Il gioco può essere uno strumento
- strumento di costruzione di cultura ed Intercultura;
- strumento di sviluppo cognitivo e socio-affettivo;
- contesto di sviluppo di competenze relazionali e metacomunicative.
Nel funzionalismo antropologico, il concetto di gioco viene connesso ad altri aspetti della vita sociale, tentando di comprendere i significati culturali e individuali .
Huizinga parla di homo ludens, in grado di giocare e attraverso questo atto rendersi capace di produrre, ricercare nuovi significati, costruire cultura.
Il gioco è un atto libero, ha le sue regole, ha un territorio di realtà fittizia, è limitato nel tempo e nello spazio ed è all'insegna del piacere.
La finalità primaria dell'educazione è vivere e insegnare a vivere i rapporti con l'alterità in prospettiva interculturale. Il gioco è uno strumento, un mezzo che può essere usato sia secondo una logica emotivo affettiva che secondo una logica cognitiva..
La dimensione ludica è attività primaria atta a soddisfare le esigenze funzionali intellettive e affettivo-emotive del soggetto.
Per Piaget il gioco è elemento fondante nel processo di formazione di formazione del pensiero simbolico. Il confronto con una realtà immaginaria conserva un relazione con la realtà affettiva.
Per Vigotskij il gioco è atto di mediazione tra i propri bisogni e la realtà contingente, che apre una zona di sviluppo prossimale.
Il gioco è un fattore essenziale di sviluppo in quanto consente al soggetto di sperimentare e consolidare nuove competenze di natura sia cognitiva sia socio-affettiva.
Il gioco è un atto flessibile, dove incertezza e sfida coabitano. Entrare nel gioco e riuscire a stare nel gioco equivale a mettersi in gioco, cioè ad allentare le proprie regole di comportamento e di conoscenza.