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I-SHARE THE INDIAN SUBCONTINENT'S SHARED SACRED SITES |
Temi: |
Questo ricco sito web che abbraccia le caratteristiche
culturali del subcontinente indiano, rappresenta la centralizzazione dei
risultati della più ampia indagine riguardo il progetto di ricerca promosso e
finanziato dall’ANR (Agence Nationale De La Recherche) eseguito tra il 2018 e
il 2021, che ambisce ad approfondire lo studio dei siti sacri condivisi dalle
relative diverse comunità religiose, mettendo in discussione l’impatto di tali
luoghi di culto sul tessuto delle plurime società che comprendono l’Asia
meridionale, nel contesto odierno di crescenti nazionalismi religiosi ed
etnici. Il sito web mira dunque a effondere il prezioso materiale etnografico
che accompagna l’interlocutore ad ammirare l’esplorazione condotta dai
diciassette membri della ricerca, riguardo l’articolazione tra le interazioni
religiose e le politiche di appartenenza di ogni comunità, evidenziando
accuratamente quanto l’esistenza di tali spazi condivisi costituisca la
delicata questione circa i confini tra i gruppi sociali e le religioni, poiché
in questi tempi caratterizzati da tensioni culturali e ideologiche, la
convivenza tra seguaci di fedi differenti costituisce una disputa scottante, i
cui conflitti che ne sono derivati, hanno polarizzato le suddette società
subasiatiche mettendone a dura prova la
loro coesione.
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Autori: |
Il sito web rappresenta il frutto dell’interazione degli
approfonditi studi condotti dai membri appartenenti a sei enti e istituti di
ricerca francesi, tra cui la già menzionata ANR, la CNRS (Centre National De La
Recherche Scientifique), la IRD (Institut De La Recherche pour le
Développement), la SciencesPo (Centre de Recherches Internationales), oltre
alla URMIS (Unité de Recherches Migrations et société) e infine dalla CEIAS,
(Centre d’études Indie | Asie du sud). Gli studiosi che hanno costituito i
gruppi di ricerca che hanno intrecciato i propri contributi di ricerca, sono in
totale diciassette suddivisi tra due gruppi: il primo costituito dai
coordinatori principali facenti parte dei centri di ricerca succiati,
rappresentati da quattro studiosi di cui due antropologi sociali, cioè la
dott.ssa Aminah Mohammad – Arif e il dott. Grégorie Schlemmer, e poi da due
studiosi e ricercatori di scienze politiche tra i quali il dott. Laurent Gayer
e il prof. Christophe Jaffrelot; e il secondo a supporto delle ricerche di
quelle dei componenti del primo, rappresentato da prestigiosi ricercatori
riconosciuti internazionalmente i quali hanno dato il loro apporto culturale dal
punto di vista antropologico, sociologico, geografico e accademico. |
Contenuti e fonti: |
Accedendo alla sezione “Sites”, il visitatore ha la
possibilità di immergersi nel profondo del nucleo centrale di I-Share, da cui
scaturisce una finestra che comprende una panoramica complessiva delle
locazioni sacre individuate dai ricercatori afferenti i sei stati che
compongono l’Asia meridionale, all’interno della cui sezione si trovano i collegamenti
ipertestuali di ciascun luogo sacro analizzato alle relative pagine descrittive
comprensive anche di immagini esplicative. Per luoghi sacri si intende
qualsiasi sito ove si svolgono riti o atti religiosi, come tombe di santi,
templi, chiese oppure santuari che si possono trovare lungo le strade, nonché
elementi naturali o topografici che fungano da luogo di culto. Successivamente
nella finestra succitata vi sono le sei sezioni riguardanti gli altrettanti
stati, quali il Bangladesh, l’India, Mauritius, il Nepal, il Pakistan e lo
Sri-Lanka; dalle quali si aprono ulteriori finestre con i relativi siti sacri
approfonditi. Inoltre, cliccando sulla sezione dell’India e del Pakistan si
aprono altre pagine informative. Accedendo a quella indiana, si trova un
articolo inerente a una diatriba a carattere religioso verificatasi nell’ambito
televisivo, e in particolare nel programma “News18” nel quale il suo conduttore
Amish Devgan è stato costretto a scusarsi pubblicamente a seguito della notizia
circa la richiesta di arrestarlo da parte della Raza Academy, cioè un gruppo
islamista fondamentalista musulmano con sede a Maharashtra, in India; in quanto
reo di aver assunto controversi atteggiamenti islamofobi diffamatori insultando
pubblicamente un famoso santo musulmano sufi. Per quanto riguarda la sezione
del Pakistan, in essa si trova un’efficace descrizione del centro di
pellegrinaggio sito a Sehwan Sharif della provincia meridionale del Sindh,
lungo il fiume Indo. La fama di tale luogo di culto è legata alla presenza del
santo del Lahl Shahbaz Qalandar, un sufi antinomiano che emigrò in loco e vi si
stabilì alla fine del XIII secolo con un’immagine introduttiva a supporto. Le
descrizioni dei luoghi sacri approfonditi sono accomunate da informazioni
preliminari che forniscono conoscenze di base che li caratterizzano, per poi
entrare nel merito degli elementi storici e culturali insiti, disponendo poi
della bibliografia relativa. Inoltre, attraverso i contenuti multimediali
presenti nella sezione “Audio-Visual” dalla cui apertura della relativa
finestra si trovano tre sezioni afferenti alle immagini, i video e le
registrazioni, è possibile avere una panoramica multimediale, a supporto dei
temi analizzati. Nella prima sono contenute diverse immagini frutto delle
ricerche sul campo dei ricercatori, ritraenti le personalità più importanti
delle diverse comunità che maneggiano la dimensione sacrale attraverso i riti
relativi, oltre ai luoghi sacri analizzati, ma purtroppo nella sezione dei
video ne sono presenti solamente tre, e poi sfortunatamente l’ultima sezione
inerente alle registrazioni risulta essere vuota.
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Funzionalità: |
Una volta effettuato l’accesso alla sua landing page,
I-SHARE suscita subito la sensazione di essere un sito web denso di contenuti,
servizi e funzionalità. Lo si evince dall’omogenea completezza delle varie
possibilità di navigazioni proposte, stimolando la curiosità nell’intuire che
esso è anche un blog proposto dalla piattaforma “Hypotheses” cioè una piattaforma
che riunisce i blog accademici riguardo le scienze umane e sociali, che a sua
volta fa parte di OpenEdition, una vastissima e ricchissima risorsa di servizio
francofona, che concerne la divulgazione di materiale inerente le scienze umane
e sociali da cui attingere numerosi documenti e pubblicazioni. Antecedente
all’area che contiene il titolo e il titoletto da cui si desume facilmente
l’attinenza del progetto di ricerca, si trova una semplice immagine che esprime
già molto bene l’eterogeneità religiosa dell’Asia meridionale. A sinistra di
quest’ultima è presente il nome della piattaforma di riferimento del sito web a
cui si può accedere cliccando su di essa e a destra si trova la sezione di
ricerca e navigazione di OpenEdition da cui si apre una nutrita finestra che da
accesso dapprima al suo sito web di riferimento, in secondo luogo alle quattro
piattaforme a esso connesse, per poi consentire l’accesso a OpenEdition Freemium,
cioè un programma per lo sviluppo dell’editoria scientifica ad accesso libero
nel campo delle scienze umane e sociali, e successivamente al servizio di
ricerca nella relativa piattaforma (già presente accanto al logo di OpenEditon
come succitato) e infine alla newsletter che consente di accedere a Facebook e
Twitter. Scorrendo verso la parte centrale della landing page, appena sotto il
titoletto e l’iconografia, si trova un segmento orizzontale costituito dalle
otto sezioni di ricerca che offrono efficacemente la possibilità di addentrarsi
all’interno delle tematiche proposte da I-SHARE. Tra le principali sezioni
accomunate dall’omogeneità degli argomenti trattati, spiccano per rilevanza
quella della “Home” che costituisce il centro da cui scaturiscono tre sezioni che
riguardano le informazioni del sito web, e un’ulteriore sezione chiamata
“Contact us” che consente di fare riferimento all’indirizzo e-mail attraverso
cui contattare i ricercatori; oltre alla ricca sezione “Sites” riguardo ai
luoghi sacri afferenti al subcontinente indiano, per poi sottolineare la
funzionale sezione “Research Elsewere” da cui si apre una finestra all’interno
della quale è possibile accedere al sito web del “Mucem”, ovvero la piattaforma
inerente il noto museo sito a Marsiglia, che contiene informazioni atte anche a
prenotare una visita guidata rispetto alle moltissime tematiche da essa
indicate afferenti alle mostre proposte dal museo tra cui anche quelle inerenti
alle questioni religiose dell’Asia meridionale, disponendo della possibilità di
visitare il suo sito web anche in sei altre lingue, tra cui anche l’italiano.
In fondo alle sezioni, a destra c’è la possibilità di compiere una ricerca
all’interno del sito web attraverso l’icona dedicata. Sotto di essa emerge una
breve descrizione che chiarisce l’attribuzione della responsabilità autorale
del progetto, supportato dal principale ente di ricerca fondatore di esso, cioè
l’ANR. Dalla parte opposta a sinistra è citata la sezione “Category Archives”
che informa l’interlocutore della sezione che sta visitando, e nella parte
centrale si trova nuovamente il titolo con la scritta I–SHARE avente
un’iniziale accurata descrizione delle tematiche affrontate dal progetto di
ricerca, e a destra il sito web offre la possibilità di visualizzare su google
maps i luoghi sacri presi in analisi dai ricercatori. La landing page si
conclude evidenziando i loghi dei centri di ricerca che hanno collaborato al
fine di supportare tale progetto, oltre a concedere la possibilità agli
interlocutori del sito web di esprimere le loro opinioni attraverso un
messaggio nella dicitura “leave a comment”; e poi con la presenza di
un’ulteriore sezione di ricerca all’interno del sito web. Infine, si trova poi
un altro collegamento ipertestuale alla piattaforma di “Hypotheses”. |
Obiettivi e pubblico di riferimento: |
L’ambizioso fine culturale che l’interessante sito web
propone certamente a un pubblico trasversale che coinvolga personalità
afferenti al settore culturale come anche nei confronti di coloro che,
incuriositi dall’eterogenea pluralità di tematiche religiose e politiche inerenti
le vicende di luoghi così ricchi di un patrimonio storico poco menzionato nei
programmi di storia delle scuole dell’obbligo, e caratterizzati da un’attualità
molto complessa, vogliano approfondire tali tematiche; poggia su diversi scopi
di approfondimento. Gli obiettivi prefissati sono essenzialmente quattro,
chiariti efficacemente all’interno della sezione “Objectives and originality of
the project” facente parte delle tre sezioni di un’ulteriore finestra che si
apre dalla dicitura “Project detailed outline” già presente nella prima che si
apre a partire dalla sezione “Home”. Il primo è quello di raccogliere dati
etnografici originali e confrontabili sulla base della ricerca sul campo che
rappresenta il fulcro del progetto, ove l’approfondimento dei diversi contesti
nazionali subasiatici consentirà ai ricercatori di condurre un’accurata analisi
comparativa. In secondo luogo, l’obiettivo degli studiosi è quello di andare a
fondo rispetto lo studio degli spazi sacri condivisi rispetto alle differenti configurazioni
delle maggiori religioni monoteiste semitiche, in quanto I-SHARE propone di
ampliare il campo di analisi e adottare un punto di vista differente, prestando
attenzione ai luoghi sacri visitati da persone le cui religioni sono agli
antipodi in quanto al credo, ai riti e rispetto alle organizzazioni e strutture
sociali. Conseguentemente al succitato scopo culturale, il progetto di ricerca presenta
anche l’intento di affinare le categorie di analisi della pluralità religiosa
fornendo anche l’opportunità di esaminare criticamente l’approccio di studio
dei ricercatori nell’approfondire i concetti che caratterizzano le interazioni
religiose, come quello del sincretismo, cioè forme di interrelazione religiose
che conducono alla nascita di una nuova spiritualità, e di tolleranza,
correlata ai luoghi sacri condivisi. Infine, un’ulteriore aspettativa che i
ricercatori si sono prefissati nel corso dei loro studi, è quella di
decentralizzare le identità religiose considerando il conflitto nell’analisi
della convivenza di esse.
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Architettura web, chiarezza, navigabilità: |
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Accessibilità e ricercabilità dei dati: |
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Qualità grafica, impatto visivo: |
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Rilevanza del tema: |
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Ricchezza dei contenuti: |
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Qualità degli apparati descrittivi e delle guide: |
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Giudizio complessivo: |
Il sito web rappresenta un vero e proprio accesso a un mondo
che prevede una realtà storica e sociale distante dalla nostra, che
personalmente considero come un ottimo bacino culturale di informazioni dal
quale è possibile apprendere diverse conoscenze attinte dalla vasta gamma di
dettagliate descrizioni storiche legate ai luoghi sacri condivisi da diverse
comunità religiose del subcontinente indiano, e sugli effetti delle interazioni
tra esse. Alla luce di ciò trovo sia arricchente scoprire queste dinamiche per
comprendere a fondo la realtà che caratterizza gli stati che costituiscono
l’Asia meridionale partendo dall’importanza della componente religiosa che va di
pari passo a quella politica. Nonostante la pluralità dei servizi proposti, sarebbe
auspicabile nutrire adeguatamente il sito web inserendo nella sezione
“Recordings” insignita nella finestra che si apre da quella di “Audio-Visual”, dei
canti rituali appartenenti a ciascun credo religioso vista l’eterogeneità delle
religioni presenti nell’Asia meridionale, allo scopo di fornire
all’interlocutore un ulteriore elemento caratteristico. Estremamente gradevole
è poi la possibilità di navigare agilmente tra quattro piattaforme per
arricchire la propria conoscenza, avendo l’occasione di prenotare delle visite
guidate al museo Mucem di Marsiglia, potendo avere accesso potenzialmente anche
ad altri contenuti di interesse storico e culturale. Certamente sarebbe
importante anche dotare il sito web dei supporti tecnologici multimediali adeguati,
che consentano al visitatore di poter approfondire i contenuti attraverso
visite mirate degli elementi proposti direttamente sul sito web, creando
un’esperienza virtuale. Inoltre, sarebbe importante dotare il sito web di
ulteriori video esplicativi oltre ai tre già presenti (che a parer mio sono
troppo esigui alla luce delle diverse tematiche affrontate) al fine di
permettere al visitatore di approcciare ulteriormente alle usanze religiose e
sacrali delle comunità. Dal mio punto di vista I-SHARE rispetta anche
l’aspettativa della chiarezza, in quanto propone un’ottima introduzione del
contesto storico di riferimento sia nella sezione “Home”, sia nella sezione
“About the project” presente nella finestra che si apre dalla prima, chiarendo quindi
fin da subito all’interlocutore il tema centrale del progetto di ricerca,
dandogli la possibilità di navigare in maniera assolutamente fluida, potendo
accedere a “Hypotheses” che funge da ponte verso quella ancora più estesa di
OpenEdition. Il sito web offre anche la possibilità di disporre della sezione
“I-Share Forum” i cui contenuti purtroppo non sono disponibili, da cui deriva
l’esigenza da parte del sito web di migliorare la sua offerta in maniera
omogenea. Inoltre, i testi descrittivi sono a parer mio sufficientemente
esaustivi e non eccessivamente prolissi da dover essere snelliti sottoforma di
elenchi puntati, alla luce del fatto che le descrizioni sono efficacemente suddivise
attraverso dei paragrafi inerenti le diverse informazioni proposte. Infine,
alla luce della sua recente esecuzione, ritengo I-SHARE sicuramente aggiornato
nonché affidabile, poiché poggia sulle colonne portanti di un profondo lavoro
di ricerca sul campo di assoluta importanza. |
URL: |
https://ishare.hypotheses.org/category/home |
Tipologia: |
Presentazione/visualizzazione di dati
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Firma: |
EMANUELE MOLFINO |
Immagine: |
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Data della recensione: |
5 gennaio 2023 |
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