Titolo:     

Manuscript Pamphleteering in Early Stuart England

Temi:     

Il tema principale del progetto è lo studio degli opuscoli aventi come tematica i discorsi politici, spesso scritti a mano o stampati con caratteri mobili, nel periodo dell’Inghilterra governata dalla monarchia degli Stuart.

Viene scelta questa tematica in quanto gli stessi autori del progetto si sono accorti che spesso gli storici tendono a non prendere in considerazione questo tipo di possibili fonti data la loro difficile lettura.

Autori:     

Il progetto nasce dalla collaborazione dell’Università di Birmingham con l’Università di Bristol.

I ricercatori principali sono Noah Milstone (Università di Birmingham) e Sebastian Verweij (Università di Bristol). Con loro hanno collaborato anche Richard Bell, Victoria Anker, Tim Wales per l’Università di Birmingham, mentre Mike Jones e Jon Hallett per l’Università di Bristol.

Nei comitati consultivi si possono inoltre leggere i nomi di accademici facenti parte di ulteriori università a livello mondiale.

 Contenuti e fonti:     

Le fonti prese in esame sono 500 testi sopravvissuti in 4000 esemplari diversi facenti tutti parte della tipologia delle fonti primarie; di cui oltre 200 sono stati trascritti. Gli opuscoli sono stati reperiti tra più di 50 archivi tra il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America (tra gli archivi vi è anche la British Library). Nella sezione “Come usare”, sottosezione “ambito di copertura” sono indicate tutti e 50 gli archivi presi in esame.

Gli autori hanno deciso in alcuni casi di riportare più esempi di un singolo testo per mostrare come si modificasse insieme alle varie forme di scrittura coinvolte nella stesura.

Per ogni testo vengono mostrate le informazioni bibliografiche di base, i testimoni manoscritti conosciuti e il dettaglio degli esemplari a stampa conosciuti. Per alcuni vi è anche la versione full-text degli esemplari trascritti e le immagini ad alta risoluzione, vi sono inoltre delle versioni PDF degli esemplari, scaricabili nella scheda “Descrizione testo” e la raccolta di dati XML.

Le fonti si dividono in tre categorie: testi (documenti astratti in circolazione), testimoni (documenti fisici dei testi) ed esemplari (singoli testimoni).

Vengono elencate anche tutta una serie di tipologie di manoscritti che sono state escluse dal database, quali ad esempio i versetti, gli atti parlamentari, gli opuscoli che circolavano nel periodo Tudor ed infine i sermoni.

Nella sezione “convenzioni di trascrizioni” presente nel menù “come usare” sono riportati tutte le simbologie presenti per una corretta lettura delle fonti, permettendo così al lettore una lettura il più accurata possibile delle fonti.

 Funzionalità:     

Il sito è molto intuitivo, tuttavia presenta funzionalità piuttosto ristrette che però risultano essere comunque efficaci ai fini della ricerca.

La pagina presenta nella home un menù a tendina nella sezione superiore destra dell’header che si suddivide in un’introduzione (dedicata alla spiegazione di come venissero prodotti i manoscritti ed i testi a stampa), una sezione dedicata a spiegare il funzionamento del portale in cui vengono enunciati sia gli scopi del progetto che i dettagli tecnici dei manoscritti, una sezione dedicata agli insegnanti ed infine una breve spiegazione del progetto.

Nel corpo della homepage vi è invece una funzione di ricerca per manoscritti, che permette la ricerca sia per data che per rilevanza al tema ricercato. vi è anche la funzione di ricerca avanzata che permette di ricercare dei testi attraverso parole chiave, esclusione di parole e per datazione. Se invece non si sa cosa cercare vengono presentate le fonti già direttamente nella homepage.

Nel footer della homepage vengono segnalati tutti gli istituti che hanno partecipato alla collaborazione del progetto, mostrando così la sua validità scientifica.

 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

L’obiettivo principale del progetto è quello di evidenziare come anche gli opuscoli possano far parte delle fonti utilizzabili dagli storici, soprattutto grazie alla loro diffusione, sia nell’arco temporale che nell’ambito geografico, dimostrando quali fossero le notizie che circolavano all’epoca.

Il progetto, nella sezione introduzione, dà una spiegazione piuttosto chiara di come funzionasse una tipografia del 1600 ca., in modo da avvicinare anche i non esperti a comprenderne il funzionamento. Proprio per questo si può dire che il progetto si rivolge ad un pubblico variegato, sebbene incentrato sempre a studenti o storici.

 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         4
Qualità grafica, impatto visivo:         5
 Rilevanza del tema:         5
Ricchezza dei contenuti:         5
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         5
Giudizio complessivo:     

Il sito si mostra come work in progress non ancora ultimato presentando una lista di prossimi obiettivi da raggiungere sebbene non venga specificata da nessuna parte una data di termine dei lavori di allestimento, nonostante il copyright della pagina si estenda dal 2017 al 2023.

Il progetto ha anche un’intera sezione dedicata ai materiali che possono tornare utili agli insegnanti per spiegare la situazione sociopolitica, religiosa ed economica dell’Inghilterra del XVII sec.

Nella sezione “Insegnamento” vi è un riferimento alla possibilità di inviare dei feedback che tuttavia non hanno una sezione a loro dedicata all’interno del progetto e che quindi non possono essere inviati.

Altra criticità è data dal simbolo delle associazioni che hanno partecipato al progetto senza tuttavia avere un richiamo tramite l’utilizzo di un link ipertestuale, obbligando dunque l’utente a ricercarle autonomamente.

URL:      https://mpese.ac.uk/
Tipologia:      Pubblicazione di fonti primarie
Firma:      Chiara Sammaria
Immagine:     
Data della recensione:      12 febbraio 2023