Titolo:     

British Periodicals (ProQuest)

Temi:     

British Periodicals raccoglie facsimili in formato digitale di quasi 500 periodici di interesse popolare pubblicati nel Regno Unito tra il XVII e il XX secolo. Si tratta del frutto di un lungo lavoro di ricerca, selezione e digitalizzazione di tali documenti (o delle loro copie in microfilm), conservati in molti diversi archivi e biblioteche. Tale “archivio digitale” è diviso in quattro “collezioni”: la realizzazione dell’ultima di esse è stata avviata nel settembre 2015 e, stando a quanto riporta la brochure illustrativa, è ancora in corso d’opera.


Autori:     

Il lavoro di selezione delle fonti si basa in parte sulle ricerche, culminate in due pubblicazioni cartacee negli anni Settanta, di Daniel Fader, all’epoca professore all’università del Michigan. Il progetto British Periodicals è realizzato dalla società statunitense ProQuest, casa editrice dedicata esclusivamente alla pubblicazione digitale, che mette a disposizione online tutta una serie di contenuti (articoli accademici, tesi di dottorato, giornali e riviste storici, materiali provenienti da archivi culturali) fruibili attraverso varie tipologie di sottoscrizione da università, scuole, imprese pubbliche e biblioteche di tutto il mondo.

 Contenuti e fonti:     

Le prime due collezioni contengono materiali pubblicati tra il XVII e il XIX secolo. British Periodicals I consta di oltre 160 riviste e comprende la raccolta di microfilm Early British Periodicals (realizzata in precedenza dalla stessa ProQuest), per un totale di 5238 volumi e circa 3,1 milioni di pagine: i temi ivi trattati sono letteratura, filosofia, storia, scienza, arti figurative e scienze sociali. BPII include circa 3 milioni di pagine a stampa, facenti parte di oltre 300 titoli, molti di essi già precedentemente raccolti da ProQuest in due collezioni di microfilm, English Literary Periodics British Periodicals in the Creative Arts: al suo interno si possono trovare contributi di letteratura, musica, arte, teatro, archeologia e architettura. BPIII è invece focalizzata sulla prima metà del XX secolo, e in particolare sui periodici più diffusi dell’epoca a livello popolare, i quali includevano articoli di attualità, politica, arte, letteratura e altri temi, corredati frequentemente da illustrazioni, fotografie (anche a colori) e vignette ironiche o satiriche. BPIV si pone l’obiettivo di continuare l’espansione nel Novecento (toccando questioni quali politica, affari internazionali, arte, storia rurale e dello sport, viaggi, contenuti per famiglie e ragazzi) e offrirà, una volta completata, l’intera tiratura di dieci importanti riviste dell’epoca.


 Funzionalità:     

Il sito permette di visionare gratuitamente solo una breve pagina esplicativa e di leggere e scaricare tre brochure illustrative, una dedicata al progetto in generale e le altre due dedicate alla collezione III. È possibile però anche contattare un rappresentante commerciale ProQuest della propria zona compilando un apposito form.

Ciascuna delle quattro collezioni può essere acquistata separatamente. L’utente che ottiene l’accesso a tali contenuti può ricercare, attraverso parole chiave oppure filtrando per argomenti, gli articoli desiderati; le riproduzioni di questi ultimi sono inoltre scaricabili in formato PDF o JPG. La piattaforma prevede anche la possibilità di cross-searching in più database contemporaneamente, per le istituzioni che hanno accesso all’edizione ProQuest del Wellesley Index to Victorian Periodicals (opera dello studioso Walter Houghton, che cerca di determinare la paternità di molti articoli delle riviste britanniche rimasti anonimi) oppure ad altre raccolte di periodici, quali American Periodicals Periodicals Archive Online.


 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

L’obiettivo principale di questo progetto è, naturalmente, quello di ampliare e semplificare l’accesso ai periodici britannici d’epoca. I contenuti multidisciplinari ivi raccolti offrono un quadro sufficientemente rappresentativo della storia della cultura britannica e possono risultare utili per ricerche accademiche in vari ambiti del sapere, ma, proprio per la loro varietà, possono interessare anche un pubblico di “non-esperti”.


 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         3
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         2
Qualità grafica, impatto visivo:         4
 Rilevanza del tema:         4
Ricchezza dei contenuti:         5
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         5
Giudizio complessivo:     

Si tratta senza dubbio di un progetto di enorme portata, in quanto mette a disposizione per la prima volta online e in un unico sito una grande mole di pubblicazioni periodiche a stampa, conservate in precedenza in varie biblioteche sparse nel mondo. British Periodicals Online costituisce dunque una vera e propria biblioteca digitale, ottimamente rappresentativa di quella che è la storia delle riviste britanniche tra il Sei e il Novecento, che ha il merito di rendere tali fonti molto più facilmente reperibili.

Il sito è ben realizzato dal punto di vista grafico, anche se non è estremamente intuitivo in tutti i suoi aspetti: salta all’occhio, in particolare, l’assenza di uno spazio per effettuare il login immediatamente nella pagina principale.

Un limite (seppur comprensibile) di questo progetto è la sua accessibilità esclusivamente su licenza, la quale, peraltro, non è ottenibile direttamente da un utente privato, ma solo attraverso la propria istituzione di riferimento (ad esempio un’università o una biblioteca): ciò può costituire un problema per quegli studenti e ricercatori i cui atenei non hanno acquistato tale servizio, ma anche per un potenziale pubblico non accademico, che per poter consultare tali contenuti deve necessariamente rivolgersi a determinati enti.


URL:      https://about.proquest.com/en/products-services/british_periodicals/
Tipologia:      Pubblicazione di fonti primarie
Firma:      Alberto Domini
Immagine:     
Data della recensione:      23 novembre 2021