Titolo:     

“Il ’68 lungo la via Emilia”

Temi:     

Un progetto di ricerca nella ricorrenza del cinquantesimo anno dal ’68 e sul movimento studentesco ma con lo sguardo volto ad un territorio ben delimitato e non grande, quello dell’Emilia Romagna e delle città poste lungo la “via Emilia”, volutamente per approfondire ed interpretare gli eventi che in loco lo caratterizzarono e conservarne la memoria storica valutando, a tal fine, le tante somiglianze e differenze che provincialmente lo contraddistinsero e il loro unitario raccordo regionale per una visione della “stagione del ’68” e della “generazione di giovani emiliani” che vi partecipò, un movimento parte di un fenomeno che contemporaneamente allora  coinvolse studenti di moltissime parti del mondo, dall’Italia alla Francia ed altre parti di Europa, all’America ed al Giappone.

Il progetto di ricerca esamina tale calda stagione con una piccola lente, quella “provinciale”,  una lente capace tuttavia di ben scrutare tra gli eventi studenteschi sessantottini e nei luoghi di protesta, nelle manifestazioni di piazza od occupazioni di scuole ed università, oltre che tra le diverse e variegate espressioni artistiche locali che tanto lo caratterizzarono in Emilia Romagna con la disamina di una considerevole quantità di fotografie, video, filmati o per voce dei “protagonisti” di allora. Consente di scoprire e visionare una grossa mole di materiale conservata in tanti archivi storici sia pubblici che privati in Emilia Romagna, che sono risultati tutti  molto ricchi di scritti, articoli, libri, manifesti, volantini ciclostilati e manoscritti, in una parola: fonti rimaste a lungo nascoste o comunque poco note.

Un progetto di ricerca e studio, inoltre, sugli accadimenti storici e sulle innovazioni e cambiamenti susseguiti al “vento” sollevato dal movimento studentesco allora nella società, sulle loro interconnessioni fattuali o sulle vicende politiche e sociali, ad esempio: sulle lotte per il conseguimento di tutele dei lavoratori (che sfociarono nella legge n. 300 del 1970, c.d. “Statuto dei lavoratori”) o per la conquista di diritti civili quali le leggi sul divorzio, aborto e, successivamente, di riforma del diritto di famiglia nella metà degli anni ’70, oppure su aggregazioni politiche o l’associazionismo e sull’incidenza o meno avuta sugli accadimenti del decennio successivo.

 


Autori:     

Il progetto di ricerca è stato curato “in Rete” dagli Istituti storici regionali dell’Emilia Romagna ed è stato realizzato con il contributo della legge regionale Emilia Romagna n. 3/2016 di “Memoria del Novecento. Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento”, nella specie attraverso l’apporto di molti qualificati studiosi, tutti nominativamente indicati nel portale alla voce “Crediti” (cui si accede dalla griglia/drop down menù, posta a destra ed in alto in ciascuna pagina del portale) contenente tutte le inerenti informazioni utili per l’utente, nella specie:  a) “Ricerca, cronologia e glossario”: William Gambetta, Centro Studi Movimenti di Parma; Alberto Molinari, Istituto storico di Modena; Federico Morgagni, Istituto storico di Forlì; b) “Luoghi e archivi”: Iara Meloni, istituto storico di Piacenza; Marco Minardi, istituto storico di Parma; Valentina Bocchi, Centro Studi Movimenti di Parma; Giacomo Prencipe, Istituto Storico di Reggio Emilia; Chiara Lusuardi, Istituto storico di Modena; Luca Pastore, Istituto storico Parri Bologna; Fabrizio Billi, Istituto storico Parri Bologna; Luisa Cigognetti, Istituto storico Parri Bologna; Elena Paoletti, Istituto storico di Forlì; Fabrizio Monti, Istituto storico di Forlì; Giuseppe Masetti, Istituto storico di Ravenna; Elisa Gardini, Istituto storico di Rimini; Luca Rossi, Istituto storico di Rimini; Vito Contento, Istituto storico di Ferrara; Pietro Pinna, Istituto storico di Ferrara;  c) “Videointerviste”: Luisa Cigognetti, Istituto storico Parri Bologna; Gisella Gaspari, Istituto storico Parri Bologna; Maria Irene Venturi, Istituto storico Parri Bologna; d) “Coordinamento generale”: Metella Montanari, Istituto storico di Modena; e) “Coordinamento portale” Chiara Lusuardi, Istituto storico di Modena; f) “consulenza storica”: Mirco Dondi, Università di Bologna; Marica Tolomelli, Università di Bologna; Stefano Bulgarelli, Musei Civici di Modena; g) archivi fotografie e documenti: Istituti storici della Resistenza dell’Emilia-Romagna e Centro Studi Movimenti di Parma. Inoltre con uso digitale di foto e documenti: Archivio e Biblioteca comunale di Forlì; Archivio Franca Rame, Forlì; Archivio Franco dell'Amore, Forlì; Archivio privato Alberto Spagnoli e Paola Guerra; Archivio privato Danilo Montanari editore, Ravenna;  Archivio privato Giovanni Ferraguti, Parma;  Archivio privato Giovanni Passera; Archivio privato Arvedi-Binelli, Piacenza; Archivio privato Prospero Cravedi, Piacenza; Archivio storico comunale di Parma; Archivio storico dell’Università di Bologna; Archivio Storico della CGIL di Bologna - Archivio Paolo Pedrelli; Biblioteca Gambalunga, Rimini; Biblioteca Malatestiana, Cesena; Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia; Centro documentazione donna, Modena; Comune di Modena - Galleria Civica di Modena; Fondazione fotografia - Fondazione Modena Arti Visive, Modena; Servizio urbanistica, Cesena; h) Portale: Bradypus Communicating Cultural Heritage; i) Logo: Erika Vecchietti; l) Template: Valerio Bellucci


 Contenuti e fonti:     

Il portale si apre direttamente nella pagina Home” che, come le successive, presenta (in alto a destra) il “menù” di navigazione a più voci, una griglia drop-down di accesso a numerose pagine e tra esse, oltre la  “Home”,  anche:  - “Progetto”,  -“Luoghi”,  -“Archivi”,  -“Video Interviste”,  -“Glossario” e  -“Crediti”.

In ciascuna (nella parte bassa della pagina) è  posto l’invito:  “Contattaci!”,  con richiesta di mettere a disposizione del progetto di ricerca l’eventuale: “…fondo privato di materiale (fotografie, documenti, pellicole, ecc.) sul '68 in Emilia-Romagna” da ciascun visitatore posseduto e di farlo “direttamente” scrivendo, attraverso il sito, agli organizzatori: la Rete Istituti Storici dell’Emilia Romagna, il Centro Studi Emilia Romagna e la Regione Emilia Romagna (e fornendo a lato i links di loro verifica o conoscenza informativa).  

Nella “Home”, oltre a significative immagini fotografiche d’epoca tratte dagli archivi regionali, è subito posto un breve testo, intitolato “Vietato Vietare“, titolo che richiama lo slogan che nel ’68 gli studenti in tutto il modo scandivano nelle piazze o scrivevano sui manifesti e striscioni, cui segue una breve descrizione introduttiva storica di quell’anno e delle particolarità che lo caratterizzarono, del progetto di ricerca e degli obiettivi perseguiti, e quindi una mappa interattiva suddistinta sia  per “Contenuti per provincia”, nella specie le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forli-Cesena, Ravenna, Rimini, e sia per singoli “Luoghi del ‘68” con loro geolocalizzazione indicata da segnaposto, o per “Archivi”, con panoramica dei diversi fondi archivistici e documentari regionali censiti, infine con le “Videointerviste” di protagonisti e protagoniste di allora.

Nella seconda pagina “Progetto”, il visitatore è informato che il portale è stato frutto di una ricerca regionale curata dagli Istituti storici dell’Emilia Romagna in Rete, in collaborazione con l’Accademia regionale locale e con la Regione Emilia Romagna nonché che è stato realizzato usufruendo del contributo di cui alla legge regionale n. 3/2016 “Memoria del Novecento. Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento”. Viene, quindi, evidenziato che nella sua prima fase di lavoro la ricerca aveva riguardato lo studio del movimento studentesco in Emilia Romagna nel biennio 1967-1969 e nell’ambito provinciale degli studenti medi o universitari, ma che invece nella seconda fase il progetto era stata allargata anche alla disamina di altri fenomeni significativi per la comprensione del detto periodo, individuati negli aspetti culturali, artistici e musicali,  sociali e politici in quanto, secondo gli organizzatori, seppure ognuno fosse stato caratterizzato da proprie specificità o comunque potendo su tutti essi avere inciso la diversità delle situazioni nelle città della regione, tutti comunque -nella loro globalità- costituivano punti di congiunzione caratterizzanti la stagione del ’68.

Per le successive pagine del “menù” e dunque nella terza “Luoghi”, nella quarta “Archivi”, nella quinta “Video Interviste” e nella sesta “Glossario” è posto in evidenza che, in fase progettuale, si era reperito/visionato/studiato il materiale archivistico conservato presso gli Istituti Storici od Archivi, pubblici e privati, ma anche ulteriori fonti, quali le fotografie e video-interviste di testimoni “diretti” del movimento del ’68, essendosi voluta dare una narrazione “dinamica” e non di classico approccio storico in particolare con l’uso di  fonti iconografiche ed orali, allo scopo di consentire al singolo visitatore, attraverso il suo percorso di ricerca, la possibilità di esplorare e conoscere i fatti anche da soggetti “collettivi” che avevano partecipato alla stagione del ’68 quali “…produttori di fonti documentarie di differenti tipologie” (scelta questa che appare in sintonia e quasi in continuità con quella delle aperture dei musei “all’esterno ed al sociale”, introdotta allora dalla c.d. Nouvelle Muséologie e nata dal maggio ’68 francese), ponendo ben in evidenza gli organizzatori nel progetto che forte contributo a tale “narrazione dinamica” era stato dato dalla: “…mappatura dei luoghi più significativi in ciascuna provincia”, una carta storico-geografica di eventi e temi rappresentati o di quanto simboleggiavano tramite GIS (sistema di collegamento in ambiente digitale delle informazioni dei luoghi geografici alle informazioni testuali).  

Nella pagina, inoltre, dedicata al “Progetto” il visitatore viene informato dell’avvenuta pubblicazione cartacea della ricerca storica svolta (libro “open access”, liberamente scaricabile dall’indirizzo: https://books.bradypus.net/sessantotto_lungo_via_emilia) ed altresì che il progetto del “Portale” era susseguito a un convegno di studi, organizzato nel 2016, dell’Istituto Storico di Modena, del Laboratorio sui Movimenti negli anni settanta di  Modena e del Centro Studi Movimenti di Parma per la ricorrenza dei 50 anni del movimento studentesco del ’68.  Viene, infine, posto nel progetto in evidenza che il lavoro è stato implementato da “parole-chiave” contenute nella sezione “Glossario” (una decina circa) attraverso cui era possibile ri-andare alle mappe tematiche dei luoghi regionali; che la “Cronologia” è concentrata sul biennio 1967-1969 e che in “Credits” sono indicati i nominativi degli enti, pubblici e privati, nonché degli studiosi coinvolti nel progetto, oltre che le collaborazioni accademiche.

 


 Funzionalità:     

Il sito utilizza un portale creato da Bradypus Communicating Cultural Heritage s.a.s., società specializzata nella comunicazione del patrimonio culturale, per la Rete degli Istituti Storici dell’Emilia Romagna, con grafica di Erika Vecchietti e soluzioni online per dati GIS “webGIS” (strumento di visualizzazione, interrogazione, creazione, sviluppo e condivisione di mappe che usa come piattaforma la rete internet), che permette di visualizzare l’intero territorio regionale o singole città dell’Emilia Romagna e le loro provincie (tanto alle pagine “Luoghi” che “Archivio”) con possibilità di aumentare o diminuire lo zoom per una migliore geolocalizzazione (con appositi pulsanti in alto a sinistra della mappa o con “scroll” del mouse).

Tutte le mappe contengono “segnaposti” selezionabili tramite cui, cliccando sui punti di interesse, si apre la finestra con l’indicazione del luogo (es. Piacenza, Consultorio Autogestito via Genocchi) e successiva possibilità di leggere la scheda di descrizione o degli eventi occorsi o di vedere le fonti a corredo (ad es.  nella voce del Consultorio piacentino: un volantino ciclostilato proveniente dall’archivio di un “privato”, materiale fotografico oltre alla menzione di una tesi di laurea di UNIParma) o di utilizzare i Tag di rimando a “parole chiave” contenute nel Glossario od alla mappa interattiva posta in basso.

Per ogni fonte (stampati, manoscritti, grafica, monumenti, registrazioni sonore) c’è possibilità di  visualizzazione e di vedere, nel dettaglio, il suo contenuto (titolo, autore, pubblicazione, descrizione e altro).

Nel portale è possibile navigare in modo fluido, intuitivo, comunque agevolmente.

Il menu è chiaro, esplicativo e ben strutturato, permette al visitatore di orientarsi con facilità e gli rende possibile l’organizzazione, gestione ed analisi dei dati inseriti.

Il sito è “open access”, tutti possono liberamente accedervi e consultarlo ed è rivolto a studiosi, ad accademici, studenti ma anche semplici visitatori interessati al tema ed inoltre è “web responsive”, ovvero capace di adattare il proprio layout automaticamente in base ai parametri del dispositivo tramite cui vi si accede.

Ha finalità storiche, divulgative, didattiche, in generale culturali.

E’ tuttora in costante accrescimento e conseguente suo aggiornamento dopo l’acquisizione e digitalizzazione delle nuove fonti, documentali od iconografiche, da archivi di soggetti privati.


 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

L’obiettivo del progetto è esplicitamente dichiarato nella “Home” e può dirsi oramai largamente raggiunto fornendo il portale un approfondito quadro di conoscenza sul ’68 e movimento studentesco in Emilia Romagna a qualsivoglia visitatore che lo esplori, sia esso studioso, docente, studente o semplice curioso di tale stagione storica, politica e culturale e delle sue esplicitazioni e specificità tanto provinciali o regionali oltre che sulle continuità e divergenze tra il centro (Bologna, capoluogo regionale) e la realtà della periferia delle città emiliane.


 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         4
Qualità grafica, impatto visivo:         5
 Rilevanza del tema:         4
Ricchezza dei contenuti:         5
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         5
Giudizio complessivo:     

Il portale, molto ricco e ben progettato, è “open access” e chiunque può liberamente accedervi e consultarlo, tanto studiosi accademici, che studenti o visitatori comunque interessati al tema.

La scelta di una narrazione “dinamica” rende la risorsa digitale particolarmente innovativa, certamente stimolante per l’uso di “linguaggi differenti” che intersecano l’immagine al racconto ed alla descrizione storica,  il tutto completato da una veste cromatica elegante ed incisiva, che attrae.

L’architettura web è intuitiva, chiara, e non necessità della presenza di una maggiore guida alle funzionalità del progetto e, peraltro, la progettazione risponde ai criteri del “responsive design”, essendo ottimizzato per schermi di ogni forma e dimensione.

Tutte le singole voci ed i luoghi del sito sono ben indicati e consultabili con grande facilità permettendo al visitatore di visualizzare i dati estratti da una rilevante quantità di fonti e di farlo liberamente secondo i propri interessi di studio o le pregresse conoscenze tematiche.

Soddisfa l’obiettivo perseguito, quello di fare meglio conoscere e valutare cinquanta anni dopo il periodo storico del ’68 e di farlo attraverso la “lente” prescelta, quella dell’ambito emiliano per un attento sguardo agli accadimenti che lo contraddistinsero in Emilia Romagna e, per tale via, fare conoscere e divulgare la storia del “Movimento studentesco della gioventù emiliana” e di studenti medi ed universitari della regione,  il suo maggiore pregio questo ma al contempo, a ben vedere, anche il suo limite, mancando poi uno sguardo d’insieme, “di raccordo” (anche stringato), al maggiore fenomeno che coinvolse allora contemporaneamente gli studenti di tante parti d’Europa e d’America in un unico grido “corale”, quello di una necessaria e non più procrastinabile innovazione culturale. Il progetto di ricerca non è ancora giunto al suo punto di arrivo, continuano infatti le acquisizioni di materiale dagli archivi di singoli privati e in futuro, pertanto, detto limite eventualmente ben può essere superato.

Il progetto di ricerca, nel residuo, non presenta punti ulteriori rilevanti di criticità, si possono nondimeno fare taluni rilievi per contribuire a migliorare la risorsa e la diffusione, osservandosi che:

- è solo in lingua italiana, fatto che preclude la possibilità da parte di visitatori di “altre nazionalità” di poterne usufruire;

- non vi è una reale e libera possibilità di ricerca testuale “per parola” che pur potrebbe aiutare il visitatore a ridurre la selezione tra la quantità di materiale disponibile e indirizzare verso una ricerca mirata;

- non è stata realizzata a corredo nel web una “App”, che avrebbe amplificato la sua diffusione e conoscenza.


URL:      https://viaemilia68.it/
Tipologia:      Presentazione/visualizzazione di dati
Firma:      Carla Marina Lendaro
Immagine:     
Data della recensione:      7 febbraio 2023