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PRINCETON & SLAVERY

Temi:     

L’università di Princeton ha ricoperto un ruolo essenziale nell’educare i leader della lotta per l’indipendenza dell’America e ha avuto funzione di sede per il Congresso del 1783. Nonostante ciò, l’acquisizione e la vendita di schiavi era una pratica comune tra i primi nove presidenti dell’università, si era svolta una compravendita di schiavi sul suolo del campus nel 1766 e i professori ebbero in loro possesso schiavi fino al 1840. Questo progetto indaga il coinvolgimento dell'Università con l'istituzione della schiavitù, analizza i profitti a scapito della forza lavoro e dà uno sguardo più nitido al contesto culturale della schiavitù nello stato del New Jersey, che abolì la schiavitù ufficialmente non prima del 1865. Si tiene conto dell’impatto che hanno avuto gli studenti provenienti dal sud sul pensiero di razza e schiavitù dell’ambiente universitario. Il progetto non è ancora definitivo, è un processo in aggiornamento continuo. Vengono esposte storie vere, documenti ed esperienze di quel periodo storico.


Autori:     

A partire dal 2013, dall’iniziativa della docente di storia Martha A. Sandweiss, e di Craig Hollander. La ricerca si è sviluppata sulla base del contributo collettivo di 50 autori e 15 assistenti di ricerca, tra cui più di 40 studenti universitari e laureati a Princeton, nonché docenti e colleghi professionisti di varie istituzioni

 Contenuti e fonti:     

Il sito propone un’analisi a tuttotondo: con l’aggiunta di mappe e grafici interattivi riguardanti le origini degli studenti, una linea del tempo sugli avvenimenti di maggior spessore (ancora in via di completamento), una mappa sul paesaggio storico del Campus e ancora grafici che mostrano chiaramente la percentuale di studenti provenienti dal sud (elemento fondamentale per la ricerca). Tramite il sito è possibile usufruire non solo delle storie scritte delle memorie sulla schiavitù vissute nell’università di Princeton, ma anche di una ricca raccolta di video e documentari di alcune storie, simposi e interviste relative al progetto. Per quanto riguarda le fonti primarie, è possibile consultarle in una sezione specifica del sito, dove si troveranno citate anche le storie e i racconti in cui queste fonti sono state utilizzate. Si tratta di fotografie d’epoca, lettere, documenti ufficiali, ad esempio una carta scritta a mano che testimonia la vendita di una donna schiava di nome Lydia in favore del professore John Maclean Sr.


 Funzionalità:     

Per poter visualizzare le storie, frutto della ricerca di insegnanti e studenti, basterà cliccare su “stories” e comparirà una lista di tutte le esperienze fin ora raccolte. A sinistra è presente una griglia di filtri per affinare la propria ricerca, in base: al periodo e alla categoria (è necessario specificare se si è interessati a storie riguardanti la vita nel Campus, o ad esempio i ricordi della schiavitù). È possibile avere accesso anche alle fonti primarie utilizzate (al momento 426).


 Obiettivi e pubblico di riferimento:     

L’obiettivo della ricerca è esporre gli orrori del passato schiavista che ha coinvolto anche l’università di Princeton, i suoi studenti e i suoi professori; esporre i guadagni che l’università ha ricavato dal lavoro degli schiavi e dare un volto e una voce ai personaggi di queste storie, che sono stati tenuti nel silenzio troppo a lungo. Il Princeton & Slavery Project è di gran lunga il più grande studio del suo genere: è partito dal lavoro di una classe di studenti e professori e oggi può contare sull’appoggio di altre università prestigiose e di compagnie teatrali che diffondono il loro messaggio in maniera ancora più efficace, attraverso la rappresentazione artistica. Il pubblico a cui è dedicato il sito può essere qualunque persona interessata ad approfondire l'argomento. In una sezione dedicata si può vedere come citare il progetto, funzione utilissima per chi dovesse scrivere una tesi, un libro o un articolo sul tema.

 Architettura web, chiarezza, navigabilità:         5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:         5
Qualità grafica, impatto visivo:         5
 Rilevanza del tema:         5
Ricchezza dei contenuti:         5
 Qualità degli apparati descrittivi e delle guide:         5
Giudizio complessivo:     

Ritengo che il sito sia estremamente funzionale e semplice da utilizzare, dando per scontato che il lettore conosca la lingua inglese. L’intento e le origini del progetto sono ben illustrati, gli autori sono facilmente individuabili e le fonti altrettanto reperibili. Il progetto offre una moltitudine di materiali di alto interesse, per effettuare degli studi. La grafica è adatta al suo scopo: coinvolge lo spettatore ed è coerente con l’argomento trattato. È da tener conto il fatto che il sito è in continuo sviluppo, quindi si potrà sempre migliorare col tempo, diventando sempre più completo. Personalmente, al momento la ricerca appare come un’ottima risorsa e non apporterei modifiche ulteriori. Ho notato che una sezione del sito è dedicata anche ai docenti: vengono proposte delle lezioni per studenti della scuola secondaria e anche universitari. Sicuramente un supporto fondamentale per le lezioni di storia, per approfondire sia il periodo storico che il tema della schiavitù in generale.


URL:      https://slavery.princeton.edu/
Tipologia:      Pubblicazione di fonti primarie
Presentazione/visualizzazione di dati
Firma:      Elena Fierro
Immagine:     
Data della recensione:      4 dicembre 2021