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inHeritage. I beni culturali del lavoro in Friuli Venezia Giulia: Archivi, Luoghi, Memorie, Culture.

Temi:     

inHeritage è un portale di ricerca e valorizzazione del patrimonio storico- culturale regionale dedicato al mondo dell’impresa e del lavoro. Si tratta di un progetto nato nel 2017. Il portale, intende far convergere su di sé i patrimoni archivistici regionali –dedicati sempre al mondo dell’impresa e del lavoro-, partendo da quelli già dichiarati di notevole interesse storico-culturale e conosciuti, per giungere infine a quelli ancora sconosciuti.

Autori:     

Il progetto è frutto dell’intervento dell’Istituto Livio Saranz. Un istituto, sorto a Trieste nel 1980 e avente lo scopo di conservare e divulgare “fonti e materiali per la storia del lavoro, con particolare riguardo nel Friuli Venezia Giulia”. Al progetto poi ha contribuito per tre anni, dal 2017 al 2019, tramite appositi finanziamenti anche la regione autonoma Friuli Venezia Giulia, nell’ambito del finanziamento e supporto a iniziative regionali di tipo culturale, artistico e scientifico. Hanno poi partecipato anche una serie di partner: Associazioni culturali come per esempio l’Associazione Amideria Chiozza e istituzioni come l’Archivio di Stato di Trieste e quello di Udine. Volendo inHeritage essere un progetto “multidisciplinare e interdisciplinare”, il comitato scientifico che lo compone è costituito da personale specializzato in vari ambiti culturali: Dalla storia economica al settore etnografico e antropologico, dalle discipline archivistiche alla valorizzazione dei beni storici sul territorio.

 Contenuti e fonti:     

Il sito, molto semplice e minimale, si apre con una serie di fotografie d’epoca raffiguranti alcune realtà lavorative regionali, con al centro il nome del progetto. Scorrendo il sito verso il basso, accediamo automaticamente alle sezioni principali che lo compongono: “inHeritage”, che è la sezione che espone, in maniera chiara e precisa lo scopo del progetto, le sue caratteristiche anche metodologiche e il comitato scientifico che vi ha preso parte. Poi troviamo la sezione “Rete”, con l’elenco delle istituzioni aderenti e partecipanti al progetto. “Beni culturali”, che rimanda alle schede dei beni culturali del lavoro e dell’impresa contenuti nel portale e infine le due ultime sezioni, “Iniziative” e “Contatti”, con, per l’appunto le iniziative incentrate sempre sul tema del mondo del lavoro e dell’impresa curate dall’Istituto Livio Saranz e i contatti di riferimento. Cliccando sulla sezione “Beni culturali”, accediamo alla parte attiva del progetto. Troviamo innanzitutto una descrizione introduttiva ai beni culturali dell’impresa e del lavoro, considerati patrimonio vivo, dinamico, collettivo e patrimonio di storie. Oltre ad introdurre i beni culturali dell’impresa e del lavoro, questa parte iniziale spiega anche come si può effettuare la ricerca, cioè attraverso due distinte modalità, ricercando per “Territori”, oppure per “Settori”. Tramite questa duplice modalità di ricerca si possono compiere ricerche sulla storia di un determinato bene sul territorio regionale.

 Funzionalità:     

Come già riportato sopra, se l’utente dovesse compiere una ricerca su qualche bene culturale del lavoro e dell’impresa, potrà stabilire se svolgere una ricerca per “Territori” oppure per “Settori”. Effettuando la ricerca per “Territori”, dopo una breve parte introduttiva sulla storia della regione, con particolare riferimento alla sua evoluzione, in concomitanza all’evoluzione dei suoi confini; Una mappa interattiva raffigurante la regione distinta nelle sue quattro province della seconda metà del ‘900 presenta, per ogni elemento cliccabile un elenco di archivi facenti parte di realtà lavorative e sindacali di quella provincia. Per ogni voce dell’elenco c’è il rimando ad una scheda in cui vi è sempre, ad accogliere il visitatore un’immagine -che può essere una foto d’epoca oppure un documento storico-, segue poi la storia riassuntiva dell’ente di riferimento ed eventualmente qualche immagine (ancora una volta si può trattare di foto d’epoca, oppure pubblicità, oppure foto di registri contenuti negli archivi dell’ente). Infine, nella parte inferiore della scheda, sono raccolte informazioni schematiche sul “Complesso archivistico”: “Estremi cronologici”, “Consistenza”, “Descrizione dell’archivio”, “Ordinamento e strumenti di ricerca” e infine “Indirizzo web” di riferimento. Vi sono anche informazioni sul “Soggetto conservatore” e in particolare sul “Luogo di conservazione” dei registri archivistici, con annessi anche alcuni contatti. La sezione “Settori” invece, dopo la solita introduzione, stavolta incentrata sulla storia dell’impresa nel corso del tardo XIX e XX secolo, presenta i vari settori attraverso i quali si dividono i beni culturali regionali (per esempio i settori alimentare, attività portuali, chimico, credito e assicurazione…). Le schede sono le stesse presenti nella sezione “Territori”, soltanto distribuite sulla base dei settori economici di riferimento e non su base territoriale. Si tratta, come ho precedentemente riportato, di due modalità alternative ma parallele di condurre una ricerca su un determinato bene culturale.

 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

Nonostante il progetto abbia anche un fine divulgativo, non è questo però il suo scopo principale, ma, bensì, come ho già scritto sopra, realizzare una “mappatura” dei patrimoni archivistici regionali dedicati al mondo dell’impresa e del lavoro. Il progetto di conseguenza assume la natura del portale, con la speranza anche di costruire un “network” o rete, tra soggetti pubblici e privati, regionali e non, che abbiano l’obiettivo di salvaguardare e conservare archivi (e anche ovviamente di valorizzare patrimoni archivistici non ancora riconosciuti), ma anche luoghi, culture e memorie del lavoro e dell’impresa in Friuli Venezia Giulia. Per questi motivi, inHeritage è rivolto a vari tipi di pubblico: poiché il sito si propone anche di divulgare la storia del lavoro e dell’impresa, si rivolge ad un pubblico misto, di tutte le età, compreso anche un pubblico di non studiosi. Ma, proprio per l’importanza che questo portale ha nei confronti dell’immenso patrimonio archivistico regionale, esso può servire anche ad un pubblico costituito da ricercatori e studiosi, che magari lo vogliono utilizzare per compiere delle ricerche in archivio. Sotto quest’ultimo aspetto è importante soprattutto, alla fine di ogni scheda dedicata a ciascun bene culturale, le indicazioni e informazioni sul complesso archivistico e sul soggetto conservatore di tali archivi, nonché indirizzi e contatti del luogo di conservazione.

 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         4
Qualità grafica, impatto visivo:         5
 Rilevanza del tema:         5
Ricchezza dei contenuti:         4
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         5
Giudizio complessivo:     

inHeritage in definitiva appare come un progetto piuttosto piacevole da utilizzare, semplice e minimale. All’interno del portale ci si muove abbastanza agevolmente e le informazioni utili ai vari tipi di utente sono facilmente raggiungibili. L’impostazione grafica mi ha colpito molto positivamente, le immagini, tra cui diverse fotografie d’epoca arricchiscono il contenuto testuale del portale e anche la mappa interattiva del Friuli Venezia Giulia è un elemento utile ma allo stesso tempo grazioso. Elemento spiacevole è secondo il mio parere, proprio la limitatezza di foto d’epoca e più in generale di immagini. In genere, per ogni scheda di beni culturali visualizzabile ci sono appena quattro immagini, così come sulla homepage ce ne sono, ad accogliere l’utente appena quattro. Qualche immagine in più avrebbe reso il comparto visivo del portale molto più gradevole e vario. La componente testuale è sicuramente sufficiente per divulgare ai più i beni culturali regionali. La parte finale di ogni scheda, dedicata al complesso archivistico e al soggetto conservatore è molto utile per chi stesse facendo ricerche in questi ambiti e dovesse anche ricorrere agli archivi. Infatti, in questa parte della scheda si trovano tutte le informazioni necessarie sugli archivi e il loro immenso patrimonio. È assai gradevole il fatto che siano stati inseriti numerosi contatti differenti (indirizzo, indirizzo mail, numero di telefono) in modo da realizzare un canale di dialogo tra l’utente e l’Istituto Livio Saranz. Manca a mio avviso una barra di ricerca per poter effettuare ricerche all’interno del portale. Il progetto sembra però al momento in cui scrivo abbandonato oppure incompleto. Andando sulla sezione “Settori” infatti, non tutti i settori economici dei beni culturali possono essere visualizzati (mancano infatti i settori carta, cemento e costruzioni, metalmeccanico e tessile), così come le iniziative più recenti (situate come ho già riportato sopra nella sezione “Iniziative”) risalgono al 2019. Non mi sembra sia presente sul sito la data dell’ultimo aggiornamento. Se il progetto fosse terminato oppure abbandonato sarebbe assai spiacevole poiché il portale, a mio avviso è assai utile per tutti i tipi di pubblico ai quali si rivolge. Auspico in una sua futura rivitalizzazione e nella confluenza di altri beni e di altre realtà regionali –magari anche e soprattutto realtà locali poco conosciute- all’interno del portale.

URL:      https://www.inheritage.it/#box-top
Tipologia:      Presentazione/visualizzazione di dati
Firma:      Lorenzo Moretta
Immagine:     
Data della recensione:      31 gennaio 2023