081LE - LETTERATURE COMPARATE 2024
Schema della sezione
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Tendiamo a dare per scontato che ogni testo letterario abbia un figura di riferimento che denominiamo "autore/autrice". Eppure altri media mettono significativamente in discussione questo assunto. Nel panorama della letteratura contemporanea, infatti, la figura dell'autore o dell'autrice di testi letterari è al centro di dibattiti, discussioni, revisioni che investono sia le riflessioni teoriche e specialistiche, sia l'opinione pubblica e il senso comune. Il corso prende spunto dal dibattito contemporaneo per delineare un percorso storico attraverso casi in cui la questione dell'autorialità ha assunto una problematica centralità. La complessità della figura autoriale verrà illustrata e discussa attraverso letture incrociate di testi teorici e opere letterarie, e anche attraverso il confronto con altri discorsi culturali (cinema, arti visive ecc.). Dopo un'introduzione agli studi letterari comparati (1) il corso sarà diviso in ulteriori due parti: una in cui verrà ricostruito il dibattito contemporaneo attraverso letture teoriche (2a) e di testi letterari (2b) e una in cui verrà proposto un percorso storico con approfondimento di alcuni casi di studio relativamente all'autorialità (3).
Calendario delle lezioni:
23, 26, 30 settembre; 3, 7, 14, 17, 21, 24, 28, 31 ottobre; 4, 7, 11, 18, 21, 25 novembre, 2, 5 dicembre
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Che cosa sono gli studi letterari comparati? Quale è il loro oggetto di studio? Quali le loro metodologie? E quale è la storia della disciplina che oggi viene denominata "Letterature comparate"? Prima di iniziare a entrare nel vivo del tema del corso 2024 è necessario fare alcune riflessioni preliminare sul campo disciplinare in cui stiamo entrando.
Manuale di riferimento
L. Neri, G. Carrara (a c. di), Teoria della letteratura: campi, problemi, strumenti, Roma, Carocci, 2022 (1 capitolo a scelta)Riferimenti
R. Williams, Literature in Keywords. A Vocabulary for Culture and Society, London, Fontana, 1983, pp. 183-187;
J. Hillis Miller, On Literature, London – New York Routledge, 2002, pp. 2-7;
C. Guillén, L’uno e il molteplice. Introduzione alla letteratura comparata, Bologna, il Mulino, 2001, pp. 51-55, 68-89 -
Tra il 1968 e il 1969 escono due saggi fondamentali per la messa in discussione della questione autoriale, da cui si possono ancora trarre spunti stimolanti. Da una parte, La morte dell'autore di Roland Barthes, pone l'attenzione sulla necessità di "far morire" la figura autoriale come elemento individuale all'origine dell'opera per aprire la letteratura alla considerazione degli aspetti della ricezione e della pervasività dell'écriture. Dall'altra parte Michel Foucault cambia la prospettiva assertiva barthesiana per porre una domanda fondamentale, Che cos'è un autore?, e trovarne le risposte nella formulazione della nozione di "funzione autoriale" scandita attraverso 4 dimensioni (nome d'autore, rapporto di appropriazione, rapporto di attribuzione, posizione autoriale).
Riferimenti
R. Barthes, La Mort de l’Auteur, in "Manteia", n. 5 (1968), tr. it. La morte dell’autore, in Id. Il brusio della lingua. Saggi critici IV, Torino, Einaudi, 1988, pp. 51-56;
M. Foucault, Que est-ce que un auteur?(1969), in, Dits et écrits, Paris, Gallimard, 1994, pp. 789-821. tr. it. a c. di C. Milanese, Che cos’è un autore?, in Scritti letterari, Milano, Feltrinelli, 1971, pp. 1-21 -
In una articolazione significativa con le teorie prese in considerazione, verranno presentati alcuni casi significativi della letteratura italiana contemporanea, quello di Elena Ferrante prima di tutto. L'ansia di identificazione dell'autrice, di svelamento della sua identità personale, che ha accompagnato il successo internazionale dell'opera non può che dirci qualcosa a proposito del fatto che attorno alla questione dell' "autore" e dell' "autrice" di opere letterarie (e non solo) si sta giocando una partita significativa per il presente. Tra l'altro, la cultura italiana contemporanea offre anche riflessioni importanti grazie al caso di Wu Ming, collettivo di scrittori, attivo dalla fine degli anni Novanta dello scorso secolo, apertamente teso a mettere in discussione la figura autoriale così come essa viene data per scontata nel senso comune.
Essere un autore o un'autrice di letteratura significa avere un volto, una biografia, una definizione anagrafica; significa avere un'immagine pubblica, interagire in diversi modi con i propri lettori e le proprie lettrici. Da una parte, l'editoria, il sistema dei festival letterari, il mercato, ma anche la critica continuamente rafforzano questa visione. Dall'altra, gli scrittori e le scrittrici riflettono attraverso le loro opere e la loro costruzione di sè su questi temi scardinandone completamente i presupposti nei modi più diversi.
Tra i nomi e gli esempi che si possono ricordare a questo proposito, e che rappresentano gli scrittori e le scrittrici più significative nel presente:
- J.M. Coetzee e la sua costante messa in discussione della figura autoriale (dalla creazione di personaggi di autori, come Defoe o Dostoevskij, fino alla creazione di diversi alter ego, prima fra tutti Elizabeth Costello, ma anche J.C. o John Coetzee, a partire dagli anni 2000; fino ancora al gioco complesso che J.M. Coetzee mette in atto con il suo specifico "nome d'autore") (vedo soprattutto: The Lives of Animals, Princeton, Princeton U.P., 1999; traduzione italiana: F. Cavagnoli, G. Arduini, La vita degli animali)
- Roberto Bolaño, nel suo grande capolavoro postumo 2666, ha messo in scena il culto per una figura autoriale come punto di partenza per una serie di vicende che portano direttamente al cuore della violenza del passato e del presente
- W.G.Sebald ha inventato un genere di fototesto particolare e orginale, al cui centro c'è una voce narrante che continuamente costruisce e ricostruisce se stessa
Altri esempi potrebbero comprendere Ian Mc Ewan che in Atonement ha costruito una potente mise en abyme del percorso di costituzione di una figura autoriale mettendo in campo la dimensione della responsabilità e della colpa; oppure Michel Houellebecq che ha rimesso provocatoriamente al centro del dibattito il ruolo dello scrittore e delle sue, spesso inaccettabili posizioni politiche. Vladimir Sorokin ha invece spostato sul piano della parodia e della satira la riflessione sulla grande letteratura russa del passato come energia fondamentale per il futuro, manipolata però dal potere staniliano, in Lardo azzurro (Goluboe salo). E si può ancora ricordare Kathy Acker, la punta delle cultura punk newyorkese degli anni Ottanta, dedita sistematicamente alla riscrittura e appropriazione di Dickens, Cervantes ecc.
Ma tutti questi esempi, appartenenti a diverse culture e portatori di diverse intenzioni e modalità, spingono a riflettere teoricamente su questioni che sono evidentemente brucianti e allo stesso tempo ricostruire storicamente un percorso che evidenzi la centralità problematica e costitutiva di questi temi in tutta la letteratura occidentale e non solo.
Letture da:
E. Ferrante, L’amica geniale, Roma e/o, 2011, incipit
P. Auster, The New York Trilogy, London, Faber and faber, 1987 e succ. (tr. It. M. Bocchiola, Trilogia di New York, Torino, Einaudi, 2004), cap. 1
W. G. Sebald, Schwindel. Gefühle, Frankfurt am Main, Eichborn Verlag, 1990 (tr. It. A. Vigliani, Vertigini, Milano, Adelphi, 2003), cap. 1
J. M. Coetzee, The Lives of Animals, Princeton, Princeton U.P., 1999; tr. it.: F. Cavagnoli, G. Arduini, La vita degli animali, Milano, Adelphi, 2000), capitoli di Elizabeth Costello
R. Bolano, 2666, Barcelona, Anagrama, 2004 (tr. it. I. Carmignani, Milano, Adelphi, 2007-2008), La parte dei critici, cap. 1 -
A tutte queste incessanti domande la cultura occidentale ha cercato di rispondere in modi diversi, a partire dai grammatici alessandrini sino al Novecento, fornendo di volta in volta indizi e spiegazioni che parlano più dell’epoca e del mondo intellettuale che li ha prodotti che dell’autorialità effettiva dei due grandi poemi. Ma la risposta più probante si trova senza dubbio all'interno dei testi stessi, in particolare nel canto VIII dell'Odissea dove attraverso un procedimento di mise en abime il poema mette in scena la sua stessa genesi, realizzazione e fruizione. A dimostrazione del fatto che, in fin dei conti, la problematicità della questione autoriale fonda davvero la letteratura occidentale.
Sarà proprio la nascita della lirica, in ambito eolico, a rispondere a questa problematicità con l’invenzione dell’ “io” poetico, come qualcosa che val la pena di difendere, al di là dei valori guerreschi dell’eroismo e dell’onore (Archiloco, fr. 5 West) e come epitome di un coacervo di sensazioni in cui la soggettività individuale passa anche attraverso la dimensione del singolo corpo (Saffo, fr. 31 Voigt). Fino a che Orazio, a conclusione del III libro delle sue Odi, costruirà nel suo Exegi monumentum aere perennius l’apiteosi dell’io poetico, fondata sulla gloria imperitura e sulla memoria dei posteri.
Letture da:
Odýsseia (Odissea) (ed. consigliata: Torino, Einaudi, 2014, tr. it. di R. Calzecchi Onesti, I ed. 1963, con testo a fronte) VIII
Archiloco Fr. 5 West, Saffo Fr. 31 Voigt, Orazio Odi, III 30 (testi forniti a lezione con tr. it.)Riferimenti:
C. Tsagalis, The Homeric Question: A Historical Sketch. "Yearbook of Ancient Greek Epic Online", 4(1) 2020, pp. 122-162
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Testi File PDF
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Da una parte la longue durée medievale identifica nettamente l'autorialità con l'auctoritas dell'ipse dixit, riconoscendo solo a singole voci l'autorevolezza e la possibilità di una parola originale e definitiva; dalll'altra la fruzione di narrazioni fa riferimento al mondo dell'anonimato collettivo dell'epica nelle sue varie manifestazioni. Da una parte, dunque, c'è l'auctor per eccellenza, Aristotele, che viene tradotto, commentato, chiosato, annotato, dando origine a una testualità complessa e stratificata con una disposizione peculiare delle voci sul supporto materiale della scrittura. Dall'altra parte, invece, si trova l'epica anonima e collettiva che si dà in numerose forme e linee di trasmissione che convergono su alcuni temi, personaggi, strutture. E' questo il caso del corpus che si definisce come ciclo bretone frutto di un intreccio tra la tradizione dei romanzi "antichi" , quella delle leggende celtiche e l'influsso della lirica provenzale, con un riferimento particolare all'emergenza sociale della cavalleria.
Chrétien de Troyes (in particolare nel prologo di Cligès) assumerà questo corpus come punto di partenza per una prima rivendicazione della sua autorialità individuale, proponendosi come traduttore, come colui che trasmette una tradizione, aprendo in questo modo la possibilità di una funzione autoriale identificabile con una soggettività singola, con un nome, un cognome e una, per quanto scarna, biografia.
Ma l'operazione verrà ripresa su una scala più vasta e sistematica da Dante Alighieri che programmaticamente costruisce se stesso come grande autore individuale all'interno delle proprie opere. A partire dalla Vita nova, Dante adotterà le modalità del commento agli auctores, introducendo però una grande novità: i testi che Dante commenta e chiosa nella sua prima raccolta poetica sono i suoi stessi testi, le sue poesie giovanili che verranno ripensate e riorganizzate nel prosimetro. L'operazione non solo si riproporrà nel Convivio, ma troverà un nuovo sviluppo nella Commedia:a partire dall'Inferno fino al Purgatorio, infatti, Dante inanellerà una serie di riconoscimenti alla sua stessa autorialità che culmineranno nel passaggio al Paradiso come autore autonomo, non più costretto a basarsi sulla guida e il magistero di altri auctores per realizzare il suo grande progetto poetico.
Letture da:
Ch. de Troyes, Cligès ou la fausse morte (Prologo) in Romans de la Table ronde, pr. J.-P. Foucher, Paris, Gallimard, 1975, p. 94 (tr. it. fornita a lezione)
Dante Alighieri, Vita nova (ed. cons. Vita nuova, ed. Barbi, intr. G. Petrocchi, comm. M. Ciccuto, Milano, BUR, 1994 oppure Vita nova, ed. Gorni, a c. di L.C. Rossi, intr. G. Gorni, Milano, Mondadori, 2016): ed. Barbi: I, II, III, XIII, XVIII, XIX, XXVI, LII; ed. Gorni: 1; 2 [1], [2]; 5 [1], [2], [3]; 6; 10; 17; 31
Dante Alighieri, Divina commedia, (scelta libera dell’edizione) Inf. I 61-93, IV, 79-102; Pg. II, 76-111, XI 73-117, XXIV 34-63, XXVI -
A metà Quattrocento, l'invenzione della stampa apre la possibilità della riproducibilità tecnica delle opere letterarie e delle opere d'arte in generale. Contemporaneamente, si fa strada una consapevolezza e un bisogno di riconoscimento dell'autorialità individuale che si può facilmente ritrovare nell'opera di un artista come Dürer. E' lui infati a inventare un proprio monogramma da inserire all'interno delle opere che verranno riprodotte come incisioni; ed è sempre lui a produrre una serie significativa e originale di autoritratti. Tutto questo è prova non solo del crescente bisogno di riconoscimento dell'autorialità individuale, ma anche dell'apertura di una riflessione, una vera e propria mise en abyme sulla questione stessa dell'autorialità che arriva fino al Velázquez di Las meninas e che si ritrova con particolare evidenza nella costruzione di Don Chisciotte.
Il romanzo di Cervantes si presenta, infatti, come un vero e proprio repertorio di tutte le possibilità aperte dalla questione autoriale: non solo perché l'autorialità di Cervantes stesso è instabile, tra l'edizione di Don Chisciotte del 1605 e quella del 1615, ma anche perché viene messa continuamente in dubbio ogni possibilità di affermazione di una soggettività univoca e monolitica e di ogni pratica che si riconosca come produzione artistica originale.
Letture da:
M. de Cervantes, El ingenioso hidalgo don Quixote de la Mancha, vol. I e II, 1605-1615 (ed. cons. Don Quijote de la Mancha, ed. Francisco Rico, Madrid, Real Academia Española, 2004 e succ.; tr. it. cons. Don Chisciotte della Mancia, tr. it. V. Bodini, Torino, Einaudi, 1957 e succ.): vol. I, Prologo, cap. I-II, VI-IX; vol. II, Prologo, cap. I;
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La nascita del romanzo - novel - in Inghilterra nel primo settecento risponde a una serie di cambiamenti a livello sociale (enclosures, inurbamento), nella struttura economica (colonialismo, schiavismo, rivoluzione industriale, nascita del capitalismo), nella condizione culturale (alfabetizzazione, nuove condizioni materiali nelle tecniche di stampa, sviluppo industria editoriale e di un mercato). A loro volta questi mutati contesti si riverberano in modificazioni importanti a livello di produzione e ricezione dei testi letterari che investono anche e soprattutto la definizione dell'autorialità. Il genere nuovo e inedito apre nuove e inedite possibilità autoriali.Qualche decennio più tardi, Sterne con il suo Tristram Shandy offrirà una nuova messa in discussione meta-romanzesca di queste possibilità disgregando il genere autobiografico e le sue convenzioni con la narrazione di una vita che non riesce a cominciare, in cui il personaggio che dice io e che vuole farsi "autore" del racconto di sé è sopraffatto da una miriade di digressioni e materiali riassemblati, sfumando continuamente nei processi dell'atto della lettura.Letture da:L. Sterne, Life and Opinions of Tristram Shandy, gentleman, 1759-1767 (ed. cons. Tristram Shandy. A Norton Critical edition, ed. J. Hawley, New York, Norton, 2018; tr. it. cons. Vita e opinioni di Tristram Shandy gentiluomo, tr. it. G. Aldi Pompili, Milano, Rizzoli, 2014), incipit
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E' nel corso dell'Ottocento che l'instabilità e la fluidità della definizione della soggettività autoriale individuale tende a chiudersi in una normatività che viene sancita anche dal punto di vista giuridico. La storia di queste definizioni giuridiche è lunga e inizia già nel Quattrocento, in seguito all'invenzione della stampa, ma è solo nel 1886 che troverà una sanzione ufficiale con la convenzione di Berna, riconosciuta a livello internazionale, anche se più volte rivista e ricorretta fino a nostri giorni.Riferimento:U. Izzo, Alle origini del copyright e del diritto d’autore. Tecnologia, interessi e cambiamento giuridico, Roma, Carocci, 2010, cap. 1
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L'esame consiste in un colloquio orale che prevede:
- la verifica della conoscenza degli argomenti trattati durante le lezioni, come da bibliografia indicata, la finalità è quella di accertare la conoscenza e la comprensione delle nozioni discusse durante il corso, nonché la capacità di applicazione di tali conoscenze, ai fini dello sviluppo di un giudizio critico da parte delle studentesse e degli studenti.
- la verifica della lettura integrale di una testo a scelta tra i seguenti:
- Odýsseia (Odissea) (ed. consigliata: Torino, Einaudi, 2014, tr. it. di R. Calzecchi Onesti, I ed. 1963, con testo a fronte)
- Dante Alighieri, Vita nova (ed. cons. Vita nuova, ed. Barbi, intr. G. Petrocchi, comm. M. Ciccuto, Milano, BUR, 1994 oppure Vita nova, ed. Gorni, a c. di L.C. Rossi, intr. G. Gorni, Milano, Mondadori, 2016)
- Miguel de Cervantes, El ingenioso hidalgo don Quixote de la Mancha, vol. I e II, 1605- 1615 (ed. cons. Don Quijote de la Mancha, ed. Francisco Rico, Madrid, Real Academia Española, 2004 e succ.; tr.it. cons. Don Chisciotte della Mancia, tr. it. V. Bodini, Torino, Einaudi, 1957 e succ.)
- Lawrence Sterne, Life and Opinions of Tristram Shandy, gentleman, 1759-1767 (ed. cons. Tristram Shandy. A Norton Critical edition, ed. J. Hawley, New York, Norton, 2018; tr. it. cons. Vita e opinioni di Tristram Shandy gentiluomo, tr. it. G. Aldi Pompili, Milano, Rizzoli, 2014)
- Bernardo Soares, Livro do desassossego (ed. cons.: https://ldod.uc.pt/ ultima cons. 9/5/2024; tr. it. cons. F. Pessoa, Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares, a c e tr. it. di M. J. de Lancastre e A. Tabucchi, Milano, Feltrinelli, 1988, 1986)
- J. L. Borges, Ficciones (ed. cons. in Obras completas 1923-1972, Buenos Aires, Emecé, 1979; tr. it. cons. Finzioni, tr. it. F. Lucentini, Torino, Einaudi, 1955)
- I.Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore (1979) (ed. it. cons. in I. Calvino, Romanzi e racconti, ed. dir. da C. Milanini, a c. di M. Barenghi e B. Falcetto, pref. J. Starobinski, Milano, Mondadori, 1994 e succ., vol. II)
- P. Auster, The New York Trilogy, London, Faber and faber, 1987 e succ. (tr. it. M. Bocchiola, Trilogia di New York, Torino, Einaudi, 2004)
- W. G. Sebald, Schwindel. Gefühle, Frankfurt am Main, Eichborn Verlag, 1990 (tr. it. A. Vigliani, Vertigini, Milano, Adelphi, 2003)
- J. M. Coetzee, The Lives of Animals, Princeton, Princeton U.P., 1999; tr. it.: F. Cavagnoli, G. Arduini, La vita degli animali, Milano, Adelphi, 2000)
- R. Bolano, 2666, Barcelona, Anagrama, 2004 (tr. it. I. Carmignani, Milano, Adelphi, 2007-2008)
Criteri di valutazione:
18/30 =
Per il punto 1:
- conoscenza e comprensione fondamentale degli argomenti trattati durante il corso (punti 1, 2, 3)
- acquisizione delle nozioni fondamentali sui testi studiati nel corso (cronologia, inquadramento storico, trama, dati sugli autori/autrici)
- acquisizione delle nozioni fondamentali relative alle posizioni teoriche illustrate nel corso
- capacità di mettere il testo letto in relazione con gli altri argomenti trattati nel corso (contestualizzazione)
Per il punto 2:
- accertata lettura integrale del testo prescelto
- capacità dimostrata di far interagire le conoscenze e le nozioni acquisite durante il corso con le peculiarità del testo letto
30/30 =
Per il punto 1:
- conoscenza approfondita e dettagliata, comprensione ed elaborazione ulteriore condotta in autonomia degli argomenti trattati durante il corso (1,2,3)
- conoscenza approfondita e dettagliata dei testi studiati nel corso (cronologia, inquadramento storico, trama, dati sugli autori/autrici,.)
- comprensione approfondita e capacità autonoma di discussione delle posizioni teoriche illustrate nel corso
- capacità autonoma di mettere i testi letti in relazione con gli altri argomenti trattati nel corso, al di là della mera contestualizzazione.
Per il punto 2:
- lettura approfondita e dettagliata del testo prescelto
- individuazione di articolazioni convincenti e originali tra il testo letto e gli altri argomenti trattati nel corso
- proposta di lettura critica autonoma, fondata su conoscenze ampie e approfondite
N.B.
gli eventuali schemi utilizzati in classe dalla docente non sostituiscono in nessun modo la lettura e la conoscenza dei brani indicati nel programma e sono da considerare solo come mero supporto alle spiegazioni in classeDate degli appellI:
10 febbraio 2025, 3 giugno 2025, 17 giugno 2025, 7 luglio 2025, 11 settembre 2025, 22 gennaio 2026