Titolo:     

History Reclaimed

Temi:     

Il progetto ed il sito nascono per contrastare l’abuso della storia a fini politici e la diffusione di letture tendenziose o palesemente false della storia. Il sito raccoglie materiali su questioni storiche oggetto di contestazione e si propone di produrre sempre nuovi materiali al fine di “fissare l'agenda del dibattito storico e depurare il dibattito culturale dalla storia fasulla, falsificata (fake)”.


Autori:     

David Abulafia, Robert Post, et al.

 Contenuti e fonti:     

Il sito contiene principalmente post, articoli, recensioni e podcast. I materiali sono organizzati secondo le seguenti macro categorie: Imperi, Eventi, Istituzioni, Persone, Razzismo, Recensioni, Schiavismo. Presente anche una sezione dove vengono pubblicate le “Lettere ai redattori/curatori”. Nel momento in cui scrivo (novembre 2021) nella sezione IMPERI possiamo trovare, per esempio, la recensione ad un articolo di Robert Lyman dal titolo “India is being erased from history: Postcolonial historians perpetuate a cycle of victimhood” dove si discute la tendenza dei nazionalisti indiani a “dimenticare” vaste porzioni della storia dell’India a sostegno delle loro tesi che considerano solo alcuni aspetti del passato coloniale del Paese. Nella sezione PERSONE, volendo fare un altro esempio, troviamo un articolo di David Abulafia dal titolo Happy Columbus Day dove si discute della figura di Cristoforo Colombo, definito dall’autore un “genio imperfetto: navigatore di talento ma amministratore senza speranza” sullo sfondo della tendenza a demonizzare oggi figure che, fino a poco tempo fa, venivano commemorate con entusiasmo.

Ogni articolo viene anche contrassegnato con un tag in modo da rendere agevole anche una ricerca per argomento. Fra i tag presenti riporto, a titolo di esempio, i seguenti #Benin Bronzes, #Colonialism, #Decolonisation, #Genocide, #Slavery, #Statues, ecc.

Le fonti sono costituite principalmente dai contributi originali della redazione composta da studiosi di vaglia, fra i quali ricordo oltre al già citato Abulafia, lo storico Robert Tombs. Per la lista completa dei collaboratori/redattori cfr. la sezione AUTHORS.


 Funzionalità:     

Si naviga tramite le voci del menu o attraverso uno slider che presenta i contenuti in evidenza (featured). Naturalmente è possibile anche la consultazione sequenziale (browsing) scorrendo la home page. Nella sidebar, posta sulla destra, si possono ricercare i contenuti in base all’indice (come è possibile fare anche da menu) o attraverso gli article tag, di cui ho parlato alla sezione precedente. Sempre da sidebar ci si può abbonare alla newsletter, fare una donazione o accedere ai canali social più diffusi. Nel footer ci sono – oltre alla riproposizione di newsletter sign-up, article tags e canali social – due sezioni che rimandano ai contenuti più visitati (most popular) e a quelli di cui si è parlato di recente ma che ora non sono più in evidenza (talked about). Di solito, alla fine degli articoli o dei post, c’è un rimando a materiali affini e che quindi potrebbero interessare chi ha appena ultimato la lettura (you may also like).


 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

L’obiettivo del sito (e dell’iniziativa) è quello di informare e sostenere gli individui e le istituzioni che si sentono incerti di fronte alle guerre culturali incentrate su temi storici. Per esempio, mentre alcuni storici vedono nella schiavitù una pratica quasi universale in voga fino all’inizio del XIX secolo, altri oggi tendono a circoscriverla esclusivamente a Stati Uniti e Gran Bretagna. Gli autori (un gruppo indipendente di studiosi provenienti da sette paesi e diverse etnie) intendono fornire contesto, spiegazione ed equilibrio in un “dibattito in cui la condanna è troppo spesso preferita alla comprensione. Per questo il sito raccoglie riunisce e produce materiali su questioni contestate nella storia. Il pubblico di riferimento comprende istituzioni, studiosi e gente comune interessata ad approfondire il dibattito storico su temi controversi, oggetto di battaglia culturale.


 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         4
Qualità grafica, impatto visivo:         5
 Rilevanza del tema:         5
Ricchezza dei contenuti:         5
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         5
Giudizio complessivo:     

La landing page, di primo acchito, disorienta perché è molto piena. Ci vuole un po’ di pazienza per farsi largo fra i contenuti proposti e comprendere come sono organizzati. Non mi è risultata né semplice né intuitiva.   I contenuti mi sono sembrati di ottima qualità. L’autorevolezza e la reputazione dei componenti la redazione sono fuori discussione. L’obiettivo è spiegato molto chiaramente ed in modo efficace. Ho trovato i contenuti sempre in sintonia con gli obiettivi dichiarati. Il livello di aggiornamento dei contenuti è elevato e quindi sempre in linea con l’attualità del dibattito su temi storici controversi. La grafica è efficace, mi è piaciuto l’uso dei tiles sulla landing page. Il sito mi è sembrato ben ingegnerizzato, reattivo, sicuramente realizzato con tecnologia stato dell’arte (canali social, possibilità di scaricare i podcast, motore di ricerca, ecc.). Ho trovato limitante il fatto che non sia multilingue. Un’altra lingua a fianco dell’inglese non stonerebbe. Contatti facilmente reperibili.


URL:      https://historyreclaimed.co.uk/
Tipologia:      Analisi di dati
Firma:      Giorgio Donato
Immagine:     
Data della recensione:      19 novembre 2021