La
main page del sito presenta alcune funzionalità di diverso genere. Vi
sono quelle dedicate alla ricerca, quelle dedicate alla navigazione del sito, quelle
dedicate alla divulgazione al pubblico e al sostegno della risorsa. Brevemente
si tratteranno le funzioni non di ricerca, che sono Search (ricerca
semplice nel sito), Make a donation e Instagram. Si noti
nella sezione Instagram è possibile cliccare sulle foto e venire
indirizzati al sito del social network, che sembra comunque aggiornato.
Al mio ultimo controllo (30 novembre 2021, ore 11.37) l’ultima fotografia
caricata risale al 28 corrente mese, e quella precedente al 25.
Dalla
landing page è possibile infine accedere a una risorsa fondamentale per
la ricerca e per il progetto, ossia una mappa interattiva che incrocia i dati
dell’archivio con il sistema GIS permettendo la navigazione degli stessi. Viene
dichiarato che la risorsa è continuamente aggiornata (senza indicazione della
data dell’ultimo update). In questa sezione è presente una guida, utile
all’utente per muoversi all’interno del progetto GIS. È presente anche una
anteprima del servizio proposto dalla risorsa digitale, utile all’utente per
familiarizzare con la funzionalità. Le funzionalità di ricerca che la mappa
propone sono molteplici, ma solo alcune sono spiegate all’utente. Altre sono
visualizzabili cliccando sui tasi della risorsa, che, va sottolineato, si apre
in una nuova finestra. Inoltre, la pagina recepisce l’indirizzo IP italiano. Interessante
che vengano specificate alcune peculiarità: nel momento in cui non fosse stato
possibile identificare con precisione la località, si è proceduto mediante
l’assegnazione di una coordinata generale per quanto possibile rintracciarla
dalle fonti primarie. Viene, inoltre, indicato inoltre che sono state
utilizzati host sorgenti per determinare le localizzazioni. Le fonti
vengono divise per luogo, ossia South Carolina Sources e Tennessee
Sources. Gli elenchi che seguono sono in parte cliccabili verso siti terzi
di archivi o altri progetti digitali. Sarebbe utile per l’utente una
spiegazione più chiara di questa parte.
La
guida specifica che l’utente ha la possibilità di ricercare i dati nella mappa:
-
Usando
i Search Parameters
In questo modo è possibile
ricercare per i campi già presenti nella mappa interattiva. I campi sono: Stato
(Tennessee, South Carolina), Craftsperson Name (è presente un menu a tendina
con i nomi già inseriti), identifier (un metadato ritrovabile nelle schede,
utile se si vuole utilizzare la mappa dopo aver consultato l’arvhivio), Status
(uomo schiavo o libero), Location (con lista di località), Trade (con elenco di
professionalità), Enslaver (con elenco di proprietari di schiavi già
compilato), Anni di attività (con un range temporale di 50 anni).
È possibile effettuare la ricerca
selezionando solo alcuni campi. Interagire con la mappa risulta leggermente
complesso. Una volta selezionati i canali di ricerca sulla destra compare il
numero di persone corrispondenti, seguito da un elenco cliccabile. Selezionando
i vari elementi la mappa fa uno zoom sulla località e presenta una scheda con
informazioni sulla persona, come l’identificazione nell’archivio, la
professione, le date di attività, lo status, gli eventi che riguardano la sua
vicenda. È presente un link che rimanda direttamente alla scheda dell’archivio
della fonte che riguarda la persona selezionata: utile che si apra in un’altra
scheda e non faccia perdere la ricerca sulla mappa.
-
Usando
la Trade Counts Box l’utente visualizza un istogramma con le varie
professioni. Selezionando una
professione la mappa interattiva individuerà con dei puntini i luoghi dove sono
collocate quelle figure professionali. I diversi punti evidenziati nella mappa
sono cliccabili e rimandano ad una scheda come quella descritta
precedentemente. Questa funzione di ricerca è molto utile e interessante,
perché permette riflessioni geografiche e di contesto.
Inoltre,
si elencano le funzionalità della mappa, che può essere personalizzata e
navigata secondo alcuni pulsanti specifici:
-
La
mappa è personalizzabile mediante la funzione Search, che permette
all’utente di muoversi nel planisfero.
-
Il
tasto Home permette all’utente di ritornare alla visione generale dei
due stati sopracitati, la situazione viene comodamente riportata al punto di
partenza.
-
Il
pulsante Map Key Button o Legend, rappresentato da uno stilizzato
punto elenco, rappresenta una valida risorsa per l’utente, che cliccando
ottiene una tendina con le corrispondenze colore/campo di attività.
-
Il
tasto layers fornisce all’utente la possibilità di selezionare o
deselezionare diverse aree dalla mappa, che in realtà si limitano a Tennessee
e South Carolina. La funzione sarebbe potenzialmente molto utile ma allo
stato delle cose essendoci solo due stati inseriti non fa la differenza nella
visualizzazione.
-
Mediante
il basemaps Button l’utente è in grado di selezionare la tipologia di
mappa più adatta alla sua ricerca: sono presenti le mappe satellitari, le
topografie, le mappe del suolo, le mappe di Open Street Maps, e molte altre
opzioni. Purtroppo le carte geografiche sono riferite tutte al periodo
contemporaneo. Forse per l’utente sarebbe interessante una tipologia di mappa
storica che inquadri i luoghi durante i secoli precedenti.
Sono
presenti ulteriori funzioni nella mappa interattiva, non spiegate né
evidenziate però nella guida:
-
Grafico
a Torta: la risorsa realizza un grafico che evidenzia la presenza e rilevanza
delle attività professionali graficamente. In questo caso va segnalato che non
è possibile selezionare diverse aree professionali (né dai Search Parameters
né dalle Trade Count Boxes) per sviluppare il grafico a torta, che
evidentemente avendo solo una categoria al suo interno risulta inutilizzabile,
fornendo il 100% di suddetta categoria. L’unico modo di mettere a paragone
graficamente i dati è mediante una ricerca che comprenda altri campi, come il
periodo storico, lo stato di appartenenza o il proprietario di schiavi: la cosa
di per sé non è pessima per l’utente, che deve solo familiarizzare con la
funzionalità non spiegata nella guida. Sarebbe interessante rendere più fluida
la risorsa permettendo la selezione diretta di più professioni.
-
Time
Series: questa
funzione non risulta chiarissima all’utente. Si suppone che i punti del grafico
cartesiano siano in relazione agli anni di attività degli artigiani secondo
l’ascissa della progressione temporale, ma sarebbe stata gradita una spiegazione
nella guida per permettere di utilizzare al massimo le potenzialità di tale
funzione.
L’archivio
propone inoltre due funzioni di ricerca dei documenti: Browse Collection
e Find Black Craftspeople. Nella prima sezione è possibile ricercare le
fonti primarie, già organizzate per categorie professionali (wagomakers,
painters, tailors, Shoemakers, etc. etc) ma non in ordine alfabetico. Il
canale title permette di riordinare alfabeticamente. L’altro canale è Date
Added. Per il ricercatore questo è decisamente uno schema di ricerca
povero, che non permette di organizzare i dati in modo organico (per ordine
temporale, ad esempio) e utile alla ricerca, peraltro facendo riferimento a
informazioni della contemporaneità e non riguardanti le fonti in primo luogo. Ove
presente, viene fornita una digitalizzazione in anteprima. Cliccando una
categoria professionale, Es. House Carpenters, si accede ad una scheda
con i nomi degli artigiani neri che erano registrati sotto questa mansione. Non
sono in ordine alfabetico, ma è possibile interagire con tutti i nomi, che sono
cliccabili e portano ad una scheda con i metadata.
Nella
sezione Find Blackcraftspeople è possibile ricercare gli oggetti per
parole chiave, tipologia di fonte (foto, video, storia, link), collezione
(aprendo la tendina di selezione si può scoprire che in questo caso si
intendono le varie categorie professionali). È possibile affinare la ricerca
per campi più specifici, aggiungibili mediante il pulsante Add a Field.
Gli ambiti ricercabili sono quelli indicati nelle schede dei documenti. La
ricerca può avvenire anche mediante i connnetori (AND, OR), o mediante
esclusione (contains, do not contain, ends with, matches etc. etc.). In
questo caso, dopo una prima analisi del database, l’utente comprende che le
funzioni permettono anche una ricerca temporale, anche se non in modo
immediato. Se infatti sarebbe stato più comodo rendere accessibili i materiali
almeno per secolo. La mascherina di ricerca Search by Exibit risulta
vuota. Questa modalità di ricerca è priva di una guida organica all’utilizzo:
non è presente nemmeno una breve introduzione ai vari campi o alle modalità di
selezione. Questo mette in difficoltà l’utente, poiché non è chiaro in che modo
sono accessibili le risorse. A mio parere la ricerca delle fonti non è agile o
diretta, richiede una buona previa conoscenza delle fonti o dell’argomento per
poter selezionare una parola chiave.