzata e testuale (resoconti di viaggio, cronache, codici miniati, documenti di archivio, oltre a mappe storiche e dipinti). Le mappe storiche offrono la possibilità di accedere a strumenti infografici che permettono di confrontarle con moderne mappe satellitari interattive, e i testi sono presentati con un'interfaccia interattiva e densa di collegamenti (traduzioni, riferimenti alla collocazione del manoscritto con indicazioni inerenti a datazione, edizione critica e dati dettagliati riguardanti gli esperti e storici che si stanno occupando di eventuali ricerche).


Tale interfaccia, che rimanda a una pagina quadripartita dove si può accedere al testo o immagine digitalizzata della fonte, alla sua scheda di archivio e alla sua collocazione geografica, prevede anche un collegamento a una pagina Wikipedia inerente alla fonte, che combacia con l'idea della risorsa che vuole essere accessibile anche alla collettività (general public) ma stona con la necessità di riferimenti autorevoli per gli studiosi specialisti.


In quanto lavoro che si autodefinisce work-in-progress, la quantità di fonti accessibili allo stato attuale è oggettivamente scarsa e non articolata in modo tematicamente efficace.


 Funzionalità:     

La landing page presenta un'interfaccia all'apparenza immediata e oggettivamente accattivante, offrendo un rimando immediato ai diversi contenuti suddivisi per tema (mappe dell'Eurasia, racconti di viaggio, cronache, codici miniati, siti archeologici, documenti di archivio, dipinti, incubatore EHM), ma manca un sistema di ricerca efficace che ne agevoli la consultazione.


Le singole pagine presentano funzioni interattive di ricerca che talvolta sono carenti o poco chiare, efficace l'utilizzo di GIS che permettano di confrontare mappe satellitari contemporanee con le cartografie storiche presenti, ma poco funzionali nel momento in cui gli stessi rimandi GIS sono legati a fonti documentarie o archivi di viaggio.


Dichiaratamente un work-in-progress, diverse funzionalità sono evidentemente lacunose in parte anche a causa dell'oggettiva scarsità delle fonti documentarie per alcune voci (in particolare quella relativa ai dipinti, ai siti archeologici e alla voce “documenti di archivio”).


L'interattività, ben implementata per alcune voci, è invece molto carente in altre.

 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

EHM si propone come obiettivo di offrire e testare processo epistemologico innovativo per “distillare” visualmente dati storici senza imporre una precisa narrazione.


In altre parole vuole essere uno strumento di investigazione per specialisti (storici, archeologi, bibliotecari, archivisti, curatori museali) per accedere a fonti primarie e secondarie “pure” senza che vengano inquadrate da alcuna narrazione storiografica.


Il pubblico di riferimento esplicitamente indicato include quindi specialisti del mondo storico-accademico ma anche un pubblico generale (tra cui studenti e storici amatoriali) per il quale però le fonti però sono oggettivamente poco accessibili.


 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         3
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         2
Qualità grafica, impatto visivo:         3
 Rilevanza del tema:         4
Ricchezza dei contenuti:         2
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         3
Giudizio complessivo:     

Tenendo conto che si tratta di un work in progress EHM è sicuramente promettente, come dimostrato anche dai risultati ottenuti a livello di riconoscimento internazionale (tra i finalisti di Science Breakthrough of the Year nel 2021 e tra i vincitori del GLAMi Award 2021, nella sezione “risorse per studiosi e ricercatori”) ma allo stato attuale non soddisfa accuratamente gli obiettivi che si pone.


Le fonti sono oggettivamente poche, alcune non accessibili, presumibilmente perché ancora in fase di caricamento.


Manca uno strumento di ricerca complessivo che permetta di risalire alle fonti a cui si vuole attingere, ed è necessario entrare in ogni singola sottosezione per usufruire delle funzionalità metatestuali delle singole fonti.


In particolare, il superamento delle barriere linguistiche non è propriamente raggiunto, in quanto EHM è manchevole della funzionalità di scelta linguistica: il sito è infatti interamente organizzato in lingua inglese, che per quanto sia una lingua franca accademica, rischia di non permettere a parte del pubblico designato (ovvero studenti, pubblico generale, non esperti) di fruirne, a meno di non servirsi di applicazioni web esterne di traduzione automatica.


La pecca principale di EHM è forse proprio aver inserito nel proprio target il grande pubblico, che oggettivamente non potrebbe che avere grosse difficoltà a reperire le informazioni presenti. Estremamente positivo invece il fatto di poter accedere a fonti storiche diversamente non accessibili con facilità.

URL:      https://engineeringhistoricalmemory.com/
Tipologia:      Pubblicazione di fonti primarie
Pubblicazione di fonti secondarie
Firma:      Yasmine Silvestri
Immagine:     
Data della recensione:      20 settembre 2023