Titolo:     

David Rumsey Map Collection

Temi:     

Visualizzazione, comparazione ed analisi di materiali cartografici digitalizzati. I materiali digitalizzati fanno parte di un catalogo che va dal XVI secolo (1550 circa) fino al XXI (progetto in continuo aggiornamento), incentrandosi prevalentemente su fonti nord e sudamericane, presentando anche mappe provenienti dall’Europa, dall’Asia, dall’Oceania e dall’Africa.

Autori:     

Per ricavare informazioni sull’autore del progetto è necessario andare alla pagina Collection History presente nel menù a tendina About. Da qui, scorrendo il primo testo troviamo un link ad un articolo chiamato State of the Art di Julie Sweetkind che ci riassume come è nato il progetto negli anni 90, partendo appunto dall’enorme collezione cartografica di David Rumsey e dalla sua idea di rendere questi materiali accessibile ad un pubblico sempre più vasto. L’incontro con gli ideatori del software LUNA ha permesso di sviluppare una piattaforma dove mostrare le mappe digitalizzate e farle interagire con molteplici tools. David Rumsey ha digitalizzato e catalogato i materiali grazie ad altri collaboratori, fondando l’associazione Cartography Associates, la quale detiene il copyright del progetto, come è possibile vedere in fondo alla pagina Collection History.

Le immagini e il database, tuttavia, sono di ‘proprietà’ della Stamford University, la quale detiene le fonti originali, donate da David Rumsey stesso, presso il David Rumsey Map Center. Questo lo si evince dalla sezione finale della pagina Collection History, sotto la sezione Copyright and Permissions, secondo la quale i diritti su queste parti del progetto sono detenute dal David Rumsey Map Center che deve essere citato ogni qualvolta vengono diffusi i materiali del progetto.

Sicuramente quanto riportato sopra e quanto possiamo leggere dalla pagina Collection History ci da riprova dell’autorevolezza della collezione presente in questo sito.

Prima di tutto i materiali sono stati digitalizzati con l’intento di diffondere contenuti prima inaccessibili alla maggioranza della popolazione for free. Non esiste, infatti, un abbonamento o comunque una Subscription, nonostante sia possibile creare un account che da solo la possibilità di lavorare più in profondità e in maniera elaborata con i vari tools messi a disposizione dal software LUNA.

Il fatto che la collezione sia gestita da un istituto autorevole come la Stamford University, sicuramente da riprova di quanto questo progetto sia affidabile, oltre all’autore stesso dietro ad esso, David Rumsey, che evidentemente ricopre un ruolo di prestigio all’interno del mondo della cartografia avendo fatto diverse lectures alla Library of Congress nonché in diverse università, come Yale o Harvard.

Tuttavia, il sito presenta anche una sezione chiamata Publications come menù a tendina dove è possibile visionare alcune pubblicazioni a cui lo stesso autore ha partecipato (sicuramente un buon modo per farsi pubblicità e vendere). È sempre utile tenere presente questo aspetto quando si parla di progetti di divulgazione come questo, aperti alla maggioranza della popolazione, perché l’autore non dovrebbe mai avere interessi economici che ruotano dietro al progetto, ma come possiamo vedere quella che sembra una copertina ben patinata comunque nasconde un conflitto di interesse.


 Contenuti e fonti:     

Questo progetto racchiude al suo interno diversi e variegati materiali cartografici, fonti primarie, che sono state originariamente digitalizzate per poi essere integrate in un management system chiamato LUNA pensato proprio per la visualizzazione di contenuti multimediali.

Queste fonti primarie possono essere a stampa oppure manoscritte, riproduzioni a grande scala oppure in formato tascabile, atlanti e cartine, mappe nautiche e libri di esplorazione. Nella Home è possibile visualizzare un’anteprima di alcune ultime aggiunte alla collezione, che racchiude ben 112 mila mappe e immagini, nonché una schematizzazione per tipologie con la quale risulta più facile orientarsi attraverso la collezione. Le fonti sono state inoltre organizzate in tools che risultano interessanti strumenti di analisi comparativa.
 Funzionalità:     

Nonostante il sito presenti un grado di aggiornamento attuale - questo lo si può vedere dal fatto che il blog è ancora seguito o almeno lo era fine a febbraio di quest’anno - la grafica e le varie funzionalità collegate al management system hanno una patina che non risulta visivamente molto attuale. Per quanto riguarda i contenuti, il progetto sicuramente viene arricchito spesso di nuovi materiali che vengono interconnessi con le varie funzionalità della piattaforma, tuttavia questo non determina che ci sia un rinnovamento in termini di usabilità o interfaccia utente. Interessante da notare, a livello generale come esempio, che quando si clicca su un link, esso viene aperto in una nuova pagina del browser. Questa è una funzione che non sempre troviamo nei siti e risulta particolarmente utile per chi vuole navigare a più livelli su un sito di questa portata e ha necessità di tenere come riferimento la home page. Il sito, comunque, funge da base per l’accesso a tutte le varie funzioni e portali collegati a questo progetto, per cui ritroviamo interfacce e menù che variano a seconda del tipo di programma con cui ci si interfaccia, la qual cosa può risultare un po' stancante per un utente medio al primo accesso che si ritrova a dover capire come funziona un nuovo portale ogni volta che cerca di provare uno dei diversi tools a disposizione.

Ma andiamo ad analizzare alcuni aspetti che risultano significativi:

- In primis, la home page è decisamente ricca di contenuti, però potrebbe risultare pesante da scorrere per un utente medio in termini di lunghezza. Non è necessario che la home page mostri tutte le funzionalità del sito in anteprima, piuttosto dovrebbe essere una vetrina sintetica ed esplicativa di quello che si andrà a visualizzare navigando nel sito stesso. Questa pagina non riesce a fare nessuna delle due cose in maniera efficace, per quanto ci sia una presentazione sintetica del progetto in sé, molti hyperlink presenti in questa descrizione sono poi ripetuti in manieri ridondante in altre sezioni, come ad esempio il Blog, il quale viene citato nella descrizione come hyperlink, ma poi presenta una anteprima integrale di uno degli articoli recenti, scorrendo più in basso.

- Sarebbe stato forse più efficace se l’accesso ai vari tools fosse stato integrato meglio all’interno dei menù a tendina soprastanti. Sono tutti ammassati nel menù View Collection che dovrebbe portare al catalogo, mentre le varie funzionalità potevano avere una propria sezione dedicata. La pagina che si apre cliccando View Collection è sicuramente ben fatta perché mostra il catalogo e i Tools con una breve descrizione. Non vedo perché questa pagina debba essere quasi ripetuta nella home page, dove si poteva giocare meglio visivamente e schematicamente per spingere l’utente a navigare più agevolmente verso le varie funzionalità del sito.

- In termini di ricerca della collezione, sicuramente sarebbe stato meglio se il motore di ricerca fosse stato messo più in evidenza nella home page. Posizionato al centro, sopra le varie anteprime delle mappe, avendo in aggiunta una sezione di advanced search e dando la possibilità immediata di selezionare vari campi detti Fields dalla ricerca semplice, sarebbe risultato molto più in linea con le grafiche Google-like che troviamo in diversi siti oggi giorno, oltre che più funzionale in primis per una utenza media che è abituata a questo tipo di visualizzazione, e poi per una utenza più esperta che può giovare di una ricerca per campi o fields, oppure che sa come utilizzare i vari boolean operators (AND, OR e le varie parentesi)

- Molteplici sono i tools disponibili che vanno a rendere l’esperienza di navigazione davvero completa. È possibile trovare sia Google Earth e che Google Maps, ma anche Second Life, in modo da integrare alla semplice visualizzazione una vera immersione nei contenuti, che poi può dare vita ad analisi e rielaborazioni su più livelli e periodi storici, utilizzando il software Georeferencer, per esempio. Non è chiaro perché una delle funzioni, insight java client, che è stata dismessa da tempo, venga ancora presentata insieme alle altre, forse con intento storico-divulgativo? Sicuramente appesantisce la mole enorme di funzionalità presenti in questo sito.

- Alcune funzionalità relative alle mappe possono però essere solo accessibili creando un account, il che potrebbe essere un limite dal momento che molti utenti medi potrebbero non voler creare un account appositamente per questo sito, mentre una utenza più specifica collegata all’ambito della ricerca potrebbe trovare il tutto molto più sensato visto che siamo davanti ad un archivio davvero notevole e di indubbia utilità. È un punto che può essere visto negativamente oppure no, dal momento che le funzioni ‘base’ sono già pienamente sufficienti e dettagliate per creare un’ottima divulgazione delle fonti.

- Una volta che si accede al catalogo della collezione, si hanno tutta una serie di funzioni presenti sui menù a tendina, tuttavia quando si tratta di creare presentazioni o annotazioni è necessario accedere all’account. La barra di ricerca qui risulta più dettagliata di quella presente sul sito originale con caratteristiche che ho segnalato già in precedenza. Inoltre, quando si effettua una ricerca, a sinistra sono presenti degli index che ricordano l’interfaccia Amazon, i quali servono appunto per restringere la nostra ricerca attraverso tematiche (what), periodi storici (when), autori (who), luoghi (where). Sicuramente l’interfaccia usata per il catalogo è molto più semplice e lineare proprio perché ricorda il catalogo di una biblioteca. Del resto, il software LUNA è pensato proprio per rispondere alle esigenze di questo tipo di istituti e quindi anche per essere usato da un bacino di utenza più generalizzato.


 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

Come si evince dalla pagina Collection History, l’obiettivo di questo progetto è quello di rendere materiali così particolari accessibili non solo agli addetti ai lavori, i cosiddetti few, ma di permettere un accesso gratuito ad un pubblico sempre più ampio. Sicuramente alcune delle funzioni rispondono a una platea che necessita di strumenti di comparazione e analisi funzionali alla ricerca, tuttavia molti di questi tools, dal globo di Google Earth o alle mappe adeguate all’interfaccia di Google Maps, rispondono all’esigenza di coinvolgere persone che sono anche amatori più che veri ricercatori. Il tutto, infatti, garantisce una esperienza immersiva nella fonte, senza necessariamente riempire l’utente di nozionismo che tuttavia può essere ricavato in vari modi da coloro che devono utilizzare questi materiali per ricerche approfondite.

 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         2
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         3
Qualità grafica, impatto visivo:         2
 Rilevanza del tema:         5
Ricchezza dei contenuti:         5
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         4
Giudizio complessivo:     

Sicuramente il David Rumsey Map Collection è un sito molto rilevante dal punto di vista della ricerca e della divulgazione di materiali che altrimenti sarebbero molto difficile da consultare per la maggior parte della popolazione. Il lavoro di digitalizzazione e di integrazione in un sistema che non si limita solo a mostrare delle fonti, ma di rielaborarle in maniera multifocale dimostra quanto sia un progetto valido.

Tuttavia, alcune funzionalità e l’interfaccia generale dovrebbero essere svecchiate di questa patina che ricorda appunto gli inizi degli anni 2000 per lasciare spazio a pagine con contenuti più sintetici e accuratamente scelti per spingere l’utente a muoversi attraverso i vari tools con maggiore interesse. Le ridondanze dovrebbero essere rimosse, oltre al fatto che ci sono vere e proprie pagine o funzionalità non più utilizzabile per questioni di obsolescenza delle tecnologie del web.

In linea generale, è un progetto che dimostra molti aspetti positivi propri della divulgazione scientifica, presentando anche sezioni legate a dei risvolti economici che a mio parere dovrebbero essere slegati da questo tipo di progetti.


URL:      David Rumsey Map Collection Home Page
Tipologia:      Pubblicazione di fonti primarie
Firma:      Pilot Silvia
Immagine:      Screenshot di una pagina del catalogo della collezione, raffigurante una mappa dell'asia con i suoi metadata nella parte sinistra
Data della recensione:      27 novembre 2021