Titolo:     

THE EAST INDIA COMPANY AT HOME 1757-1857

Temi:     

Il sito web si prefigge di analizzare l’apporto culturale e sociale dell’Inghilterra tra la metà del diciottesimo e del diciannovesimo secolo, diffuso dalla sua principale Compagnia navale delle Indie Orientali grazie ai proficui scambi commerciali che quest’ultima ebbe con l’India, a seguito dei quali essa effuse importanti benefici nei confronti di venticinque illustri famiglie appartenenti alla nobiltà di campagna, costituita da piccoli e grandi proprietari terrieri il cui relativo status sociale venne arricchito dagli esotici oggetti caratteristici importati dalla prestigiosa compagnia mercantile, con un ulteriore approfondimento riguardo le loro splendide case, anch’esse impreziosite dai floridi benefici commerciali che diedero origine allo stile culturale dell’epoca a partire dalla decisiva penetrazione della compagnia navale inglese nell’India nel 1757 fino all’ammutinamento del 1857, l’anno prima che quest’ultima venisse definitivamente sciolta dal governo centrale di Londra nel 1858.


Autori:     

L’ambizioso progetto, frutto di un approfondito lavoro di ricerca finanziato dal Leverhulme Trust con sede dapprima presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Warwick dal 2011 al 2012 e poi proseguito dall’University College di Londra dal 2012 al 2014, venne eseguito da quattro ricercatrici principali tra cui la storica Margot Finn, Helen Clifford, Kate Smith ed Ellen Filor, rispetto alle quali spicca la figura della prima che oltre a distinguersi per il suo profondo contributo alla ricerca, si occupa anche di gestire il blog sul web e di aggiornare la relativa pagina Twitter. Il loro prezioso lavoro fu poi supportato da un comitato consultivo per poi essere ulteriormente sostenuto dal fondamentale apporto dello sviluppatore del sito web Paul May, e da due membri AHRC (Arts and Humanities Research Council) ovvero Yuthika Sharma e Chris Jeppesen oltre ad altri storici, accademici, curatori, professionisti del patrimonio, e ancora poi studenti universitari e persino un ingegnere civile in pensione, che costituirono un nutrito gruppo di trecento collaboratori in totale.


 Contenuti e fonti:     

Al fine di approfondire accuratamente l’interessante visuale circa l’influenza culturale e sociale stimolata dall’operato della Compagnia delle Indie Orientali, gli studiosi si sono avvalsi di andare a fondo rispetto l’analisi di tre casi studio, cioè dei “House Case Studies” che approfondiscono le diverse locazioni dei proprietari terrieri supportate da immagini e informazioni con indicazioni ipertestuali di ulteriori concetti culturali dell’epoca che arricchiscano la loro descrizione; i “Family Case Studies”, il cui scopo è analizzare e descrivere accuratamente le altolocate famiglie appartenenti alla nobiltà di campagna dell’epoca che beneficiarono dei floridi traffici commerciali, fornendo altresì documenti che attestavano la loro connessione con la Compagnia delle Indie Orientali, oltre a mettere in evidenza anche testimonianze scritte come lettere e documenti fotografici; e infine gli “Objects case Studies” che esaminano l’ampia gamma inerente l’oggettistica esotica che rappresentava il vero fulcro che esprimeva il valore culturale messo a disposizione dalla illustre compagnia navale nei confronti delle famiglie succitate, aventi poi dettagliate descrizioni informative ma anche commerciali e ubicative degli oggetti da cui si evince l’importante impatto che essi ebbero nell’Inghilterra di quegli anni.


 Funzionalità:     

Una volta effettuato l’accesso al sito web, la landing page da esso proposta presenta in alto a sinistra una finestra da cui è facile intuire la ramificazione dei tre casi studio analizzati che fungono da colonna portante del progetto di ricerca che confluiscono poi nella sezione “Case Studies” che li comprende tutti, fornendo un elenco di essi avente per ogni macrotema i relativi collegamenti ipertestuali che propongono contenuti di approfondimento attraverso ogni genere di documenti, scaricabili anche in qualità di PDF affinché possano essere fruibili con ulteriore facilità. Oltre ai tre casi studio succitati si trova anche il “Case Study Authors”, che concerne l’elenco degli autori con i rispettivi contatti. Il titolo risulta essere estremamente dettagliato in quanto esprime l’arco temporale preso in considerazione come il bacino da cui trarre le informazioni necessarie in modo tale da rendere subito chiaro l’intento della pertinenza delle ricerche. Sotto di esso si trova un’ulteriore concisa ma al tempo stesso efficace indicazione che corrobora il senso del progetto di ricerca dichiarando la tematica affrontata. Dopo il titolo e il titoletto appare chiaro un segmento di proposte celeri di ricerca comprendendo anche la sezione “using the website” che a parer mio si rivela essere funzionale allo scopo di condurre la navigazione del sito web informando l’interlocutore su come usufruire dei contenuti che esso propone. Sempre nella barra dove sono riportate le sezioni di ricerca, oltre a quella di “About” dove sono espresse le informazioni circa i ricercatori che hanno dato origine al progetto tematico, si trovano anche quella di “Archive” nella quale viene menzionato il progetto di mettere in evidenza lo storyboard e, oltre a ciò, è presente una newsletter, in modo tale da aggiornare i visitatori, che viene proposta mensilmente; oltre a quella di “Resources” ove sono riscontrabili gli elementi a supporto della ricerca e infine la sezione “Publications” nella quale si trova una serie di pubblicazioni da parte delle ricercatrici che hanno ulteriormente contribuito alla ricerca dando impulso a diverse storiografie, traendo spunto dai casi studio analizzati nel corso della realizzazione del progetto.


 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

Attraverso l’esecuzione di questo progetto, le ricercatrici si posero diversi obiettivi, che fossero accomunati dall’impulso del piacere di approfondire e di rendere noto a un pubblico trasversale che sia erudito oppure mosso semplicemente dalla curiosità rispetto a quanto accaduto nel corso della storia circa una precisa tematica. In primo luogo, le ricercatrici hanno dato vita all’approfondimento della ricerca sulla base dell’interconnessione di tre casi studio attraverso i quali hanno esplorato come l’acquisizione, l’uso e il significato dei beni di lusso asiatici abbiano plasmato le case di campagna britanniche che ne impreziosivano l’arredamento, collocandole all’interno delle relazioni sociali, culturali, politiche ed economiche dell’epoca georgiana, guglielmina e vittoriana. Oltre a ciò, il gruppo di ricerca e i collaboratori del progetto, desiderano illustrare adeguatamente quanto la cultura materiale abbia contribuito a mediare processi storici più ampi, come la formazione della famiglia dell’epoca connessa alla creazione e al mantenimento di reti commerciali e il funzionamento dei sistemi politici e militari. Infine, i ricercatori nutrivano l’aspettativa di analizzare il modo attraverso cui i beni di lusso asiatici incorporati nelle case di campagna britanniche contribuissero a esprimere o a nascondere le identità regionali, nazionali e globali dei membri di esse.

 


 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         3
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         4
Qualità grafica, impatto visivo:         3
 Rilevanza del tema:         4
Ricchezza dei contenuti:         4
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         4
Giudizio complessivo:     

Personalmente ritengo tale progetto estremamente efficace e riuscito nella sua complessità, alla luce dell’oggettivo raggiungimento degli obiettivi prefissati circa le informazioni messe a diposizione con i relativi contenuti e approfondimenti. Certamente vi sono delle caratteristiche che possono essere migliorate mediante l’introduzione di contenuti multimediali che possano condurre l’interlocutore alla scoperta più approfondita dei documenti proposti attraverso visite dei temi, degli oggetti e dei luoghi direttamente dal sito web dandogli la possibilità di analizzarli attraverso un’esperienza virtuale, facendo anche buon uso degli elenchi puntanti numerati per snellire e velocizzare la lettura descrittiva dei temi affrontati che subentri ai densi testi proposti. All’interno delle diverse sezioni sono presenti molti collegamenti ipertestuali che rimandano ad altre sezioni del sito per facilitare il passaggio da una all’altra. La navigazione risulta dunque essere sufficientemente agile anche se una volta aperti alcuni collegamenti ipertestuali il sito web non consente di ritornare alla pagina precedente obbligando il visitatore a chiudere la nuova pagina creatasi. Il sito web si presenta una landing page intuitiva, chiarendo esaustivamente le modalità di navigazione anche se in essa è compresa la sezione dedicata a Twitter che dal mio punto di vista è efficace in quanto rappresenta un ponte informativo che funge da collante con il pubblico, ma sarebbe forse auspicabile creare un’ulteriore sezione tra quelle proposte nella barra orizzontale poiché non credo sia confacente con la home page del sito web. Il progetto di ricerca non è di recente esecuzione poiché risale al 2014 quindi sarà auspicabile un aggiornamento dotando il sito web di ulteriori caratteristiche in modo da renderlo più accattivante. La landing page presenta uno sfondo floreale esotico che ben si sposa con la tematica della ricerca ma non escluso che possa essere anch’esso modificabile magari sempre con una rappresentazione esotica ma con una combinazione di colori più seducenti. Le descrizioni a supporto dei documenti proposti sono certamente affidabili e frutto di un lavoro approfondito, accurato ed efficace.


URL:      https://blogs.ucl.ac.uk/eicah/home/
Tipologia:      Presentazione/visualizzazione di dati
Firma:      EMANUELE MOLFINO
Immagine:     
Data della recensione:      5 gennaio 2023