Titolo: |
MAPPE DI MEMORIA
I
luoghi delle stragi, del terrorismo, della violenza politica |
Temi: |
Il progetto si ripropone di analizzare alcuni eventi legati al terrorismo che hanno caratterizzato
l’Italia dalla fine degli anni Sessanta a metà anni Ottanta del Novecento, non
solo per “riannodare i fili della memoria”
ma anche per “creare un ponte fra generazioni” che sono state
testimoni oppure no di quei decenni, finalità costantemente richiamata dalla
scritta I luoghi della memoria dal 1972
al 2002 a fondo di ogni pagina che si apre alle varie voci. La tematica
principale della risorsa si comprende subito dalla home page dove, nella barra sotto
il titolo, già esaustivo con l’indicazione i
luoghi delle stragi, del terrorismo, della violenza politica, compaiono le
voci stragi e omicidi che elencano, in un semplice ma fruibile
menu a tendina, gli avvenimenti di quel periodo: GLI ANNI DELLE STRAGI, ITALICUS 4 AGOSTO 1974, STAZIONE DI BOLOGNA, 2
AGOSTO 1980, RAPIDO 904, 23 DICEMBRE 1984 e i nomi delle vittime
assassinate dalle armi dei terroristi, da Marco Biagi a Mario Lupo. Ogni voce
apre una pagina web dedicata, illustrando subito, con l’introduzione di un
testo espositivo oppure di link che rimandano a fonti, gli argomenti del tema. La
risorsa digitale è una risorsa di Public
History con intento divulgativo, confermato dalla presenza di una sezione A
SCUOLA, dedicata ad insegnanti e
studenti e PASSO DOPO PASSO, che
garantisce al pubblico la conoscenza dei temi proposti attraverso visite
guidate e trekking urbano a Bologna. Il concetto di terrorismo, strage, servizi segreti, Loggia P2 e le sigle dei vari
gruppi armati e degli esponenti di spicco della politica di quel periodo, è
spiegato, in maniera concisa ma efficace, nella sezione WIKI che chiude la barra dei contenuti, conferendo chiarezza alla
tematica trattata, colmando eventuali lacune nelle conoscenze di chi legge, con
preciso intento divulgativo.
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Autori: |
Dalla Home Page si
accede alla sezione Progetto, alla fine della quale sono chiaramente elencati
gli autori e gli enti concorsi nella collaborazione.
Compare subito il logo della Regione Emilia Romagna e,
immediatamente sotto, quello dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione
di Bologna del 2 Agosto 1980 (contattabile da un richiamo”scrivi a” che
apre una maschera a inserimento, costantemente presente sotto la barra
dei contenuti, come invito al dialogo e al confronto), che conferiscono al
progetto un preciso profilo istituzionale. Infatti, con un click sul logo della regione si apre la pagina internet dedicata,
mentre su quello dell’Associazione il rispettivo sito con indicazione dei
contenuti e dei contatti, questi ultimi sotto un display in cui scorrono le immagini del giorno della strage.
È poi menzionato il Centro di ricerca e formazione
Storia educazione politica, Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università
di Bologna, che offre subito un’idea di autorevolezza e credibilità alla
risorsa digitale, anche perché dichiara di collocarsi nell'ambito del
Protocollo d'Intesa sottoscritto tra il MIUR e le Associazioni delle vittime
delle stragi del terrorismo, in particolare l'Associazione tra i familiari
delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980.
A questo punto, indicati dalla dicitura Staff, seguono nel
dettaglio i nomi del gruppo operativo, senza precisazione di titolo o mansione
svolta: Gisella Gaspari, Giuliano Grazia, Riccardo Lenzi, Rossella Ropa e
Cinzia Venturoli. Indicazioni più dettagliate sono invece reperibili a fondo
pagina, alla voce credits cui seguono
i link di rimando e i contatti social. Questo trasmette trasparenza a chi
legge, potendo risalire alla formazione degli autori, che gravita nell’ambito
della comunicazione e dell’informatica. |
Contenuti e fonti: |
I contenuti del sito
sono chiaramente presentati nella home
page grazie a un’ordinata disposizione delle voci in una doppia barra posta sia sopra che sotto il titolo, quest’ultimo,
con il sottotitolo, chiaro descrittore di argomento e finalità:
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STRAGI, declinato nei sotto-argomenti:gli anni delle stragi, Italicus, 4 agosto
1974, Stazione di Bologna, 2 agosto 1980
e Rapido 904, 23 dicembre 1984. Tranne che per gli anni delle stragi, tutti gli altri aprono un menu a tendina che
indirizza ad approfondimenti inerenti a prima e dopo la strage ( reazioni e
funerali), alla verità storica e giudiziaria e a suggerimenti di lettura in
aggiunta a quelli già indicati nella sezione BIBLIOTECA della pagina iniziale.
Dal punto di vista delle fonti, la parte più ricca ed interessante è quella
contenuta alla voce MEMORIA PUBBLICA, perché, per ciascun avvenimento e per la
strage di Bologna in particolare, riporta video, comunicazioni istituzionali,
descrizione di manifestazioni, eventi commemorativi e monumenti, in alcuni
punti accompagnati da un testo espositivo con finalità didascalica, specialmente
nella scheda che rimanda alla ricostruzione storica e all’iter giudiziario
illustrati nella sezione VERITÀ STORICA E VERITÀ GIUDIZIARIA. Molto
coinvolgente è l’utilizzo di fonti primarie, ovvero le immagini e il racconto
dei sopravvissuti alla strage del 2 agosto, nella parte dedicata alla mostra IO
SONO TESTIMONIANZA, in occasione del trentennale della bomba alla stazione di
Bologna. Qui la documentazione è bilingue.
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OMICIDI: elenco dei nomi dei morti per
mano armata dei terroristi. Purtroppo, come già rilevato, quattro schede su
nove non sono raggiungibili. Molto curata e la
landing page dedicata a Marco Biagi, con un video tratto dal programma
televisivo “La storia siamo noi” e il rimando alla fondazione omonima
dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che risultano dunque fonti molto
attendibili per chi legge e adeguate a più livelli di approfondimento;
altrettanto esaustiva si presenta la parte documentale inerente agli omicidi
della banda della Uno Bianca, che riporta due link, uno dei quali conduce al
sito https://sitmappe.comune.bologna.it/VittimeUnoBianca
che ricostruisce, con tecnologia Gis, la mappa dei luoghi in cui furono uccise
le 24 vittime, tutte elencate con nome, cognome, luogo e data della morte, in
perfetta coerenza con quanto riportato nel titolo della risorsa ( MAPPE DI
MEMORIA)
·
A SCUOLA, con i tre sottogruppi
INSEGNARE GLI ANNI SETTANTA, STRUMENTI, LE BUONE PRATICHE, OVVERO
#ADESSOPARLANOLORO. I primi due inviano ad altrettante schede che offrono, a
portata di click, percorsi di contestualizzazione per scuole di ogni ordine e
grado, un’utilissima sezione FONTI con la possibilità di visitare online gli
archivi dei quotidiani più importanti, molti filmati di quei giorni difficili e
l’indicazione dei materiali, tra cui quelli processuali, reperibili presso
l’archivio dell’Associazione dei famigliari delle vittime del 2 agosto. Per
quanto riguarda gli audio con le riproduzioni dei notiziari radiofonici, il link
proposto non è funzionante, tuttavia le registrazioni si raggiungono
integralmente al sito www.stragi.it
indicato in alternativa.
La
ricaduta didattica del progetto si può riscontrare nel contenitore LE BUONE
PRATICHE, insieme a preziose indicazioni per la formazione degli insegnati.
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MULTIMEDIA completa con fonti
audiovisive e documenti di atti giudiziari, parlamentari e istituzionali,
quanto finora già generosamente catalogato e offerto al lettore, così come la
sezione WIKI, con un utile e pratico prontuario di definizioni a tema.
L’autorevolezza della
maggior parte delle fonti riportate nel sito garantisce l’obiettività del
contenuto e la qualità della narrazione, supportata da documentazione
istituzionale ( atti processuali e di indagine) e da una cronologia dei fatti
riscontrabile grazie ai rimandi d’archivio. |
Funzionalità: |
La home
page del sito dà facile e rapido accesso a tutte le sezioni presentate in una doppia
barra dei contenuti: la prima sopra il titolo e la seconda sotto: quest’ultima
risulta all’utente più in evidenza perché in carattere bianco su fondo nero che
però diventa rosso al tocco del puntatore del mouse, attirando immediatamente
l’attenzione e la curiosità del lettore sul menu a tendina sottostante, dal
quale si accede al dettaglio degli argomenti con un doppio click. Per ritornare
indietro si usa indifferentemente la
freccia in alto a sinistra della finestra del browser oppure scorrendo sulle
voci della barra dei contenuti con il successivo doppio click già menzionato,
operazione agevole anche per il chi è meno esperto. La presentazione degli
argomenti risulterà dunque intuitiva e funzionale al target di riferimento che,
come abbiamo già detto, afferisce soprattutto ai giovani e al mondo della
scuola. Inoltre i temi possono essere subito approfonditi attraverso tre macro
contenitori di bibliografia, video e immagini cui si accede facilmente in fondo
alla pagina iniziale del sito. Tuttavia i materiali non sono scaricabili e
questo dettaglio, specialmente per i riferimenti bibliografici, potrebbe essere
penalizzante. Le foto però si possono visualizzare e ingrandire, selezionandole
singolarmente e all’apertura, la sezione video risulta ordinata e suddivisa in
quattro parti, tra cui un canale you tube con alcuni contributi di semplice
fruizione.
Quale risorsa di public history, non è bilingue: tutto il
materiale è infatti in italiano, il che, sotto il profilo divulgativo,
rappresenta un limite, come se i temi trattati riguardassero esclusivamente
l’interesse dei nostri connazionali. Inoltre, se il titolo e il sottotitolo
sono chiari e descrittivi, non altrettanto è il reperimento delle mappe dei
luoghi legati alla memoria, per le quali
non c’è un rimando o una voce sulla barra dei contenuti, ma si raggiungono con
un po’ di fatica cliccando su Rete degli Archivi digitali in fondo alla
pagina PROGETTI e scorrendo in basso. Lì, finalmente, si troverà una mappa con
una maschera che invita a ricercare un evento per data oppure nominalmente. Vi
sarebbe anche la possibilità di abilitare, con una spunta, il browser a cercare
eventi localizzandoli nella zona dell’utente, ma la funzione non è attiva.
Invece è interessante la ricerca per data, che individua subito, sia sul
calendario che sulla mappa, il numero degli eventi, alla descrizione dei quali
si accede con un sistema di mappatura Gis. Va inoltre rilevato che il carattere
territoriale della risorsa dovrebbe essere rinforzato dalla possibilità di
partecipare a visite guidate, la cui landing
page, però, risulta vuota e non è comprensibile come si potrebbero
prenotare, non essendoci contatti o riferimenti ( sezione PASSO DOPO PASSO
barra dei contenuti ). Un malfunzionamento analogo si presenta selezionando i
nomi di alcune vittime del terrorismo armato, nella voce OMICIDI, per le quali
la pagina risulta non trovata e questo compromette quella tessitura memoriale
che il progetto si prefigge.
Nel complesso però il
sito risulta funzionale e abbastanza completo, con una presentazione della landing page accattivante, giocata sui
toni del grigio e del nero, sia dell’infografica che delle immagini, quasi a
richiamare il piombo di quegli Anni. Le fotografie, inoltre, scorrono in
successione autonoma, oppure possono essere selezionate attraverso pulsanti
laterali avanti-indietro e riportano citazioni a tema. Sugli stessi toni anche
la maggior parte degli altri contenuti conseguenze del tipo di fonte (
fotografie in bianco e nero, pagine di giornale, video d’epoca). Più colorata è
invece la grafica che caratterizza A SCUOLA
LE BUONE PRATICHE, OVVERO #ADESSOPARLANOLORO perché riporta i lavori
degli studenti.
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Obiettivi e pubblico di riferimento: |
L’obiettivo della
risorsa è chiaramente riportato nel titolo MAPPE DI MEMORIA e nel sottotitolo,
con evidente funzione esplicativa: costruire un percorso, virtuale e reale ( trekking urbano, visite
guidate, la cui pagina però risulterà vuota, così come impossibile l’accesso a
Google dal rimando g+ a lato) che visiti i luoghi delle stragi, del
terrorismo e della violenza politica
degli Anni di piombo.
La finalità è
dichiarata aprendo il riquadro PROGETTO nella barra nera dei contenuti: poiché
del periodo, dagli anni Sessanta agli Ottanta del Novecento, e degli eventi ad
esso legati, ovvero gli omicidi e le stragi , non si parla molto né a scuola né
in famiglia, il progetto si propone di promuoverne la conoscenza nonché di
stimolare la capacità critica e la riflessione su decenni le cui dinamiche
influiscono ancora sul nostro presente, altrimenti non leggibile con piena
consapevolezza. Si intuisce dunque che il pubblico di riferimento non è
specialistico ma costituito da chiunque desideri informarsi, anche se i
destinatari d’elezione sono le nuove generazioni, come espressamente affermato
nello scrivere per questo il “lavoro”
verso le nuove generazioni diventa essenziale.
Che la
risorsa possa essere inclusa nella public
history trova conferma nella dichiarazione dell’esperienza pluriennale di
lavoro con le scuole da parte dell’Associazione 2 Agosto con l’Assemblea
legislativa, obiettivo però che, con questo progetto, si arricchisce di un
luogo virtuale per tessere una visione d’insieme di quanto successo sul
territorio emiliano-romagnolo in quegli
anni, offrendo però a tutti uno strumento per una didattica partecipata.
Infatti, anche il titolo MAPPE DI MEMORIA” è stato scelto dagli studenti in un
sondaggio online.
Per
perseguire al meglio il duplice scopo di individuare in una mappa virtuale, cui
si accede dalla home con un link alla
voce Rete degli archivi per non dimenticare, i luoghi della
memoria e, contemporaneamente, offrire a docenti e allievi strumenti e
opportunità di interpretazione storica e di valorizzazione della memoria stessa,
il portale offre un’ampia scelta di fonti che ricostruiscono, con rigore
documentale, fatti e contesti, cronologie degli eventi e testimonianze dirette
dei protagonisti, alcune delle quali sono specificatamente reperibili nella
sezione A SCUOLA dedicata proprio alla didattica.
Dal
punto di vista testuale, la presentazione del progetto risulta dettagliata ed
esauriente, perché l’obiettivo è chiaramente indicato e viene più volte
spiegato ed approfondito. La comprensione, inoltre, è favorita dalla pertinente
suddivisione in paragrafi e dal verde del font con
cui si richiama l’Associazione 2 Agosto, l’assemblea legislativa della
Regione Emilia Romagna e il protocollo d’intesa, colore che cattura
lo sguardo per poi diventare rosso se vi si posiziona sopra il puntatore
del mouse per un click. |
Architettura web, chiarezza, navigabilità: |
4 |
Accessibilità e ricercabilità dei dati: |
3 |
Qualità grafica, impatto visivo: |
4 |
Rilevanza del tema: |
5 |
Ricchezza dei contenuti: |
5 |
Qualità degli apparati descrittivi e delle guide: |
4 |
Giudizio complessivo: |
Il sito, a mio avviso,
è una valida risorsa digitale, ricco di contenuti e soprattutto di fonti
primarie e secondarie, catalogate in modo ordinato e facilmente raggiungibile,
tranne in alcuni casi già in precedenza segnalati. Caratterizzato da una finalità
divulgativa e esplicitamente pensato per coinvolgere le giovani generazioni
attraverso l’intermediazione del percorso scolastico, il progetto risulta
essere coerente con l’obiettivo dichiarato e la modalità di organizzare e
sviluppare i contenuti per raggiungerlo, dimostrandosi adeguato sia per impatto
visivo, che per facilità di navigazione e utilizzo delle fonti. In questo caso,
però, la quantità di materiale, richiede, a mio avviso, un filtro da parte di
un insegnante o di un adulto, per non risultare dispersiva. Il progetto non
riporta la data di inizio lavori, e, per intuire la cronologia di realizzazione
e di aggiornamento, è necessario analizzare la data dei contributi ( utili
soprattutto quelli degli studenti ), che sembrerebbero fermarsi al 2017. |
URL: |
http://mappedimemoria.it/ |
Tipologia: |
Pubblicazione di fonti primarie
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Firma: |
Barbara Duria |
Immagine: |
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Data della recensione: |
4 febbraio 2023 |
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