147LE - STORIA MODERNA 2018
Section outline
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Introduzione al corso di Storia moderna.
Programma d'esame.
Elenco suggerito di una ventina di fonti da: Guido Dall'Olio, Storia moderna. I temi e le fonti, Roma, Carocci, varie edizioni (lo studente può sostituire questa scelta con un'altra, portando con sé all'esame l'elenco della ventina di fonti da lui scelte).
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Riflessioni sul tempo: il tempo per sant'Agostino. L'inizio dell'anno nel Medio Evo. La riforma gregoriana del calendario.
Fernand Braudel: la lunga durata e l'événementiel.
Studi demografici. Il ristagno della popolazione europea tra Medio Evo ed età moderna. -
Testimonianze di storici.
1 Francesco Guicciardini
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Le vicende politico-diplomatiche delle Guerre d’Italia dal 1494 al 1530.
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Martin Lutero e le origini della Riforma protestante in Germania.
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Il sistema degli Stati europei dal 1530 al 1559.
Il titolo di questa lezione è tratto da un classico volume di E. Fueter, tradotto in italiano da Biagio Marin, Storia del sistema degli stati europei dal 1492 al 1559 (1919), traduzione italiana, Firenze 1932. Il passo che prenderemo in considerazione spiega come dopo il 1530 il regno di Francia comprenda finalmente l'importanza della preparazione diplomatica dei conflitti e si adegui alle nuove regole della diplomazia europea, facendo uso di ambasciatori permanenti. In questo modo riuscirà a stabilire solide relazioni - al di là di ogni imbarazzo religioso - con l'impero ottomano e i principi protestanti tedeschi.Insieme, re di Francia sultano e principi protestanti riusciranno ad arginare la potenza di Carlo V.
Si configura così, a livello europeo, quella politica dell'equilibrio che caratterizza il continente dal secolo XVI al secolo XIX, ponendo un argine ai successivi tentativi di egemonia europea di Carlo V, di Filippo II, degli Asburgo di Spagna e dell'Impero nella guerra dei Trent'anni, di Luigi XIV e di Napoleone.
Il tema è stato poi variamente approfondito dagli storici L. Dehio, G. Barraclough e P. Kennedy.
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Il disciplinamento tridentino.
Il Concilio di Trento (1545-1563). I decreti tridentini: decreti dogmatici e decreti di riforma. La riforma del matrimonio (decreto Tametsi).
I nuovi ordini religiosi: cappuccini e gesuiti.
L'episcopato tridentino: Carlo Borromeo e Gabriele Paleotti. Predicazione, sinodi, visite pastorali.
Il Sant'Ufficio e l'indice dei libri proibiti. Persecuzione dei protestanti, del pensiero eterodosso, della stregoneria.
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Il tentativo egemonico di Filippo II nella seconda metà del '500.
L'argento delle Americhe. L'unione con il Portogallo.
L'azione nel Mediterraneo: assedio di Malta e battaglia di Lepanto. La guerra di corsa.
Insuccessi spagnoli nelle Fiandre, in Inghilterra e in Francia.
L'inizio del declino spagnolo.
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La Guerra dei Trent'Anni. Il tentativo di riconquista cattolica della Germania e la rivalità tra Francia e Asburgo.
Periodo boemo-palatino (1618-1625). Periodo danese (1625-1630). Periodo svedese (1630-1635). Periodo francese (1635-1648).
Pace di Westfalia (1648).
Il declino del Sacro Romano Impero e le origini dell'Austria.
La lenta ascesa del Brandeburgo: Federico Guglielmo, il grande elettore.
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Alle origini dello Stato moderno. La venalità delle cariche.
Le memorie del cardinale di Richelieu attestano che l'ultima convocazione degli Stati generali del Regno di Francia, durante la reggenza di Maria de Medici, nel 1614, tentò di abolire la venalità delel cariche, ma la deliberazione fu sospesa per l'opposizione dei detentori degli uffici. La venalità delle cariche fu abolita in Francia, assieme ai "privilegi feudali", nell'agosto del 1789.
E' da notare che il cardinale di Richelieu, inizialmente ostile alla venalità, si convinse poi dei suoi vantaggi, non solo sul piano finanziario, ma anche per la formazione di un ceto di funzionari fedeli alla corona per il loro stesso interesse. -
Le due Rivoluzioni nell'Inghilterra del Seicento e il loro significato per la storia del liberalismo.
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Venezia nella prima età moderna.
I commerci veneziani nei secoli XIV-XV. La risposta veneziana alla rivoluzione dei traffici commerciali del Cinquecento. La crisi seicentesca.
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Una repubblica aristocratica e uno stato "dispotico": Repubblica di Venezia e impero ottomano nell'età moderna.
" Nel Settecento Montesquieu ripropone la classificazione machiavelliana [delle forme di governo] di monarchia, repubblica e dispotismo .... La sua caratterizzazione delle tre forme di governo è semplice: «il governo repubblicano è quello in cui il popolo tutto, o una parte di esso, ha il potere sovrano; il monarchico quello in cui uno solo governa, ma con leggi fisse e stabili; mentre nel governo dispotico uno solo, senza regola e senza legge, impone a tutti la sua volontà e i suoi capricci» (Esprit des lois, II, 11). Ma Montesquieu vuole individuare anche il principio che fa «agire» queste forme di governo: nella repubblica democratica è la virtù, intesa come totale dedizione alla cosa pubblica; nella monarchia è l’onore; nel dispotismo è la paura. ...".
Dal Dizionario di Storia dell'Enciclopedia Italiana (2010).