Titolo:     

Euro-Climhist / Metodi di retrodizione


Temi:     

Lo strumento informatico intende sostenere la ricerca a livello di climatologia storica, segnatamente in ordine alla ricostruzione del tempo e del clima in un determinato momento storico, alla ricerca storica sugli effetti climatici e alla storia della conoscenza umana circa il tempo e il clima. Si tratta di obiettivi che la comunità scientifica si pone da tempi relativamente recenti e sui quali un apporto delle digital humanities sarebbe estremamente prezioso.

Autori:     

Oeschger Centre per la ricerca sul cambiamento climatico dell’Università di Berna. Iniziatore del progetto: prof. Christian Pfister. Responsabile attuale: prof. Christian Rohr. I finanziamenti statali fanno riferimento al Global Climate Observing System (GCOS) sostenuto dall’Ufficio federale per la meteorologia e la climatologia MeteoSchweiz/MeteoSvizzera (URL: https://meteosvizzera.admin.ch), sul cui sito si è però ricercato invano un link che permettesse il rinvio al database o almeno una menzione esplicita.

 Contenuti e fonti:     

Dopo aver compiuto una verifica di interrogazione in riferimento a una sottocategoria tematica (le rogazioni o messe/preghiere propiziatorie), è apparso evidente che senza un database di questo tipo non si sarebbe giunti – a meno di essere esperti della materia e dell’epoca – a selezionare 117 testi su un arco di cinque secoli. Questo risultato non va dimenticato, perché segna il vantaggio di uno strumento digitale (i cui contenuti siano di qualità) rispetto a un volume o a un articolo scientifico, soprattutto se non dotato di accurati indici analitici. D’altra parte è chiaro che sarebbe lecito attendersi una risposta molto più ampia e dettagliata da un’interrogazione relativa alla storia delle rogazioni nell’Europa medievale e moderna, pratica oggi scomparsa ma che può vantare una tradizione secolare con ascendenze in epoca romano-pagana. A dire precisamente del rilievo sociale e culturale dei fattori climatici e meteorologici nella vita delle comunità e delle persone. Di tale questione, ampia e forse ancora in buona parte da studiare, Euro-Climhist offre però solo alcuni dati e questi pure limitati a un contesto geografico ristretto. Il sondaggio, per quanto inevitabilmente limitato, invita a porre la questione del completamento del campione testuale sia rispetto alla variabile del tempo sia a quella dello spazio.

In effetti, mentre negli anni ‘90 una svolta di fondo nell’impostazione della banca dati fu rappresentata dall’apertura europea (e non più solo svizzera), dal 2015 in poi si immagina una discesa in profondità condotta in riferimento a diversi ambiti regionali (= nazionali) e condotta da equipe radicate nei singoli paesi. In questa prospettiva – insieme europea e nazionale (o, se si vuole: sovranazionale e regionale) – l’istituzione svizzera, oltre a mantenere il coordinamento generale, si occuperebbe dei dati di origine elvetica (Release 2).

Rispetto ai dati, andrebbe chiarito il senso della annotazione che contrassegna alcune delle ricorrenze prodotte dalla selezione e che recita così: «Informazione non contemporanea soggetta di [sic] errori». Dato che la risorsa oggetto di recensione è un database di carattere storico, si presume che la contemporaneità rispetto alla quale si denuncia una lacuna non sia nei confronti del nostro tempo (dei nostri strumenti scientifici, del nostro modo di intendere la climatologia) bensì nei confronti dei fenomeni cui si riferiscono le annotazioni degli autori i cui testi sono inseriti nella banca dati. In mancanza di spiegazioni esplicite, si deve però riconoscere che quella qui proposta è una semplice congettura.


 Funzionalità:     

La essenziale ma precisa guida all’utilizzo presenta tre possibilità di ricerca nel database, che a loro volta possono essere utilizzate in modo indipendente l’una dall’altra oppure integrato. La prima pista di ricerca è quella per temi, raggruppati in 6 categorie: dati descrittivi, misurazioni strumentali (con eventuale conversione dei dati storici nelle unità di misura attuali), “proxidati biofisici” (evidenziano il rapporto tra eventi climatici e loro conseguenze sullo sviluppo delle piante), indici della temperatura e delle precipitazioni (riferiti a stagioni intere), dati economici di rilievo climatico (produzione agraria e ittica) e dati sociopolitici (conseguenze fisiche e sociali dei processi economici sulle economie domestiche e sulle società). Si intende che, nel caso non fosse selezionata alcuna categoria, verranno proposti dal sistema tutti i dati disponibili per il periodo e la zona geografica eventualmente selezionati. La seconda e la terza pista di ricerca concernono proprio le variabili diacronica e rispettivamente geografica. Per quest'ultima va tenuto presente che è solo per il territorio svizzero che la ricerca raggiunge il livello di maggiore dettaglio (cantoni, comuni).

Quanto all’accessibilità/semplicità, Euro-Climhist / Metodi di retrodizione sul clima consente da subito un utilizzo in quattro lingue: le tre principali della Confederazione Elvetica (a esclusione cioè del ladino-romancio), oltre ovviamente all’inglese. A differenza di quanto avviene in altri casi, l’inglese non rappresenta la versione nativa del progetto: nel caso presente la versione di base è quella in lingua tedesca, rispetto alla quale anche la versione inglese è frutto di traduzione. Per esempio, quanto alle indicazioni per l’utilizzo del database, di cui si dirà, il testo italiano è molto più ampio e dettagliato di quello in lingua inglese.

I curatori del sito hanno operato una scelta decisamente cauta nei confronti della resa grafica. La landing page consiste in una serie di linee di testo senza titoletti e quasi del tutto prive di termini evidenziati o in grassetto (se non per la parola che consente il rimando all’avvio della ricerca). Nel caso delle ricerche tematiche, i risultati sono offerti in un elenco con informazioni essenziali e con la segnalazione della fonte senza indicazione della pagina (trattandosi nella versione per utenti singoli). Il grassetto è utilizzato a inizio di ogni record per indicare subito la data (anno e, quando possibile, mese e giorno) del fenomeno trattato. L’unica inserzione diversa riguarda un carta geografica in calce all’elenco, dove sono evidenziate con un colore più marcato le nazioni o le regioni nelle quali si hanno evidenze documentarie e sono apposti dei segnalini a indicare i luoghi per i quali esiste almeno un dato. Cliccando sul simbolo del floppy disk (già significativo di un’interfaccia obiettivamente datata…), si ha il nome del luogo (paese, cima, fiume), l’altitudine sul livello del mare (in genere, non sempre) e il numero di dati disponibili nel database. Purtroppo, al di là di questa iniziale interattività, la mappa non opera il rimando a ritroso alle informazioni elencate sopra. Quindi, alla fin fine, si tratta di un’illustrazione più che di uno strumento esplorativo-euristico.

 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

Quanto agli obiettivi, è bene partire dalla definizione offerta nella landing page: «Per clima s’intende il riassunto (statistico) di eventi meteorologici su un luogo preciso per un lungo periodo, cioè di trent’anni e oltre». La definizione intende puntare l’attenzione sulla opportunità/necessità di un apprezzamento supportato da dati obiettivi registrati nel tempo «mentre la vita degli uomini segue i fenomeni meteorologici solo per alcuni giorni o settimane». A questo punto il senso del progetto, in quanto aggregatore di dati storici meteorologici e climatici (su una durata che va dal singolo giorno al lungo termine) è chiaramente introdotto, accompagnato dalla precisazione che si intende favorire «una ricerca di facile uso per gli utenti». 

Quanto al pubblico di riferimento, è bene notare che si viene invitati a registrarsi con due percorsi alternativi. Il primo è da utilizzatore standard, il secondo da fruitore professionale (ricercatore, insegnante). In entrambi i casi l’utilizzo dei dati avviene in forma gratuita, a condizione che si tratti di uso personale e/o finalizzato all’attività di ricerca e insegnamento e a patto che si citi la fonte (viene fornita, come d’uso, una stringa per facilitare la cosa evitando errori di trascrizione). Una differenza è rappresentata dalla tempistica (l’account privato prevede l’attivazione immediata, quello scientifico deve passare il vaglio dei curatori «in qualche giorno lavorativo») e dall’accuratezza dell’accesso ai dati (l’utente privato non dispone della formulazione diretta e letterale delle fonti primarie e soprattutto della citazione completa della fonte stessa, cosa invece di evidente importanza per il ricercatore). Di tutt’altra fatta è l’eventualità dell’impiego commerciale dei dati. Esso non transita per un form predefinito: occorre scrivere ai responsabili per definire un vero e proprio contratto d’utilizzo commerciale. 

 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         3
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         4
Qualità grafica, impatto visivo:         2
 Rilevanza del tema:         5
Ricchezza dei contenuti:         3
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         4
Giudizio complessivo:     

Si è di fronte a uno strumento scientifico che si propone di travalicare i confini nazionali o le vere o presunte tipicità di una determinata popolazione. Euro-Climhist è davvero una risorsa elettronica con potenzialità notevoli. E ciò non solo perché buona parte della questione storico-naturalistica trattata ha conseguenze del tutto urgenti e talvolta perfino, ma perché poter rintracciare e utilizzare un’ampia mole di dati mostra come la “variabile climatica” sia un elemento da considerare al momento di operare una lettura dei vari periodi e delle varie regioni d’Europa. In questo senso la concomitanza di dati prodotti dalle osservazioni sperimentali e di interpretazione dei fenomeni in chiave “umanistica”/storica richiama alla necessità di un approccio interdisciplinare a una tematica così variegata e dai delicati riflessi sull’oggi.

Purtroppo la prevalenza di dati relativi alla Svizzera tedesca e francese (e a zone della Germania e della Francia non lontane dai confini della Confederazione), nonché la scarsità di attenzione agli sviluppi recenti dell’ergonomia cognitiva rende l’obiettivo inteso da Euro-Climhist una prospettiva di lavoro aperta piuttosto che un prodotto che consegna da subito risultati generalizzabili.

In definitiva Euro-Climhist è l’espressione di un’intuizione scientifica di rilievo – quella storico-climatologica – e di un lavoro accademico di non breve misura, posto a servizio degli operatori professionali (ricercatori/insegnanti o aziende) e di singoli utenti interessati al fenomeno. Si auspica però una accelerazione nell’inserimento dei dati a opera delle equipe sorte (e che potrebbero sorgere) nei vari paesi oppure, in alternativa, una riformulazione della metodologia di completamento che faccia riferimento – in ipotesi – a una istituzione europea o comunque sovranazionale in grado di indirizzare e sostenere adeguatamente gli sforzi locali.

URL:      https://euroclimhist.unibe.ch
Tipologia:      Presentazione/visualizzazione di dati
Firma:      Paolo Sartor
Immagine:     
Data della recensione:      1 February 2023