LEZIONE 5
'Descrizioni di descrizioni' → per Pasolini questo titolo è una riduzione
Altri esempi precedenti a Pasolini di recensioni e riflessioni sui libri letti:
Pavese – 'Lavorare stanca'
Vittorini – 'Diario in pubblico'
Entrambi sono dei diari, con una loro dimensione intima e soggettiva. Il critico al loro interno è estroverso, dialoga col recensito. 'Diario in pubblico' → ossimoro
Pavese, Vittorini, Calvino → scrittore/critico/editore → oggi nn c'è una figura che li comprenda tutti e tre. I tre scrittori suddetti 'facevano' letteratura, si conoscevano tutti tra loro, c'era un dialogo tra essi, e la critica stessa era un dialogo.
Critica di Pasolini e Debenedetti → anni '70; poi negli anni '80 cambia tutto → arrivano lo strutturalismo (Russia) e la semiotica (Francia), che fanno nascere la teoria della letteratura. Questi sono tutti strumenti per decodificare la narrazione come struttura (personaggi, trama, tempo, spazio, etc.)
Struttura della narrazione → assunta come una scienza; il testo viene codificato come una disciplina altra dalla letteratura
Umberto Eco → divulgatore di semiotica e strutturalismo in Italia. Sono strumenti che non sono apprezzati né usati da Pasolini e Debenedetti, i quali restano entrambi su un piano di soggettività nella critica.
'Romanzo del '900' → raccoglie i quaderni delle lezioni che Debenedetti tenne all'università. Sono importanti perché Debenedetti fu il primo a utilizzare diversi linguaggi per la critica letteraria (cinema, arti figurative, psicanalisi), i quali sfaccettarono il nuovo sistema di coordinate dell'uomo nel mondo.
Lettura di 'Descrizioni di descrizioni' → ultima recensione, su 'Todo modo' di Sciascia
Con questa, finiscono le recensioni, Pasolini dice di volersi prendere una pausa. Chiude esprimendo il proprio coinvolgimento → stava girando 'Salò o le 120 giornate di Sodoma', e si è divertito a scrivere le recensioni, senza che nessuno gli facesse pressioni
Modus operandi di Pasolini → legge almeno 3 libri a settimana, e poi ne sceglie almeno uno da recensire
In quest'ultima recensione, si pone il problema di che cosa sia la critica. Finora gli uomini di lettere non si erano posti il problema di autolegittimarsi, poiché erano loro i 'padroni' della letteratura.
Critica di Pasolini → è descrizione; una descrizione di secondo grado (perché un libro è per Pasolini una descrizione della realtà, e lui si limita dunque a descrivere una descrizione)
Critica letteraria → per Pasolini non è codificabile, perché porta in sé molti stimoli. La critica che fanno Croce e De Sanctis era invece più simile alla storia della letteratura.
Anni '70 → è qui, con Pasolini, che si inizia a sentire il bisogno di definire la critica letteraria: diventa un genere; ha una sua autonomia; non è una forza gregaria della letteratura (del libro criticato).
In realtà la critica non è esente dalla costruzione narrativa → chi recensisce si mette in una prospettiva. Pertanto, narra. Proprio Pasolini ce lo insegna con le sue recensioni.
Mengaldo → spesso la critica è migliore ( più sofisticata) della letteratura che descrive. Es: Debenedetti fu un pessimo narratore, ma un grande critico, e il suo 'Romanzo del '900' fu un grande romanzo!
Nella recensione a 'Todo modo', Pasolini evidenzia un understatement che rifiuta le categorie critiche che si stavano attestando a quel momento
Critico cinematografico → quasi sempre critico letterario. Negli anni '70 si emancipa dal linguaggio della letteratura, e prosegue su quello cinematografico. 1968 → esce il volume di Christian Metz (cfr: 'Essai sur le signification au cinéma I') sull'assunzione dello strutturalismo per la critica dei film. Obiettivo analisi filmica = attenzione ai processi messi in opera dal film per produrre un significato → (cfr: Sklovskij → il cinema non è semplice immagine, ma semantica; c'è una differenza tra il contesto/cosa racconta, e l'inquadratura/come viene raccontato)
Contesto per lo scrittore → corrisponde all'inquadratura; sia il contesto che l'inquadratura sono in rapporto col mondo, lo interpretano e lo esprimono.
Critico letterario → dovrebbe far luce proprio sul rapporto tra il mondo del personaggio (o del narratore) e il resto del mondo
Critico del cinema → dovrebbe porre l'attenzione su ciò che il regista non sta inquadrando
'mutazione' → demone di Pasolini negli anni '70; obbliga l'intellettuale a riflettere sui significati di tale mutazione, che passa per vie letterarie
Lettura di 'Descrizioni di descrizioni' → recensione a 'Maurice' di Foster
'tempo di sedimentazione della lettura' → pubblicare 'Maurice' nel 1913 o nel 1973 è molto diverso; questa distanza si chiama 'diaframma temporale', e Pasolini è consapevole della sua esistenza
Pasolini → legge sia da lontano (sguardo presbite) che da vicino (sguardo miope), ed è questo doppio sguardo che dovrebbero possedere tutti i critici!
In 'Descrizioni di descrizioni' Pasolini tenta di creare un canone
Fine anni '50 e inizio anni '60 → escono i grandi film e romanzi italiani; la narrazione si libera e diventa modo di vedere la realtà, di interpretarla → grande espansione del linguaggio narrativo → il nostro modo di pensare deve molto a quegli anni!
Pasolini ragiona 'per epoche', pur stando nel 1972-75:
Neoavanguardia → lavora più sulla lingua che sul contenuto; il messaggio è fortemente vincolato dall'espressione
Neorealismo → per Pasolini è un'epoca ormai liquidata; il neorealismo è legato al realismo, perché le avanguardie con la loro parola avevano perso il contatto con la realtà
Realismo → verismo, '800; narrazione usata per esprimere i problemi e i valori della società reale; narrazione = responsabilità; supposta oggettività della narrazione (oggettività che non esiste, poiché la narrazione è sempre una prospettiva)
Avanguardia → ricerca un'identità alternativa a quella della tradizione; non parla della realtà
Neoavanguardia → fine del racconto della realtà; il linguaggio rivendica una propria espressività; costruzione di un mondo alternativo alla realtà, con leggi sue e diverse da quelle reali
Schema delle epoche letterarie in ordine cronologico:
- realismo
- avanguardia (es: futurismo)
- neorealismo
- neoavanguardia