Titolo: |
Memorie coloniali. Returning and sharing
memories
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Temi: |
Il progetto rientra nell’ambito della public history e ha lo
scopo di raccogliere e diffondere memorie private legate al passato coloniale
italiano, per condividere fra ex colonizzatori e colonizzati il comune
patrimonio storico, in una prospettiva “dal basso”. Inizialmente dedicato
all’Etiopia, nel 2014 il progetto si è allargato all’Albania e, più
recentemente, alla Libia.
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Autori: |
Il
progetto è nato nel 2007 da un’idea dell’Associazione Moxa (Modena per
gli altri) e dell’Associazione etiope Hewo, che hanno deciso di stringere una partnership
con l’Università di Modena e Reggio Emilia e quella di Addis Abeba. Nel tempo, si sono aggregati altre associazioni e atenei (es. ANPI,
ANMIG, Università di Napoli e di Roma 3, etc).
È presente un nutrito
comitato scientifico, formato da storici e ricercatori, ma nel sito non sono
ancora state caricate le loro biografie e i loro curricula. |
Contenuti e fonti: |
La
sezione “Fondi” è certamente la più ricca, in quanto presenta un’accurata
inventariazione del patrimonio conservato presso il Centro Documentazione Memorie
Coloniali, che comprende 32 archivi personali, raccolti da militari o
professionisti che – a vario titolo – hanno prestato servizio nei territori
coloniali italiani, e uno miscellaneo, formato da materiali di varia provenienza.
Di
ciascun fondo troviamo il nome del personaggio che lo ha raccolto, una sintetica
descrizione dei materiali che sono consultabili – previa prenotazione – presso
il Centro, una scheda riassuntiva in formato .pdf, uno o più inventari (sempre in formato .pdf) ed eventuali ulteriori cataloghi (es. di
pubblicazioni o riviste); infine, all’interno della pagina sono presenti alcune
fotografie in formato digitale, esemplificative di quelle conservate a Modena.
La sezione “Progetti”
riporta le varie attività in cui è stata impegnata l’associazione Moxa dalla
sua costituzione nel 2007 al
2019. Nel caso delle prime iniziative ( Modena – Addis Abeba andata e
ritorno, Etiopia per non dimenticare e Memorie coloniali 2011-2012) il materiale si limita a un file in formato .word, mentre per quanto riguarda
le attività più recenti ( Albania-Italia. Due sponde dello stesso mare e Libia:
il dovere di conoscere) troviamo anche una breve descrizione. Nella
parte relativa alla “Biblioteca”, sono reperibili sia il patrimonio bibliografico del Centro che le pubblicazioni realizzate
nell’ambito del progetto, consistenti soprattutto nei cataloghi delle varie
mostre allestite a partire dal 2007, nella registrazione della trasmissione radiofonica Chiodo fisso di Radio 3 (messa in onda il
20/01/2011) e in un opuscolo. È presente, inoltre, una rassegna stampa, contenente
la versione digitale di alcuni articoli inerenti alle iniziative del Centro. Infine, fra
i “Contributi”, troviamo - tra gli altri - tre tesi di laurea inerenti al
materiale del Centro, un ebook e un fumetto sul colonialismo italiano, gli
abstract di sei volumi dedicati a vari temi (es. psichiatria coloniale,
emigrazione, etc), un lavoro di ricerca relativo alla cultura visiva e alle
pratiche fotografiche private nel periodo della colonizzazione e la scheda di
un film che raccoglie 5 cortometraggi dedicati allo sguardo dei migranti
sull’Italia.
Infine, è presente una sezione
“News ed eventi”, in cui vengono pubblicizzate le attività del Centro, una
pagina di login, una contenente alcuni link esterni e una di
contatti. |
Funzionalità: |
Il
banner della landing page presenta tutte le sezioni del sito, che si possono
esplorare in maniera abbastanza semplice e intuitiva.
Trattandosi
di un progetto internazionale, è possibile scegliere anche la navigazione in
inglese, ma non tutte le pagine sono state tradotte. Inoltre, come già rilevato,
non possiamo reperire i curricula dei membri del comitato scientifico. La
grafica appare sorpassata e non vi è grande interattività
all’interno delle pagine, che risultano piuttosto statiche. Anche i materiali
caricati sono soprattutto file in .word o .pdf, oppure qualche foto
digitalizzata, ma la parte più consistente dei documenti raccolti nell’ambito
del progetto sono consultabili esclusivamente in sede. Perciò,
si ritiene che non vengano adeguatamente sfruttate le potenzialità del digitale,
in quanto il sito funziona più come “vetrina” per le attività del Centro, che
come risorsa
di studio e conoscenza del periodo storico preso in esame.
Nonostante il progetto
sia dichiaratamente in fieri, dal 2019 non sembrano esserci stati
arricchimenti significativi, sebbene il copyright risulti del 2023. |
Obiettivi e pubblico di riferimento: |
Il
progetto ha lo scopo di raccogliere, restituire e condividere con l’Etiopia e gli
altri paesi colonizzati dall’Italia le memorie private legate a quel periodo
storico. A
questo scopo, l’Associazione Moxa ha creato sia il sito che il Centro
Documentazione Memorie Coloniali presso la Casa delle Culture di Modena,
dove è possibile effettuare anche la digitalizzazione del materiale depositato.
Attualmente il patrimonio del Centro consiste in 13.000 immagini, centinaia di documenti e un
migliaio di volumi e pubblicazioni legati alla storia coloniale.
Dal
2011 sono entrate nel progetto anche l’università di Napoli e quella di
Cagliari, affiancandosi agli atenei di Modena-Reggio Emilia e Addis Abeba,
mentre dal 2014 il lavoro si è esteso anche alle memorie coloniali in
Albania e in Libia.
Negli
anni, sono state organizzate varie mostre e sono state realizzate diverse pubblicazioni.
Essendo un progetto di public
history, il pubblico a cui si rivolge è il più ampio possibile, spaziando
da quello generalista a quello più specializzato, grazie alla ricchezza dei
materiali raccolti. |
Architettura web, chiarezza, navigabilità: |
3 |
Accessibilità e ricercabilità dei dati: |
3 |
Qualità grafica, impatto visivo: |
2 |
Rilevanza del tema: |
4 |
Ricchezza dei contenuti: |
3 |
Qualità degli apparati descrittivi e delle guide: |
2 |
Giudizio complessivo: |
La
landing page risulta complessivamente abbastanza chiara e completa. Nel banner
sono presenti tutte le sezioni, che sono tutte ugualmente accessibili.
Il progetto viene descritto in modo approfondito, ma una
criticità è costituita dalla mancanza dei curricula dei ricercatori e degli
specialisti coinvolti, non permettendo così di verificare le loro credenziali e
competenze.
Un
altro neo del sito è il fatto che, sebbene dovrebbe essere bilingue, diverse
pagine non sono state tradotte in inglese e ciò risulta ancora più grave, se si tiene conto del fatto che il progetto è frutto di una collaborazione internazionale.
I
contenuti sono nel complesso accessibili, anche se non è possibile una ricerca
di tipo “dinamico”, in quanto non è presente un database,
ma solo dei cataloghi in formato .pdf del patrimonio conservato nel Centro
Documentazione, dove bisogna recarsi di persona per constatare l'effettiva
consistenza del materiale. Per questo, quindi, si ritiene che non vengano
pienamente sfruttate le potenzialità offerte dal digitale per rendere fruibile
questo patrimonio agli utenti del sito.
Pur
essendoci coerenza fra l’obiettivo dichiarato e i contenuti, la loro
presentazione risulta talvolta disordinata. I materiali non sembrano essere
stati aggiornati dal 2019 e, data la dichiarata natura di work in progress
del progetto, non è possibile stabilire con certezza se si sia concluso o meno. La
grafica è poco aggiornata e, talvolta, la navigazione può risultare un
po' macchinosa, non rispettando la user’s experience. Inoltre, non sono previste ricerche da effettuare in modo dinamico, quindi non è possibile creare
delle query personalizzate per rielaborare il materiale.
Nel complesso, il giudizio risulta positivo per la qualità dei materiali raccolti, ma negativo
per quanto riguarda la modalità di presentazione sul sito, che non risulta
sempre completo, né aggiornato, necessitando di un restyling dal
punto di vista della grafica e dell'usabilità. Soprattutto, però, sarebbe importante mettere a disposizione dell'utenza un
maggior numero di fonti, in modo da sfruttare tutte
le potenzialità offerte dal digitale. |
URL: |
http://www.memoriecoloniali.org/ |
Tipologia: |
Pubblicazione di fonti primarie
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Firma: |
Elisa Battistella |
Immagine: |
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Data della recensione: |
21 gennaio 2023 |
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