Titolo: |
The Princeton & Slavery Project |
Temi: |
Il progetto si occupa di indagare i legami storici dell'Università di Princeton con il fenomeno della schiavitù e in modo particolare come l'eredità di questi legami abbia influenzato l'università stessa. |
Autori: |
The Princeton & Slavery Project si è
sviluppato da un piccolo seminario di ricerca universitario tenuto dalla
professoressa Marta A. Sandweiss. Al seminario hanno partecipato anche
l'archivista universitario Dan Linke e il suo Staff. Quando il progetto ha
iniziato ad ampliarsi sono stati coinvolti altri studiosi, insegnanti e
ricercatori.
Come viene esplicitato nella
sezione "Project History" nella pagina "About Princeton & Slavery", il progetto presenta il lavoro collettivo di 50
autori e 15 assistenti di ricerca, tra cui più di 40 studenti universitari e
laureati a Princeton, nonché docenti e colleghi professionisti di varie
istituzioni. Nella pagina "Authors" all'interno della sezione "About Princeton & Slavery" l'utente può prendere visione di tutti gli autori del progetto. Per ogni autore è stata anche creata una breve descrizione del proprio percorso e delle proprie attività. |
Contenuti e fonti: |
Il progetto propone storie, fonti primarie e multimedia riguardanti le relazioni tra l'Università di Princeton e il fenomeno dello schiavismo. Nella sezione "Stories" l'utente può reperire 108 documenti relativi all'argomento cardine del progetto. Nella sezione "Primary Sources" invece sono presenti 426 documenti. Infine nella sezione "multimedia" l'utente può visionare una serie di mappe e grafici interattivi dove vengono trattati vari argomenti come: le origini degli studenti, il paesaggio del campus storico, la cronologia dei principali eventi legati a Princeton e alla schiavitù, la popolazione studentesca del Sud e l'iscrizione degli studenti (Nord vs. Sud). L'utente sempre nella sezione "multimedia" può visionare video e conferenze riguardanti la relazione tra lo schiavismo e l' Università di Princeton. Infine nell'ultima sezione l'utente può prendere visione di una serie di foto relative ad eventi organizzati dall'università. Il sito inoltre permette attraverso la sezione "About Princeton & Slavery" di informarsi sulla nascita e sugli obiettivi del progetto e di venire a conoscenza anche di tutti gli autori del progetto. Alla voce "Resources" della stessa sezione fornisce il link diretto al progetto digitale di altre università che si occupano del tema della schiavitù. Mentre, nella medesima sezione, alla voce "How to cite" fornisce le istruzioni per citare il progetto nei propri studi o lavori. Nella sezione "For Teachers" vengono proposti una serie di programmi che gli insegnati possono presentare sia al liceo, sia all'Università. I programmi trattano i temi cardine del progetto presentato in questa risorsa digitale: schiavismo e violenza razziale, sempre legati all'Università di Princeton. In ultima analisi il sito fornisce anche la possibilità di entrare in contatto con i fautori del progetto e anche di "Follow the conversation" su determinati temi. |
Funzionalità: |
Il sito offre la possibilità di navigare in modo molto semplice e intuitivo all'interno del progetto presentato. Fin dall'home page l'utente può orientarsi grazie alle tre voci principali del progetto: "Stories", "Primary Sources" e "Multimedia". Tutte queste tre sezioni rimandano a documenti relativi all'argomento per il quale il progetto è stato creato. La sezione "stories" rimanda a 108 documenti e grazie alla sezione "Filters", l'utente può selezionare una serie di criteri ("category", "time period", "tag") che gli permettono una ricerca più veloce ed efficace del documento. All'interno di ogni documento la ricerca dei contenuti da analizzare risulta facilitata grazie al sommario presente a sinistra della pagina, il quale permette di muoversi molto più velocemente qualora si avesse la necessità di rintracciare un determinato argomento all'interno del documento. Anche la sezione "Primary Sources" presenta lo stesso tipo di organizzazione strutturale della pagina. Importante sottolineare come queste due sezioni permettano la condivisione del materiale anche su Facebook, Twitter e sulla posta elettronica personale. La sezione "multimedia" presenta invece altre quattro sotto categorie: "maps and graphs", "video stories", "symposium videos" e "event photos" dalle quali si possono visualizzare contenuti multimediali, come mappe interattive, grafici, e cronologie interattive. Risulta molto semplice navigare all'interno di tutti questi contenuti multimediali. Il sito inoltre, grazie al menù presente in alto a destra della home page, permette di muoversi agevolmente tra le sezioni "About Princeton & Slavery", "New Events", "For Teachers" e "Talkbacks". Grazie a queste quattro sezioni l'utente riesce a reperire: le informazioni principali sul progetto, venire a conoscenza degli eventi, reperire materiale ed entrare in contatto con altre persone. Il sito fornisce anche una barra di ricerca per rendere la reperibilità dei documenti ancora più semplice e veloce. In ultima analisi, scorrendo la home page l'utente può venire a conoscenza delle informazioni base riguardanti il progetto, notizie ed eventi recenti, i documenti, fonti e video in evidenza. La navigabilità in tutte le sezioni citate risulta molto semplice e intuitiva. |
Obiettivi e pubblico di riferimento: |
L'obiettivo che sta alla base del progetto del sito analizzato è quello di indagare le relazioni tra l'Università di Princeton e il fenomeno dello schiavismo. Il progetto cerca di esplorare le pratiche di detenzione degli schiavi da parte dei primi amministratori e membri della facoltà di Princeton, inoltre prende in analisi l'impatto delle donazioni derivate dai profitti del lavoro forzato. Il progetto inoltre prende in considerazione la cultura della schiavitù nello stato del New Jersey e documenta le origini meridionali di molti studenti di Princeton durante il periodo anteguerra considerando come la loro presenza abbia influenzato il pensiero dell'università su politica e razza. Il progetto non ha uno specifico pubblico di riferimento. Risulta fruibile sia da persone esperte in materia che vogliono contribuire al progetto sia ad un pubblico composto da persone che vogliono solo informarsi sull'argomento e prendere visione degli scritti che il sito propone. |
Architettura web, chiarezza, navigabilità: |
5 |
Accessibilità e ricercabilità dei dati: |
4 |
Qualità grafica, impatto visivo: |
4 |
Rilevanza del tema: |
5 |
Ricchezza dei contenuti: |
3 |
Qualità degli apparati descrittivi e delle guide: |
3 |
Giudizio complessivo: |
La risorsa digitale nel complesso risulta molto buona. Soddisfa totalmente l'obiettivo di partenza. Ha una grafica impeccabile, semplice e lineare, la navigabilità risulta molto intuibile e accessibile anche ad utenti che non sono pratici nel settore informatico. Le risorse sono facilmente visionabili e la possibilità di condividere il materiale attraverso i vari social rende il sito ancora più fruibile. L'unica pecca per quanto riguarda questo aspetto è la condivisione del materiale tramite posta elettronica personale, in quanto cliccando sull'icona della posta il sito rimanda direttamente alla posta predefinita del computer che si sta usando e non ti permette di scegliere un'altra modalità. Quindi un utente che non utilizza questo tipo di sistema si trova in difficoltà nel condividere il materiale. In ultima analisi, oltre a fonti e materiale scritto, come già scritto sopra, il sito fornisce video e a tal proposito ho notato che possono essere visualizzati solo sottotitolati in inglese. Per renderli accessibili ad un pubblico più ampio sarebbe più opportuno fornire la possibilità di sottotitolare il video anche in altre lingue. |
URL: |
https://slavery.princeton.edu/ |
Tipologia: |
Pubblicazione di fonti primarie
Presentazione/visualizzazione di dati
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Firma: |
Sofia Bertoldi |
Immagine: |
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Data della recensione: |
4 dicembre 2021 |
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