“Canestra di frutta” è il titolo di questo dipinto, realizzato da Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, fra il 1597 e il 1600 e attualmente conservato a Milano, nella Pinacoteca Ambrosiana.
Si tratta di un olio su tela di dimensioni contenute; misura infatti 46 cm di altezza per 64 cm di larghezza; si presenta quindi come un rettangolo con il lato più lungo in orizzontale.
Il soggetto dell’opera è un cesto di vimini contenente frutta di varie stagioni, appoggiato su un piano di cui è visibile solo un bordo, dietro cui vi è uno sfondo chiaro indistinto. Lo stile pittorico è improntato a un estremo realismo, cioè una riproduzione delle forme e dei colori molto precisa e dettagliata.
L’artista inquadra il soggetto centralmente e a distanza ravvicinata, ponendo il punto di osservazione alla stessa altezza del piano su cui è appoggiata la canestra di frutta.
Guardando il dipinto, il ripiano e la canestra con la frutta sono nella metà inferiore della tela, mentre la parte superiore è costituita da uno sfondo sui toni del giallo.
Partendo dal basso e poi risalendo, parallelamente alla base orizzontale della tela incontriamo il sottile profilo del piano sul quale è posta la canestra. Dall’ombra proiettata sul bordo del ripiano si può comprendere che essa sporge in avanti verso l’osservatore.
La canestra è costituita da sottili vimini intrecciati; ha una forma leggermente ovale, e bordi bassi che la rendono comunque idonea a contenere diversi frutti. Al suo interno, alcuni di questi sono sovrapposti, formando una struttura piramidale, ornata da tralci e foglie.
Proseguendo dal basso verso l’alto e da sinistra a destra, all’interno della canestra si notano un grappolo d’uva bianca e uno di uva nera che in parte sporgono; a fianco di essi due fichi verdi. Sopra, sempre da sinistra a destra per chi osserva, sono posate una mela cotogna parzialmente coperta da un grappolo d’uva, un’altra mela di colore rosso e giallo sulla cui superficie sono visibili due bacature, di cui una molto evidente, un fico dalla pelle scura con due fenditure sulla superficie, una pera butterata di colore giallo con sfumature verso il rosso, e alcuni acini d’uva rosata, su un lato coperti da una grossa foglia di vite. Più in alto sono posti un altro fico scuro, parte di un grappolo di uva bianca e al vertice della piramide di frutta una pesca gialla con sfumature aranciate.
Molti frutti sono dipinti insieme con gambi e foglie che completano la composizione e aggiungono diverse tonalità di colori dal verde al bruno. Si notano in particolare sulla sommità un’ampia foglia di fico e sulla destra alcuni tralci e grosse foglie di vite, che arrivano a toccare il bordo destro del dipinto. Tutte queste foglie, di forma, dimensioni e colore diversi, sono accumunate però dall’essere macchiate, forate, avvizzite, se non addirittura secche, con segni di malattia o decadenza, come anche i frutti cui sono collegate.
La tridimensionalità e l’accurato realismo della canestra e del suo contenuto risaltano ancor di più in relazione all’indefinitezza dello sfondo: una parete colorata interamente in una tinta neutra tendente al giallo, con tonalità più delicate in alto a sinistra e più decise in basso a destra. Su tutta la superficie del dipinto è visibile un fitto reticolo di screpolature dovuto all’invecchiamento dello strato pittorico.
La luce è diffusa e dalla posizione delle ombre si deduce provenga da una fonte non visibile posta in alto a sinistra, leggermente posteriore al punto di osservazione.
I colori del dipinto sono in prevalenza caldi, con toni sfumati fra il giallo e il rosso e fra il verde e il marrone.


Ultime modifiche: mercoledì, 22 febbraio 2023, 19:02