Titolo: |
ELPHi - Electronic Library of Public History
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Temi: |
Il tema principale è la Public History
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Autori: |
Gli autori del progetto sono due: l'Associazione Italiana di Public History (AIPH) e l'Università degli Studi di Salerno. Nello specifico però è il Centro Bibliotecario di Ateneo dell’Università di Salerno a curare la gestione tecnica del progetto e ELPHi si appoggia, insieme ad altre sotto-comunità con le proprie collezioni, all’archivio aperto gestito dall’Università di Salerno chiamato, EleA. EleA è nata come deposito istituzionale delle tesi di dottorato discusse nell’Ateneo di Salerno e nel tempo ha aperto il deposito a: riviste scientifiche, collezioni digitali di altri atenei universitari ed anche al progetto ELPHi, come dicevo. Rispetto alla questione autori ritengo necessario soffermarsi su elementi quali: reperibilità delle credenziali-contatti e affidabilità degli autori stessi. In ELPHi le credenziali degli autori sono facilmente reperibili, tanto dei collaboratori dell’A.I.P.H. quanto di quelli dell’Università di Salerno. Di fatto vi sono link che rimandano immediatamente alla pagina web sia dell’A.I.P.H sia del Centro Bibliotecario di Ateneo dell’Università di Salerno, entro i quali appunto poter ottenere le credenziali. Tuttavia trovo sia più intuitiva ed immediata, a livello di architettura grafica, la reperibilità delle credenziali degli autori membri dell’A.I.P.H. in quanto, il sito dell’associazione, dispone di un drop-down menù denominato “CHI SIAMO” contenente in esso tutte le informazioni utili per l’utente. Come ad esempio: elenco, organizzazione e suddivisione dell’organico e rispettivi indirizzi di posta elettronica. Ed è grazie a questa tracciabilità degli autori dei due enti co-autori di ELPHi, che non credo possano sorgere dubbi sulla loro affidabilità.
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Contenuti e fonti: |
I contenuti presenti in ELPHi sono elencati nella landig page. Fra questi: blog, podcast e siti web, conferenze AIPH, contenuti audio o video, contributi in atti di convegno, contributi in rivista e in volume, fotografie e poster, interviste, recensioni e rassegne bibliografiche, saggi e studi monografici sulla Storia dei Carabinieri, tesi di dottorato e di laurea e anche working papers. Qualsiasi contenuto della collezione di ELPHi presenta: un abstract del documento, situato a livello spaziale nella parte centrale dell'interfaccia ed è fruibile in due lingue: italiano e inglese. Sotto all’abstract vi possono essere link di rimando a contenuti video inerenti. A sinistra dell’abstract appaiono in questo ordine: possibilità di mostrare il documento, data di pubblicazione, autore, scheda meta-dati (fra i quali, per esempio: data di pubblicazione completa, data di inserimento e inizio fruizione dei materiali in ELPHi, tipologia del materiale, come ad esempio “articolo di giornale”) e infine l’opzione find full text. Quest’ultima opzione rimanda ad ulteriori funzioni e contenuti quali, “controllo disponibilità” per controllare se è possibile ritirare dalla biblioteca il testo fisico, “invia a” suggeriscono Bibtex ed esportazione tramite RIS come strumenti per formattare liste di riferimento bibliografiche, ma anche invia a stampa o email. Ed ancora “servizi” quali la possibilità di comunicare con i bibliotecari, “collegamenti” per esempio a Google Books per comprare il testo fisico e “vai ai miei preferiti” perché l’utente registrato può salvare i documenti che più gli interessano. Le fonti sono per lo più di tipo secondario.
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Funzionalità: |
La landing page apre immediatamente con una barra di ricerca denominata “Ricerca in questa comunità e le sue collezioni”. In questo caso, l’utente può scegliere di sfogliare i contenuti in maniera più mirata, ad esempio per: data di pubblicazione, autori, titoli, soggetti o data di immissione. Le funzionalità di ELPHi tuttavia non sono intuitive per l’utente, soprattutto per quanto riguarda il menù situato a destra dell’interfaccia. Questo menù presenta una più piccola barra di ricerca a due opzioni: “cerca in EleA” o “Questa comunità”. Sotto vi sono delle sezioni quali: ricerca, my account, discover, RSS FEEDS (non funzionante). Ciascuna di queste sezioni presenta buttons tematici che rimandano l'utente a documenti contenutisticamente simili fra loro. Ad esempio: alla sezione “discover”- per soggetto- “digital history”, da utente, premendo quel pulsante denominato digital history, vengo rimandata, in questo caso, ai sei documenti che si occupano di quella tematica entro la collezione o ELPHi o EleA. Una delle funzioni di ELPHi è quella di, tramite registrazione gratuita, permettere all’utente di avere un profilo privato entro cui salvare i documenti preferiti. O ancora, tutti coloro che fossero interessati alla pubblicazione di documenti e risorse informative nel database ELPHi potranno inviarli in formato bibliografico o in pdf in caso di testi integrali, all’indirizzo e-l-p-hi@googlegroups.com. Ritengo che nonostante le ultime due funzionalità indicate siano facilmente utilizzabili, al contrario in generale sia necessaria l’introduzione di una guida alle funzionalità di ELPHi, per permettere all’utente di fruire in maniera più immediata e chiara dei materiali.
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Obiettivi e pubblico di riferimento: |
L’obbiettivo, dichiarato immediatamente nell’autopresentazione di ELPHi, consiste nell’implementare l’archivio aperto dedicato agli studi di public history tramite raccolta di dati bibliografici, conservazione ed esposizione di documenti inediti o anche già pubblicati in altre sedi. Sia digitali nativi che digitalizzati. L’autopresentazione svela inoltre, che il progetto ELPHi si riferisce ad un pubblico di studiosi interessati a un'ampia diffusione su strumenti telematici degli esiti della propria ricerca. Gli autori tengono a specificare a tal proposito, rimarcando quindi la volontà di attirare una certa tipologia di utenza, che il comitato scientifico di ELPHi si riserva di non pubblicare i contributi ritenuti non coerenti con le finalità scientifiche del progetto.
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Architettura web, chiarezza, navigabilità: |
2 |
Accessibilità e ricercabilità dei dati: |
3 |
Qualità grafica, impatto visivo: |
1 |
Rilevanza del tema: |
3 |
Ricchezza dei contenuti: |
3 |
Qualità degli apparati descrittivi e delle guide: |
1 |
Giudizio complessivo: |
Da utente mi sento di segnalare tre punti su cui il progetto ELPHi deve e può migliorarsi: 1- architettura e grafica web 2- presenza di una guida alle funzionalità 3- maggiore chiarezza sulla distinzione fra ELPHi ed EleA. L’architettura web l’ho trovata poco intuitiva e poco chiara. La presenza di una guida alle funzionalità del progetto ELPHi potrebbe, a mio avviso, supplire alla carenza architettonica-grafica del progetto. In ogni caso ritengo fondamentale la presenza di guide. La confusione dell’utente però, è data soprattutto dalla mancata specificazione della distinzione/rapporto fra progetto ELPHi ed EleA. EleA è l’archivio aperto entro cui si appoggiano vari database prodotti da altre entità, o come dicono nel sito, da altre sotto-comunità. Per esempio da: altri atenei universitari, riviste scientifiche o, come nel nostro caso, da un progetto nato dalla collaborazione di più enti. In EleA trovano lo spazio entro cui comunicare e condividere. Specificando tale distinzione l’utente potrà capire perché si può avviare una ricerca nella più piccola barra di ricerca a due opzioni: “cerca in EleA” o “Questa comunità”. Potrà quindi essere consapevole della ricerca attuata e dei dati ottenuti. In conclusione sostengo che sistemando questi tre elementi “critici”, l’utente potrà avere un accesso più chiaro ed immediato ai contenuti.
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URL: |
http://elea.unisa.it/handle/10556/4878 |
Tipologia: |
Pubblicazione di fonti secondarie
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Firma: |
Giada Tessari |
Immagine: |
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Data della recensione: |
24 novembre 2021 |
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