Sintesi lezione 1 di Valentino Marcuzzi

Sintesi lezione 1 di Valentino Marcuzzi

di ENZA DEL TEDESCO -
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LEZIONE 1


La storicizzazione degli eventi letterari viene fatta sempre dopo 40-45 anni dagli eventi stessi.

Critica → fornisce strumenti per la lettura dei testi (cfr: rapporto tra Pasolini e lo strutturalismo).

Critica militante → agisce nella quotidianità. Una volta poteva sovrapporsi alla storia della letteratura, mentre oggi non può farlo, perché escono tantissimi libri ogni mese, e perciò la c. militante si limita ad assecondare il mercato editoriale. Tutti i giornali hanno pagine dedicate alle recensioni letterarie, e i libri che vengono recensiti sono sempre quelli che vengono venduti sul mercato. Questi vengono tutti presentati come 'capolavori', infatti non ci sono quasi mai critiche avverse. Le recensioni sono diventate tutte presentazioni, non è possibile 'stroncare' un autore poiché i giornali non sono liberi. Recensioni → stanno nel mercato, non al di sopra di esso

Differenza:

critica militante → non ha il senso della storia

critica letteraria → ha il senso della storia; condiziona la formazione del canone letterario, fa da 'setaccio'; sul breve periodo ha carattere 'gregario', vive nell'ombra dell'autore

Vettori della critica di oggi: social e blog, ebooking, self-publishing, giornali e riviste.

Quando Pasolini scrive le sue recensioni, era tutto diverso. Il mercato era più piccolo di quello odierno. Oggi i valori letterari sono molto relativi, condizionati dai valori commerciali. Es: 'Gomorra' → fenomeno mediatico; Saviano è legato alla tv e ai media. Su libri come 'Gomorra' è possibile fare sociologia letteraria, non critica.

Negli anni '70 le apparizioni in tv non influenzavano ancora vendite e autori, il pubblico di chi scriveva era omogeneo; oggi invece il pubblico è eterogeneo e molto diversificato.

Oggi → obiettivo scrittore = boom editoriale. Perciò si rivolge al 'lettore medio'. Pertanto, la letteratura oggi è autorappresentativa, anche la letteratura d'inchiesta, come 'Gomorra' → l'inchiesta è usata solo per fare il caso letterario, e la letteratura non è usata per fare inchiesta.

Strumento linguistico usato → fa spesso la differenza (poiché la storia che c'è dietro alla fine è sempre la stessa)

Libro oggi = distrazione

Libri impegntivi → ce ne sono pochissimi, perché richiedono tempo e concentrazione, che oggi mancano


'Descrizioni di descrizioni' (scritto tra 1972 e 1975) → rubrica di recensioni di autori italiani e stranieri; sceglie Pasolini cosa recensire → molti degli autori recensiti entrano poi nel canone della letteratura; Pasolini aveva molto intuito

Recensioni di Pasolini → diventano anche critica letteraria, e la superano, pur avendo meno strumenti di essa; sono una scrittura militante che avrà molto peso nella nostra storia letteraria; ci fanno sentire lo spirito degli anni '70

Scrittura civile e militante di Pasolini → 'Scritti corsari'

Opinionisti → coinvolti nel dibattito sociale del tempo (terrorismo, tensione sociale e a livello universitario). Questo dibattito comprende i valori civili di un popolo e la sua identità. Opinionisti dell'epoca: Moravia, N. Ginzburg, Pasolini, Parise, etc.

C. militante → punto di riferimento per l'opinione pubblica; schierarsi pro o contro un libro era indice dell'ideologia che quel critico/scrittore appoggiava dentro il dibattito (parlare di un libro = parlare di politica)

Giornali, libri e riviste = unico canale di comunicazione interpersonale

Se il critico è anche scrittore, si rapporta anche con la condizione di scrittore


Pasolini → fa emergere (in 'Descrizioni di descrizioni') l'ambiente letterario degli anni '70: gli scrittori sono tutti nati negli anni '20, morti verso gli anni '80, e hanno vissuto la Seconda guerra mondiale e il Dopoguerra (questi sono dei passaggi chiave, di profonda rifondazione dell'identità italiana)

Anni '50 → molto prolifici; neorealismo

1951 → Carlo Bo fa un'inchiesta radiofonica sul neorealismo, contattando autori e registi neorealisti. Da notare come nessuno degli intervistati si dichiari neorealista

Neorealismo → coinvolge letteratura e cinema; è pervaso da entrambi i linguaggi (cfr: struttura di 'Uomini e no' di Vittorini); Roma diventa città d'incontro e socializzazione per gli scrittori (Milano ha ancora un peso minore)

Molti scrittori scrissero anche sceneggiature (cfr: film 'Boccaccio 70', cui partecipano, tra gli altri, come sceneggiatori Zavattini, Parise, Calvino, e come registi Fellini, Visconti e De Sica) (oppure cfr: Giuseppe Berto, che scrive sia romanzi che sceneggiature)

Molti scrittori poi scrivono nei giornali (critica letteraria, rubriche), e fanno cos emergere le loro personalità. Perché assumono autorità? Perché viaggiavano, studiavano, lavoravano molto, e coltivavano il dibattito culturale. Esempi:

'Comizi d'amore' (film – Pasolini)

'Guerre politiche' (reportage di guerra – Parise)

'Viaggio in Italia' (documenta la società – Piovene)

In tutti questi esempi sono importanti lo strumento linguistico utilizzato e la prospettiva, entrambi di stampo giornalistico. Viene fatta una riflessione sullo strumento linguistico da utilizzare.


La sconfitta della critica coincide con l'ascesa del 'pubblico-massa'. I critici vengono sconfitti dalla letteratura. Decidono così di istituire il premio letterario Campiello, come fonte di legittimazione.

Chi erano questi critici? Grandi divulgatori di sapere attraverso riviste letterarie (Officina, Il Politecnico, Paragone, Nuovi argomenti, etc.) destinate a cambiare il canone letterario e ad entrare nella storia della letteratura. Su queste riviste avviene il dibattito delle idee.

Sistema letterario anni '70 → molto autorevole, quasi come un'autorità di regime. I critici letterari davano i nomi alle scuole e vi legavano gli autori.

Fine anni '40 e inizio anni '50 → tutti provano a scrivere un romanzo neorealista; era un modo per cercare di farsi riconoscere in una scuola, cioè come scrittore a tutti gli effetti. Era un modo per 'esistere'.

Anni '60 → sperimentalismo linguistico (cfr: 'Quel pasticciaccio brutto di via Merulana' di Gadda). Il romanzo a quest'epoca non era pensato per il lettore medio, poiché esso non esisteva. C'erano i lettori sofisticati ('motivati'), oppure i non-lettori. Il lettore comprava un romanzo avendo una motivazione.

Lettore motivato = lettore allenato, che ha maturato un gusto e una sensibilità, ed è esigente, non si accontenta di poco.


La critica era un sistema blindato. Anni '70 → la letteratura inizia a passare per circuiti diversi da quelli della critica, e così facendo la sconfigge (cfr: 'La Storia' di Elsa Morante, e cfr: 'Lo strano caso della Storia nella storia', di G. Antonelli, in 'Atlante della letteratura italiana')

'La Storia' → è una saga familiare che coinvolge tre generazioni; diventa un bestseller senza essere legittimato da nessuno; l'autrice lo scrive perché voleva rappresentare le vittime della Storia. Il libro poggia sull'emotività.


Anni '70 → prima non esisteva un 'pubblico-massa'; ora invece c'è l'ascesa di un pubblico di lettori sulla critica. Ed è proprio questo pubblico che fa de 'La Storia' un bestseller.