Recensioni di progetti di digital history: un database cooperativo

A ferro e fuoco.
L’OCCUPAZIONE ITALIANA DELLA JUGOSLAVIA 1941-1943

L'occupazione della Jugoslavia da parte dell'esercito italiano dal 1941 al 1943 e le atrocità commesse da quest'ultimo.

Curatore: Raoul Pupo.

Testi: Giancarlo Bertuzzi, Štefan Čok, Costantino Di Sante, Filippo Focardi, Brunello Mantelli, Raoul Pupo.

Ricerche iconografiche:  Arrigo Bonifacio, Fulvia Benolich, Štefan Čok, Veronica Ianza, Filippo Focardi, Kaja Širok, Federico Tenca Montini.

Video introduttivo: Michele Pupo.

Sviluppo piattaforma web: Divulgando srl.

Il progetto contiene al suo interno una mostra fotografica che mostra in 9 capitoli le varie atrocità che sono avvenute dal '41 al '43. All'interno dei capitoli sono presenti delle sottosezioni che approfondiscono i temi inerenti ai capitoli, coadiuvate da una serie di fotografie, video prodotti dal progetto e di video acquisiti da documentari, poi sottotitolati in italiano. oltre a ciò sono presenti anche testimonianze dirette, trascritte e sotto forma di audio, e trascrizioni di lettere, anche queste presenti con l'ausilio dell'audio. vi sono anche presenti dei documenti scaricabili, che presentano sia scannerizzazioni che documenti battuti a computer.

Il sito permette di navigare agevolmente fra un capitolo e l'altro, presenta al suo interno delle descrizioni per ogni sottosezione e presenta, oltre ai video, delle registrazioni. il progetto presenta alcuni punti scomodi: il banner centrale in cui si legge il nome non permette di tornare alla Home page, che deve essere raggiunta tramite la tendina che viene prodotta cliccando il tasto "menù". il video iniziale e il video finale, come anche alcuni dei video presenti nelle sotto sezioni, non permettono di modificare la qualità video e l'intensità dell'audio all'interno del sito, con l'eccezione dei video nelle sezioni I.1 e II.1.

l'obbiettivo del progetto è quello di andare ad evitare che l'Italia dimentichi o pretenda di nascondere gli atti incresciosi compiuti durante quegli anni. la redazione crede che, accettando il passato e assumendone le responsabilità, la popolazione possa crescere e portarsi verso un comune senso di appartenenza europea.

il pubblico di riferimento sembra essere il friutore comune, in quanto l'obbiettivo del progetto è la divulgazione e la sensibilizzazione su questi eventi, come dimostrano anche i tre video presenti all'interno della sezione "visite guidate".

Il progetto presenta una forte struttura al suo interno, chiara e molto intuitiva. L'ausilio di brevi video esplicativi permette un arricchimento da parte del pubblico, senza però andare a perdere l'attenzione. Ci sono delle criticità, come ho precedentemente fatto notare, ma in complesso il progetto è molto approfondito e ricco, come testimonia la pagina "Riferimenti", che presenta una bibliografia completa di tutte le numerose fonti utilizzate dai ricercatori per comporre questo progetto.