Thème, à renvoyer par courrier électronique le 27 janvier 2021
Indiqué tout particulièrement à celles et ceux qui se présenteront aux prochaines épreuves écrites (5 février 2021).
[Prova di traduzione III anno, 11 gennaio 2021]
Non parti mai d'estate. Te ne stai a casa di giorno e giri per la città di notte. E' il periodo che ti piace di più. Agosto. La parte centrale di agosto, meglio. Una settimana, al massimo dieci giorni, quello è il momento perfetto. Tutti vanno via e tu rimani qui. E' la tua vacanza senza vacanza.
E' come se avessi un balcone che si affaccia su tutta la città e da giugno la vedessi riempirsi sempre di più, con le notti piene di cose da fare e la gente che non ha nessuna voglia di tornarsene a casa. A un certo punto, però, ti accorgi che di gente laggiù comincia a venirne meno. Se ti sporgessi a cercare di ascoltare le parole, sentiresti che si salutano, domani parto e ci rivediamo quando torno. Pian piano la città si svuota. E in mezzo ad agosto saluti l'ultimo amico; e finalmente rimani solo.
Così la chiami: la tua vacanza. Sei in una città di gente straniera seminuda che fotografa ogni angolo e questo ti piace. Te ne stai a casa durante le ore più calde, mangi poco e di continuo, leggi, guardi film che hai registrato anni prima. Hai davanti a te la pagina dell'estate di Repubblica e la consulti di continuo. Devi decidere cosa fare questa sera. Fino alle cinque del pomeriggio, quasi sempre, hai deciso per una gimcana che ti porterà in tre posti diversi. Alle sei a due. Alle otto, uno. E qualche volta con il motorino passi davanti all'arena dove avevi deciso di andare e non ti fermi e rimani a girare fino a notte fonda.
Quando esci, in qualsiasi posto tu vada, succede sempre che dopo, nel mezzo della notte, fai delle lunghe passeggiate.
Francesco PICCOLO, Momenti di trascurabile felicità, Torino, Einaudi, 2010.