Titolo:
Temi:
Autori:
Contenuti e fonti:
Funzionalità:
Obiettivi e pubblico di riferimento:
Architettura web, chiarezza, navigabilità - da 1 (min) a 5 (max):
Accessibilità e ricercabilità dei dati - da 1(min) a 5 (max):
Qualità grafica, impatto visivo - da 1 (min) a 5 (max):
Valutazione dei contenuti: rilevanza del tema - da 1 (min) a 5 (max):
Ricchezza dei contenuti - da 1 (min) a 5 (max):
Qualità di apparati introduttivi, e istruzioni - da 1 (min) a 5 (max):
Giudizio complessivo:
URL:
Tipologia:
Firma:
Immagine:
Data della recensione:
Includi nella ricerca.
Nome autore:
Cognome autore:



Titolo:

 Seafaring Lives in Transition, Mediterranean Maritime Labour and Shipping, 1850s-1920s (SeaLiT)




Temi:

Seafaring Lives in Transition, Mediterranean Maritime Labor and Shipping, 1850s-1920s (SeaLiT) è un progetto di ricerca internazionale che intende indagare il fenomeno del passaggio dalla navigazione a vela a quella a vapore nel bacino mediterraneo e nel Mar Nero tra 1850 e 1920. Attraverso un approccio comparativo, l’obiettivo è quello di comprendere come lo stesso fenomeno abbia comportato risultati diversi a seconda delle aree coinvolte, dalla Spagna ai porti orientali. Al centro del progetto ci saranno i rinnovati rapporti tra comunità marittime e nuova realtà socioeconomica, ad esempio  attraverso l’approfondimento delle nuove strategie commerciali.




Autori:

Il progetto di ricerca, iniziato nel febbraio 2017, viene finanziato dall'ERC Starting Grant 2016. Viene ospitato presso l'Institute of Mediterranean Studies, della Foundation for Research and Technology Hellas (IMS/FORTH), Rethymno, Creta, sotto la supervisione del Dr. Apostolos Delis, il principale ricercatore e coordinatore del progetto. Inoltre partecipano come partner l'Università di Barcellona, l'Università di Genova, l'Università di Aix-Marseille, l'Università di Zara e il Centro di Informatica Culturale/ICS/FORTH, a Heraklion , Creta. Il gruppo di ricerca è composto da sette ricercatori senior, quattro ricercatori post-doc e cinque dottorandi, coadiuvati dal gruppo di esperti di informatica culturale di CCI/FORTH. L'avanzamento del progetto è assistito da un comitato consultivo di tre accademici senior. Alla voce “research groups” è possibile trovare una breve descrizione per ognuno di questi gruppi di ricerca.




Contenuti e fonti:

Per visualizzare le risorse utilizzate nel progetto è possibile accedere alla voce “Resources”, che si distingue in “Dictionary of source types”, “Documented/Digitized sources”, “Archival Corpus”, “Bibliography” e “Project Publications”. La prima voce si distingue tra guide commerciali, liste dell’equipaggio, atti notarili e registri/liste: di queste, la prima voce non dispone al momento (febbraio 2022) di documenti relativi, la seconda offre un unico documento, il “Libro de Cuenta y Razòn”, riguardo al quale è presente una breve descrizione e vengono forniti metadati;  rispetto alla terza voce sono disponibili alcune foto riguardo alcuni documenti, ma l’assenza di descrizioni non permette una completa decifrazione della fonte;  alla voce registri/liste sono presenti due differenti documenti, il “Libro de Registro de Matriculados o Inscritos Marítimos“ e il “Registro de Marinería“, di cui, come per la fonte della seconda voce, vengono forniti dati e breve descrizione del contenuto.

Alla voce “Documented/Digitized sources”, già organizzata per una ricerca avanzata, non sono ancora stati caricati documenti.

L’“Archival Corpus”  è costituito da voci su cui i membri del progetto avevano condotto ricerche e utilizzato nella loro analisi: queste includono il nome e l'ubicazione dell'archivio o della biblioteca, la serie dell'archivio o della collezione, una breve descrizione in inglese della storia e il contenuto della serie.

Allo stesso modo vengono descritte le opere presenti alla voce successiva, la bibliografia, utilizzate come riferimenti per i lavori pubblicati nelle “Project Publications”, articoli, capitoli ecc., di cui viene fornita la versione in PDF.

Inoltre, nella sezione dedicata alla descrizione delle due mappe per la data visualization, sono presenti, nel caso di “Ship Voyages”, una tabella in cui vengono forniti dati di base rispetto alle diverse navi (tipo di imbarcazione, proprietario ecc.) e, successivamente, i dati dei rispettivi diari di bordo, divisi per nazione di provenienza dell’imbarcazione, mentre, nella pagina introduttiva di “Ship operation services” vengono raggruppati i servizi in categorie (fornitore di cibo, venditore di navi ecc.) e listati, segnalando il numero di servizi di una determinata categoria per ogni porto. In entrambi i casi vi è una precedente spiegazione sul tipo di documentazione utilizzata da cui sono stati estrapolati i dati.




Funzionalità:

 sito offre la possibilità di interrogare due database. Il primo, “Ship Voyages (19th- 20th century)”, presenta nella sezione descrittiva una guida scaricabile, in cui vengono spiegate le funzionalità del progetto; l’obiettivo di questo tipo di visualizzazione è quello di fornire all’utente la possibilità libera di seguire la rotta, in ogni sua tappa, di ognuna delle navi registrate grazie alle informazioni presenti nei diari di bordo, di cui vengono forniti i metadati e da cui è possibile approfondire le informazioni che non sono direttamente fornite sulla mappa. Oltre ad una breve legenda, in basso a sinistra un’icona permette di selezionare quali itinerari visualizzare, con la possibilità di una selezione multipla utile per un lavoro comparativo. Inoltre, attraverso le icone che disegnano l’itinerario di una determinata nave, è possibile capire se si tratti di un modello a vapore o a vela: per ogni nave è comunque fornita una scheda descrittiva che offre dati generali, una foto e un link (“View Source”) che rimanderà al sito FastCat record da cui consultare i dati descrittivi originali e altri tipi di informazioni dal diario di bordo. Il secondo, “Ship operation services (19th- 20th century)”, fornisce informazioni riguardo ai servizi presenti nei vari porti, localizzandoli esattamente nella mappa, permettendo di visualizzare il documento e descrivendone il nome, il tipo di attività, l’indirizzo e il tipo di fornitura che offriva. Anche in questo caso, accanto ad una breve legenda è presente un’icona attraverso cui effettuare una ricerca più dettagliata.



Obiettivi e pubblico di riferimento:

L’obiettivo principale del progetto è quello di mettere a disposizione dati per comprendere come il passaggio da navigazione a vela a quella a vapore abbia avuto effetti sulle popolazioni marittime lungo le coste mediterranee e del Mar Nero tra 1850 e 1920. Gli autori affermano, nella descrizione del progetto, come un approccio comparativo rispetto ai dati può essere utile per comprendere il processo di transizione economica e sociale legato a quest’area. Il lavoro può essere sicuramente interessante per ricercatori che intendono approfondire l’argomento ma probabilmente la visualizzazione dei dati attraverso le mappe fornisce un supporto utile anche per attività scolastiche che intendono ragionare attorno a temi quali lo sviluppo tecnologico e i suoi effetti sulle società coinvolte ad esempio.




Architettura web, chiarezza, navigabilità:    3
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    4
Qualità grafica, impatto visivo:    3
Rilevanza del tema:    4
Ricchezza dei contenuti:    4
Qualità di apparati descrittivi e guide:    5
Giudizio complessivo:

Il progetto di digital history  Seafaring Lives in Transition, Mediterranean Maritime Labour and Shipping, 1850s-1920s ha sicuramente il merito di raccogliere una grande mole di dati rispetto all’argomento approfondito e di permettere la visualizzazione di questi attraverso le mappe interattive. Se il data visualization appare completo, avendo la possibilità attraverso icone di approfondire i dettagli dei singoli viaggi o delle attività nei vari porti, probabilmente è ancora da completare la sezione riguardante l’archivio e i dati, che in diverse parti presenta delle mancanze. L’utilizzo del sito risulta agevolato dalle esaustive descrizioni e dalla guida scaricabile che, anche se riferita ad una sola delle due mappe, è utile anche per la seconda per la similitudine delle funzionalità. Sicuramente l’architettura del sito è più funzionale per ricercatori piuttosto che per un pubblico meno esperto, e quindi probabilmente un aggiornamento in questo senso, attraverso interfacce più intuitive, potrebbe agevolarne l’utilizzo di un pubblico non specializzato.




URL: https://sealitproject.eu/
Tipologia: Presentazione/visualizzazione di dati
Firma: Barbiero Stefano
Immagine:
Data della recensione: 15 febbraio 2022


Titolo:

Upgrading History. Diaries from the War Front


Temi:

Il progetto Upgrading History. Diaries from the War Front rende possibile consultare testimonianze dirette di soldati durante la prima guerra mondiale e di visualizzarne i percorsi durante gli anni del conflitto. Il sito è organizzato in sezioni, attraverso cui accedere rispettivamente alla geolocalizzazione delle tappe dei testimoni grazie ai dati forniti dalle loro lettere e diari, nella sezione “StoryMaps”, e alla digitalizzazione e trascrizione delle fonti scritte, con annessa biografia dell’autore sia in italiano che in inglese, nella sezione “EVT Editions”. Fondamentale poi è la parte dedicata ad “Europeana”, biblioteca digitale europea da cui sono stati ricavati i documenti attraverso cui è stato costruito il progetto.



Autori:

Il progetto nasce dall’ “Europeana Research Grants Programme 2018”, programma destinato al finanziamento di giovani studiosi per progetti in qualsiasi campo delle discipline umanistiche ma con approccio digitale. Questo lavoro in particolare vede in primo luogo il coinvolgimento di un team composto da Saverio Vita, Tommaso Vitale e Marco Serra, che si inserisce nel più ampio “Digital Humanities Advanced Research Centre (/DH.arc)”, sezione del Dipartimento di Filologia Classica e Studi Italiani (FICLIT) che mette in contatto studenti, ricercatori, insegnanti ecc. della FICLIT e del Dipartimento di Informatica e Ingegneria (DISI)  all’interno dell’Università di Bologna, per supportare la progettazione, lo sviluppo e il mantenimento di progetti di ricerca di Digital Humanities.




Contenuti e fonti:

Il progetto ha ricavato le sue fonti dalla biblioteca digitale europea “Europeana”, che raccoglie documenti, di diversa natura e in diverse lingue, digitalizzati,  da diverse istituzioni dei paesi membri dell’Unione Europea. In particolare, visto l’argomento a cui è dedicato il progetto, i ricercatori si sono concentrati sulle sezioni legate al periodo 1914-1918, considerando in particolare otto diari in francese e italiano e le lettere scritte da Isaac Rosenberg: la prima, chiamata “Europeana 1914-1918 Collection”, è una raccolta di storie ufficiali e non, riguardanti il periodo della Prima Guerra Mondiale, attraverso fotografie, libri e giornali; la seconda, “Europeana Transcribathon 1914-1918”, è un’iniziativa di crowdsourcing online per la trascrizione e annotazione di materiale unico e inedito, con l’obiettivo di raccogliere e registrare in formato completamente digitale le storie in “Europeana 1914-1918”.



Funzionalità:

Il sito offre la possibilità di interrogare le fonti in due prospettive differenti. Nella sezione “StoryMaps” vengono presentati i percorsi affrontati e testimoniati da alcuni soldati della Prima Guerra Mondiale; selezionando il nome di uno dei soggetti approfonditi si apre una nuova finestra in cui, su una mappa, vengono localizzati i luoghi in cui i documenti sono stati scritti, che permettono quindi di delineare l’itinerario di questi uomini. Inoltre, la mappa viene affiancata da una pagina descrittiva, attraverso cui informarsi sulla biografia del soldato, in italiano e in inglese, e seguire cronologicamente l’itinerario, con l’immagine digitalizzata dei documenti e  trascrizioni che permettono una migliore e più immediata comprensione. La sezione successiva, chiamata “EVT Editions”, suddivide i diari nelle voci “Italian Diaries”, “French Diaries” e “Letters from Isaac Rosenberg”. Selezionando una delle tre voci è possibile accedere ad una nuova pagina che permette di consultare i diari dei soldati attraverso la digitalizzazione dei documenti (gestiti tramite il software EVT- Edition Visualization Technology- per la creazione e il caricamento di edizioni digitali di manoscritti) e la corrispettiva trascrizione; nuovamente viene presentata la biografia del soggetto in due lingue, il link alla mappa attraverso cui localizzare geograficamente il percorso dell’uomo, il nome del contributore, il link della licenza e quello riguardante Europeana.




Obiettivi e pubblico di riferimento:

L’obiettivo di questo progetto è quello di raccogliere testimonianze dirette della vita militare durante la Prima Guerra Mondiale, fornendo la possibilità di consultare i documenti originali digitalizzati e di visualizzare geograficamente i diversi percorsi che soggetti di provenienza diversa hanno affrontato nel periodo della Grande Guerra.. Per come è strutturato il progetto, risulta più utile per una lezione scolastica, in grado di dare un supporto ulteriore ad una normale attività in classe. Diversamente, il limitato numero di fonti potrebbe essere troppo esiguo per il lavoro di uno studente universitario o di un ricercatore.



Architettura web, chiarezza, navigabilità:    5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    4
Qualità grafica, impatto visivo:    5
Rilevanza del tema:    3
Ricchezza dei contenuti:    3
Qualità di apparati descrittivi e guide:    1
Giudizio complessivo:

Il progetto “Upgrading History. Diaries from the War Front” ha sicuramente il merito di offrire uno strumento per osservare il fenomeno della Guerra Mondiale da una prospettiva personale, rendendo disponibili ad una consultazione più agile i documenti che sono stati raccolti da “Europeana”. In secondo luogo è possibile affermare come l’architettura del sito sia intuitiva e permetta di sfruttare facilmente le funzionalità, anche in assenza di linee guida. Sicuramente però la struttura “snella” del progetto non permette approfondimenti rispetto alle ragioni del sito o al gruppo di lavoro. Inoltre, l’assenza di una schedatura delle informazioni e di guide rende il lavoro sicuramente meno “pesante” ma poco predisposto per un lavoro di maggiore approfondimento, ma al massimo come strumento di supporto. 





URL: http://projects.dharc.unibo.it/uhdw/
Tipologia: Presentazione/visualizzazione di dati
Firma: Barbiero Stefano
Immagine:
Data della recensione: 15 febbraio 2022


Titolo:

THE GRAND TOUR PROJECT

Temi:

Il Grand Tour Project rappresenta un progetto che si va a prefissare la continua ricerca di informazioni storiche riguardo le vite ed i viaggi compiuti  da diversi individui, nello specifico architetti britannici, durante il periodo del Grand Tour in Italia tra il 1700 ed il 1800. Come viene riportato nella home principale del sito, viene specificato che si sta continuando a lavorare sulle oltre cinquemila voci contenute all'interno del "DICTIONARY OF BRITISH AND IRISH TRAVELLERS TO ITALY", redatto da John Ingamells del Brinsley Ford Archive, con l'obiettivo finale di creare un database, il più possibile dinamico e ricercabile, in grado di restituirci la visualizzazione di dati riguardanti principalmente i viaggi compiuti dai sessantanove architetti in Italia durante il periodo del Grand Tour.

Autori:

Il progetto del Grand Tour nasce esattamente nel 2008, per iniziativa della professoressa Giovanna Ceserani, dell'Università di Stanford, la quale definì il progetto stesso come uno dei più importanti casi di studio all'interno del progetto digitale "Mapping the Letters", il cui obiettivo principale rientra nell'indagine delle prime moderni reti di conoscenza, attraverso l'utilizzo di avanzati strumenti digitali. all'interno della sezione "PERSONE", possiamo ritrovare i profili dei partecipanti, sia attuali che passati, al progetto del Grand Tour, con la possibilità di visualizzare, attraverso appositi link posti sotto ogni nominativo, i vari contribuiti di ricerca compiuti da ogni singolo studioso. Pur sempre rimanendo nella stessa città, la sede di ricerca del progetto è stata trasferita all'interno del centro per l'analisi spaziale e testuale di Stanford (CESTA), allargando nel corso degli anni le proprie collaborazioni a livello internazionali ( grazie anche ai finanziamenti stanziati dal progetto "Mapping Republic of Letters), come viene evidenziato nella voce "OFFICINE" al cui interno vengono riportati i dettagli dei laboratori realizzati nel 2016 e 2017,uniti all'elenco dei rispettivi partecipanti, tra cui la stessa direttrice Giovanna Ceserani.

Contenuti e fonti:

Come viene riportato all'interno della sezione "INTERAGIRE", possiamo capire come il progetto digitale del Grand Tour sia ancora in fase di elaborazione. Infatti i ricercatori, tutt'ora, stanno lavorando su una specifica risorsa di ricerca interattiva, ossia il GRAND TOUR EXPLORER, basata su cinque grafici  che ci serviranno nel corso della ricerca dei relativi dati storici. Per poter approfondire le conoscenze correlate alla comprensione dei viaggi in italia tra il diciottesimo e diciannovesimo secolo, il Grand Tour Project ha concentrato la propria attenzione sull'analisi del contenuto del già citato "DIZIONARIO PROSOPOGRAFICO DEI VIAGGIATORI BRITANNICI E IRLANDESI IN ITALIA" di Ingamells. Prendendo spunto dalle 5213 voci da quest'ultimo, e inserendo informazioni sui viaggi e le biografie dei viaggiatori all'interno di un database, ha permesso di sperimentare possibili visualizzazioni di dati consentendo, contemporaneamente, la mappatura dei dati del Grand Tour, in termini di tempo e relazioni, e in termini di Geografia e spazio.

Funzionalità:

Grazie all'utilizzo della risorsa GRAND TOUR EXPLORER, attraverso l'inserimento dei dati contenuti all'interno del dizionario di Ingamells, possiamo verificare i risultati di ricerca multidimensionale attraverso cinque tipi di grafici

TIMECHART DEI VIAGGI GLI ARCHITETTI- All'interno di questo grafico è possibile ricercare i luoghi visitati dagli architetti britannici, e la durata del loro soggiorno in ogni luogo.

MAPPA DEI VIAGGI DEGLI ARCHITETTI- in questa mappa, spostando il mouse su ogni punto, sarà possibile visualizzare, all'interno della parentesi, il numero esatto degli architetti in un determinato luogo, indicando inoltre quali fossero i più frequentati. Sotto la stessa mappa è possibile ritrovare le linee di tempo (rappresentanti i tour dell'Italia di ogni singolo architetto tra il 1700 ed il 1800), dove la lunghezza di ogni riga coincide con l'arco di tempo di ogni singolo tour.

GRAFICO DELLA FORMAZIONE DEGLI ARCHITETTI- si riferisce alle modalità d'istruzione ricevute dagli architetti britannici. Al proprio interno possiamo ritrovare delle linee grafiche che collegano  ciascun architetto a quattro categorie educative : "Oxbridge e inns of courts", "altre università e college", "scuole d'arte", "formazione con l'individuo"

GRAFICO DEL FINANZIAMENTO DEGLI ARCHITETTI- indica le fonti di finanziamento per i tour degli stessi architetti, raggruppando ogni singolo individuo in cinque categorie specifiche di finanziamento: "sponsorizzazione privata", "fellowship", "lavori su commissione", "ricchezza indipendente", "business architettonico di famiglia".

VISUALIZZATORE DI DATI PER ARCHITETTI- si tratta di una sezione costituita da tre tipi di tabelle; tavolo da viaggio, tavolo delle persone, tabella dei posti. Ognuna di esse, attraverso l'indicazione di  specifici ID numerici, ci permette di di identificare e visualizzare i dati riguardanti i viaggiatori, i viaggi compiuti e i luoghi visitati da questi. Non dimentichiamo che la resa grafica dei relativi dati, estrapolati dal dizionario di Ingamells, è stata resa possibile grazie all'utilizzo, da parte dell'Università di Stanford, dei software opensource di Palladio e Breve.

Obiettivi e pubblico di riferimento:

Il progetto del Grand Tour può essere considerato un ottimo strumento digitale che ci aiuta ad analizzare, in modo dettagliato, le varie trasformazioni sociali avvenute, tra il 1700 ed il 1800, durante il periodo del grand tour in Italia. Sebbene il periodo di tempo preso in esame risulti essere oggetto di ricerca per quanto concerne, principalmente, la storia moderna e contemporanea, non possiamo nascondere che la presenza delle varie mappe interattive, possano risultare estremamente utili per altre discipline di studio come, ad esempio, geografia.

Architettura web, chiarezza, navigabilità:    4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    3
Qualità grafica, impatto visivo:    4
Rilevanza del tema:    4
Ricchezza dei contenuti:    4
Qualità di apparati descrittivi e guide:    4
Giudizio complessivo:

Personalmente ho trovato il Grand Tour Project molto interessante, sia come è stato strutturato che come esposizione dei vari contenuti. La rappresentazione grafica dei numerosi dati ci permette di avere una visione chiara e completa degli obiettivi prefissati dal progetto in sè, attraverso l'utilizzo di link che ci rimandano alle pubblicazioni degli articoli dei suoi partecipanti. Tuttavia va sottolineato che gli ultimi aggiornamenti nella sezione "NOTIZIA" risalgono all'ormai lontano 2018.

URL: https://grandtour.stanford.edu/
Tipologia: Analisi di dati
Firma: Christian Tenaglia
Immagine:
Data della recensione: 14 febbraio 2022


Titolo:

A ferro e fuoco. L'occupazione italiana della Jugoslavia 1941-1943

Temi:

Ricostruzione dei fatti storici relativi all'occupazione italiana della Jugoslavia (1941-1943) attraverso fonti primarie, secondarie e pannelli fotografici. 

Autori:
Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia, Istituto nazionale Ferruccio Parri, Università degli studi di Trieste - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
Contenuti e fonti:

Il sito fornisce una ricostruzione dettagliata delle operazioni di occupazione della Jugoslavia (1941-1943), dedicando ampio spazio alle documentazioni relative ai crimini di guerra fascisti. E' suddiviso nelle seguenti sezioni: La guerra - Ribellione e rivoluzione - Slovenia - Dalmazia - Croazia - Montenegro - Le grandi operazioni: Slovenia, Croazia e Montenegro - La repressione - I campi di internamento - La fine - La rimozione -  Conclusioni. L'intento del progetto è quello di far chiarezza su una pagina oscura e poco nota della nostra storia, che molto spesso è stata frutto di mistificazioni e censure. Le fonti presenti sono eterogenee; sono disponibili infatti fonti primarie quali documenti ufficiali, lettere, diari, numerose foto d'epoca e filmati, e fonti secondarie quali mappe che ricostruiscono le operazioni di guerra e brevi filmati curati da studiosi e ricercatori. Le fonti primarie quali le lettere, i diari, e le foto, sono particolarmente interessanti poiché portano alla luce i fatti in tutta la loro violenza e brutalità, senza alcun filtro. 

Funzionalità:

L'interazione con l'utente è efficace e di impatto, grazie soprattutto alla struttura molto intuitiva della risorsa. Nella pagina principale sono presenti le diverse sezioni strutturate per argomento, che permettono di accedere ad altri sottogruppi argomentativi, tutti dotati di descrizioni, fotografie e filmati di approfondimento. Nella pagina principale è inoltre disponibile una mostra virtuale con pannelli fotografici presentati da una didascalia, che permette di accedere ad una sezione ulteriore, dotata di descrizione dei fatti storici, fotografie d'epoca, eventuali articoli di giornale, cartine commentate e filmati. Attraverso il menù a tendina, consultabile anch'esso nella landing page, è possibile accedere alle visite guidate di alcune sezioni del progetto. Sono consultabili tre diversi percorsi curati dagli autori delle rispettive sezioni: La guerra e la rimozione - Slovenia, Croazia, Montenegro - Repressione e campi di internamento. Nel menù a tendina è inoltre possibile trovare, alla voce "Riferimenti", una nota linguistica e una bibliografia orientativa sugli argomenti trattati. Alla voce "Crediti" invece sono elencati quanti hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto. 

Obiettivi e pubblico di riferimento:

L'obiettivo del progetto è quello di ricostruire i fatti relativi all'occupazione italiana della Jugoslavia, e di rendere noti gli efferati crimini di guerra perpetrati dai fascisti ai danni delle popolazioni locali. L'intento sotteso è quello di sfatare il mito del bravo soldato italiano, per rendere giustizia (almeno in parte) alle vittime di queste spietate azioni, rimaste impunite e taciute per molto tempo. Il pubblico di riferimento è eterogeneo, non è individuabile in una categoria specifica. Il linguaggio semplice e lineare, la ricchezza delle informazioni fornite e la diversità di fonti utilizzate permettono una divulgazione ad ampio raggio. 

Architettura web, chiarezza, navigabilità:    5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    4
Qualità grafica, impatto visivo:    4
Rilevanza del tema:    5
Ricchezza dei contenuti:    5
Qualità di apparati descrittivi e guide:    5
Giudizio complessivo:
Personalmente sono molto interessata all'argomento storico trattato, e ritengo che il sito sia complessivamente una valida risorsa per approfondire diverse tematiche collegate all'occupazione italiana della Jugoslavia. Da studentessa universitaria ho apprezzato la ricchezza delle fonti, che si prestano bene ad una ricerca e approfondimento di tipo scientifico. Trattandosi inoltre di un argomento ancora relativamente conosciuto, il patrimonio fotografico, testuale e audiovisivo proposto è un valido spunto di riflessione critica per ulteriori indagini che si ricollegano direttamente o indirettamente: penso ad esempio al fascismo di confine, alle foibe o all'esodo istriano.
URL: https://www.occupazioneitalianajugoslavia41-43.it/
Tipologia: Presentazione/visualizzazione di dati
Firma: Samantha Clemente
Immagine:
Data della recensione: 31 agosto 2022


Titolo:

Mapping Globalization


Temi:

La risorsa digitale si propone di trattare il tema della globalizzazione attraverso una sua mappatura.


Autori:

Mapping Globalization è stato creato da una collaborazione tra l’Università di Princeton e l’Università di Washington. Il progetto si basa sul lavoro di diverse figure che hanno contribuito al suo sviluppo caricando contenuti. La lista dei collaboratori è facilmente reperibile sul sito. Nella parte destra della landing page si clicca sulla sezione Staff e qui si trovano i creatori del progetto, inseriti in una lista ordinata a seconda degli inserimenti. I collaboratori sono: Peter Koppstein (Marzo 2006), Abigail Cooke (Maggio 2006), Nathan Cosgray (Maggio 2006), Anita Rocha (Giugno 2006), Gisella Garzon (Dicembre 2006), Clare Premo (Febbraio 2007), Emily Frantzen (Luglio 2007). Vi sono poi altri due membri che hanno collaborato, ma al momento non lo fanno più: Molly Taft e LiErin Probasco.

È presente inoltre la sezione Contact dove sono reperibili le loro e-mail. Questa voce è però problematica in quanto gli indirizzi non vengono visualizzati in maniera corretta. Il primo indirizzo in elenco è ‘abigail.cooke AT gmail DOT com’. La e-mail è intuibile ugualmente, rimane però un errore di visualizzazione dei caratteri.


Contenuti e fonti:

Le fonti della risorsa digitale dovrebbero essere inserite nella voce Brief Introduction to the Data and Selected Images from the GKG Project. Il link non risulta essere valido poiché non apre alcuna pagina. Dunque, le fonti non sono certe. Nella landing page gli autori scrivono We welcome additional materials for inclusion and suggestions for links to related resources, quindi anche i lettori possono contribuire aggiungendo contenuti.

Mapping Globalization è dunque composto da tre sezioni principali: Data Analysis, Maps e Narratives. Tali voci si trovano nella parte sinistra della landing page e anche verso la parte finale in posizione centrale.

Nella voce Data Analysis sono presenti due sezioni distinte: NetMap Studies of World Trade e Network Analysis. Nella prima si trovano alcune tabelle, relative a determinate zone geografiche, che contengono dati relativi al commercio tra diverse aree mondiali. Queste tabelle sono però piuttosto problematiche perché la quasi totalità dei link contenuti non è valida (quando si clicca sopra non aprono alcuna pagina).

Nella seconda sezione invece è presente un elenco puntato in cui ci sono dei link relativi alla network science. Questa parte è molto più funzionale rispetto alla precedente, la maggior parte dei link può essere aperta senza alcun problema. 

Alla voce Maps invece è presente una descrizione riguardo le mappe e la loro importanza nell’ambito della globalizzazione. Alla fine della pagina ci sono diversi collegamenti e altre risorse, ma non sono nemmeno in questo caso funzionanti, in quanto viene negato l’accesso quando si prova ad aprirli.

Narratives è la terza ed ultima sezione di Mapping Globalization ed ha l’obiettivo di tracciare la globalizzazione in relazione al processo di migrazione e di creazione degli imperi. Tale voce è infatti divisa in Empires e Migrations. La prima voce è completamente inutilizzabile poiché i tre link di cui è composta (Alexander the Great, Invasion of the Goths e Byzantine Empire) non conducono a nessuna pagina. La seconda invece analizza i processi migratori di Asia, Eurasia ed Europa. Vengono analizzati poi le migrazioni indoeuropee e quelle che portano all’uscita degli uomini dal continente africano. Anche qui vi sono però alcuni problemi infatti i contenuti multimediali presenti non possono essere visualizzati.


Funzionalità:

Il sito si presenta con un layout chiaro e un font semplice e lineare, questo permette un’intuitiva navigazione e la possibilità di spostarsi piuttosto agevolmente tra le varie sezioni della risorsa digitale. Tra le varie funzionalità c’è la possibilità di ricercare, tramite l’inserimento di alcune parole chiave in un’apposita sezione, alcuni contenuti particolari, visualizzare mappe e anche alcuni contenuti multimediali (purtroppo, come diversi link, non funzionanti).


Obiettivi e pubblico di riferimento:

L’obiettivo del sito web è quello di fornire accesso al lavoro empirico riguardo la globalizzazione ad un numero di persone sempre maggiore.

Mapping Globalization è un progetto che è rivolto, come specifica lo stesso sito ‘for everyone interested in globalization. Dunque, il sito è stato creato per un pubblico molto ampio che può spaziare da studenti fino a docenti, professori e ricercatori che lavorano in questo ambito.
Architettura web, chiarezza, navigabilità:    4
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    2
Qualità grafica, impatto visivo:    4
Rilevanza del tema:    4
Ricchezza dei contenuti:    3
Qualità di apparati descrittivi e guide:    3
Giudizio complessivo:

Il giudizio complessivo di questa recensione è riferito al link presente sulla pagina Moodle del corso di Digital History, in quando un’altra versione del sito è presente on-line, consultabile al seguente link: http://www.princeton.edu/~mapglobe/HTML/home.html.  

Nel complesso la risorsa digitale risulta essere uno strumento abbastanza chiaro e relativamente funzionale. Tale giudizio parzialmente positivo è dettato soprattutto dall’impossibilità di reperire delle fonti certe in quando il link che collega alla bibliografia non è funzionante. Purtroppo tale link non rappresenta un’eccezione, diversi infatti sono i collegamenti malfunzionanti all’interno del sito. Ad esempio la voce Related Links in fondo alla landing page è completamente inutilizzabile oppure, come sopra riportato, nelle varie voci numerosi link non aprono alcuna pagina e/o mancano le autorizzazioni per farlo. Il sito è interamente in inglese, sarebbe secondo me opportuno inserire dei sottotitoli o ancor meglio, la possibilità di visualizzare il progetto in più lingue. Ad ogni modo Mapping Globalization è relativamente ben organizzato e soprattutto utile nel suo scopo.


URL: https://commons.princeton.edu/mg/
Tipologia: Presentazione/visualizzazione di dati
Firma: Bravin Federica
Immagine:
Data della recensione: 2 settembre 2022


Titolo:

The Imperiia Project


Temi:

The Imperiia Project è una risorsa digitale (Geographic information system) che si pone l’obiettivo di analizzare e studiare la storia dell’impero russo tramite una sua mappatura e la creazione di database.


Autori:

The Imperiia Project è supportato dal Digital Humanities Advancement Grant del National Endowment for the Humanities (DHAG) e dal Davis Center for Russian and Eurasian Studies dell'Università di Harvard. Il progetto è stato sviluppato da parte di Kelly O'Neill che è la direttrice del progetto insieme ad un team formato da: Megan Duncan Smith (responsabile del progetto), James Browning, Desmond Goodwin, Tyler Lott, Miranda Lupion, Drake Marshall e Sierra Nota (assistenti di ricerca). Altre figure hanno inoltre partecipato in passato alla creazione di contributi e caricamento di documentazione. Tra di essi troviamo: Greg Afinogenov, Cressida Arkwright, Jordan Bryant, Ed Hicks, Erin Hutchinson, Rachel Koroloff, Eve McGlynn, Nataliya Palinchak, Jessica Peyton Roberts e Alexander Tedeschi. L’elenco completo del team di collaboratori è reperibile all’interno del sito. Dalla landing page si clicca sull’icona ad hamburger in alto a destra, si prosegue su About e Who we are. Qui si visualizza un elenco puntato con tutti i collaboratori al progetto. Vi sono inoltre dei link che conducono a una breve presentazione di ciascuno di loro.


Contenuti e fonti:

Il sito fornisce informazioni generali e allo stesso tempo, se ricercate, molto specifiche riguardo la storia dell’Impero russo. Il progetto dunque documenta e interpreta la storia della Russia imperiale. I materiali utilizzati provengono dai contenuti caricati dai singoli autori del progetto.


Funzionalità:

La risorsa digitale si presenta con un layout semplice e chiaro. Il design gradevole e semplice rappresenta a mio parere un grande vantaggio perché permette una navigazione lineare e lo spostamento da una sezione all’altra con molta agilità. In alto a destra c’è un’icona che apre, a seconda della scelta, diversi menù a tendina nei quali si possono trovare tutte le informazioni ricercate. Vi è inoltre la possibilità di effettuare una ricerca per parole cliccando sull’icona a forma di lente in alto a sinistra.


Obiettivi e pubblico di riferimento:

Gli obiettivi del sito sono riassumibili nei tre punti che seguono:

1.      Rendere disponibili una serie di dataset e mappe storiche relative all’infrastruttura fisica, la demografia, alla cultura e all’economia dell’impero zarista;

2.      Favorire l’utilizzo di mappe e informazioni geografiche nelle classi;

3.      Incoraggiare il confronto tra ricercatori, docenti e studenti interessanti alla storia geografica dell’impero russo.

La risorsa digitale, grazie al costante contributo dei collaboratori, si pone l’obiettivo di diventare una piattaforma con informazioni utili a tutti coloro che siano interessati a quesiti e informazioni sull’Impero Russo. The Imperiia Project non ha dunque un pubblico preciso in quanto è rivolto a una fascia molto ampia di lettori da studenti, a ricercatori e a chiunque abbia interesse in queste questioni.


Architettura web, chiarezza, navigabilità:    5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    4
Qualità grafica, impatto visivo:    5
Rilevanza del tema:    4
Ricchezza dei contenuti:    5
Qualità di apparati descrittivi e guide:    4
Giudizio complessivo:

Il sito nel complesso è davvero ben strutturato, intuitivo e chiaro. The Imperiia Project viene inoltre continuamente aggiornato, infatti l’ultima modifica è stata effettuata il 7 luglio 2022 (informazione reperibile nella parte finale della landing page). La risorsa si presenta dunque come aggiornata, pratica e ricca di collegamenti perfettamente funzionanti. La presenza continua di elenchi puntanti e link è stata davvero ottimale. The Imperiia Project è un sito estremamente ricco di informazioni, organizzato da un team relativamente giovane che riesce a renderlo davvero accattivante, lineare e pratico. Gli unici elementi negativi che ho riscontrato sono stati rispettivamente la presenza di link malfunzionanti e l’impossibilità di visualizzare il sito in una lingua diversa dall’inglese. La risorsa digitale resta comunque in continuo aggiornamento quindi queste lacune potrebbero essere facilmente colmate.


URL: https://imperiia.omeka.fas.harvard.edu/
Tipologia: Presentazione/visualizzazione di dati
Firma: Bravin Federica
Immagine:
Data della recensione: 2 settembre 2022


Titolo:
Novecento.org. Didattica della storia in rete
Temi:

Novecento.org si presenta come rivista online dedicata alla didattica della storia, in particolare la storia del Novecento, periodo che viene analizzato sotto diversi punti di vista -sociale, politico, antropologico.
Dalla Home page, a destra è possibile trovare una colonna in cui, in riquadri di diversi colori, sono presentate alcune proposte tematiche per concentrarsi su alcuni aspetti del Novecento Italiano, quali Seconda guerra mondiale e resistenza, Dopoguerra in Italia, Storia di genere, Sessantotto e movimenti, Anni di piombo, Balcani, Ambiente, Mafia, Migrazioni, Storia dell’industria e storia del lavoro, Europa, Colonialismo e Strumenti (nel quale si trovano articoli dedicati alle strategie didattiche per l’insegnamento della storia del Novecento).

Autori:

La rivista online nasce per volere di Antonino Criscione, che nel 1999 propone di affiancare alla rivista Italia contemporanea uno strumento digitale da cui poter accedere a nuovi articoli. La prima uscita si vedrà però solo nel dicembre 2013, mese in cui viene avviata la rivista, che dunque pubblicherò a cadenza di due numeri l’anno.
A dirigere oggi la rivista sono Anna Tonelli (direttrice responsabile), Aldo Salassa (direttore) e Igor Pizzirusso (caporedattore); a cui si affiancano diversi studiosi che collaborano in qualità di redattori.
La storia della rivista è presentata nella pagina “La nostra storia”, che compare nel menù a tendina della sezione “Chi siamo” della barra nera in alto; mentre i membri che contribuiscono all’amministrazione del sito vengono elencati nella pagina “La redazione”, della stessa sezione, i cui nomi sono affiancati da una mail di riferimento.

Contenuti e fonti:

I contenuti del sito sono costituiti prevalentemente dagli articoli pubblicati nella rivista, riproposti in diverse sezioni sulla base di criteri diversi:
Nella sezione “Indice” della barra nera in alto si possono trovare i numeri pubblicati dalla rivista dal 1°, pubblicato nel dicembre 2013, al 13°, pubblicato nel febbraio 2020; presentando dunque un’incongruenza in quanto -partendo dalla barra di ricerca con la query 2022- si possono trovare articoli fino al 18°, pubblicato nel luglio 2022.
Da questa sezione è possibile accedere ai link dei singoli numeri, che portano ad una pagina in cui vengono elencati gli articoli in essi presentati, con annesso link per accedere alla pagina di lettura del testo dell’articolo.
A destra si possono trovare due sezioni: “Didattica digitale integrata”, che presenta i diversi articoli riguardanti il tema dell’uso delle risorse web e tecnologiche per l’insegnamento, tra cui l’uso della DAD, indispensabile considerati i due anni di pandemia appena trascorsi; “Risorse tematiche per la didattica”, sezione divisa nei 13 argomenti principali -sopra elencati-, che danno accesso agli articoli riguardanti quel tema.
Sotto la barra nera si può trovare una barra blu scuro in cui vengono proposte altre 4 sezioni:
- “Dossier”, in cui sono ripresentati i diversi numeri pubblicati dalla rivista, questa volta non tramite il numero di pubblicazione, ma per titolo di dossier.
- “Pensare la didattica”, rubrica della rivista dedicata agli articoli riguardanti le metodologie didattiche e le nuove proposte in proposito, proponendo riflessioni sui metodi e le teorie dell’insegnamento della storia, sugli spazi scolastici e gli strumenti e materiali didattici che possono essere più utili e innovativi.
- “Didattica in classe”, rubrica in cui vengono presentate delle esperienze di didattica vissute dagli autori che partecipano alla rivista, che sono in corso di realizzazione o ancora in progettazione.
- “Storia pubblica”, rubrica che si occupa del rapporto vigente tra didattica e storia pubblica, proponendo articoli che approfondiscono temi di attualità e centro del dibattito pubblico a partire da riflessioni storiche.
Queste sezioni sono presentate anche nella Home page sotto il titolo di “Rubriche”.
Rimanendo nella Home page, nella zona a destra, si possono ritrovare altre due sezioni rilevanti: “Uno sguardo su…” nella quale è possibile visionare pagine dedicate a diversi titoli storici con delle brevi descrizioni del libro; e “Storia per immagini” dove vengono presentate pagine in cui gli articoli non partono da un testo o titolo di riferimento, bensì da un’immagine, di cui poi presentano il contesto storico, una descrizione, una bibliografia, delle parole chiave, note e indicazioni per la citazione.

Funzionalità:

La Home page del sito dà facile e rapido accesso a tutte le sezioni dello stesso, permettendo inoltre una prima rapida visione di alcuni articoli in evidenzia, in modo da stuzzicare l’attenzione e la curiosità del lettore sulle tematiche e i diversi modi in cui esse sono proposte.

Ogni articolo viene presentato da un’immagine di copertina, a cui segue il nome dell’autore del testo, la data di pubblicazione ed un contesto storico generale a cui l’articolo può fare riferimento; viene dunque proposto un breve abstract del contenuto del testo, a cui segue, appunto, il testo. In fondo ad esso si possono trovare le note e la possibilità di aprire il testo in formato PDF (cosa che dà al lettore la possibilità di scaricare il testo sul proprio computer). A terminare viene data la possibilità di condividere il testo sui social e votarlo; oltre a delle proposte di testi correlati e la possibilità di andare a leggere l’articolo precedente o successivo.
A lato dell’articolo un riquadro offre i dati dello stesso, quali autore, titolo, DOI, parole chiave, numero di rivista, ISSN, e le indicazioni citazionali.

La barra nera in alto offre accesso anche a pagine quali:
- “La rete” che consente l’accesso ad un altro sito in cui viene presentata la rete degli istituti per la storia della Resistenza dell’età contemporanea e degli oltre 60 istituti ad esso associati; in quanto questa rete, così come il sito Novecento.org, sono progettati e gestiti dall’Istituto nazionale Ferruccio Parri.
- “I contatti” in cui, tramite un modulo predisposto, è possibile contattare la redazione.
- “Privacy e cookie” dove è possibile informarsi nel dettaglio sui funzionamenti della privacy e la gestione dei cookie da parte del sito.
- “Collabora”, sezione nella quale si possono trovare le norme redazionali e le indicazioni per poter inviare un testo e collaborare con la rivista.
- “Copyright” offre le informazioni riguardanti il copyright, i costi per l’autore, la condivisione e il diritto di uso secondario e autoarchiviazione.
- “Newsletters” che, naturalmente, permette di iscriversi alla newsletter.

Obiettivi e pubblico di riferimento:

Obbiettivo della rivista è offrire uno strumento ai docenti per poter rendere più accattivante la materia ai propri studenti, offrire approfondimenti e risorse per la didattica di diverso tipo; il pubblico di riferimento risulta dunque essere, prevalentemente, il corpo docente delle scuole secondarie. La rivista può essere, naturalmente, di ottimo aiuto ed interesse anche per studenti delle scuole secondarie o universitari, docenti universitari e ricercatori, offrendo possibilità di approfondimento o anche, semplicemente, titoli che possano incuriosire il lettore su aspetti diversi del Novecento italiano.

Architettura web, chiarezza, navigabilità:    5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    5
Qualità grafica, impatto visivo:    5
Rilevanza del tema:    5
Ricchezza dei contenuti:    4
Qualità di apparati descrittivi e guide:    4
Giudizio complessivo:

La pagina iniziale presenta una struttura semplice ed ordinata, che permette all’utente di accedere facilmente alle diverse sezioni che il sito offre; non sembra essere necessaria una guida che esplichi dove poter trovare il materiale, in quanto esso viene offerto al lettore in diversi modi, rendendo l’utilizzo del sito piuttosto intuitivo.
L’architettura del sito fa sì che esso si presenti come particolarmente ordinato; la grafica, a mio parere, è particolarmente piacevole, grazie all’impostazione dei riquadri, oltre all’uso dei colori che riesce a catturare lo sguardo del lettore ed evidenziare le diverse sezioni; la lettura degli articoli risulta molto scorrevole.
Le responsabilità autoriali sono dichiarate dal momento in cui è possibile ritrovare i direttori del sito, i redattori e gli autori dei singoli articoli, tutti facilmente contattabili tramite mail; non sono previsti però degli spazi in cui l’utente possa informarsi sulla carriera degli autori e collaboratori, dovendo dunque andarli a cercare autonomamente per potersi accertare della loro conoscenza nel tema.
Il sito, la sua storia e i suoi obiettivi sono presentati in maniera chiara e sufficientemente concisa in due distinte pagine -senza però ripetersi-, “Chi siamo” e “La nostra storia”; l’obiettivo dichiarato trova corrispondenza nel contenuto del sito, permettendo all’utente di trovare facilmente ciò che stava cercando.
Il sito viene aggiornato due volte l’anno, nei momenti in cui vengono pubblicati i nuovi dossier della rivista. Questi due momenti non sono però stabiliti: non ci sono due date prestabilite in cui vengono pubblicati i dossier, che invece trovano spazio sul sito in due periodi generici.
I contatti sono facilmente reperibili, sia tramite lo spazio apposito attraverso cui è possibile scrivere alla redazione, sia tramite le mail che affiancano i nomi dei redattori e direttori.

Complessivamente, il sito è di certa utilità per docenti e studenti che desiderano approfondire o avere nuovi punti di vista sul Novecento italiano o sulle metodologie didattiche con cui trasmetterle; si presenta bene ed è semplice e intuitivo nel suo utilizzo.

URL: http://www.novecento.org/chi-siamo/
Tipologia: Pubblicazione di fonti secondarie
Firma: Alessia Radolovic
Immagine:
Data della recensione: 10 settembre 2022


Titolo:

Age of Revolutions

Temi:

L’obiettivo dichiarato dai fondatori del sito viene reso noto in maniera molto breve, dopo un’analisi del concetto stesso di “rivoluzione”; tale obiettivo è in realtà molto semplice: parlare di Rivoluzioni.
L’attenzione del sito viene posta primariamente a sei argomenti, le Rivoluzioni Atlantiche, la Rivoluzione Americana, la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione Haitiana e le Rivoluzioni Latino-Americane; ma in realtà, andando a visionare la sezione “Archivio” del sito è semplice notare come il concetto di “Rivoluzione” preso in considerazione non si sofferma solo sulle Rivoluzioni politiche e sociali che hanno scosso l’Europa e l’America nel corso del Settecento e Ottocento, ma si apre ad un panorama globale, tramite articoli dedicati alla rivoluzione in Egitto del 1919 o alla rivoluzione Meiji in Giappone. Lo sguardo si poggia inoltre ad un concetto di rivoluzione non solo politico e sociale, ma anche scientifico, come mostrato da un articolo riguardante la rivoluzione Darwiniana o su scoperte paleonotologiche che si possono considerare rivoluzionarie.
Il tema, dunque, del sito non è limitato all’Era delle Rivoluzioni che siamo soliti immaginare, facendola iniziare con la Rivoluzione Americana e terminare coi moti del 1848-49, ma si apre a qualsiasi accezione del termine “rivoluzione”, presentando comunque una forte prevalenza per la Storia contemporanea.

Autori:

I nomi di chi collabora nella gestione del sito sono presentati nel menù a tendina che si apre dalla sezione “About” della barra posta in alto alla Home page, nella sezione “Editors”. Risaltano in particolare Bryan Banks e Cindy Ermus, in quanto co-fondatori del sito. Seguono altri 9 studiosi del tema che svolgono diversi ruoli utili alla gestione dello stesso, quali Editor e Social Media Manager; per ciascuno viene presentata brevemente la carriera in quanto studioso del tema, mostrando un’ampia varietà di età, ruoli -docenti, ricercatori e dottorandi-, le diverse università da cui provengono, oltre all’interesse verso tematiche diverse che possono essere analizzate nell’ambito delle Rivoluzioni, ne è esempio Samiparna Samanta, specializzata in storia della medicina e sull’area asiatica.
Il sito è un open access e nella sezione “Submission” si possono trovare le indicazioni e i moduli da compilare per poter inviare a propria volta un articolo, che verrà controllato ed eventualmente pubblicato. Per questo motivo sono molti gli autori che hanno contribuito a riempire l’ampio archivio del sito dal 2016 ad oggi (l’ultimo articolo pubblicato risale al 29 agosto 2022), e sono visionabili nella pagina “Archives”, accessibile dal menù a tendina della sezione “Resources”. Qui si potrà trovare un elenco con tutti gli articoli in ordine di pubblicazione, presentati con il nome dell’autore e il titolo dell’articolo, il quale dà accesso ad un link che porta all’articolo in sé. Qui, sotto il titolo, viene presentato il nome dell’autore, riproposto anche al termine del testo assieme a una breve presentazione di chi sia e delle sue pubblicazioni. Solitamente il nome è accompagnato da un link che porta ad altri siti da cui è possibile visionare il curriculum o un’ulteriore presentazione dell’autore.

Contenuti e fonti:

I contenuti principali del sito sono gli articoli inviati da diversi autori e presentati nell’apposita sezione “Archivio”; ma è possibile ritrovarne alcuni direttamente a partire dalla Home page o dalla sezione “Featured Books”, che presenta gli articoli posti in primo piano dal sito.
Di particolare interesse è la sezione nominata “Roundtables”, da cui si apre un menù a tendina che presenta 15 titoli, essi sono quelle che il sito definisce “serie”, ovvero delle raccolte tematiche in cui si possono trovare diversi articoli riguardanti quel preciso argomento; alcuni esempi peculiari sono: “Art of Revolution” e “Teaching Revolutions”. Nella sezione “Roundtables”, oltre all’elenco delle diverse serie già presenti, viene data al lettore la possibilità di proporre a propria volta un tema che possa dare vita ad una nuova serie.

Di particolare utilità sono altre due sezioni che partono dal tasto “Resourcers”: “Bibliographies” e “Link”.
La sezione “Bibliographies” presenta una raccolta bibliografica sia sul tema generale delle rivoluzioni sia per i sei argomenti principali di cui si occupa il sito. Viene specificato come questa bibliografia si sia composta col tempo, in quanto ad ogni autore che partecipa col proprio articolo viene richiesto di fornire cinque titoli di libri che possano permettere al lettore di approfondire il tema; in questo modo si è andata a creare una raccolta bibliografica -presentata in ordine alfabetico- di discrete dimensioni, e che per ogni libro presentato fornisce un link che rimandi a un sito, ad esempio Amazon, da cui è possibile acquistarlo.
Intento simile è quello della sezione “Link” in cui vengono presentati, divisi per i sei argomenti principali, dei link a siti che presentano fonti primarie, progetti di Digital History, blog ed altre risorse web che gli amministratori del sito hanno ritenuto utili per ricerche storiche sul tema delle rivoluzioni. Questa pagina si presenta certamente meno ricca di quella bibliografica, ma risulta essere comunque un’utile risorsa per uno studente o un ricercatore.
In fondo ad ogni pagina è inoltre possibile trovare un riquadro intitolato “Fellow Travellers” che presenta altri siti sul tema o su temi vicini.
Infine, sempre a partire dalla sezione “About”, si può giungere alla pagina “Affiliates” in cui ci vengono presentati due siti che hanno collaborato o collaborano con quello in esame: Consortium on the Revolutionary Era, 1750-1850, sito di una conferenza annuale di fama mondiale sul tema i cui atti vengono pubblicati sul sito Age of Revolutions; e Liberty, Equality, Fraternity: Exploring the French Revolution, sito con cui gli amministratori di Age of Revolutions hanno lavorato e che contiene oltre 600 fonti primarie tradotte in inglese riguardo la rivoluzione francese.
Per di più, ogni articolo presenta alla sua conclusione le note, nelle quali si possono trovare fonti primarie o secondarie usate per la stesura del testo.

Dunque, il sito Age of Revolutions non presenta di per sé delle fonti primarie o secondarie visionabili dall’utente, ma risulta essere un ottimo canale per scoprire altri siti o libri che possono presentarne.

Funzionalità:

L’Home page del sito presenta nella barra in alto tutte le sezioni e pagine a cui il sito da accesso, le quali sono visibile tramite i menù a tendina che si aprono facendo scorrere il mouse sopra le singole sezioni o sono presentate nelle pagine delle stesse.
Il sito si presenta particolarmente essenziale nei servizi offerti: il suo compito è permettere ad autori di scrivere articoli riguardo le rivoluzioni e agli utenti di poterli leggere, per cui tutto nella sua struttura è studiato per ciò che questo scopo sia reso semplice, concentrandosi prevalentemente nell’ordinare questi articoli (nell’Archivio in ordine di pubblicazione, nel “Roundtables” sulla base di tematiche più specifiche, o nella sezione “Featured Books” con gli articoli più visitati) e nell’offrire strumenti per poter ampliare la propria ricerca, tramite la bibliografia e la sitografia presenti nel sito. Conseguentemente, esso appare particolarmente intuitivo, ordinato e di semplice fruizione.

La barra in alto rimanda ad una sezione denominata “Blurbs” in cui è possibile leggere diverse citazioni, a cui viene affiancato il nome dell’autore e alcune delle sue pubblicazioni, riguardanti il sito “Age of Revolutions”, che viene dunque presentato come un sito innovativo e di ampia copertura; alcuni di questi commenti provengono dagli autori stessi che hanno scritto alcuni degli articoli presentati.

Ogni pagina si apre con un’immagine di copertina -tendenzialmente quadri- e il titolo, a cui segue il testo su sfondo bianco; per quanto riguarda le pagine dedicate ai singoli articoli, sotto il titolo sono poste due informazioni molto utili: la data di pubblicazione e il tempo stimato per la lettura dell’articolo, informazione che mi sono stupita di trovare, ma che poi ho trovato possa essere utile e interessante. Sopra al titolo sono inoltre posti dei tags, utili a poter ritrovare più facilmente l’articolo. Segue il nome dell’autore dell’articolo e il testo, corredato da immagini. Al termine del testo è possibile trovare nuovamente il nome dell’autore con una sua breve presentazione, le note (che non sempre presentano dei link ipertestuali), dei suggerimenti di letture per approfondire il tema, le informazioni riguardanti l'immagine di copertina (tra cui spesso dei link ai siti da cui è stata presa- rilevante, a tal proposito, può essere far notare come sia data la possibilità a chiunque di scrivere alla redazione tramite un apposito spazio per far notare l’uso improprio di alcune immagini). Seguono poi dei collegamenti che rendono possibile condividere l’articolo sui social o via mail.

In fondo ad ogni pagina è possibile trovare l’account Twitter e la pagina Facebook, la possibilità di iscriversi alla Newsletters, dei siti che vengono consigliati per vicinanza di argomenti, e la possibilità di selezionare un tipo di storia o categoria, scegliendo da una lista composta da numerosissimi argomenti di ampia varietà (un esempio è “fossili”, che non mi sarei aspettata di trovare in una pagina dedicata alle rivoluzioni). Selezionando una di queste parole, il sito rimanda ad una pagina in cui vengono presentati diversi articoli a cui è collegato quel tags, rendendo semplice il ritrovamento dei testi di nostro interesse sulla base di un argomento più generico.

Va sottolineato che nell’analizzare il sito non sono riuscita a trovare una sezione con copyright, mentre in fondo alla pagina “About Age of Revolutions” si possono trovare l’ISSN e un simbolo di riconoscimento del sito (non usato altrove).

Obiettivi e pubblico di riferimento:

L’obiettivo dichiarato dagli amministratori del sito è semplicemente quello di parlare di Rivoluzioni, in ogni possibile aspetto; nasce dunque per diletto di autori appassionati del tema e per permettere a possibili lettori appassionati di approfondire questi argomenti.
Il sito non dichiara di rivolgersi ad un pubblico di riferimento preciso, ma osservandolo dall’esterno sembra essere rivolto prevalentemente all’ambiente universitario ed accademico, dunque studenti universitari, ricercatori, dottorandi e docenti appassionati del tema. Trovo difficile che si rivolga a utenti provenienti dalle scuole secondarie, in quanto anche la serie dedicata all’insegnamento si rivolge prevalentemente a docenti universitari.

Architettura web, chiarezza, navigabilità:    5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    5
Qualità grafica, impatto visivo:    4
Rilevanza del tema:    5
Ricchezza dei contenuti:    5
Qualità di apparati descrittivi e guide:    4
Giudizio complessivo:

La struttura del sito di presenta sin dalla pagina iniziale di facile lettura, permettendo all’utente di trovare rapidamente tutte le sezioni offerte; non è presente una guida, ma la funzionalità del sito è piuttosto intuitiva, per cui la barra posta in alto alla pagina e i menù a tendina che si aprono a partire da essa risultano bastevoli per comprendere come orientarsi all’interno del sito. La grafica risulta chiara e scorrevole in tutte le pagine; forse l’unica problematicità a livello di aspetto grafico la si può riscontrare (ma in maniera estremamente soggettiva) nella Home page, in cui gli articoli presentati in primo piano sono posti l’uno attaccato all’altro, cosa che può dare la sensazione di una forma di “sovraffollamento”, oltre al fatto che i titoli in bianco sono posti sopra delle immagini, talvolta in bianco e nero, rendendo la lettura del titolo non sempre semplice.
Le responsabilità autoriali sono dichiarate chiaramente per ogni singolo articolo e nella sezione “Editors” per quanto riguarda la redazione del sito, e per ciascuna delle persone coinvolte è facile andare a verificare l’esperienza sul tema di cui si occupa.
L’obiettivo del sito viene dichiarato in due diverse occasioni (nella sezione “About Age of Revolutions” e “Affiliates”), in entrambi i casi occupa poco più di qualche riga, poiché è talmente semplice che non può non essere espresso con poche parole: parlare di Rivoluzioni, in quanto appassionati del tema. Questo obiettivo si rispecchia nell’intera struttura del sito, che permette di analizzare a fondo il concetto e scoprire diversi aspetti di svariate rivoluzioni avvenute nella storia.
L’unica cosa che stona nella presentazione del sito è la mancanza di alcune informazioni “storiche”: come è nato il sito? Per volontà di chi? Quando? Tutte informazioni che possono essere intuite trovando i nomi dei fondatori, i primi articoli pubblicati e l’obiettivo, ma che non vengono esplicitate direttamente.
Il fatto che il sito sia costituito da articoli di molti autori diversi e che suggerisca libri e siti differenti, ne garantisce l’obiettività, permettendo di presentare punti di vista diversi sulle tematiche trattate, senza cadere in un’unica visione, ideologia o corrente storiografica.
Il sito è particolarmente attento a creare una forma di cooperazione con gli utenti e i lettori, e ciò è visibile in ogni pagina: in fondo alla landig place vi è la possibilità di iscriversi alla newsletters, in seguito ad ogni articolo è data la possibilità di “lasciare un like” o commentare l’articolo, in fondo alla bibliografia e sitografia è possibile inserire un commento con una proposta di libri o siti inerenti al tema, nella sezione “Submission” si possono inviare proposte di articoli, nella sezione “Roundtables”  si può suggerire un tema per una nuova serie, in fondo ad ogni pagina si possono trovare dei riquadri che presentano l’account Twitter e la pagina Facebook del sito, e a fianco alla presentazione di ogni collaboratore del sito è posto il link all’account Twitter dello studioso; tutto ciò indica una forte volontà di collaborazione e apertura verso il pubblico, ma non è lasciata una mail con cui contattare la redazione privatamente o gli autori tramite dei format più formali.
Personalmente, da appassionata di rivoluzioni, ho trovato che questo sito sia stata una bella scoperta, di cui sicuramente usufruirò in futuro sia per fini accademici che per diletto personale.
L’unico effettivo difetto, che sia oggettivo e non derivi da preferenze personali, che trovo presente nel sito, è che manca la possibilità di poter selezionare una lingua differente da quella inglese, in cui è scritto.  

URL: https://ageofrevolutions.com/
Tipologia: Pubblicazione di fonti secondarie
Firma: Alessia Radolovic
Immagine:
Data della recensione: 10 settembre 2022


Titolo:

Mausoleo Fosse Ardeatine

Temi:
Il progetto è dedicato al Mausoleo delle Fosse Ardeatine e ripercorre i fatti avvenuti a Roma tra il 23 e il 24 marzo del 1944. 
Autori:

Regione Lazio e ANFIM. 

Contenuti e fonti:

Gli antefatti e gli eventi relativi all'Eccidio delle Fosse Ardeatine vengono ricostruiti attraverso una cronologia completa e una mappa commentata che evidenzia altri eccidi simili nel Lazio e zone limitrofe. Viene proposto un profilo dedicato ad ognuna delle 335 vittime, con le generalità, il fascicolo personale contenente documentazioni originali. Le fonti primarie contenute nei singoli fascicoli sono svariate: articoli di giornale, schede indicanti i motivi dell'arresto e il luogo di detenzione, la posizione politica e le condizioni fisiche della vittima. Talvolta sono presenti anche lettere autografe scritte dal carcere. 

Funzionalità:

La pagina principale del sito presenta sette specchietti dotati di diverse funzionalità.

  • Home: viene presentato il progetto, ed è possibile accedere ad una visita guidata del Mausoleo, in cui vengono descritte la sua storia e le varie parti che lo compongono (è disponibile un'audioguida).
  • Il luogo: suddiviso in altre quattro voci (il concorso, il progetto, il cantiere, il Mausoleo oggi), ripercorre la storia del monumento dalla sua ideazione all'indomani della Liberazione durante la prima riunione al Viminale, fino ai giorni nostri, passando per le varie fasi di costruzione. 
  • I fatti: la sezione contiene una cronologia dettagliata degli antefatti e dei principali accadimenti che condussero all'Eccidio. E' inoltre presente una mappa commentata. 
  • Le vittime: vengono presentati i profili delle 335 vittime (tra cui nove ignoti), con fotografie, e fascicolo personale annesso contenente documentazioni originali. 
  • La memoria: cinque sottocategorie propongono il ricordo dell'Eccidio nella letteratura, nel cinema, nel teatro e nell'arte. L'ultima voce è dedicata ad una serie di approfondimenti collegati direttamente e indirettamente ai fatti del 24 marzo 1944. Quest'ultima è una sezione molto approfondita poiché fornisce informazioni anche sul CLN, sui GAP, sui protagonisti della Liberazione e sulle principali stragi nazifasciste. 
  • La guida: sezione dedicata alla visita virtuale del Mausoleo e delle parti che lo compongono.
  • La visita: quest'ultimo specchietto contiene tutte le informazioni che permettono di raggiungere il luogo, i contatti e gli orari di apertura. Un'ulteriore voce permette di visualizzare il calendario aggiornato con gli eventi in programma, e un'ultima sezione dedicata al libro dei visitatori raccoglie i commenti e permette di scriverne altri. 
Obiettivi e pubblico di riferimento:

L'obiettivo primario è sicuramente quello di preservare la memoria della strage e di mantenere vivo il ricordo delle vittime. I contenuti presentati e le fonti utilizzate (primarie e secondarie) permettono inoltre di approfondire i tragici fatti collegati all'Eccidio, e più in generale al periodo 1943-1945. Il pubblico di riferimento è sicuramente eterogeneo, in quanto il progetto web è dedicato a chiunque decida di visitare di persona o virtualmente il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, e che ha dunque l'interesse di documentarsi su una delle più efferate rappresaglie naziste in Italia. 

Architettura web, chiarezza, navigabilità:    5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    5
Qualità grafica, impatto visivo:    3
Rilevanza del tema:    5
Ricchezza dei contenuti:    4
Qualità di apparati descrittivi e guide:    5
Giudizio complessivo:

Ritengo che il sito web sia molto intuitivo e facilmente consultabile. Il linguaggio usato nelle varie sezioni è semplice e lineare, e le informazioni messe a disposizione sono sostanzialmente esaustive. Ho apprezzato in particolar modo la sezione dedicata alle vittime, in cui è possibile prendere visione della documentazione originale contenuta nei fascicoli personali. E' sicuramente un utile supporto non solo per chi si appresta a visitare il Mausoleo di persona, ma anche per chi desidera approfondire la propria conoscenza storica di questi eventi (le diverse stragi nazifasciste) e dei protagonisti.

URL: https://www.mausoleofosseardeatine.it/
Tipologia:
Firma: Samantha Clemente
Immagine:
Data della recensione: 12 settembre 2022


Titolo:

BeWeB – Portale dei Beni Ecclesiastici in web

Temi:

Il sito e il progetto hanno lo scopo di rendere visibile il lavoro di censimento del patrimonio storico e artistico, architettonico, archivistico e librario di proprietà delle diocesi italiane e degli istituti culturali ecclesiastici.

Autori:

CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto

Contenuti e fonti:

Il sito contiene principalmente schede di approfondimento inerenti ai beni culturali di patrimonio delle diocesi italiane e degli istituti ecclesiastici presenti nel territorio italiano. Nella Home troviamo aree quali News e Approfondimenti, con una Videogallery, un Glossario e dati statistici relativi alle diocesi coinvolte nel progetto e al numero di beni presenti nel sito per un quadro più completo del materiale presente. In particolar modo è presente un Menu che suddivide i beni in macroaree (beni architettonici, beni storici e artistici, beni librari, beni archivistici, istituti culturali); ogni area al suo interno presenta: una mappa in cui l’utente riesce a localizzare il bene interessato; un Focus con le schede dettagliate dei beni; un glossario con la spiegazione dei termini utilizzati; news, percorsi e approfondimenti; schede di presentazione di architetti, progettisti e artisti collegati al bene interessato; infine, un ulteriore approfondimento / aggiornamento di edifici con beni storici e artistici pubblicati. Inoltre, in ogni scheda di presentazione (che sia dei beni culturali o dei personaggi interessati) è presente la data di pubblicazione della scheda.


Funzionalità:

Nella sua struttura, il sito è molto semplice perché non sono presenti sidebar o tag per eventualmente incentivare una ricerca per contenuti (anche perché i contenuti sono già ben suddivisi nel Menu); se l’utente è alla ricerca di un bene specifico, può utilizzare l’area della ricerca (la quale può essere sia semplice sia avanzata). Sopra il Menu è presente una piccola sezione in cui l’utente può accedere o iscriversi al sito, può accedervi alle pagine social quali Facebook, Instagram e Youtube, e inoltre può cambiare la lingua con la quale cercare le informazioni (è possibile inserire le seguenti lingue: italiano, inglese, tedesco, spagnolo e francese). Oltre a ciò, scorrendo il sito, è presente una sezione Contatti in cui è possibile conoscere e contattare gli autori del progetto.

Obiettivi e pubblico di riferimento:

L’obiettivo del sito e del progetto è quello di svolgere un lavoro di censimento dei beni culturali di cui le diocesi italiane e gli istituti culturali ecclesiastici sono proprietarie. Un lavoro complesso a mio parere, visto che in Italia è presente davvero un numero notevole di beni culturali. Inoltre, le schede di presentazione di ogni bene riportano tutti i tipi di informazione possibili: dalla mappa in cui è presente il bene, all’architetto/progettista/artista che l’ha creato, alla descrizione, notizie storiche, adeguamento liturgico, e informazioni sulla scheda (dove è possibile vedere la data di pubblicazione della scheda e la fonte dei dati, ovvero rimanda alla scheda di censimento del bene). Inoltre, c’è la possibilità di contattare la diocesi in cui il bene è presente. Penso sia un buon sito adatto sia per un pubblico di studenti sia per ricercatori e/o studiosi.  

Architettura web, chiarezza, navigabilità:    5
Accessibilità e ricercabilità dei dati:    5
Qualità grafica, impatto visivo:    4
Rilevanza del tema:    4
Ricchezza dei contenuti:    5
Qualità di apparati descrittivi e guide:    5
Giudizio complessivo:

Il sito, come detto in precedenza, è strutturato in modo molto semplice: nonostante le tante informazioni presenti, non c’è confusione o difficoltà nel poterle reperire. L’obiettivo è molto intuibile e comunque è spiegato molto bene nella sezione Cos’è BeWeb?. Anche da come è strutturato il sito, si capisce che chi ha ideato il progetto aveva le idee ben chiare di come voler suddividere e strutturare i contenuti. Ho apprezzato il fatto che non si siano limitati alla semplice scelta di una sola lingua ma che se ne possano scegliere un po’ di più. I contatti, le pagine social e le informazioni varie sono facilmente reperibili.

URL: https://beweb.chiesacattolica.it/
Tipologia: Presentazione/visualizzazione di dati
Firma: Carmen Allegro
Immagine:
Data della recensione: 19 settembre 2022