Titolo:     

Atlas of mutual Heritage


Temi:     

Atlas of mutual Heritage (AMH) si propone di essere un database di immagini e informazioni sui luoghi e le aree di operazioni della Compagnia delle Indie Orientali Olandesi (VOC) e di quella delle Indie Occidentali (WIC).


Autori:     

Il progetto è nato nel 1996 come parte del “TANAP (Towards a New Age of Partnership) project” dell’Università di Leida, che si occupava della conservazione dei documenti della Compagnia delle Indie Orientali in Sud Africa e Asia, ed è stato realizzato con la partecipazione del Nationaal Archief (Archivio Nazionale). Nel 2000 è stata realizzata una seconda versione nell’ambito della Conferentie over het Internationaal Gemeenschappelijk Erfgoed (Conferenza del Patrimonio Comune Internazionale), organizzata dal Ministero degli Esteri olandese e da quello dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza, che ne hanno poi curato gli ulteriori sviluppi all’interno del programma HGIS-Cultuurprogramma voor internationale culturele betrekkingen (Programma Culturale per le relazioni culturali internazionali).

In passato il progetto è stato finanziato anche da altri enti e fondazioni, come la DEN (vereniging Digitaal Erfgoed Nederland, Associazione olandese per il patrimonio digitale), la Mondriaan Stichting (Fondazione Mondriaan), lo Stimuleringsfonds voor beeldende kunst vormgeving en museale activiteiten (Fondo di incentivazione per le arti visive, progettuali e museali), la NWO (Nederlandse Organisatie voor Wetenschappelijk Onderzoek, Organizzazione olandese per la ricerca scientifica), DutchCulture e il Nationaal Archief.

Attualmente il progetto è curato dal Rijksmuseum di Amsterdam, dalla Dutch Heritage Agency (RCE) di Amersfoort, dalla Koninklijke Bibliohtkeek (Biblioteca Reale) dell’Aia e dal National Archief-sempre presso l’Aia- e risulta finanziato dalla Fondazione Mondriaan, dalla SMF (Samenwerkende Maritieme Fondsen), dalla Marinus Plantema Foundation e dalla Mullerfonds (Fondazione Muller).

AMH risulta guidato da due coordinatori, Tristan Mostert e Oscar Hefting, e da un board, espresso dagli attuali enti curatori sopracitati: Huibert Crijns per la Biblioteca Reale, Ron Guleij per il Nationaal Archief, Jeroen ter Brugge per il Rijksmuseum, e Laura Peters per la RCE. Sono anche elencati i nomi dei coordinatori e dei membri del board precedentemente in carica. Il progetto si avvale ovviamente di un gruppo di collaboratori molto numeroso, di cui è presente l’elenco: non è tuttavia la possibilità di visionare un profilo accademico o lavorativo dei collaboratori citati.

 


 Contenuti e fonti:     

AMH possiede un immenso patrimonio di immagini, che tra disegni, illustrazioni, stampe e dipinti supera le 8000 unità. Ad esse si aggiungono degli approfondimenti (creati con il supporto di una biblografia citata alla fine di ognuno di essi) riguardanti la storia e le vicende di più di un migliaio tra avamposti commerciali e fortini della VOC e della WIC: infine sono presenti le accurate descrizioni di 22 viaggi d’esplorazione di particolare rilevanza storica.

La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie alla collaborazione dei numerosissimi enti coinvolti, che hanno permesso la costruzione dell’immenso repertorio di immagini: tra di essi spiccano sicuramente quelli che esprimono il board del progetto, ossia il Nationaal Archief, la Biblioteca Reale, il Rijksmuseum e la RCE. La realizzazione delle pagine informative sugli avamposti, forti e spedizioni è stata effettuata previa consultazione di saggi sull’argomento, riportati in una bibliografia apposita.


 Funzionalità:     

La landing page del progetto è costituita dalla mappa, che risulta in parte coperta dalla tabella contente il filtro di ricerca “base” e dalla barra superiore contente il titolo, le due lingue selezionabili (olandese e inglese), la voce about e l’icona di una grande lente d’ingrandimento. Cliccando su about si raggiunge la pagine in cui viene esposta in maniera sintetica lo scopo di AMH, mentre cliccando sulla lente d’ingrandimento sarà possibile accedere alla modalità di ricerca “avanzata”, raggiungibile anche tramite la voce Advanced search presente nella tabella per la ricerca “base”. Nella parte inferiore sinistra di ogni pagina del sito sono presenti le voci FAQ, Contact (che permette di trovare l’unico indirizzo e-mail con i quale contattare i curatori del progetto) e Colophon, che reindirizza alla pagina contente la storia del progetto, i nomi degli attuali curatori e gli enti coinvolti nel presente e nel passato. In basso a destra sono invece presenti i portali d’accesso alle pagine Facebook ed Instagram di AMH.

Le modalità di consultazione delle risorse sono due. una mappa satellitare (creata dall’azienda Map Tiler), regolabile mediante le opzioni di zoom in basso a destra, nella quale sono inseriti diversi segnaposti che evidenziano la presenza di avamposti commerciali, fortini o  rotte tracciate dalle esplorazioni registrate nel database. I segnalibri sono selezionabili tramite l’interazione diretta con la mappa oppure tramite un filtro di ricerca “base” che permette di scegliere quali delle tre tipologie di risorse visionare e soprattutto di suddividerle a seconda della Compagnia alla quale sono collegate. Cliccando su uno qualsiasi dei segnalibri sarà poi possibile accedere ad una pagina contente la loro storia e descrizione (con annessa bibliografia di riferimento) e soprattutto le immagini ad essi collegate. È presente anche una piccola scheda riassuntiva: se la pagina è dedicata ad un avamposto, essa indicherà tutti i forti ad esso collegati, i vari nomi che ha avuto, l’attuale Paese e regione in cui esso si trova, l’area in cui esso si trovava secondo la suddivisione amministrativa della Compagnia di riferimento e la sua funzione. Viceversa, se la pagina è dedicata ad un forte, saranno indicati l’avamposto di riferimento, il periodo di costruzione e i nomi passati. Le pagine dedicate ai viaggi di esplorazione sono invece strutturate in maniera diversa: esse contengono infatti la mappa del viaggio (ripresa della mappa satellitare della landing page in cui sono presenti i segnalibri), la sua descrizione e la sua contestualizzazione storica generale, seguita dalla descrizione delle varie tappe della spedizione, con un corredo di immagini per ognuna di esse.

La seconda modalità di consultazione è invece quella di ricerca “avanzata”, che permette l’accesso ad un’altra pagina del sito dove è possibile effettuare una ricerca non solo ottenendo una divisione per tipo di risorsa più specifica rispetto alle opzioni “base”, ma anche inserendo coordinate spazio-temporali molto precise, che permettono un’individuazione degli elementi richiesti ben più accurata. Il filtro di “ricerca avanzata” permette inoltre di consultare direttamente le immagini presenti nel database (permettendo di filtrarle ulteriormente attraverso otto diverse sotto-categorizzazioni), senza doverle ricercare tramite la visione delle pagine dedicate ai fortini, gli avamposti e le esplorazioni. Accedendo alla pagina relativa ad un’immagine sarà possibile zoomare sulla stessa, mantenendo sempre la qualità grafica ad un livello di alta definizione. Sono presenti in corredo anche una descrizione e una contestualizzazione storica oltre che i collegamenti alle altre risorse in cui è possibile visionarla. In fondo alla pagina è presente invece una scheda tecnica, contente l’autore, le dimensioni, il materiale, il periodo e la tecnica di realizzazione, l’ente conservatore, il suo numero d’inventario e la trascrizione del testo presente sull’immagine (se presente).



 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

Come detto in precedenza, AMH mira ad essere un database in continua espansione contenente immagini e informazione sulla VOC e sulla WIC: alla stato attuale del progetto, cominciato ormai nel lontano 1996, si può dire che il suo obiettivo sia in buona parte raggiunto. Il pubblico di riferimento è quello “generalista”, o quantomeno degli appassionati non addetti ai lavori; da ciò probabilmente la scelta di puntare molto sull’interattività della mappa, l’enorme numero di immagini e la relativa brevità delle pagine informative dedicate alle varie risorse presenti. Ciò nonostante, AMH può essere utile anche a studenti delle scuole superiori o università impegnati in ricerche o tesine, se non altro per trovare immagini da inserire come corredo fotografico ai propri lavori.


 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         3
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         4
Qualità grafica, impatto visivo:         4
 Rilevanza del tema:         4
Ricchezza dei contenuti:         5
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         4
Giudizio complessivo:     

Atlas of mutual Heritage è sicuramente un progetto di Digital History di altissimo livello, che coinvolge alcune delle massime istituzioni culturali olandesi e che in più di 25 anni è riuscito a creare un ottimo database per la ricerca di immagini e informazioni sulla Compagnia olandese delle Indie Orientali e su quella delle Indie Occidentali, consultabili in maniera estremamente puntuale e proficua grazie a validissimi strumenti di ricerca. Ciò nonostante, la struttura del sito presenta alcune problematiche che possono creare limiti ad una fruizione ottimale del sito.

Partendo dalla landing page, essa favorisce senza dubbio l’immersione dell’utente all’interno del progetto, ma la mancanza di una pur minima introduzione iniziale rischia di rendere il primo contatto con AMH disorientante, portando persino a sottovalutarne le potenzialità. Il problema più grave risulta tuttavia l’assenza di un collegamento diretto che riporti alla schermata iniziale (dove è presente la mappa )una volta che ci si è addentrati nella ricerca. Questa sorta di "incomunicabilità" tra il filtro di ricerca "avanzato" e quello "base" collegato alla mappa comporta il reiterato utilizzo del tasto “indietro”, al punto da rendere più conveniente la chiusura del sito e la sua conseguente riapertura. Si tratta di un limite forse legato alla longevità del sito, nonostante i suoi numerosissimi “re-styling” che lo hanno portato comunque a disporre in un’interfaccia moderna. Va inoltre segnalato che alcuni dei segnalibri non sono disposti correttamente sulla mappa: l’avamposto della VOC a Adirogo, in Indonesia, è ad esempio collocato a largo del Golfo di Guinea. Inoltre, la descrizione di alcuni avamposti (tra cui tutti quelli dell’area di New York) non possiede la versione in inglese, ma solo quella in olandese, cosa che preclude la fruizione ad un pubblico vastissimo. Infine, va ricordato che alcune pagine dedicate a forti e avamposti (specie nell’area dello Sri Lanka, della Malesia e della Thailandia) dispongono di un corredo di immagini ma non di una descrizione e contestualizzazione storica.

Si tratta in ogni caso di difetti di relativamente poco conto, che pur risultando talvolta inspiegabili visto l’altissimo livello delle istituzioni coinvolte nella realizzazione di AHM, non ne inficia la qualità complessiva.


URL:      https://www.atlasofmutualheritage.nl/en/
Tipologia:      Presentazione/visualizzazione di dati
Firma:      Marco Carratù
Immagine:     
Data della recensione:      5 giugno 2024