LEZIONE 3
'Descrizioni di descrizioni' → Pasolini non fa storia della letteratura, il testo ha bisogno di un commento.
Pasolini diventa un caso letterario negli anni '50, con 'Ragazzi di vita' e 'Una vita violenta' (due romanzi neorealisti). Fino agli anni '70 sarà però considerato poeta dialettale. Era inoltre critico e ideologico ('Passione e ideologia' e 'Lettere luterane'), e anche poeta ('Ceneri di Gramsci' e 'Religione del mio tempo'). Pasolini è anche cineasta, e all'estero è più noto per i suoi film.
Anni '70 → tutti i critici si confrontano con Pasolini circa i libri da recensire e che lui ha recensito. Egli non ha l'aiuto della prospettiva storica, come lo abbiamo noi che siamo separati da 40-45 anni di storia rispetto alla sua epoca.
Sciascia → fa un mix tra saggismo e narrativa; fa anche scrittura di testimonianza e civile (cfr: 'L'affaire Moro')
Definizione dei generi → appartiene al lettore, e cambia da epoca a epoca; è il genere che fa la tradizione.
Pasolini → non fa storia della critica; ha talento per capire quali libri entreranno nella storia della letteratura e quali no. Questo intuito non ce l'hanno tutti (cfr: Croce diceva che Pirandello era un minore rispetto a Boito)
Pasolini non può periodizzare, però riesce ad essere molto profetico in 'Descrizioni di descrizioni'
Il dibattito critico degli anni '70 chiede sempre di schierarsi. 'Descrizioni di descrizioni' stimola diversi livelli di lettura, e diverse prospettive; è molto interlocutorio verso il narratore; utilizza il lessico degli anni '70; molti autori, che erano anche critici, rispondono a Pasolini.
Attraverso le recensioni di Pasolini, e le relative risposte degli scrittori/critici, possiamo ricostruire il mondo di relazioni che vi era dietro. Le recensioni e le risposte sono dei dialoghi → il dibattito delle idee passa attraverso questi mezzi di divulgazione.
Ricostruzione del contesto storico-sociale → per farla, bisogna leggere le critiche di 'critici di mestiere' sugli stessi autori. Infatti:
Letteratura = risposta a un problema sociale
Critica = risposta alla prospettiva di problematizzazione dell'istanza storica e sociale
Storia = costruzione gerarchica, fatta a posteriori
'Descrizioni di descrizioni':
a) immaginarlo come un dialogo → confronto tra la nostra percezione di un libro e la percezione di Pasolini sullo stesso libro
b) recuperare quel che mancava a Pasolini → storia interna all'evoluzione letteraria di Pasolini
Reportage di viaggio → genere in voga negli anni '70. Ha due caratteri:
a) nasceva legato a una scrittura e una lettura veloci, di inchiesta
b) solo in seguito confluiva nel volume rilegato
Lo utilizzarono scrittori come Moravia, Piovene, Parise, Pasolini etc, scrittori che cercano di capire il mondo, che al tempo era bipolare (cfr: Usa e Giappone = società dei consumi; URSS e Corea = comunisti; mondo africano = non allineato → per Pasolini, sono 'Paesi fuori dalla storia')
Reportage → contaminato da saggismo e narrativa; all'epoca non era ancora codificato
'Sillabario n.2' di Parise → frutto dei suoi viaggi in Oriente (USA, URSS, e territori di guerra come Laos, Cile, Biafra, Vietnam e Cambogia)
Differenza:
Pasolini → prospettiva contingente
Noi → prospettiva storicizzata dell'autore e della sua vita. L'autore va letto anche attraverso la storia di genere, e attraverso le sue letture
Tradizione letteraria → fino agli anni '50 era SOLO nazionale; oggi invece il contesto è globale
Fino agli anni '50 erano importanti la tradizione nazionale, il canone e il genere; c'era il neorealismo; poi vennero le neoavanguardie (cfr: Gruppo 63), e cambiò anche lo spazio, che divenne internazionale. Es: Pasolini entra nel canone francese attraverso il cinema (con 'Accattone')
Col tempo alcuni autori sono implementati, altri ridimensionati
Pasolini saggista → viene subito considerato per le sue polemiche civili, e molto meno per le sue critiche letterarie. Egli dice: «io ho solo fatto delle descrizioni di descrizioni»
Riferimento bibliografico:
→ l'introduzione di Montale al 'Romanzo del Novecento' di Debenedetti (1971) → genesi e forme stringeranno sempre più, fino a essere solo se stessi, e materia di consumo e obsolescenza
Critica → arte di secondo grado rispetto all'invenzione letteraria
Debenedetti fu un vero e proprio critico letterario; oggi è molto utile, perché fornisce importanti chiavi di lettura, che per noi sono la nostra tradizione
NB → fruitore che si affida all'informazione; informazione leggibile solo attraverso un'autorità istituzionale; divulgazione successiva dell'informazione (es: in tv). Serve dunque un setaccio, che è rappresentato dalle istituzioni
La critica letteraria è umanistica e pseudo-scientifica → ha due canali: la saggistica scientifica, e la divulgazione; negli anni '70 si intrecciavano, oggi invece sono due canali molto separati
Situazione odierna: solo con le apparizioni in tv si diventa delle autorità. Per la critica letteraria e la letteratura questo non può funzionare, poiché seguono le leggi del mercato
Ci sono sempre meno critici letterari d'accademia che lavorano come consulenti editoriali per le grandi testate; molti sono professori universitari
Oggi è il mercato che condiziona la sensibilità del fruitore!