Titolo:     

Age of Revolutions

Temi:     

L’obiettivo dichiarato dai fondatori del sito viene reso noto in maniera molto breve, dopo un’analisi del concetto stesso di “rivoluzione”; tale obiettivo è in realtà molto semplice: parlare di Rivoluzioni.
L’attenzione del sito viene posta primariamente a sei argomenti, le Rivoluzioni Atlantiche, la Rivoluzione Americana, la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione Haitiana e le Rivoluzioni Latino-Americane; ma in realtà, andando a visionare la sezione “Archivio” del sito è semplice notare come il concetto di “Rivoluzione” preso in considerazione non si sofferma solo sulle Rivoluzioni politiche e sociali che hanno scosso l’Europa e l’America nel corso del Settecento e Ottocento, ma si apre ad un panorama globale, tramite articoli dedicati alla rivoluzione in Egitto del 1919 o alla rivoluzione Meiji in Giappone. Lo sguardo si poggia inoltre ad un concetto di rivoluzione non solo politico e sociale, ma anche scientifico, come mostrato da un articolo riguardante la rivoluzione Darwiniana o su scoperte paleonotologiche che si possono considerare rivoluzionarie.
Il tema, dunque, del sito non è limitato all’Era delle Rivoluzioni che siamo soliti immaginare, facendola iniziare con la Rivoluzione Americana e terminare coi moti del 1848-49, ma si apre a qualsiasi accezione del termine “rivoluzione”, presentando comunque una forte prevalenza per la Storia contemporanea.

Autori:     

I nomi di chi collabora nella gestione del sito sono presentati nel menù a tendina che si apre dalla sezione “About” della barra posta in alto alla Home page, nella sezione “Editors”. Risaltano in particolare Bryan Banks e Cindy Ermus, in quanto co-fondatori del sito. Seguono altri 9 studiosi del tema che svolgono diversi ruoli utili alla gestione dello stesso, quali Editor e Social Media Manager; per ciascuno viene presentata brevemente la carriera in quanto studioso del tema, mostrando un’ampia varietà di età, ruoli -docenti, ricercatori e dottorandi-, le diverse università da cui provengono, oltre all’interesse verso tematiche diverse che possono essere analizzate nell’ambito delle Rivoluzioni, ne è esempio Samiparna Samanta, specializzata in storia della medicina e sull’area asiatica.
Il sito è un open access e nella sezione “Submission” si possono trovare le indicazioni e i moduli da compilare per poter inviare a propria volta un articolo, che verrà controllato ed eventualmente pubblicato. Per questo motivo sono molti gli autori che hanno contribuito a riempire l’ampio archivio del sito dal 2016 ad oggi (l’ultimo articolo pubblicato risale al 29 agosto 2022), e sono visionabili nella pagina “Archives”, accessibile dal menù a tendina della sezione “Resources”. Qui si potrà trovare un elenco con tutti gli articoli in ordine di pubblicazione, presentati con il nome dell’autore e il titolo dell’articolo, il quale dà accesso ad un link che porta all’articolo in sé. Qui, sotto il titolo, viene presentato il nome dell’autore, riproposto anche al termine del testo assieme a una breve presentazione di chi sia e delle sue pubblicazioni. Solitamente il nome è accompagnato da un link che porta ad altri siti da cui è possibile visionare il curriculum o un’ulteriore presentazione dell’autore.

 Contenuti e fonti:     

I contenuti principali del sito sono gli articoli inviati da diversi autori e presentati nell’apposita sezione “Archivio”; ma è possibile ritrovarne alcuni direttamente a partire dalla Home page o dalla sezione “Featured Books”, che presenta gli articoli posti in primo piano dal sito.
Di particolare interesse è la sezione nominata “Roundtables”, da cui si apre un menù a tendina che presenta 15 titoli, essi sono quelle che il sito definisce “serie”, ovvero delle raccolte tematiche in cui si possono trovare diversi articoli riguardanti quel preciso argomento; alcuni esempi peculiari sono: “Art of Revolution” e “Teaching Revolutions”. Nella sezione “Roundtables”, oltre all’elenco delle diverse serie già presenti, viene data al lettore la possibilità di proporre a propria volta un tema che possa dare vita ad una nuova serie.

Di particolare utilità sono altre due sezioni che partono dal tasto “Resourcers”: “Bibliographies” e “Link”.
La sezione “Bibliographies” presenta una raccolta bibliografica sia sul tema generale delle rivoluzioni sia per i sei argomenti principali di cui si occupa il sito. Viene specificato come questa bibliografia si sia composta col tempo, in quanto ad ogni autore che partecipa col proprio articolo viene richiesto di fornire cinque titoli di libri che possano permettere al lettore di approfondire il tema; in questo modo si è andata a creare una raccolta bibliografica -presentata in ordine alfabetico- di discrete dimensioni, e che per ogni libro presentato fornisce un link che rimandi a un sito, ad esempio Amazon, da cui è possibile acquistarlo.
Intento simile è quello della sezione “Link” in cui vengono presentati, divisi per i sei argomenti principali, dei link a siti che presentano fonti primarie, progetti di Digital History, blog ed altre risorse web che gli amministratori del sito hanno ritenuto utili per ricerche storiche sul tema delle rivoluzioni. Questa pagina si presenta certamente meno ricca di quella bibliografica, ma risulta essere comunque un’utile risorsa per uno studente o un ricercatore.
In fondo ad ogni pagina è inoltre possibile trovare un riquadro intitolato “Fellow Travellers” che presenta altri siti sul tema o su temi vicini.
Infine, sempre a partire dalla sezione “About”, si può giungere alla pagina “Affiliates” in cui ci vengono presentati due siti che hanno collaborato o collaborano con quello in esame: Consortium on the Revolutionary Era, 1750-1850, sito di una conferenza annuale di fama mondiale sul tema i cui atti vengono pubblicati sul sito Age of Revolutions; e Liberty, Equality, Fraternity: Exploring the French Revolution, sito con cui gli amministratori di Age of Revolutions hanno lavorato e che contiene oltre 600 fonti primarie tradotte in inglese riguardo la rivoluzione francese.
Per di più, ogni articolo presenta alla sua conclusione le note, nelle quali si possono trovare fonti primarie o secondarie usate per la stesura del testo.

Dunque, il sito Age of Revolutions non presenta di per sé delle fonti primarie o secondarie visionabili dall’utente, ma risulta essere un ottimo canale per scoprire altri siti o libri che possono presentarne.

 Funzionalità:     

L’Home page del sito presenta nella barra in alto tutte le sezioni e pagine a cui il sito da accesso, le quali sono visibile tramite i menù a tendina che si aprono facendo scorrere il mouse sopra le singole sezioni o sono presentate nelle pagine delle stesse.
Il sito si presenta particolarmente essenziale nei servizi offerti: il suo compito è permettere ad autori di scrivere articoli riguardo le rivoluzioni e agli utenti di poterli leggere, per cui tutto nella sua struttura è studiato per ciò che questo scopo sia reso semplice, concentrandosi prevalentemente nell’ordinare questi articoli (nell’Archivio in ordine di pubblicazione, nel “Roundtables” sulla base di tematiche più specifiche, o nella sezione “Featured Books” con gli articoli più visitati) e nell’offrire strumenti per poter ampliare la propria ricerca, tramite la bibliografia e la sitografia presenti nel sito. Conseguentemente, esso appare particolarmente intuitivo, ordinato e di semplice fruizione.

La barra in alto rimanda ad una sezione denominata “Blurbs” in cui è possibile leggere diverse citazioni, a cui viene affiancato il nome dell’autore e alcune delle sue pubblicazioni, riguardanti il sito “Age of Revolutions”, che viene dunque presentato come un sito innovativo e di ampia copertura; alcuni di questi commenti provengono dagli autori stessi che hanno scritto alcuni degli articoli presentati.

Ogni pagina si apre con un’immagine di copertina -tendenzialmente quadri- e il titolo, a cui segue il testo su sfondo bianco; per quanto riguarda le pagine dedicate ai singoli articoli, sotto il titolo sono poste due informazioni molto utili: la data di pubblicazione e il tempo stimato per la lettura dell’articolo, informazione che mi sono stupita di trovare, ma che poi ho trovato possa essere utile e interessante. Sopra al titolo sono inoltre posti dei tags, utili a poter ritrovare più facilmente l’articolo. Segue il nome dell’autore dell’articolo e il testo, corredato da immagini. Al termine del testo è possibile trovare nuovamente il nome dell’autore con una sua breve presentazione, le note (che non sempre presentano dei link ipertestuali), dei suggerimenti di letture per approfondire il tema, le informazioni riguardanti l'immagine di copertina (tra cui spesso dei link ai siti da cui è stata presa- rilevante, a tal proposito, può essere far notare come sia data la possibilità a chiunque di scrivere alla redazione tramite un apposito spazio per far notare l’uso improprio di alcune immagini). Seguono poi dei collegamenti che rendono possibile condividere l’articolo sui social o via mail.

In fondo ad ogni pagina è possibile trovare l’account Twitter e la pagina Facebook, la possibilità di iscriversi alla Newsletters, dei siti che vengono consigliati per vicinanza di argomenti, e la possibilità di selezionare un tipo di storia o categoria, scegliendo da una lista composta da numerosissimi argomenti di ampia varietà (un esempio è “fossili”, che non mi sarei aspettata di trovare in una pagina dedicata alle rivoluzioni). Selezionando una di queste parole, il sito rimanda ad una pagina in cui vengono presentati diversi articoli a cui è collegato quel tags, rendendo semplice il ritrovamento dei testi di nostro interesse sulla base di un argomento più generico.

Va sottolineato che nell’analizzare il sito non sono riuscita a trovare una sezione con copyright, mentre in fondo alla pagina “About Age of Revolutions” si possono trovare l’ISSN e un simbolo di riconoscimento del sito (non usato altrove).

 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

L’obiettivo dichiarato dagli amministratori del sito è semplicemente quello di parlare di Rivoluzioni, in ogni possibile aspetto; nasce dunque per diletto di autori appassionati del tema e per permettere a possibili lettori appassionati di approfondire questi argomenti.
Il sito non dichiara di rivolgersi ad un pubblico di riferimento preciso, ma osservandolo dall’esterno sembra essere rivolto prevalentemente all’ambiente universitario ed accademico, dunque studenti universitari, ricercatori, dottorandi e docenti appassionati del tema. Trovo difficile che si rivolga a utenti provenienti dalle scuole secondarie, in quanto anche la serie dedicata all’insegnamento si rivolge prevalentemente a docenti universitari.

 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         5
Qualità grafica, impatto visivo:         4
 Rilevanza del tema:         5
Ricchezza dei contenuti:         5
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         4
Giudizio complessivo:     

La struttura del sito di presenta sin dalla pagina iniziale di facile lettura, permettendo all’utente di trovare rapidamente tutte le sezioni offerte; non è presente una guida, ma la funzionalità del sito è piuttosto intuitiva, per cui la barra posta in alto alla pagina e i menù a tendina che si aprono a partire da essa risultano bastevoli per comprendere come orientarsi all’interno del sito. La grafica risulta chiara e scorrevole in tutte le pagine; forse l’unica problematicità a livello di aspetto grafico la si può riscontrare (ma in maniera estremamente soggettiva) nella Home page, in cui gli articoli presentati in primo piano sono posti l’uno attaccato all’altro, cosa che può dare la sensazione di una forma di “sovraffollamento”, oltre al fatto che i titoli in bianco sono posti sopra delle immagini, talvolta in bianco e nero, rendendo la lettura del titolo non sempre semplice.
Le responsabilità autoriali sono dichiarate chiaramente per ogni singolo articolo e nella sezione “Editors” per quanto riguarda la redazione del sito, e per ciascuna delle persone coinvolte è facile andare a verificare l’esperienza sul tema di cui si occupa.
L’obiettivo del sito viene dichiarato in due diverse occasioni (nella sezione “About Age of Revolutions” e “Affiliates”), in entrambi i casi occupa poco più di qualche riga, poiché è talmente semplice che non può non essere espresso con poche parole: parlare di Rivoluzioni, in quanto appassionati del tema. Questo obiettivo si rispecchia nell’intera struttura del sito, che permette di analizzare a fondo il concetto e scoprire diversi aspetti di svariate rivoluzioni avvenute nella storia.
L’unica cosa che stona nella presentazione del sito è la mancanza di alcune informazioni “storiche”: come è nato il sito? Per volontà di chi? Quando? Tutte informazioni che possono essere intuite trovando i nomi dei fondatori, i primi articoli pubblicati e l’obiettivo, ma che non vengono esplicitate direttamente.
Il fatto che il sito sia costituito da articoli di molti autori diversi e che suggerisca libri e siti differenti, ne garantisce l’obiettività, permettendo di presentare punti di vista diversi sulle tematiche trattate, senza cadere in un’unica visione, ideologia o corrente storiografica.
Il sito è particolarmente attento a creare una forma di cooperazione con gli utenti e i lettori, e ciò è visibile in ogni pagina: in fondo alla landig place vi è la possibilità di iscriversi alla newsletters, in seguito ad ogni articolo è data la possibilità di “lasciare un like” o commentare l’articolo, in fondo alla bibliografia e sitografia è possibile inserire un commento con una proposta di libri o siti inerenti al tema, nella sezione “Submission” si possono inviare proposte di articoli, nella sezione “Roundtables”  si può suggerire un tema per una nuova serie, in fondo ad ogni pagina si possono trovare dei riquadri che presentano l’account Twitter e la pagina Facebook del sito, e a fianco alla presentazione di ogni collaboratore del sito è posto il link all’account Twitter dello studioso; tutto ciò indica una forte volontà di collaborazione e apertura verso il pubblico, ma non è lasciata una mail con cui contattare la redazione privatamente o gli autori tramite dei format più formali.
Personalmente, da appassionata di rivoluzioni, ho trovato che questo sito sia stata una bella scoperta, di cui sicuramente usufruirò in futuro sia per fini accademici che per diletto personale.
L’unico effettivo difetto, che sia oggettivo e non derivi da preferenze personali, che trovo presente nel sito, è che manca la possibilità di poter selezionare una lingua differente da quella inglese, in cui è scritto.  

URL:      https://ageofrevolutions.com/
Tipologia:      Pubblicazione di fonti secondarie
Firma:      Alessia Radolovic
Immagine:     
Data della recensione:      10 settembre 2022