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C

Cognitivismo (cultura del)

Con questo nome si identifica una linea di tendenza, sviluppatasi nell'ambito della cultura psico-pedagogica statunitense, che pone attenzione principalmente ai processi cognitivi di apprendimento, puntando a rafforzare le potenzialità conoscitive del discente. In questo modo si vuole sollecitare l'autonomia dell'allievo, che viene spinto ad apprendere in modo personale, mentre la figura dell'insegnante è vista come una guida. Il maggior esponente della cultura cognitivista è stato Jerome S. Bruner, psicopedagogista, docente ad Harvard e Oxford, che presiedette il famoso Convegno di Wood Hole, tenutosi nel 1959 all'indomani del lancio dello Sputnik Sovietico, che aveva messo in evidenza il ritardo tecnologico degli Stati Uniti e aveva sollecitato una riflessione sul sistema scolastico americano. Gli Atti del Convegno, pubblicati nel 1960, ebbero eco in tutto il mondo. Bruner è stato considerato l'antesignano del Costruttivismo (vedi).

Tra le tipologie di intervento che rientrano nelle pedagogie dell'apprendimento si menzionano: la didattica della ricerca, portata avanti in Francia da Célestin Frenet (1896-1966), che ha ispirato in Italia il Movimento di Cooperazione Educativa (1956), con Mario Lodi (1922-2014) tra i rappresentanti più significativi, e il movimento Scuola Centro di Ricerca di Alfredo Giunti (1920-1993). Inoltre le pedagogie differenziate, portate avanti da Jean Vial in ambito francofono e da David Hopkins in ambito britannico, che puntano sul principio di individualizzazione dell'insegnamento, con il conseguente impiego di diverse prassi didattiche in funzioni delle differenze presenti tra gli allievi, e di una responsabilizzazione del discente.

Si veda:

Chiosso G. (2018). Studiare Pedagogia. Introduzione ai significati dell’educazione, Firenze, Mondadori Univ., in particolare p. 25-27, 29-31 (su Bruner; Freinet); 35-36 e 38-40 (su pedagogia differenziata);

Fiorin I. (2017). La sfida dell’insegnamento. Fondamenti di didattica generale, Firenze, Mondadori Univ. in particolare p. 42, 59-61 (su Bruner e Convegno di Wood Hole); p. 80-81, 98-99 sul Movimento di Copperazione Educativa e Mario Lodi; p. 98-99 su Scuola Centro di Ricerca e Alfredo Giunti).

Castoldi M., Chiosso G. (2017). Quale futuro per l’istruzione. Pedagogia e didattica per la scuola, Firenze, Mondadori Univ., in particolare p. 45-46 su Bruner; p. 148-149 su D. Hopkins.



P

P.I.S.A. - Programme for International Student Assessment

PISA - acronimo di Programme for International Student Assessment - è un’indagine internazionale promossa dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)  alla sua settima edizione (PISA 2018) che coinvolge più di 80 Paesi. 
Gli esiti di questa rilevazione sono particolarmente importanti perché consentono di validare le procedure e di affinare ulteriormente, e in forma definitiva, gli strumenti di rilevazione al fine di garantire risultati validi e comparabili nella fase di Main Study.

PISA ha le seguenti caratteristiche: 

  • è la più grande indagine internazionale nel campo dell’educazione;
  • ha come oggetto di indagine gli studenti quindicenni;
  • valuta la preparazione degli studenti ad affrontare la vita adulta;
  • rileva le competenze degli studenti in matematica, scienze, lettura e in ambito finanziario; 
  • raccoglie informazioni di contesto sulle pratiche educative nei paesi partecipanti.

È importante partecipare a PISA perché i risultati possono essere utilizzati per:

  • conoscere il livello di preparazione degli studenti in Italia, nel momento in cui questi potrebbero decidere di lasciare la scuola;
  • permettere a scuole, sistemi di istruzione e governi di individuare di volta in volta gli aspetti da migliorare; 
  • consentire un confronto tra il rendimento degli studenti e i contesti di apprendimento dei diversi Paesi.

(per approfondimenti: 

http://www.oecd.org/pisa/

https://www.invalsi.it/invalsi/ri/pisa2018.php?page=pisa2018_it_00



S

School Effectiveness

Il paradigma della School Effectiveness (scuola efficace) è l'esito della sistematizzazione di alcune tesi pedagogiche, concezioni della scuola e tendenze politiche socio-economiche principalmente di area anglosassone. Esso inizia a costituisci intorno agli anni '50-'60 in Gran Bretagna e Stati Uniti, imponendo strumenti di misurazione per verificare l'efficacia dei risultati scolastici sia a livello individuale, sia a livello organizzativo.

per approfondimenti di veda

Normand R. Cos'è la School Effectiveness in Castoldi, Chiossoj, 2017, Quale futuro per l'istruzione, Mondadori Ed. Milano, Firenze.