Titolo:     

Colonial Frontier Massacres in Australia, 1788-1930

Temi:     

Il progetto si occupa di trattare e documentare l’argomento dei massacri di frontiera coloniali in Australia, in un arco di tempo che va dal 1788, anno in cui gli inglesi iniziarono l’invasione dell’isola, al 1930. I massacri portarono all’uccisione di migliaia di uomini, donne e bambini aborigeni e furono lo strumento principale utilizzato dai colonizzatori per contenere e sradicare la resistenza da parte degli indigeni australiani e degli isolani dello Stretto di Torres. Il massacro di frontiera coloniale viene definito dal progetto nella sezione Introduction, alla voce "definition", come l’uccisione di sei o più persone in un’unica operazione.


Autori:     

Avviato nel 2017 e portato a termine nel marzo del 2022, il progetto è guidato dallo storico Ryan Lindall dell’Università di Newcastle in collaborazione con il Wollotuka Institute e l’Australian Institute of Aboriginal and Torres Strait Islander Studies di Camberra. Il sito è stato finanziato dall’Australian Research Council e supportato da P. G. Dwyer, direttore del Centre for the Study of Violence, da H. Craig, direttore del Centre for 21st Century Humanities, da C. Colborne, preside della School of Umanities & Social Science e da J. Fischetti, vice rettore del Collage of Human and Social Features presso l’Università di Newcastle. Il gruppo di ricerca, oltre che da R. Lindall, è composto da una serie di professori e ricercatori australiani come J. Debenham, B. Pascoe, R. Smith, C. Owen, J. Richards, S. Gilbert, R.J.Anders, K. Usher, D. Prize, J. Newly, M. Brown, L. Hoang e da H. Fairbairn.


 Contenuti e fonti:     

La principale fonte del progetto è rappresentata dai giornali australiani disponibili su Trove (link diretti nel sito permettono di accedere direttamente al database di Trove): sono stati consultati oltre novanta giornali di ogni colonia, stato e territorio per reperire le informazioni proposte dal sito. Il portale mette comunque a disposizioni di tutti nella sezione Sources una lunga bibliografia scaricabile in formato pdf delle altre fonti stampate ed archiviste consultate. Il progetto fornisce informazioni dettagliate su oltre 420 casi di massacri di frontiera che sono stati catalogati, con le rispettive fonti. Scelta di chi ha realizzato il progetto è stata quella di includere nel sito, nella mappa e nelle linee del tempo proposti solamente i massacri di frontiera per i quali esistono delle prove sufficienti e verificabili e, inoltre, di evitare l’inserimento di immagini di persone vista la presenza di atti di violenza. Il sito lascia aperta la porta ad ulteriori aggiornamenti ed inserimenti di informazioni su altri casi di massacri (spesso rimasti insabbiati), mettendo in evidenza l’importanza di aver agito anche in base a feedback, suggerimenti e correzioni da parte della comunità, ovviamente sottoposti a verifica da parte del gruppo di ricerca.


 Funzionalità:     

Sin dalla landing page lo scopo del progetto appare ben fissato. Il titolo appare in alto in azzurrino, tra i loghi dell’Università di Newcastle e del Centre for 21st Century Humanities, che se cliccati rimandano ai rispettivi portali. Sono nove, oltre alla Home, le sezioni che caratterizzano il sito. 

La prima è la sezione Introduction, dove vengono presentati in maniera esaustiva la materia trattata dal progetto, gli obiettivi, la struttura del sito e tutto quanto è contenuto al suo interno.

La seconda sezione, Statistics, fornisce una grande quantità di dati sui massacri catalogati, attraverso tabelle ed istogrammi. I dati rimandano al numero dei massacri registrati, gli stati e i periodi nei quali sono avvenuti, le vittime degli stessi, suddivisi in base a criteri quale ad esempio il tipo di aggressore coinvolto, civile oppure statale.

La terza sezione, Map, presenta una carta geografica interattiva dell’Australia. Si tratta di un GIS, acronimo di Geographic Information System, un sistema informativo che associa dati testuali ad una posizione geografica e li elabora per estrarne informazioni. La mappa virtuale, che distingue tra quattro tipologie di punti (pallino giallo, in netta prevalenza, per gli aborigeni attaccati da coloni, quadratino azzurro per i coloni attaccati dagli aborigeni, rombo blù per i Makasar attaccati dagli aborigeni e triangolino verde per le violenze tra aborigeni), è navigabile trascinando il mouse, con la possibilità di effettuare zoom o allontanare la distanza di visualizzazione. Cliccando sui diversi punti della mappa, si apre una scheda riassuntiva sul massacro avvenuto in quella determinata zona: essa contiene il nome del sito, il numero delle vittime, il numero degli aggressori caduti, il range temporale e il gruppo linguistico. Per saperne di più, la voce “details” rimanda ad una scheda descrittiva ben più ampia e dettagliata per numero di record presenti (tra i quali anche una breve narrazione dell’evento), affiancata da una rappresentazione in 3D (implementata dall'ESRI ArcGIS Javascript API) dell’area interessata. La timeline sottostante la mappa permette di filtrare la ricerca in base ad un preciso periodo compreso tra il 1788 e il 1930.

La quarta sezione, Timeline, dopo aver offerto delle nozioni sulla storia dell’Australia, propone, in ordine cronologico, un elenco dei massacri presentati divisi per data stimata nella quale si verificarono. Ogni voce presenta un rimando al GIS di cui si è parlato sopra, per localizzare il luogo, e alla fonte.

La quinta sezione, Groups, cataloga e fornisce delle informazioni circa i massacri di gruppo avvenuti in Australia. Viene fornita una descrizione dell’episodio e il solito rimando al GIS.

La sesta sezione, Representations, propone il modo in cui aborigeni e isolani dello Stretto di Torres hanno rappresentato e discusso sul tema nel corso dei secoli, con dei rimandi a siti e portali esterni, contenenti sia immagini che video.

La settima sezione, Sources, propone un file in pdf scaricabile contenente tutte le fonti utilizzate, divise per massacro. L’ottava sezione, About, fornisce informazioni circa il gruppo che ha lavorato al progetto. Infine, nell’ultima sezione, Contact, è possibile mettersi direttamente in contatto con il sito per fornire consigli, segnalazioni ed eventuali correzioni compilando uno specifico modulo.


 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

Gli obiettivi del progetto sono ben dichiarati, sia nella landing page che nella sezione Introduction. Colonial Frontier Massacres in Australia, 1788-1930, vuole identificare e registrare i massacri di frontiera di aborigeni, isolani e coloni in tutta l’Australia, nel periodo indicato. L’intento è quello di fornire un report sui massacri in Australia che sia completo, basato su una rigorosa metodologia, con una mappa e dati ben strutturati, fornendo le prove disponibili per ogni luogo. Questo progetto vuole far conoscere un aspetto della storia del paese che spesso è stato insabbiato e nascosto, informando sulla violenza di frontiera coloniale e su quelli che sono stati i massacri perpetrati nel corso degli anni. Si vuole inoltre invitare a contribuire al progetto chiunque sia in grado di fornire delle segnalazioni per poter migliorare il sito.




 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         4
Qualità grafica, impatto visivo:         3
 Rilevanza del tema:         5
Ricchezza dei contenuti:         5
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         4
Giudizio complessivo:     

Da un punto di vista prettamente grafico, il sito non risulta particolarmente accattivante. Semplicistico l’utilizzo di uno sfondo bianco che risulta dominante, così come i font utilizzati.

L’introduzione è interessante e dettagliata, in quanto contestualizza il tema e la struttura del progetto, ma alla lunga risulta essere stancante per la modalità con cui è proposta.

Al di là di questi aspetti formali, il sito si presenta come estremamente bene organizzato e centrato nel suo intento. Apprezzabile la scelta di trattare solamente dei casi di massacri verificati. Ne può venire meno la completezza, ma sicuramente il sito ne guadagna dal punto di vista dell’affidabilità e della credibilità. Può essere oggetto di discussione la scelta di non includere immagini all’interno del sito ma è comprensibile la volontà degli autori di omettere qualsiasi forma visiva che possa essere portatrice di shock vista la delicatezza del tema affrontato. Sono comunque presenti dei rimandi a siti e portali esterni dove è possibile incorrere nelle stesse per chi volesse poter godere anche della visualizzazione di immagini.

I dati presenti sui massacri catalogati sono meticolosamente organizzati in vari record e distribuiti attraverso tabelle e istogrammi, oltre che grazie all’interno di una mappa virtuale GIS che rappresenta il punto centrale del progetto. In una finestra sulla destra, il sito stesso indica che i luoghi indicati sulla mappa e rappresentati in 3D sono indicativi, visto che non spesso le fonti ci restituiscono una certezza dell’area interessata e spesso i massacri erano soliti avvenire su territori più ampi. La presenza del GIS rende sicuramente la ricerca più dinamica e coinvolgente e il risultato di ottima fattura. Apprezzabile la possibilità di ridurre lo spazio temporale preso in considerazione attraverso la timeline sottostante alla mappa virtuale.

Un appunto può essere fatto in merito alle sezioni Timeline e Groups, dove se si vuole cercare un evento in particolare non c'è la possibilità di restringere il campo attraverso degli appositi filtri ma si è costretti a scorrere l'intera lista alla ricerca dell'episodio specifico.

Il progetto, portata a termine l’ultima fase nel marzo del 2022, si presenta comunque come in evoluzione ed aperto a miglioramenti e suggerimenti per quanto riguarda i casi di massacri da registrare e catalogare.

Un sito che, al di là di uno stile grafico molto semplice, che può rappresentare un minus, si presenta come ben riuscito nel soddisfare i suoi obiettivi ed estremamente ricco di dati, frutto di un lavoro certosino da parte del gruppo di ricerca e di chi ha collaborato per la sua realizzazione.








URL:      https://c21ch.newcastle.edu.au/colonialmassacres/
Tipologia:      Presentazione/visualizzazione di dati
Firma:      Jessy Specogna
Immagine:     
Data della recensione:      23 gennaio 2023