pensioni e rischio inflazione sulle prime pagine dei giornali oggi

pensioni e rischio inflazione sulle prime pagine dei giornali oggi

di LUDOVICO CARRINO -
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In questo glorioso Primo maggio vi segnalo che ieri la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il provvedimento del governo Monti 2011 (incluso nella riforma Fornero) che bloccava per 2 anni la rivalutazione delle pensioni all'inflazione. 

leggete qui: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-04-30/pensioni-consulta-boccia-norma-fornero-blocco-perequazione-vale-5-miliardi-155939.shtml?uuid=AB2pUYYD 

e qui: http://www.repubblica.it/economia/2015/04/30/news/pensioni_inps-113227390/?ref=HREA-1

Tanto per darvi un'idea, la Consulta riprende i temi che abbiamo trattato in classe e dà un giudizio pesante:

«l'interesse dei pensionati, in particolar modo i titolari di trattamenti previdenziali modesti, è teso alla conservazione del potere di acquisto delle somme percepite, da cui deriva in modo consequenziale il diritto a una prestazione previdenziale adeguata». Tale diritto, «costituzionalmente fondato, risulta irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio». Secondo la Consulta, le motivazioni indicate alla base del decreto sono blande e generiche, mentre l'esito che si produce per i pensionati è pesante. «Deve rammentarsi - spiega la sentenza - che, per le modalità con cui opera il meccanismo della perequazione, ogni eventuale perdita del potere di acquisto del trattamento, anche se limitata a periodi brevi, è, per sua natura, definitiva. Le successive rivalutazioni saranno, infatti, calcolate non sul valore reale originario, bensì sull'ultimo importo nominale, che dal mancato adeguamento è già stato intaccato»

La consulta sta dicendo che il RISCHIO INFLAZIONE NON PUO' gravare sui pensionati. Sarebbero infatti "intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita (art. 36 Costituzione) e l'adeguatezza (art. 38)".

Quanto vale il mancato adeguamento: L'impatto sui conti pubblici, stimato dall'Avvocatura dello Stato quando si tenne l'udienza pubblica, sarebbe di circa 1,8 miliardi per il 2012 e circa 3 miliardi per il 2013, per un totale di quasi 5 miliardi. 

Se il governo fosse chiamato a restituire ai pensionati le parti di pensione non versate, dovrebbe trovare 5 miliardi di euro.

 

A lunedì, saluti cari