Testo n. 2 (per il 21 dicembre 2017)
Prova scritta d'esame (3 giugno 2013)
Il francese è stato per secoli, e in modo particolare a partire dal Settecento, la lingua straniera di riferimento per gli italiani colti. Dalla letteratura alle scienze, dalla politica alla filosofia, sino alla moda, alla gastronomia e allo sport, di fatto ogni ramo del sapere intellettuale, ma anche della cultura materiale, è profondamente segnato dal modello francese. Nonostante la forte censura xenofoba del periodo fascista, che ebbe nel francese il bersaglio preferito, ancora a metà del Novecento quella d'oltralpe era la lingua straniera più studiata nelle scuole italiane, e solo negli anni settanta di quel secolo ha inizio la progressiva sopraffazione da parte dell'inglese, che oggi si impone in maniera egemonica nello studio scolastico.
La penetrazione dei francesismi ha sempre seguìto la doppia strada del prestito integrale e degli adattamenti fono-morfologici. Possiamo dire che il primo tipo investe maggiormente il lessico della conversazione colta, del bon ton (francesismo novecentesco), dell'elzeviro giornalistico, mentre il secondo tipo si attaglia meglio alla denotatività propria dei linguaggi tecnico-scientifici.
Tra i prestiti integrali di matrice novecentesca alcuni sono assolutamente vitali ancora oggi ...
Da Claudio Giovanardi, L'italiano e le altre lingue, in AA. VV. L'italiano dalla nazione allo Stato, Firenze, Le Lettere, 2011, p. 221.