Titolo: |
Grand
Tour Project-Stanford
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Temi: |
Il sito, dell’università di Stanford, ha come obiettivo la
creazione di un database dinamico che permetta la visualizzazione digitale
delle informazioni sui viaggi e sulle vite dei viaggiatori che hanno preso
parte al Grand Tour in Italia nel corso del XVIII secolo. Il sito parte dalle
oltre cinquemila voci del Dizionario dei viaggiatori britannici e irlandesi
scritto da John Ingamells del Brinsley Ford Archieve. Il progetto è iniziato
nel 2008 grazie al lavoro di Giovanna Ceserani, professoressa associata di
Lettere Classiche: partendo da un altro progetto dell’università di Stanford (Mapping
the Republic of Letters), questo lavoro si concentra sui viaggi in Italia. |
Autori: |
L’autore del sito non è immediatamente individuabile: per
trovare i nomi delle persone che hanno collaborato alla sua creazione e
sviluppo è necessario accedere alla sezione del sito dedicata al team
del progetto e leggere i contributi di ciascuna persona. È un sito
dell’università di Stanford reso possibile dall’interazione di più reti di
ricerca presenti all’interno del CESTA (Stanford’s Center for Spatial and
Textual Analysis): Mapping Republic of Letters, Spatial History Project,
Humanities+Design. |
Contenuti e fonti: |
La fonte principale è il dizionario dei viaggiatori britannici e
irlandesi in Italia 1701-1800, compilato dal Brinsley Ford
Archive di John Ingamells (Yale University Press, 1997). Le 5213 voci di
Ingamells, ordinate alfabeticamente per cognome. Da qui si sono mappati i dati
del Grand tour in termini di spazio e tempo. Si sono studiati sessantanove
architetti-viaggiatori. Gli autori sanno che questo lavoro non è esaustivo.
Selezionando la voce about dal menu orizzontale della home è
possibile leggere alcune indicazioni storiche sul Grand Tout, oggetto della
ricerca proposta nel progetto e che va dunque contestualizzato e descritto.
Viene specificato che il fenomeno ha riguardato un numero molto elevato di
viaggi e che la fonte di riferimento, riportando solo le storie di un numero
ridotto di viaggiatori, può fungere da esempio per lavori da svolgere
successivamente e su altri documenti. Tra i contenuti il sito illustra come i
suoi creatori abbiano usato un approccio digitale e siano partiti dal Dizionario
di Ingamells. In quest’opera ci sono 5123 voci disposte in ordine alfabetico
per cognome, di lunghezza variabile, e l’obiettivo è usare strumenti digitali
per poter visualizzare queste informazioni. Un attento lavoro è stato fatto
nella ricerca delle tecniche più funzionali per le rappresentazioni grafiche.
Ed è proprio in questi risultati grafici che si possono leggere i dati relativi
al Grand Tour in un’ottica innovativa e capace di sintetizzare un gran numero
di informazioni. |
Funzionalità: |
La home del sito mostra all’utente, partendo
dall’alto, un menu orizzontale, un’immagine accompagnata da una frase che
riporta il nome dell’autrice del progetto e l’obiettivo proposto, una breve
presentazione del contenuto e, infine, due riquadri: uno parla delle funzioni
dell’applicazione Grand Tour Explorer, grazie alla quale è possibile
interagire con il database dei viaggiatori nell’Italia del Settecento,
consentendo di visualizzare e scaricare i dati che il sito fornisce sui viaggi
e le vite dei viaggiatori. L’altro riquadro riporta le notizie in primo piano.
In data 3/12/2021 l’ultima notizia risale al 4/12/2018. In fine sono presenti i
contatti dell’università, compresa una mappa interattiva del campus. È
possibile raggiungere il sito ufficiale della Stanford University. Il menu
orizzontale riporta le voci home, about, people, puplication, interact,
workshop e news, ciascuna porta a una pagina dedicata. Partendo da about
è possibile avere informazioni sul progetto, sul supporto al progetto e alcuni
contatti: viene presentata l’idea da cui è partita l’iniziativa per la creazione
del sito e poi vengono date delle informazioni storiche sul Grand Tour, a cui
si aggiungono informazioni sull’approccio digitale. Dal menu passiamo a people,
dove troviamo il team composto dalla direttrice, dai collaboratori
attuali e passati del progetto, ciascuno dei quali accompagnato da un link
ipertestuale al loro sito web e da informazioni sul loro contributo al progetto.
Su publication ci sono brevi elenchi di articoli, pubblicazioni digitali
e discorsi. Il sito riporta dei link, ma non sono utilizzabili. Su interact
si trova il lavoro vero e proprio ideato e creato del progetto, i diversi
grafici interattivi: una timechart dei viaggi degli architetti
rappresentati tramite bar, una carta dell’Italia che riporta i viaggi degli
architetti, un grafico del retroterra educativo degli architetti, uno del
finanziamento degli architetti. In più è presente il modello utilizzato per la
visualizzazione di dati degli architetti. Nei grafici è possibile aggiungere
filtri e fare ricerche, è presente una spiegazione su come interagire e c’è un
collegamento allo schema del progetto, che lo descrive in maniera esauriente. Il
modello per la visualizzazione dei dati, scaricabile in pdf, è una descrizione di
come gli autori abbiano utilizzato e raccolto i dati. Su workshop ci
sono le informazioni di due incontri tenutasi nel 2016 e nel 2017, mentre su news
si trovano articoli in cui si è parlato del progetto e tutte le informazioni
sugli aggiornamenti del programma, come l’ingresso di nuovi membri nel team.
Per concludere l’elenco delle funzioni presenti nella home, è possibile
anche fare una ricerca libera all’interno del sito. |
Obiettivi e pubblico di riferimento: |
Il sito è un prodotto dell’università; quindi, si può
pensare che il pubblico di riferimento siano gli studenti. Il sito però è
piuttosto semplice e comprensibile anche per ragazzi più giovani o
semplicemente per chiunque abbia interesse per queste tematiche. Il sito ha
contenuto di interesse sia storico sia di storia dell’arte e può coinvolgere un
elevato numero di appassionati e di studenti. L’obiettivo che viene dichiarato
è quello di espandersi in futuro o di essere il punto di partenza per altri
progetti. Altro aspetto a cui punta questo lavoro è di massimizzare la
ricchezza del Dizionario per gli approcci digitali per ampliare la
conoscenza e gli studi relativi al Grand Tour d’Italia del Settecento. Il progetto,
inoltre, rimanda più volte all’università di Standford e mostra i contatti,
portando l’utente a interessarsi all’istituzione e alle persone che ci
lavorano, rendendo questo sito un buon esempio dell’offerta formativa
innovativa offerta dall’università. |
Architettura web, chiarezza, navigabilità: |
5 |
Accessibilità e ricercabilità dei dati: |
5 |
Qualità grafica, impatto visivo: |
4 |
Rilevanza del tema: |
4 |
Ricchezza dei contenuti: |
4 |
Qualità degli apparati descrittivi e delle guide: |
5 |
Giudizio complessivo: |
Il sito è molto ben organizzato e l’obiettivo è più volte
espresso. Il lavoro pare sia di ricerca, in quanto è il primo tentativo di
digitalizzare le voci del Dizionario, sia di divulgazione, e i due
aspetti creano dei contenuti originali e allo stesso tempo intuitivi. Solamente
i grafici interattivi sono un poco difficili da interpretare perché sono molto ricchi
di informazioni, ma le indicazioni che li accompagnano offrono un valido aiuto.
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URL: |
https://grandtour.stanford.edu/ |
Tipologia: |
Presentazione/visualizzazione di dati
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Firma: |
Federica Cesarano |
Immagine: |
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Data della recensione: |
4 dicembre 2021 |
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