006GI - DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA 2016
Schema della sezione
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Testo della sentenza CGUE (GS) Consiglio c. Commissione e questioni di autovalutazione per gli studenti
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Di quale tutela "antidiscriminatoria" beneficiano i cittadini dell'Unione europea, imputati di gravi reati commessi in Stati terzi, quando esercitano il loro diritto di circolazione in Europa? Quali "limiti" derivano dall'esigenza di bilanciare il diritto di libera circolazione con l'interesse alla "sicurezza" dei singoli nello Spazio di libertà sicurezza e giustizia e con l'effettività degli strumenti di "cooperazione giudiziaria penale"? Quale incidenza producono le garanzie fondamentali di cui alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo?
I quesiti che precedono trovano per la prima volta risposta nella sentenza Petruhhin (GS) del 6 settembre 2016
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Gli studenti sono richiesti di studiare la sentenza alla luce della Guida alla lettura (ed eventualmente delle conclusioni dell'avvocato generale): il caso tratta dell'obbligo di attuazione, in via normativa, e mediante un atto generale e astratto, dell'art. 28 (e 2) reg. n. 604/2013 (c.d. reg. Dublino III), ricavato dall'interpretazione dell'art. 288 TFUE, del reg. stesso, e degli art. 5 CEDU e 6 Carta (che devono ispirare l'azione del legislatore nazionale)
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Nel file allegato due casi recenti sulla "divergenza di vedute" circa i limiti o le deroghe al primato del diritto dell'Unione, nella visione della Corte di giustizia (sentenza Taricco, 8.9.2015) e della Corte costituzionale (ordinanza n. 24 del 2017). Gli studenti frequentanti, in vista dell'esame, sono chiamati a studiare le due pronunce alla luce delle osservazioni svolte a lezione e alla luce della guida alla lettura allegata
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