150LE - METODOLOGIA DELLA RICERCA STORICA 2019
Section outline
-
-
Chiave di iscrizione: HISTMET
-
La cartella contiene i testi delle esercitazioni individuali e i file excel con il riepilogo delle valutazioni individuali
-
-
Linee generali File PPTX
-
Una serie di slide che elencano vari importanti strumenti di ricerca, sotto forma di bibliografie e raccolte edite di fonti e illustrano e riassumono il contenuto del celebre scritto di Bloch
-
Questa sezione è dedicata a "come si scrive un testo accademico", come una relazione, una tesina, una tesi, un saggio. E alle regole di scrittura e di citazione
-
Un prontuario di istruzioni di base per la redazione di testi accademici quali relazioni, tesine, tesi di ogni livello, saggi scientifici (revisione dicembre 2019)
-
-
-
La ricostruzione di Robert Harris della vicenda della pretesa scoperta dei diari di Hitler, poi rivelatisi clamorosi falsi (1983)
-
Sito web dedicato al problema del plagio: definizione, regole di citazione, controllo
-
Pagina dedicata al problema del plagio, presso il The Writing Center at UNC-Chapel Hill
-
Tra i cosiddetti "scienziati" esiste la tendenza perversa e penalmente rilevante a falsificare i dati: qui si può sentire qualche esempio. Ma la "falsificabilità" di una teoria è un'altra cosa...
-
Una ricapitolazione di cosa siano i comportamenti scientificamente scorretti. Un saggio sul "scientific misconduct":
Bratislav Stankovic (Loyola University Chicago; University of Information Science and Technology), "Pulp Fiction: Reflections on Scientific Misconduct", Wisconsin Law Review, Vol. 2004, No. 3, 2004
-
-
Codice elaborato dalla Academic Integrity Committee, costituita nel 2010, dopo cinque anni di lavoro consistente in indagini presso tutti i membri dell'a comunità accademica e nell'analisi dei codici d'onore esistenti. Il Codice è in vigore dall'autinno 2015.
-
Testo (anche scaricabile) del Codice Etico dell'Università di Trieste. Fare attenzione particolare agli articoli 11 e 15
-
Regolamento che disciplina la carriera studentesca. Fare particolare attenzione agli artt. 35 e 36 concernenti il plagio.
-
-
Sito istituzionale.
Notizie generali: L'Archivio di Stato venne istituito nel 1815 con il nome di Archivio generale veneto nella sede dei Frari.
Tra il 1817 e il 1822 furono trasferite nel nuovo Istituto le carte prodotte nell'arco di un millennio dagli uffici della Serenissima, fin dalle origini conservate a Palazzo Ducale, nelle Procuratie marciane o nei palazzi di Rialto, che in età napoleonica erano state trasportate in tre sedi distinte:
- gli archivi politici, che costituivano il nucleo principale, nella scuola grande di S. Teodoro,
- i giudiziari nel convento di S. Giovanni Laterano;
- i demaniali o fiscali (finanziari) in un palazzo a San Provolo.
Ad essi si aggiunsero negli anni successivi anche gli archivi prodotti nel periodo napoleonico e dai governi austriaci.
Dopo il 1866, vi affluiscono gli archivi prodotti dagli uffici dello Stato italiano che risiedono a Venezia.Il patrimonio, che si snoda per circa 70 km di scaffalatura, è costituito da oltre 800 fondi, all'interno dei quali si trovano talvolta centinaia di altri archivi, come avviene nel caso delle corporazioni di mestiere, delle confraternite e dei notai. Il numero dei fondi è destinato pertanto ad aumentare, mano a mano che procede la schedatura di queste fonti all'interno del sistema informativo.
L'articolazione dei fondi riflette ancora, in gran parte, il modo in cui le carte erano organizzate in seno agli uffici che le producevano. A questa struttura si è poi sovrapposta l'attività di ordinamento, inventariazione e conservazione svolta all'interno dell'Archivio di Stato nel corso di quasi due secoli.
-
La Guida on-line SiASVe, Sistema informativo dell'Archivio di Stato di Venezia, descrive i fondi conservati presso l'Archivio di Stato di Venezia, le loro serie, i loro soggetti produttori e gli strumenti di ricerca. Sono state importate nel Sistema e rese integralmente disponibili le schede elaborate nell'arco degli ultimi dieci anni, sottoposte a verifica, aggiornamento e revisione editoriale per adeguarle a questo nuovo e diverso contesto. Sono state privilegiate le descrizioni dei fondi privi di inventario, con riguardo particolare agli archivi ottocenteschi. SiASVe è un progetto in corso, e viene costantemente aggiornato ed arricchito di nuove descrizioni di complessi archivistici, di enti, persone, famiglie, strumenti di corredo. In questa prospettiva, anche i dati contenuti potranno subire modifiche, aggiornamenti e correzioni successive alla pubblicazione, così come si prevedono aggiustamenti anche nelle modalità della presentazione. Per maggiori dettagli sull'impostazione del lavoro, la sua genesi e i suoi sviluppi nel corso di oltre dieci anni, si rinvia alla pagina nel sito dell'Istituto, Storia e caratteristiche del progetto
-
-
Una guida sviluppata dalla American Historical Association su come si usano e si valutano le risorse di rete per gli studi storici. Il testo si può leggere direttamente online qui, oppure si può scaricare in formato PDF dalla pagina della AHA. Il testo già scaricato è disponibile anche qui sopra.
-
Capitolo di Guido Abbattista del volume collettaneo curato da Rolando Minuti, Il Web e gli studi storici. Guida critica all’uso della rete (Roma: Carocci, 2015), pp. 225.266.
-
"Ricerca storica e telematica in Italia. Un bilancio provvisorio", Cromohs, 4 (1999): 1-31,
URL: <http://www.unifi.it/riviste/cromohs/4_99/abba.html> -
Griglia di criteri per la valutazione delle risorse web
-
-
Gli studenti sono richiesti di consegnare le relazioni scritte sui tre saggi di A. Prosperi, A. Grafton e P. Calamandrei scaricabili in questa stessa sezione del corso. Di Grafton lo studnete può decidere autonomamente se leggere il saggio in inglese (uin lavoro preparatorio rispetto al libro che l'autore ha pubblciato usccessivamente), oppure le pagine scelte tratte dall'edizione italiana del libro dedicato alla nota a piè di pagina.
-
I rapporti di fine missione redatti dagli ambasciatori veneziani, o "relazioni", contenevano la descrizione dei paesi nei quali essi avevano risieduto, dei loro sovrani e delle rispettive corti, e analizzavano la politica di quei sovrani nei confronti di altri Stati. Comparse nel sec. XIII, le "relazioni" che sopravvivono spaziano dagli anni '90 del sec. XV agli anni '90 del sec. XVIII e sono tra le fonti più conosciute per la storia moderna. Sembra tuttavia necessario recuperare una più completa comprensione degli usi a cui erano soggette e il loro significato originale. Questo articolo si concentra sulle numerose varianti che caratterizzano i testi delle "relazioni" e che le edizioni moderne non hanno preso in considerazione; e cerca di ricostruire il processo attaverso il quale esse sono apparse e hanno circolato inizialmente in forma orale e sono state in seguito depositate in forma scritta negli archivi di Venezia, ma anche diffuse sotto forma di opuscoli manoscritti o a stampa posti in vendita nonostante i divieti esistenti nei confronti di pratiche del genere. Si tratta successivamente del ruolo istituzionale, collettivo e personale che le "relazioni" hanno svolto al momento della loro redazione: per il governo, per i loro autori e per i numerosi lettori appartenenti o meno alle élites politiche.
-
Anthony Grafton, "The Footnote from de Thous to Ranke", in History and Theory, issue 33, n. 4, 1994, pp. 53-76
-
Anthony Grafton, La nota a pie' di pagina. Una storia curiosa, Torino, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2000, si richiede la lettura delle pp. 1-61; 87-109 e 165-199
-
Piero Calamandrei, "Il giudice e lo storico", in Rivista di diritto processuale civile, XVII, 1939, pp. 105-128
-
Relazione di Francesco Barbaro di ritorno dalla Savoia, 1581
-
Giuseppe Trebbi, pagine da Francesco Barbaro patrizio veneto e Patriarca di Aquileia (Udine: Casamassima, 1984)
-
-
-
Traduzione inglese di Apologie pour l'histoire in formato Djvu (richiede l'installazione dell'applicazione opensource, sia nella versione desktop viewer sia nella versione plug-in, scaricabile gratuitamente qui: http://djvu.org/resources/ (attenzione a selezionare la versione a 32 o a 64 bit a seconda dei requisiti del vostro sistema)
-
Marc Bloch, "Critica storica e critica della testimonianza", discorso pronunciato al liceo D’Amiens, luglio 1914
-
Traduzione italiana dello scritto originariamente apparso in Revue de synthèse historique, 1921, poi incluso in M. Bloch, Mélanges historiques, Paris 1963, 1, pp. 41-57, tr. it. in M. Bloch, Storici e storia, Torino, Einaudi, 1997, pp. 163-184 (anche in formato Word)
-
M. Bloch, Apoogia della storia (tr. it., Torino, 2009), cap. I "La storia, gli uomini, il tempo"
-
Arthur Ponsonby (1871-1946), uomo politico britannico, fu membro del Parlamento coi Liberali prima e dal 1922 col Labour Party. Fu un oppositore del coinvolgimento dell'Inghilterra nella Prima Guerra Mondiale
-
Notizie e testo integrale in versione francese e inglese dell'Essai di Gibbon
-
Testo della prima traduzione inglese dell'Essai di Gibbon, pubblicata a Londra nel 1761 (qui presentato nella ristampa del 1764)
-
Testo inglese dell'Essai di Gibbon nella nuova traduzione di Robert Mankin, con una introduzione di Robert Mankin. Il testo è stato pubblicato in Republic of Letters. A Journal for the Study of Knowledge, Politics and the Arts, vol. 3, n. , April 2014
-
-
-
Indice
- 1 Avvertenza
- 2 La storicità di un libro di storia
- 3 La verità di un libro di storia
- 4 L'unità di un libro di storia
- 5 Il significato storico della necessità
- 6 La conoscenza storica come tutta la conoscenza
- 7 Le categorie della storia e le forme dello spirito
- 8 La distinzione di azione e pensiero
- 9 La storiografia come liberazione dalla storia
- 10 La storiografia come premessa della lotta del valore col disvalore
- 11 La storia come azione
- 12 L'attività morale
- 13 La storia come storia della libertà
- 14 Note
- 15 Bibliografia
-
-
-
A. Momigliano, “Storia antica e antiquaria”, in Sui fondamenti della storia antica, Torino 1984, pp. 5-45 ("Ancient History and the Antiquarian", in The Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, 19 (1950)
-
A. Momigliano, "L'eredità della filologia antica e il metodo storico", in Rivista storica italiana, 70, 1958, 442-458
-
A. Momigliano, “Il contributo di Gibbon al metodo storico" (1954) e "Preludio settecentesco a Gibbon (1977), in Sui fondamenti della storia antica (Torino: Einaudi, 1984), pp. 294–311 e 312-327
-
-
Riflessioni generali sul tempo.
Aspetti e problemi della cronologia.
Quando comincia l'anno ? Gli stili.
Stile fiorentino, stile pisano, anno more veneto.
Calendario giuliano e calendario gregoriano.
Un miracolo friulano relativo alla riforma gregoriana del calendario.
La Rivoluzione "di Ottobre".
Bibliografia:
A. Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo, Milano 1929.
F. Maiello, Storia del calendario : la misurazione del tempo, 1450-1800, Torino, G. Einaudi, 1994